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Autore: Vexenio    21/02/2014    1 recensioni
E niente, questo è il primo racconto che pubblico, non saprei dire se sia giusto definirla veramente un horror, ma è il genere a cui è più vicino e non avevo altre idee.
Spero vi piaccia e spero di non ricevere insulti troppo pesanti.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per quanto mi sforzi di scavare nei ricordi più lontani della mia memoria, non riesco ancora a risalire al momento esatto in cui incontrai Lui per la prima volta, ormai la sua presenza improvvisa nelle mura domestiche non suscitava in me alcuna sensazione negativa, al contrario di quando assistetti alle sue apparizioni per i primi tempi, ma d'altro canto, una volta costatato che era del tutto innocuo, non avevo più motivo di esserne spaventato. Chi o, per certi versi, cosa è Lui? Ad essere del tutto sinceri, anche dopo tutti questi anni di convivenza pacifica, non sono riuscito a capirlo, potrei ipotizzare che fosse una specie di spettro o uno zombie, ma aveva elementi che erano comuni ad entrambi, se c'è una cosa che m'era certa è che non era un essere umano. Il massimo di descrizione che posso permettermi di fare su di Lui è più fisica che caratteriale e, nonostante ciò, essa da sola è riuscita nell'inquietare chiunque ancora prima che sentisse la storia che sto per raccontarvi, ma preferirei non soffermarmici troppo, ve la racconterò strada facendo. Era uno dei tanti giorni in cui l'entità decideva di comparire in casa mia, lo faceva già da molti anni in orari e giornate scelte da lui con criteri a me ignoti, in quel periodo da maledizione quale probabilmente sarebbe dovuta essere all'inizio questa sua persecuzione si era via via trasformata in un piacevole intermezzo fra un pianto di solitudine e l'altro, avevo recentemente perso mia moglie e Lui era il solo rimasto a farmi compagnia, fatto sta che quel giorno si comportava in maniera diversa dagli altri, di solito, dato che quel poveretto aveva perso chissà dove il braccio e la gamba destra e non riusciva mai a muoversi, il massimo che riusciva a fare era sedersi in un angolino del soggiorno e ciondolare la testa finché il suo tempo in questa casa non fosse finito e fosse scomparso in una coltre di fumo, ogni tanto se ti avvicinavi a Lui lo potevi sentire respirare, cosa piuttosto irreale, dato che aveva la cassa toracica completamente aperta e nessun organo al suo interno, ma non voglio perdermi in dettagli, il fattaccio stava nel fatto che per la prima volta, seppur con un tono di voce talmente basso da risultare completamente impercettibile anche solo ad un metro di distanza, Lui aveva parlato! Nel momento in cui lo sentii per la prima non riuscii a dare un significato alle sue parole, ma il solo averlo sentito proferire parola mi mandava ai pazzi, forse, in futuro, io e lui saremmo potuti arrivare al punto di conversare in maniera normale, ma continuo a divagare, ecco di seguito cosa disse: "VAI ALLA LUNA, VAI ALLA LUNA!" Il tutto ripetuto per interi minuti allo stesso tono di voce sibilato, so che si stava rivolgendo a me, ma il suo sguardo fisso nel vuoto e la testa che ciondolavano hanno fatto venire in me il sospetto che forse questa frase l'ha imparata a comando da qualche parte invece che essere il frutto di una azione ragionata. Bizzarre come prime parole però, non credete pure voi? Di seguito non disse altro, fece scena muta anche per i giorni a venire e non riuscii a capire come mai quel giorno si fosse messo a parlare di punto in bianco, ma quell'evento si sarebbe ripetuto di nuovo in futuro, ne ero certo. Da quel momento in poi la creatura sembrava, col passare dei mesi, progredire visibilmente a livello intellettuale, ho provato a dargli da mangiare, ma si è rifiutata, non avendo un sistema digerente la cosa poteva apparentemente avere poco senso se ben vedete le circostanze così assurde capirete perché volevo comunque sperimentare, tempo 3 settimane ed ha cominciato ad muoversi e gattonare, viste le sue condizioni fisiche sarebbe impensabile vederlo camminare, ma quello era già un segno che stava progredendo, ho cominciato a studiarlo, mettendo alla prova i suoi sensi: per esempio, ho notato che reagiva positivamente al suono della musica classica, mentre bistrattava i generi più frenetici, dal che ho concluso che aveva un apparato uditivo piuttosto fragile, ma ne aveva uno, a differenza degli organi interni risiedenti nella cassa toracica, aveva anche un cervello ed un occhio solo, a destra, dove sarebbe dovuto stare il sinistro c'è solo uno strato di pelle che ricopre il buco e anche una parte della bocca, rendendogli impossibile aprire la bocca in maniera ottimale, fu una delle cose che mi fece maggior impressione nei tempi in cui non avevo ancora confidenza con Lui e, sotto sotto, mi fa ancora venire i brividi. I miei studi però non mi portavano da nessuna parte, mentre Lui continuava ad imparare le basi del comportamento umano sempre più in fretta io continuavo a non capire la sua psicologia né mi sono fatto un idea su che razza di mostro fosse. Passarono un paio di anni da quando emise parola per la prima volta ed avevo perso completamente le speranze di comprendere il suo comportamento, l'unico cambiamento veramente degno di nota era che col passare del tempo le sue visite si facevano sempre più frequenti e duravano sempre di più, sembrava mostrare affetto nei miei confronti e, nonostante il suo aspetto abominevole, anche io ne provavo per lui, era come un animale domestico di cui io ed io soltanto conoscevo l'esistenza, più stavo con lui e più mi isolavo dal resto del mondo, spesso mancavo dal lavoro per poter rimanere assieme a lui durante le sue comparizioni e tutte queste assenze ingiustificate mi costarono il licenziamento, non incontravo nessuno e i miei parenti sostenevano che io fossi un pazzo ad accudire una creatura che esisteva soltanto nella mia testa e volevano portarmi in un ospedale psichiatrico, ma io non potevo abbandonarLo al suo destino, sarebbe certamente morto di dolore se io fossi scomparso, come avrei potuto fare? Passavo le notti a scervellarmi per trovare una soluzione a questo tedioso problema, ero fuori dal mondo, certo, ma non mi sarei mai e poi mai messo in testa di fare del male a qualcuno neppure se fosse stato per il bene di Lui, che però insisteva nel non voler farsi vedere dagli altri umani e spariva ogni volta che ne vedesse uno che non fossi stato io. Una notte però accadde qualcosa che sconvolse per sempre la mia esistenza: ero giunto ad un punto di non ritorno, il giorno seguente un paio di ragazzoni corpulenti mi sarebbero arrivati a casa, avrebbero messo una camicia di forza per poi sbattermi in un centro psichiatrico, non volevo né potevo lasciare che accadesse ma non mi era saltata in mente ancora nessuno straccio di idea su come risolvere questo enigma quando accade che, per la seconda volta, Lui compì un miracolo: si alzò in piedi, mi porse la mano e mi parlò di nuovo, questa volta con un tono di voce più chiaro e impostato, stavolta disse: "VIENI CON ME!" Ero troppo preso dal momento per riflettere su cosa fare, non esitai, presi la sua mano e senza nemmeno che me ne accorgessi entrambi cominciammo a levitare, sempre più su, ricoperti da un'aura azzurrastra, oltrepassavamo il soffitto, il tetto e uscimmo definitivamente di casa, mi sentivo leggero, sereno, come se tutti i mie problemi si fossero risolti per sempre, non mi chiesi nemmeno come ci riuscissimo, era un momento troppo fantastico per rovinarlo cercando di trovare un senso di quello che mi stava accadendo. Non so stabilire per quanto tempo rimasi in volo, se per qualche minuto o chissà quanti anni, ricordo solo che il tempo per me si era come fermato, ad un certo punto ripensai alle sue prime parole e intuii quale era la destinazione scelta da Lui: la Luna, anche se non ne sapevo ancora il motivo, mi pareva ovvio che avrei avuto la risposta una volta arrivati lì. Purtroppo quella sensazione di euforia che ebbi all'inizio del viaggio durò poco e smise nell'istante stesso in cui mi accorsi che il cielo aveva assunto un irrealistico colorito rossastro, pure la Luna cominciò a cambiare, deformandosi sempre di più fino all'assumere la forma di una mano ossuta, ero completamente terrificato ma non potevo controllare i miei movimenti, chiesì spiegazioni a Lui ma esso non mi rispose, una volta raggiunta la Luna, che aveva assunto delle dimensioni non più grandi di una gondola, Lui mi intimò di sedervisi sopra, appena eseguito l'ordine essa si mosse e ci spedii verso quello che aveva tutta l'aria di essere un buco nero, non avevo più alcun controllo, non avevo idea di cosa mi sarebbe accaduto una volta entrato dentro, posso dire senza ombra di dubbio che quello era fu il momento più terrificante di tutta la mia vita, perché tutto questo è accaduto a me? La mano gigante ci porta così senza indugiare oltre la soglia del buco nero, ciò che accadde dopo e l'entità posto dove volle condurmi Lui scomparvero come in un flash senza che io potessi mai scoprirli, ero ritornato sulla Terra, nel soggiorno casa mia, avevo un coltello in mano, ero tutto sporco di sangue e il cadavere dilaniato di mia moglie giaceva in un angolo pavimento, privo di un braccio, una gamba e con la cassa toracica completamente svuotata.
  
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