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Autore: Will Darklighter    21/02/2014    22 recensioni
"Unisciti a me, e insieme potremo governare la galassia, come padre e figlio!". Questa celeberrima frase racchiude in se tutto il desidero di un padre di ricongiungersi alla propria discendenza e al contempo la volontà di un apprendista di voler mettere fine una volta per tutte al legame che lo vincola al proprio Maestro. E se questa duplice intenzione avesse avuto una possibilità di realizzarsi? E se al padre fosse riuscito quantomeno di porre il seme del dubbio nel cuore del proprio emotivo figlio? A questo e ad altri interrogativi, come un possibile approfondirsi della relazione sentimentale tra gli inconsapevoli gemelli Skywalker e un miglior trattamento di alcuni comprimari sin troppo maltrattati nei film, provo a rispondere in questa storia.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker, Nuovo personaggio, Principessa Leia Organa
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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Capitolo 7 - L'importanza dell'originalità

VADER

 

"No, vi prego! NOOOOOOO! AAAAAAHHHH! - le urla di dolore del prigioniero posto sulla sedia degli interrogatori a bordo dell'Executor, una strumento di tortura inventato dallo stesso Signore dei Sith, cominciavano a diventare davvero seccanti. L'uomo che fino ad una settimana prima era stato il suo migliore agente sul Centro Imperiale si rifiutava di dirgli quello che voleva sapere: come mai avesse mancato di riferirgli una notizia come la costruzione della nuova Morte Nera. Era sicuro che gli stesse nascondendo qualcosa. Semplice incompetenza? Vader si rifiutava di credere a quella spiegazione.  Negligenza volontaria ? Già più che credibile.
" Te lo chiedo per l'ultima volta - la voce dell'uomo in armatura tuonava come sempre - perché non mi hai riferito della nuova super arma? Per chi altri stai lavorando ?"
Servendosi della Forza, Vader azionò la leva per aumentare il voltaggio della sedia: scariche elettriche cominciarono ad attraversare il corpo della spia, martellandolo senza alcuna pietà.
" AAAAAARGH! NO! NO! BASTA! - l'uomo urlava per il dolore eppure si rifiutava di parlare. Era già quasi un'ora che veniva sottoposto all'interrogatorio ma non aveva detto nulla. Era ovvio che non parlasse per paura delle conseguenze che una simile azione avrebbe potuto avere: il Sith percepiva con chiarezza la sue emozioni. Temeva la tortura si, ma era qualcosa di più recondito a terrorizzarlo maggiormente. E c'era solo un individuo nell'intera galassia che poteva instillare quel tipo di terrore.
" Cosa ti ho promesso l'Imperatore ? - gli fece la domanda a cui pensava dall'inizio di quella non esattamente amichevole conversazione - E' la tua ultima occasione!"
Ancora una volta fece uso della Forza ma questa volta per stringere il collo del prigioniero in una ferrea e mortale morsa. L'impeto di quel gesto fu talmente forte da sollevare il malcapitato dalla sedia, spezzando le corde che lo tenevano bloccato su di essa.
Il prigioniero levitava ad un metro da terra, tenuto in aria dalla potenza del Lato Oscuro. Disperatamente, cercava di trovare un po' di fiato mentre il suo volto diventava paonazzo per la progressiva asfissia.
" Basta , io parlerò - l'uomo biascicò finalmente quello che Vader voleva sentire pertanto lasciò la presa.
Il traditore respirava affannosamente cercando di far entrare quanta più aria possibile nei polmoni, ma non gli venne data tregua.
" Comincia o il trattamento che ti ho appena riservato, riprenderà! - la solita voce che non ammetteva repliche.
" Si, Milord - il tono del prigioniero era roco dato il parziale soffocamento a cui era andato incontro - l'Imperatore, sua Maestà Imperiale mi ha promesso ah... il titolo di Moff se gli avessi..."
Vader trattenne il respiro per qualche istante, furioso come era. Quando lo rilasciò, il suono del respiratore era ancora più minaccioso del solito.
"... se gli avessi garantito assoluta discrezione riguardo la costruzione della nuova super arma. Avevo intercettato l'informazione ma lui è venuto a saperlo, non so in quale modo. Sapeva che lavoravo per voi, Milord. Sono stato condotto al suo cospetto incappucciato e ammanettato, rapito mentre dormivo, e quando inizialmente ho provato a mentirgli lui mi ha... colpito con fulmini molto più dolorosi dei vostri, mio signore."
Tutto quadrava. Palpatine sapeva perfettamente che la fedeltà degli uomini di Vader dipendeva dalla paura che esercitava su di loro e per spezzarla, sapeva che doveva far loro ancora più paura. Dopotutto, era lui il Maestro, come gli aveva ricordato nella Sala del Trono.
" Ma non lo sarà per sempre! - quel pensiero irato si trasformò in energia cinetica che fece tremare ogni cosa nella sala degli interrogatori.
Il prigioniero si limitava a fissarlo terrorizzato, sapeva quale fato lo attendeva.  Il prezzo del tradimento non poteva che essere la morte.
" E se per una volta... - un pensiero improvviso sfiorò la mente di Vader - ... facessi qualcosa che LUI non si aspetterebbe?"
Il Sith riprese il controllo della sempiterna fiamma che gli ardeva in petto e prese a parlare.
" Tu non metterai più piede sul Centro Imperiale. Ti spedirò nel peggiore letamaio dell'Impero o ovunque riterrò che potrai ancora essermi utile."
Accese la spada laser e subito la luce della lama cremisi si unì alla fioca illuminazione della sala.
" Cambierai identità e sarai degradato."
Fece due passi in direzione della spia la quale in preda al terrore aveva evidentemente smesso di trattenere la vescica, a giudicare dal forte olezzo di urina che cominciava a salire dal suo corpo.
" E se verrò a sapere o avrò anche soltanto il dubbio, che qualcuno della Corte si sia messo in contatto con te - avvicinò pericolosamente la lama al petto dell'uomo - rimpiangerai il dolore che ti è stato inflitto dai fulmini dell'Imperatore."
Nell'aria cominciò a sentirsi anche odore di pelle che cominciava ad ustionarsi. L'agente imperiale emise un nuovo gemito di dolore ma non osava muoversi.
" Si, Mi-milord. Gr-gr-azie - riuscì a rantolare appena prima di svenire sopraffatto dal dolore.
Vader lo fissò mentre giaceva inerme al suolo, disgustato.
Ma aveva già perso abbastanza tempo con quel traditore. Presto la flotta sarebbe uscita nell'Iperspazio, nel sistema di Lybeya:  i Ribelli avevano costruito un avamposto all'interno degli Asteroidi di Vergesso, siti alla periferia di quel sistema dell'Anello Esterno e la presenza di quegli insulsi parassiti andava estirpata immediatamente.
Prima però di occuparsi di quella faccenda, c'era un' altra questione che andava affrontata. Una a cui teneva particolarmente. Uscì dalla stanza.


Non era venuto da solo li in quell'ala riservata dell'Executor: proprio di fianco all'uscita, in paziente e vigile attesa c'era il responsabile, tra le altre cose, della cattura del traditore.
Era un individuo dalle fattezze affusolate e sottili: la sua pelle era pallida come cenere, i suoi capelli bianchi quanto la madreperla di Omwat. Indossava un particolarissimo ed ampio mantello che sembrava fatto di piume ocra che gli copriva il corpo dal collo in giù. Il suo volto apparentemente sereno, era quello di un individuo letale a cui non sfuggiva nulla in perenne e costante allerta. Era lo Spettro di Vader, il capo del suo servizio di spionaggio personale, un Umbarano nativo della nebulosa Oscura: in  tutto per tutto simile ad Umano se non per alcuni e singolari dettagli, come la capacità di vedere al buio.
" Milord - disse con il consueto tono di voce appena sussurrato - confido che l'interrogatorio abbia dato i risultati da voi sperati."
" E' così - replico il Sith ancora infastidito per il tempo eccessivo che era stato necessario per estorcere ciò che già sospettava fortemente - la sua arroganza lo ha tradito ed è stato scoperto da chi doveva spiare."
In risposta a quelle parole,  l'alieno si inchinò.
" Scelgo personalmente tutti i vostri agenti e sono io ad organizzarne la disposizione, come voi sapete. Se questa mia inefficienza vi ha turbato sono pronto a pagare con la mia vita."
Vader lo guardò con soddisfazione. La deferenza di quel suo uomo era ammirabile e sopratutto sincera. Se si fosse trattato di semplice lusinghe, sarebbe stato liquidato già da tempo.
" Non devi preoccuparti, Etad Deechi - lontano da tutti lo chiamava con il suo vero nome - la responsabilità di questo fallimento non è tua.  E'  l'Imperatore piuttosto che sa essere molto... convincente. Rialzati."
L'agente fece come ordinato.
" Ora dimmi - il tono di Vader si face estremamente attento - hai preparato ogni cosa per la Missione Alfa ?
" Certamente , mio signore. Sono certo che troverete la mia scelta di vostro gradimento."
Deechi infilò la mano destra all'interno del suo lungo mantello per sfilarne un istante dopo un data pad.
" Controllate pure voi stesso."
Vader prese il portatile e lo accese ma c'era altro che desiderava sapere prima di consultarne le informazioni.
" L'uomo con cui sei entrato in contatto è prioritario per il benessere dell'Impero, come sai. Sono certo che hai preso ogni precauzione per evitare qualsiasi intercettazione da chicchessia ma hai provveduto a cancellare ogni traccia della vostra conversazione ?
" Si Milord, anche le più nascoste. Devo rapportarvi che il soggetto è stato molto scettico nel colloquiare con me, chiedeva insistentemente di conferire con voi e non è stato semplice convincerlo a restare in comunicazione radio. Temeva una trappola, era evidente."
" Non mi interessano queste impressioni - rispose Vader disturbato da quell'inutile e inaspettata pignoleria - gli hai riferito il messaggio per intero senza intoppi?"
" Si, Milord. Esattamente come da voi ordinato - la sua voce si fece ancora più bassa per la contrizione di essere stato richiamato.
Il Sith guardò il datapad.  Scorreva le informazioni riguardo all'agente che avrebbe dovuto incontrare Luke e che sarebbe stato il tramite tra lui e suo figlio. Non poteva incontrarlo di persona, almeno per ora. Palpatine lo faceva sorvegliare in maniera ancora più stretta del solito, era evidente, e gli aveva fatto intendere che sospettasse qualcosa circa le sue reali attenzioni riguardo il giovane Jedi.
Darth Sidius usava l'ISB, o servizio segreto imperiale che dir si volesse, per far spiare  tutti gli individui nei posti chiavi dell'Impero e se ne serviva solo marginalmente contro i Ribelli. Non c'era da sorprendersi che quei patetici traditori fossero riusciti a dilagare con tanta virulenza nell'Anello Esterno. Ma Vader non si sentiva di criticare quella scelta fino in fondo: nell'Impero Galattico bisognava temere assai di più le pugnalate alla schiena di parte di tanti falsi amici e sedicenti leali sudditi piuttosto che gli assalti a viso aperto di un'accozzaglia nemica male armata.
Tutto quello che leggeva sul pad lo compiaceva enormemente: indubbiamente si trattava di un individuo dai mille talenti e capacità.
" Così l'hai addestrata personalmente - disse poi senza alzare lo sguardo.
" Si, mio signore. Addestrata e cresciuta come mia discendenza sin dalla più tenera età. Non è la prima missione che compie per voi. Sono certo che non fallirà."
Ora capiva il motivo della inconsueta loquacità del suo uomo più fidato. C'era un legame affettivo tra lui e l'agente selezionato.
A Vader non interessava conoscere personalmente tutti coloro che aveva al suo servizio, basta che svolgessero con efficienza quanto loro ordinato. Né si curava dei loro interessi personali purché facessero il loro dovere senza batter ciglio. Ma in questo caso intendeva fare un' eccezione per comprendere chi stesse mandando ad occuparsi di Luke.
Le scorrimento delle informazioni lo condusse ad un' immagine. Il suo respiro si chetò per un istante per poi riprendere normalmente a leggere gli ultimi dati. Quelli che da sue disposizioni considerava meno utili e che pertanto esigeva gli fossero segnalati per ultimi.

" Naboo."

Arrestò la lettura quando giunse al pianeta di provenienza del soggetto. Cominciò a sentire qualcosa dentro di se, una sensazione lontana e mai completamente sopita ma riuscì a bloccarla prima che gli portasse alla mente cose che non voleva ricordare. E la sua volontà era più forte di qualsiasi altra cosa.
" Hai scelto bene. Procedi - disse restituendo il pad all'umbarano.
Il Semi-Umano chinò il capo rispettosamente, e dopo aver infilato nuovamente il portatile all'interno del mantello si avviò all'uscita dell'area riservata.
L'uomo invece attese a braccia conserte li i pochi minuti che li separavano dall'uscita dall'iperspazio. I suoi pensieri indugiarono su suo figlio e su tutto quello che avrebbero potuto fare quando l'Impero sarebbe appartenuto a loro. Palpatine era si attento ed astuto, ma non era onnisciente. E presto gli avrebbero preparato una sgraditissima sorpresa.
L'Executor ebbe un rapido sussulto. Erano tornati nello spazio reale.
" Lord Vader - si attivò in quel momento il suo comlink personale, dal quale uscì una voce familiare - siamo nel sistema Lybeya. A distanza di sicurezza dagli asteroidi, secondo le vostre disposizioni."
" Sto per raggiungerla in plancia, Ammiraglio. Fate schierare la flotta in formazione da battaglia."
"Si, Milord - Piett chiuse il comunicatore.
Il Sith raggiunse a passo sostenuto il ponte di comando.  Tutti erano ai loro posti. Piett lo salutò mettendosi sull'attenti e indicandogli la situazione sul navicomputer tattico.
" Milord, abbiamo localizzato la base nemica. Si trova al centro del complesso di asteroidi di Vergesso, quadrante 2-R ; se I Ribelli hanno scudi deflettori, essi non sono stati attivati. Al momento non si sono ancora accorti della nostra presenza."
Il competente ufficiale comandante del Super Star Destroyer continuava a digitare sul proiettore olografico del computer.
" Le navi della flotta sono state tutte allertate per un decollo rapido di tutte le nostre squadriglie di caccia, con la sola eccezione delle riserve.  Il vostro velivolo  è stato altresì  approntato  per l'attacco."
Vader fissò gli asteroidi dal grande finestrone in trasparacciaio della plancia, mentre ascoltava quel veloce briefing. Piett lo conosceva bene: sapeva che preferiva condurre le battaglie di persona a bordo del suo TIE Advanced ma quella volta aveva intenzione di provare qualcosa di diverso e inaspettato. Voleva dare altro materiale nuovo al suo Maestro, nel costante intento di confondergli le idee.
" No, non utilizzeremo i caccia questa volta." Il respiro dell'uomo in armatura si fece più profondo e cadenzato. " La flotta è stata posta secondo la formazione che le ho ordinato ?"
" Si, Lord Vader - replicò Piett visivamente sorpreso.
" Ordini a tutte le batterie turbolaser e lanciamissili a concussione di fare fuoco a volontà sugli asteroidi. Concentrate le bordate sui quadranti centrali.
"Milord - una nota di timore fu evidente nel tono dell'ufficiale - un simile volume di fuoco potrebbe far collassare l'intero c..." Non finì quella frase in quanto il Sith aveva distolto l'attenzione dagli asteroidi per concentrala su di lui, per un unico ma sufficiente istante.
" Procediamo immediatamente! -  Piett stava sudando, qualunque intenzione di avanzare altri commenti era completamente svanita. Accese senza batter ciglio il comunicatore generale dal terminale - uomini, fuoco a volontà! Quadranti dalla G alla S! Fuoco! FUOCO!"
Una tempesta di laser e di razzi colpirono violentemente gli Asteroidi di Vergesso. Le rocce millenarie cominciarono a frantumarsi e a diventare pulviscolo. Impattavano tra di loro anche quando non direttamente colpite, annientandosi a vicenda.
I sensi di Vader erano concentrati e tesi al massimo: cominciava a sentire le prima urla di panico nella Forza e le prime vittime di quel gesto devastante. Presto se ne aggiunsero altre e altre ancora che ben presto culminarono in un urlo disperato di centinaia di vite che venivano spente nello stesso momento.
Avrebbe sorriso se avesse ancora potuto: la base nemica era stata colpita e distrutta, poco importa se dalla tempesta o se dalle sue conseguenze. I Ribelli non avevano potuto opporre nessuna resistenza ad un attacco tanto imprevedibile.
La costruzione di un avamposto in un complesso di  asteroidi poteva sembrare una mossa astuta per via della protezione naturale che offrivano ma aveva degli inconvenienti notevoli, come qualcuno aveva appena sperimentato. Un errore di valutazione che era costato molto a chi lo aveva commesso.
Vader all'improvviso fece qualche passo in direzione dell'ufficiale comandante dell'Executor il quale deglutì terrorizzato.
" Sospenda l'attacco, Ammiraglio. E prepari le navi per il salto nell'Iperspazio.  Voglio che la flotta sia lontana da qui quando questo ammasso di detriti comincerà ad essere pericoloso anche per noi."
" Si, Milord! Interrompete l'attacco! - riprese a parlare nel comunicatore generale - Sala macchine! Virata a babordo di 90 gradi! Salto nell'iperspazio appena pronti!"
Il Sith non restò li a guardare l'esecuzione di quelle manovre da accademia.

Aveva molto su cui riflettere: una congiura di palazzo andava architettata nei minimi dettagli ed era giunto il momento di cominciare a definirli.
   
 
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