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Autore: Alaska1914    22/02/2014    5 recensioni
[Paul McCartney (http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_McCartney)]
[John Lennon ( http://it.wikipedia.org/wiki/John_Lennon )]Due minuti di vita prima di morire.
Due minuti di Paul prima di scomparire per sempre.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Two minutes of love,

Two minutes of life,

Two minutes of Paul.


{ http://www.youtube.com/watch?v=wVyggTKDcOE }



Did I disappoint you or let you down?
Should I be feeling guilty or let the judges frown?
‘Cause I saw the end before we’d begun”

 

Mi hanno sempre incuriosito le storie di quelle persone che si sono ritrovate quasi per perdere la vita. Avete presente no? Le sensazioni extracorporee, la luce in fondo al tunnel, il continuo di un sogno.
Sì, ho sentito perfino questo: Qualcuno che anni prima si era svegliato nel bel mezzo di un sogno, prima di morire – e poi da bravo cristiano resuscitare – era riuscito a finirlo.
Adesso, io non voglio sminuire o in qualsiasi modo deridere questo fatto senza ombra di dubbio straordinario – non è vero, ne ho riso – però insomma, voglio dire, uno ci si aspetta qualcosa in più che finire un sogno che alla fine è solamente quello: un sogno.
In particolare mi ha sempre dato da pensare quella cosa della vita. Avete presente no? Si dice che quando si sta per morire – indipendentemente dal fatto che muori poi davvero o no – tutta la tua vita ti passa davanti in un momento.
Questa cosa, ragazzi, è raccapricciante. Dio mio se lo è!
Pensateci: tutta la vostra vita, tutta quanta, in un momento. Una frazione di secondo.
Ma come si fa, mi chiedo io, a racchiudere tutte le lacrime ed io tramonti e le risate sotto la pioggia a metà settembre in un unico, fottutissimo secondo? Come? È terrificante, gente, terrificante.



I am a dreamer and when i wake
you can’t break my spirit
it’s my dreams you take
and as you move on, remember me
remember us and all we used to be.”

 

Il fatto è questo:
Non c'è stata nessuna luce, nessuno schifosissimo tunnel, nessuna sensazione extra-stronzata, nulla del genere.
Però forse una cosa c'è stata.
La mia vita in due minuti – non che li abbia contati – ma ad occhio e croce mi sono sembrati due minuti.
Anche se, c'è da dire, non sono del tutto sicuro che fosse la mia vita. Cioè si, si, ero io, ma principalmente era Paul.

I’ve kissed your lips and held your hand

shared your dreams and shared your bed

I know you well, I know your smell

I’ve been addicted to you.”

 È stato strano perché l'ho vissuto al contrario, gli avvenimenti voglio dire.
Ho visto prima l'ultima volta che ci siamo visti, l'ultima volta che ci saremmo visti mai. Il suo sorriso ed i suoi occhi prima di salire in macchina, il cenno con la mano, quel mordicchiarsi le labbra per non cedere, per non farmi capire che voleva soltanto abbracciarmi, soltanto amarmi ancora come sapeva fare lui e lui soltanto.
Chi sapeva, chi soltanto sospettava che stavamo impedendo al nostro ultimo bacio di sbocciare sulle nostre labbra?
Io no di sicuro, se lo avessi saputo.. beh, gli sarei corso incontro e, chiudendo quel fottuto sportello che voleva separarlo da me, avrei preso a baciarlo e baciarlo sempre fino ad adesso. Fino alla morte perché era ed è sempre stato questo il mio compito su questa dannatissima terra: amarlo fino allo sfinimento.
E invece me ne stetti lì e lo vidi andare via e il mio cuore rovinato con lui. Non so, magari se lo è dimenticato nel sedile posteriore dell'auto, magari lo tiene sul comodino.
Hai ancora il mio cuore, Paul? È lì con te? 

You touched my heart, you touched my soul
you changed my life and all my goals
and love is blind and that I knew when
my heart was blinded by you.”


Alcune cose andavano velocissime, quasi come se non volessero essere viste, come se non fossero così importanti o belle da essere ricordate, ma sapete, non sono affatto d'accordo.
Mi sono passati davanti così tanti sguardi e sorrisi rubati, occhiate tra una canzone e l'altra che soltanto noi potevamo capire, percepire, amare.
Erano cose importanti, così essenziali.
Certe sere erano perfino devastanti perché sì, insomma, c'era l'amore puro nei suoi occhi, la promessa di non lasciarlo mai nei miei versi che oltretutto erano tutti per lui. Ogni volta che scrivevo della bellezza, dell'amore, di tutte le cose buone del mondo, lo facevo dopo essermi svegliato accanto a lui, dopo un suo “ma vaffanculo” detto ridendo “lo sai” e quel lo sai era un ti amo e quel vaffanculo era la risposta al mio chiedergli perché non me lo diceva mai.
Faceva male perché nessuno sembrava capirlo, nessuno sembrava essere disposto a tirarci fuori da tutto quel rubarsi l'anima di nascosto.
Potevamo farlo noi, direte, e non avrete nemmeno tutti i torti, ma vedete, quando siete all'apice della vostra carriera, quando tutto quello che avete sempre voluto adesso lo tenete in tasca, è difficile prendere qualsiasi tipo di scelta che sia di vitale importanza o non.
Eravamo saliti troppo in alto, eravamo sulla vetta, si poteva solo scendere da lì in poi.
E noi non volevamo scendere, anzi vi dirò, abbiamo costruito un'altra montagna e ci siamo spinti ancora più in alto!
Erano gli anni '60, ragazzi, eravamo giovani, famosi e belli, ma eravamo anche innamorati fradici.
Adesso voi potete immaginare quanto questa cosa ci abbia distrutto a livello mentale?
Non volevamo perdere tutto quello che ci eravamo guadagnati con la fatica e con le lacrime, ma non volevamo neanche perdere tutta quella meraviglia che un bacio poteva regalarci.


I’ve seen you cry, I’ve seen you smile
I’ve watched you sleeping for a while
I’d be the father of your child
I’d spend a lifetime with you.”

 
Un altro ricordo, questo più chiaro, questo più lento:
Ivan Vaughan, quel piccolo bastardo!
« John! Hey idiota, smettila di flirtare, non riusciresti a rimorchiare nemmeno una donnaccia! Vieni qui, ti devo presentare una persona!» mi chiamò Ivan, gentile come sempre.
In quella frazione di secondo, quella che avrei impiegato per andare verso di lui, la mia vita stava cambiando per sempre ed io non lo sapevo. È buffo, non lo sai mai quando ti capita.
«È carina?» chiesi io, di rimando.
«È maschio e non interessato, grazie.» Questo era Paul, poco prima di porgermi la mano.
Mi fa ancora ridere quel “non interessato”, certe volte vorrei tornare nel '57 e dirgli “Dai tempo al tempo, giovanotto” e poi andarmene. Ve lo immaginate? Da ammazzarsi dalle risate.
Non mi piaceva quel ragazzo – o meglio – aveva talento da vendere, mi sapeva venire dietro nonostante giocassi con le parole e con gli accordi. Mi piaceva più di quanto riuscissi ad ammettere. Nonostante temessi per il mio posto da leader, mi sentii quasi in dovere a dividerlo con lui. Quella luce che aveva negli occhi meritava un posto sul podio, per non parlare di quelle sue mani che si muovevano come farfalle quando suonava il basso.
Lui aveva quella cosa.
Avete presente, no?
Quando guardate qualcuno e lo sapete: ha quella cosa.
Che cosa? Eh beh, questo non lo sa nessuno.
È più una sensazione. Ha quel qualcosa che nessuno intorno a lui ha, qualcosa che quindi non puoi spiegare e ti va bene così perché quella persona ha il potere.
Nel suo caso quello di stravolgermi la vita, di farmi dubitare di tutto e poi di niente, di farmi sentire dapprima intoccabile ed il momento dopo la persona più fragile di tutto questo fottuto mondo.
Ve l'ho detto, aveva il potere, lui.

 
I know your fears and you know mine
we’ve had our doubts but now we’re fine
and I love you, I swear that’s true
I cannot live without you.”

 3 ottobre del '60, due del mattino, la Germania è sinonimo di freddo, ma nonostante tutto mi sarebbe mancata.
Paul entra nella mia stanza, si chiude la porta alle spalle e rimane per un po' lì, immobile.
Accesi la luce.
«Ti sei congelato proprio davanti alla mia porta?» dissi io, ridacchiando.
Prese a massaggiarsi il mento, non come avrebbe fatto davanti ad un bel quadro o ad una bella storia, si massaggiava il mento come uno che ha una decisione da prendere e valuta se deve continuare ad avanzare in territorio nemico o partire in ritirata – così lui mi spiegò qualche tempo dopo questa sua cosa.
Per mia fortuna, comunque, non si ritirò.
« Neanche io riesco a dormire. Domani dovremmo andarcene e questo posto ci ha dato tutto. Non è giusto. » dissi io, ignaro di quello che sarebbe successo da lì a poco.
La bizzarra frazione di secondo che vi cambia la vita, ricordate?
« Già, tutto. » rispose lui, avvicinandosi. « o quasi. Quasi tutto. »
« Ah si? »
Lo avevo visto ubriaco, fatto, felice da perdere il sonno, ma mai così strano.
« C'è qualcos'altro che vuoi? »
« Te. »
Te.
Disse proprio così: te.
Lo guardai, mi guardò.
Occhi negli occhi.
« Me? »
« Te. »
Era serio.
Me?
me.
Ed in quel momento – un po' come ora – mi tornarono in mente tutti quegli sguardi e quei sorrisi e quelle ragazze a cui mancava qualcosa perché quel che cercavo in realtà ce l'aveva solo lui.
Vi ricordate della “cosa”? Il potere?
Se avete trovato una persona così, se quella persona toglie un po' di meraviglia a tutto il resto.. beh ragazzi, non muovetevi. È importante che stiate fermi e mi ascoltiate: avete il piede su una bomba.
Ragazzi miei, vi siete innamorati.
Adesso sta a voi decidere se muovervi e farvi esplodere o restare lì fino all'arrivo dei soccorsi.
Quello che ho fatto io?
Ho accolto a braccia aperte Paul mentre toglieva il piede dalla bomba.
Un segreto?
Si è salvato, ha salvato anche me proteggendomi con il suo corpo dall'esplosione ed io l'ho guarito fra le mie braccia.
Quella notte mi baciò per la prima volta.
Lo fece perché io non dissi niente, lo fece perché sorrisi.
Lo fece affinché potessi innamorarmi e passare la notte più bella della mia vita. 

Lo avevo visto ubriaco, fatto, felice da perdere il sonno, ma mai così innamorato.

 
I nostri corpi che si rotolavano fra le lenzuola, unendosi, compensandosi, furono l'ultima cosa che vidi nei due minuti della mia vita, nei due minuti della mia vita felice.
Tutto si stava dissolvendo: morivo.
 

“Ti amo” dissi con quel filo di voce che mi rimaneva;

“Anch'io” mi rispose una voce che non era quella di Paul.

 

Questo mi uccise, non la pallottola; questo.

 

Addio amore mio,

Addio.







Goodbye my lover
goodbye my friend
you have been the one
you have been the one for me.”

// https://www.youtube.com/watch?v=tk3wyd86pqE 

 

  
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