Ringrazio
anche solo chi legge.
Remake
di Un’altra
te.
Dedicata
a Ka93.
Ringrazio Ka93 e Vale_93 che l’avevano recensita.
Questa
storia non è una songfic. Ho scritto sentendo
Un’altra di te di Eros Ramazzotti,
ma non ho rispettato veramente la canzone, ho seguito
l’ispirazione.
La
storia
originale era ispirata a “Eterni Rivali” di The
best 90.
Lupo senza luna
Yamcha
sorrise e si guardò i denti bianchi, si leccò la
superfice chiara e appoggiò le
mani sulla parete color prugna. Sospirò e abbassò
il capo, i corti capelli neri
gli oscillarono intorno al capo.
“Puar,
non
capisco. Quando ero un peloso, puzzolente e sdentato predone del
deserto mi
amava e mi permetteva addirittura di vederla nuda ed ora mi ha
lasciato”
sussurrò con voce roca. Le gambe gli tremarono e
avvertì una fitta al cuore,
gli occhi gli divennero lucidi.
“Non
avresti
dovuto tradirla amico mio, ma io resterò sempre al tuo
fianco” rispose con voce
stridula Puar. Gli vorticò intorno al capo dimenando la coda
blu. Yamcha negò
con il capo e sorrise.
“Io
dove la
trovo un’altra come lei?” domandò,
sentendo la gola bruciare.
-Lei
era
gelosa? E io cosa avrei dovuto dire? Quando l’ho conosciuta
io si offriva a
chiunque, eppure l’ho sempre perdonata perché la
amo- pensò. Oltrepassò il
divano, avanzò, passò sotto l’arcata di
legno dell’appartamento ed entrò in
cucina. Si girò a sinistra sistemandosi davanti al
frigorifero bianco alto tre
teste oltre di lui e lo aprì. Si piegò,
afferrò la bottiglia di birra e sentì
la superfice di vetro fredda sotto le dita. Lo stappò e se
lo portò alle
labbra, prendendo una sorsata.
“Te
l’avevo
detto. Non ti saresti dovuto impantanare con una donna, sei un lupo di
deserto”.
Gli fece notare il migliore amico con voce acuta.
“Valeva
la
pena per un guaio simile. Per il suo corpo da favola, la sua energia
dai ritmi
indiavolati, quei discorsi da capocciona e gli sguardi
attenti” ribatté Yamcha.
Chiuse il frigorifero e calciò il tappo, facendolo volare
dentro la spazzatura
con un movimento ad arco.
-
In fondo
ho sempre saputo che sarebbe finita così. La luna non
può mai appartenere al
lupo che può solo ululare di dolore per essa, ma mai avrei
pensato appartenesse
di diritto a una razza di scimmioni che ad essa hanno venduto
l’anima- pensò.
“Devi
andare
avanti”. Ribatté Puar, adagiandosi sul capo del
giocatore di baseball.