Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: The Lady of His Heart 23    21/02/2014    4 recensioni
Marvel e Glimmer, due destini in un gioco
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lux, Marvel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic


Marvel si stava dirigendo presso la sua stanza, ormai tutti ne avevano una loro privata. Prese l’ascensore che conduceva al suo piano. Appena le porte si riaprirono, Marvel sentì dei rumori strani, era il rumore di qualcuno che piangeva.
Girò l’angolo e trovò Glimmer seduta a terra in lacrime. In un istante dimenticò tutto quello che era successo e le si avvicinò a passi lenti e indecisi per aiutarla. Nonostante tutto, Mervel era disposto a perdonarla, a perdonare ogni sua infedeltà, a perdonarle tutto. Vederla in quello stato lo fece soffrire e voleva tanto stringerla forte a se per quanto tenera gli sembrava in quel momento, ma nonostante ciò era un favorito e doveva mantenere un certo distacco, quella freddezza che solo un vincente come loro riusciva ad avere. Mantenere il controllo, unito all’ essere spietati e all’ arroganza era ciò che caratterizzava un favorito da un tributo qualunque. E lui lo era, e doveva comportarsi dunque di conseguenza, senza lasciar trasparire nessuna emozione marcata, quale amore o amicizia. Ma come poter resistere a quella scena. Si piegò in ginocchio davanti a lei. Glimmer teneva la testa tra le braccia rannicchiate sopra le ginocchia e quindi non poteva vederlo.
“Glimmer”la chiamò Marvel dolce.
“Vattene”borbottò lei.
“Glimmer guardami”le disse lui. Glimmer infuriata per quella sua forzata insistenza gli si rivolse arrabbiata urlandogli contro con ira.
“Si può sapere cosa vuoi?” ruggì infuriata.
“Perché stai piangendo?”gli domandò confuso.
“Non sono affari tuoi”gli disse lei con arroganza.
Marvel senza dire una parola,raccolse la manica della sua maglia nel pugno della sua mano e la portò accanto al suo viso per toglierle il nero del mascara che le colava sul volto. Glimmer rimase di stupita per quel suo gesto così dolce e amorevole. Notò il modo in cui la guardava. C’era dolcezza e amore nei suoi occhi, lo stesso modo in cui Cato osservava Clove.
La ragazza distolse lo sguardo ricordando il ragazzo del distretto 2. Ma Marvel, che era disposto a non mollare la presa con lei, le si sedette accanto in silenzio. Glimmer osservò le sue dolci braccia che parevano accoglierla in un tenero abbraccio e vi si gettò dentro. Marvel l’abbracciò stretta a se e la cullò dolcemente, mentre le lacrime della ragazza gli bagnavano e sporcavano di mascara la maglia bianca. Quando ebbe esaurito il suo pianto Glimmer si staccò dolcemente da Marvel e lo fissò negli occhi.
“Perché lo fai?” gli domandò.
“Cosa?”le chiese Marvel confuso.
“Perché mi stai accanto quando non dovresti?”gli chiese.
“Perché tu … tu sei …” le disse lui abbassando lo sguardo.
“Tua compagna di distretto?” disse Glimmer concludendo la frase.
“e non solo …”
“Che intendi?”domandò lei confusa.
“Glimmer”disse Marvel afferrandole il viso tra le mani dolcemente “Perché non ti sforzi di capire quanto tu sia importante per me? Cerchi sempre l’amore nelle persone sbagliate, come se il tuo cuore avesse paura di impegnarsi seriamente, di provare vere emozioni. Io sono qui, perché non ti rendi conto di quanto importante tu sia per me.”le disse lui “Nel preciso istante in cui fecero il tuo nome il giorno della mietitura, non è passato un singolo momento in quei minuti prima della mia estrazione che io non abbia sperato di essere nominato. Glimmer voglio te, voglio stare con te. Non hai bisogno dell’amore di chi ti fa soffrire, perché non lo meriti. Perché non riesci a capire quanto importante tu sia per me. Io non vedo solo un corpo perfetto in te, io vedo tutto di perfetto in te. Il tuo sorriso, la tua intelligenza, la tua forza, la tua determinazione, sei tutto il mio mondo”disse lui confessandole tutto quello che aveva dentro senza esitare.
“Avresti intenzione di baciarmi anche con tutto questo mascara che mi cola sul volto?”gli domandò lei in un sussurro confuso.
Marvel non se lo fece ripetere due volte e molto dolcemente avvicinò il suo volto a quello della ragazza. Quando le loro labbra si toccarono Marvel avvertì la sensazione più bella del mondo e anche Glimmer si sentì molto meglio. Finalmente aveva trovato qualcuno che l’amava per come era. Si sciolse in quel tocco esperto delle labbra di Marvel e si lasciò addolcire ancora di più dalle sue carezze.
“Sono orribile”disse Glimmer staccandosi da lui con un sussurrò.
“Sei bellissima”disse lui ammirando il suo volto scuro e sporco con passione e dolcezza.
Glimmer sorrise e con un fremito ritornò tra le braccia di Marvel, e soprattutto tra le sue labbra. Con un movimento fluido Marvel la costrinse ad alzarsi e tenendola per mano la condusse presso la sua camera da letto. Entrò chiudendo la porta.
“Avrei bisogno di qualche minuto per ripulirmi”disse lei quasi in imbarazzo.
“Come vuoi”disse lui con un sorriso.
Glimmer sparì dietro la porta del bagno. La richiuse e si osservò allo specchio. Sentiva la testa che le girava e le gambe che le tremavano. Con la mano si toccò dietro la nuca a contatto con i capelli. Sorrise abbassando lo sguardo dopo aver scrutato la sua figura nello specchio. Si tolse la vestaglia e aprì il getto della vasca lasciando scorrere un po’ d’acqua per poi immergersi completamente.
Marvel non poteva credere a quello che gli era appena accaduto. Era alle stelle, felicissimo come non mai. Glimmer era nella sua camera. Si distese sul letto con un tonfo secco e chiuse gli occhi ispirando profondamente il profumo della ragazza che si diffondeva nella stanza. Il rumore dell’acqua catturò la sua attenzione. Le sarebbero di certo serviti dei vestiti nuovi. Senza pensarci due volte si alzò e corse nella sua cabina. Aprì l’armadio e prese una camicia da notte rosa carne trasparente. Quasi tremò al sol pensiero di Glimmer con quella veste in dosso. Rientrò nella sua camera e si diresse presso il bagno. Aprì piano la porta.
“Glimmer ti lascio la veste da notte qui, sulla sedia” disse il ragazzo abbassando lo sguardo. Glimmer si voltò con indosso solo l’enorme accappatoio blu del ragazzo.
“Grazie”disse lei con un sorriso dolcissimo. Marvel annuì e uscì sorridente fuori dal bagno richiudendo la porta alle sue spalle. Glimmer infilò in fretta la sua camicia e uscì sempre più eccitata nel rivedere Marvel.
“Come ti sembro?”disse soffermandosi in una posa sexy davanti la porta. Rimase quasi delusa nello scoprire che lui non era lì. Fece qualche passo guardandosi attorno e Marvel le spuntò alle spalle abbracciandola e sollevandola da terra. La fece girare per aria con delle piroette mentre la reggeva dai fianchi, proprio come accade nei film, e lei si sentì una principessa in quell’istante.
“Ah! Marvel, mettimi giù!”disse lei ridendo.
“Ti lascio solo se mi dai un bacio”disse lui con un sorriso mentre osservava con occhi sognanti la ragazza.
“A no, scordatelo”disse lei con un sorriso.
“No?”disse Marvel con una finta faccia scioccata mentre alzava un sopracciglio per lo stupore e incurvava le labbra in un sorriso malizioso che mandarono Glimmer fuori di testa.
“No”disse lei ridendo. Marvel la lasciò di scatto.
“Bene. Se è questo che vuoi …”disse lui fingendo di allontanarsi. Glimmer lo guardava con sospetto. Ma Marvel non era un tipo da prendere le cose troppo sul serio e lei lo sapeva bene. Si rivoltò di scatto verso la ragazza e la spinse verso il letto facendola cadere di schiena sul materasso e sistemandovi dolce sopra di lei. La baciò con dolcezza e passione.
Quella notte non sarebbe andata lontano e si sarebbe consumata nella passione della loro fiamma che si stava alimentando sempre più. Glimmer intrecciò le mani tra i capelli di Marvel e lasciò che lui la baciasse con tutta la passione e il sentimento che avrebbe da sempre voluto esprimere nei suoi confronti. Marvel sorrise dolce e si sollevò appena permettendo alla ragazza di sedersi accanto a lui. Ora erano l’uno di fronte all’atro, le loro mani intrecciate nei capelli e nel viso altrui, che cercavano bramose qualcosa a cui poter far appello. Le loro labbra non persero il contatto. Glimmer afferrò i bordi della maglia di Marvel e gliela sfilò lentamente.
Certo, Marvel non era muscoloso come Cato, ma aveva il suo perché. Il ragazzo si lasciò cadere indietro, permettendo alla ragazza di stendersi su di lui. I suoi boccoli dorati che scendevano fluidi dalla sua schiena gli sfioravano il petto e il suo profumo lo mandava più in confusione di quanto non fosse già. Tutto intorno a loro si face scuro. Tra un bacio e l’altro, Marvel non faceva altro che ripeterle “Ti amo” e sussurrare all’ impazzata il suo nome. Glimmer si sentiva bella, potente e finalmente amata come non lo era mai stata prima con Cato. Marvel sentì le sue mani delicate e maliziose scorrere su e giù per il suo petto. Capovolse la situazione posandosi su di lei delicato portandosi con la mano la coperta sulla testa di entrambi e sprofondando nella notte con lei.
“Sarai per sempre la mia dolce e bellissima principessa”le sussurrò all’orecchio prima che lei si addormentasse serena e felice tra le sue braccia.

Nell’arena…..

I giochi erano cominciati e Marvel era molto nervoso, voleva vivere, vincere e voleva che Glimmer vincesse con lui. Gli sponsor erano molto generosi con loro e ormai mancava poco alla fine, in gara c’erano solo loro, i ragazzi del dodici, Tresh, Rue e quelli del 2. Cavolo quelli del 2. Loro si che erano un problema. Per non parlare della ragazza del 12. Una che riesce a prendere un punteggio tanto alto agli allenamenti deve essere assolutamente eliminata. E poi c’è Tresh. Andava eliminato sembra ombra di dubbio. Rue non era un problema. Piccola, indifesa, un bersaglio da uccidere facilmente.
“Marvel guarda cosa ho trovato?”disse Glimmer “E una lancia, nessuno è più bravo di te con la lancia”gli disse con un sorrisetto.
“Perfetto, potrebbe servirmi per eliminare un po’ di tributi”disse lui con un sorrisetto provocante in volto.
“Clove è mia, e così anche Katniss….le voglio uccidere io!”disse Glimmer. Il motivo era molto semplice. Non sopportava Clove e voleva farla pagare a Katniss per averla superata agli allenamenti con l’arco umiliandola davanti a tutti.
“Li uccideremo tutti e vinceremo, staremo insieme per sempre”disse lui con un sorriso dolce.
Ad un tratto un rumore catturò la sua attenzione.
“Cosa è stato? Mi è sembrato di sentire qualcosa?”disse Marvel guardandosi attorno.
“Ecco Marvel guarda! Lassù! E’ quella del 12, andiamo prima che ci scappi”gli disse Glimmer.
Entrambi si misero a correre per raggiungerla. Arrivarono sotto l’albero dove si era arrampicata. Era arrivata piuttosto in alto accidenti. Glimmer provò a scoccare una sua freccia, ma si incastrò tra i rami dell’albero. Pensarono di salire per andarla a prendere, ma avevano ignorato ogni lezione di sopravvivenza e non sapevano ne cacciare, ne pescare, ne tanto meno salire su un albero. Decisero di comune accordo di aspettarla giù, prima o poi sarebbe dovuta scendere. Dato che stava calando la notte prepararono un letto di foglie e vi si distesero sopra per dormire … separati naturalmente perché nessuno dei due voleva mostrare segni di debolezza davanti le telecamere.
Giunto il mattino Glimmer e Marvel continuavano ancora a dormire beati pregustando la morte della ragazza del 12 che, molto silenziosa, si era sporta in avanti per tagliare un nido di vespe super velenose con l’intenzione di farlo cadere sopra i ragazzi favoriti del distretto 1.
Marvel si svegliò e richiamò anche Glimmer.
“Glimmer svegliati” non riuscì neanche a terminare la frase che l’alveare si scagliò al suolo rompendosi e lasciando fuoriuscire tutti quei velenosi insetti che si diffusero in aria ad una velocità sorprendente.
Marvel scatto in piedi e cominciò ad urlare. Glimmer si svegliò di scatto e iniziò ad agitarsi urlando e dimenandosi come se fosse posseduta. Le sue grida erano agghiaccianti, così acute e penetranti da mettere i brividi. Gli insetti punsero Glimmer un po’ ovunque. Sul volto, sulle braccia, gambe e in tutte le parti del suo corpo ricoprendola di bolle e deturpando la bellezza e delicatezza del suo viso.
“Glimmer! Vieni!” disse Marvel chiamandola, ma lei non smetteva di urlare e agitarsi. L’afferrò così per un braccio e corse con lei presso un lago nelle vicinanze lontano da quegli insetti. Glimmer continuava ad urlare e dimenarsi.
“Hey! E’ ok! E’ tutto ok! Stai bene è finita calmati adesso”disse Marvel afferrandola per le braccia cercando di farla calmare ma senza buoni risultati.
“Siamo in acqua, loro non possono venire perché ne hanno paura” le disse.
Glimmer abbassò lo sguardo e si vide riflessa nell’acqua limpida. Vide quel suo volto deturpato da mille bolle e quasi non vi si riconobbe. Urlò ancora più forte disperata.
Le punture degli insetti cominciavano a provocarle forti illusioni ottiche. Vedeva tutto doppio e la testa le girava così forte fino a scoppiarle. Le prudeva e bruciava tutto il viso. Si toccò disperata il volto sperando che non fosse vero, sperando che quella era solo un allucinazione e invece era la realtà. Sotto le sue mani quelle orribili bolle prendevano forma su di lei rovinando quella sua splendida e liscia pelle. Urlò fino a che non le mancò il fiato. Si portò una mano alla gola. Non riusciva più a respirare.
Sentì la morte avvicinarsi e ciò la mandò in panico. Le lacrime sul suo volto scesero giù frenetiche. Anche Marvel era disperato e in lacrime, aveva capito che Glimmer sarebbe morta e lui non poteva fare niente per salvarla.
“Ti prego non mi lasciare”gli disse Marvel piegato in due dal dolore mentre la reggeva tra le braccia. Capendo che ormai non c’era più niente da fare Glimmer smise di urlare e attese la morte in silenzio pregando solo, in cuor suo, che arrivasse in fretta per alleviarli altre sofferenze inutili.
“Ti amo”disse lui piangendo contro il corpo di lei che fissava il cielo con occhi spenti e vuoti.
“Mi baceresti anche se sono così orribile?”domandò lei ricordando l’unico momento più felice della sua vita, ovvero la notte che trascorse con Marvel.
“Sai già la risposta, è la stessa che ti detti quella sera, la migliore della mia vita”disse lui.
“Sono orribile”protestò lei.
“Sei bellissima”disse lui con una dolcezza sconfinata.
“Ti amo, Marvel” gli sussurrò con un mezzo sorriso, per quello che la situazione attuale del suo viso gli permetteva. Subito una lacrima le fuoriuscì dagli occhi che si curvarono indietro.
Un botto di cannone confermò la sua morte. Marvel gettò un grido di dolore fortissimo che sicuramente le telecamere avevano ripreso come segno di debolezza, ma a lui non interessava, voleva solo uccidere la ragazza del dodici. Si alzò furioso e corse presso i boschi per raggiungerla.
Quando riuscì ad arrivare da lei notò che non era sola. Stava aiutando Rue, quella piccola ragazzina che era in squadra con Tresh.
L’avrebbe uccisa e poi avrebbe ucciso anche la piccola arrabbiato com’ era. Caricò indietro la sua lancia e la scagliò contro la ragazza di fuoco con tutta la forza e la rabbia di cui era succube. Questa si scostò poco prima che la lancia potesse raggiungerla e si conficcò nello stomaco della piccola Rue lasciandola cadere a terra ormai prima di vita.
“Rue!”Urlò quella del dodici disperata.
“Come ci si sente quando ciò che hai di più caro ti viene tolto?”gli domandò urlandole contro Marvel.
Katniss si voltò di scatto e afferrò una freccia posizionandola nel suo arco e puntandogliela contro.
“Andiamo uccidimi!”le urlò contro “O forse non hai il coraggio per farlo”disse. Ormai non aveva più niente da perdere.
“Forza fallo! Mi hai tolto lei, non mi resta più niente!”disse, ma la ragazza esitò.
“Allora? Che aspetti, uccidimi non esitare! Forza! Fallo! Uccidimi! Ora!”continuò a urlarle contro Marvel.
Messa sotto pressione da quelle continue suppliche, la ragazza del dodici lasciò libera la sua freccia che si liberò tagliandogli svelta la gola. Marvel cadde a terra.
Ecco la sua morte. La morte che desiderava. Veloce, rapida,svelta.
Meglio così.
Non avrebbe resistito un minuto di più senza rivedere di nuovo la sua dolce Glimmer.
"Sto arrivando da te amore mio" pensò lui e in fine spirò.

   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: The Lady of His Heart 23