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Autore: MusicAddicted    22/02/2014    7 recensioni
Cosa accade quando i ‘cavalieri di Cydonia’ incontrano gli dei di Asgard? Che il delirio abbia inizio! BellDom/Thoki e chissà che altro!
Tratto dal capitolo I:
' Tom sussultò, quando lo vide avvicinarsi, impugnando quello strano scettro.
“Che.. che vuoi fare?” balbettò, agitato, cercando di comporre un qualsiasi numero al telefono.
“Tu hai un cuore...” disse Loki, posando delicatamente al centro del petto dell’umano la punta del suo scettro che si illuminò d’azzurro, emettendo un suono sinistro. “E anche un’agenda.” sorrise, guardando la scrivania.
Per un istante gli occhi di Tom diventarono dello stesso colore della luce emessa dallo scettro, poi tutto sembrò tornare alla normalità, anche se forse qualcosa era cambiato.'
UN CONSIGLIO: leggetela solo se conoscete entrambi i fandom, altrimenti ci capireste poco o nulla e sarebbe solo una perdita di tempo.
SPECIAL GUEST del capitolo II: Tony Stark! ^^
AVVISO del 26 07 14: NON SO QUANDO AGGIORNERO' PERCHE' SONO ENTRATA UN PO' IN CRISI D'ISPIRAZIONE (e, lo ammetto, mi sto perdendo dietro altro ) MA POI TORNO, GIURO , ANCORA SCUSA MA E' PIù FORTE DI ME!
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Tom Kirk
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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Buonaseraaaaa.
Ma quanto sono in ritardo, quanto?? *si frusta, vergognandosi*
tesoweee, gwazie infinite a tutte, siete meravigliose (poi vi rispondo <3 ) , mentre io sono disastrosa... se vi serve un riassuntino per fare mente locale, fatemi un fischio XD
scuate, non ho riletto, ma... ne siete davvero così sorpresi? XD

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Capitolo IV: Spells and comebacks

“Suppongo che l’unica cosa da fare sia che tu ci riporti nella nostra dimensione, di modo da farci recuperare le nostre attrezzature che, no, non sono queste.” dichiarò Tom, restituendogli quell’obsoleta cinepresa con un gesto di stizza. “E poi ci riporti qui.”
“Non ci penso proprio, mi porterebbe via troppe energie!” replicò Loki. “Però suppongo che voi non siate in grado di fare il vostro concerto così.” aggiunse.
“Supponi giusto.” replicò Dominic, sfilandosi dal collo quel primitivo tamburo e riconsegnandolo al dio degli Inganni.
“Già, questa non è divertente nemmeno da lanciare in aria... o contro Dom!” commentò Matt, guadagnandosi un’occhiataccia dal biondo. “Oh, andiamo, lo sai che è un modo come un altro per dirti ‘Ci tengo a te ’.” addolcì il tono il pianista.

“Fidati, Bells, preferisco tutti gli altri metodi!” replicò il suo compagno, piccato. “Però con quella puoi suonare ‘Unintended’, sai che la amo. E poi ‘City of Delusion’, che piace tanto a Chris. “E poi, oh, certo, puoi suonare ‘Soldier’s poem’. Qui per lo più sono tutti combattenti, apprezzeranno di sicuro.” lo incitò.
“Niente da fare.” scosse la testa Matthew, restituendo a Loki la chitarra classica.

“Vi dirò, ragazzi, a me questo strumento comincia a piacere!” confidò Chris, cominciando a suonacchiare quel contrabbasso che aveva già studiato attentamente.
“Chris, non ti ci mettere anche tu!” lo redarguì Tom, strappandogli dalle mani l’ingombrante strumento e riconsegnandolo a Loki, che lo fece svanire nel nulla con un solo gesto della mano, così come le altre cose ‘evocate’.

“Ho capito, siete di gusti difficili.” borbottò Loki. “Ora qualcuno di voi mi indichi molto nei dettagli dove si trova il luogo esatto dov’è riposta la vostra attrezzatura.” li esortò.
“Beh, fammi pensare, a quest’ora lo staff l’avrà recuperata e riportata negli studi. Perciò è facile. E’ tutto nel nostro studio, quello dove tu hai fatto irruzione per soggiogarmi.” gli spiegò Tom. “Tre stanze più avanti, sulla sinistra, rispetto a dove eravamo noi.” precisò, per maggior sicurezza.

“Ho capito. Ora lasciate fare a me.” asserì Loki, appartandosi in un angolo per potersi concentrare meglio, premendosi le dita sulle tempie e chiudendo gli occhi.
Nel giro di pochi secondi, Matt, Dom, Chris e Tom furono abbagliati da una luce intensa, allo svanire della quale si ritrovarono dinanzi alla loro attrezzatura.
La batteria di Dominic, col kit completo, tre chitarre di Matt e il suo pianoforte, due bassi di Chris e fotocamera, videocamera e un proiettore di effetti speciali di Tom.

“Non sapendo cosa prendere ho preso un po’ tutto.” borbottò Loki, un po’ provato dall’intensità del suo incantesimo.
“Hai fatto benissimo!” lo ringraziò con un sorrisone Matthew.
“La mia Tama!” gioì Dom, correndo verso la sua batteria. “Loki, durante il concerto potresti lanciare un incantesimo di protezione?” domandò, mentre accarezzava i piatti, apprezzandone il delicatissimo suono che ne scaturiva.

“Certo che posso, io posso fare qualsiasi cosa.” replicò il modesto dio. “Ma… perché?”
“Sai com’è, c’è sempre un certo idiota che ha il gusto sadico di distruggermela tutte le volte!” si lamentò Dominic, lanciando l’ennesima occhiataccia a Matthew.

Sembrava tanto un alunno che fa la spia con il maestro a riguardo del bulletto che gli fa i dispetti.
“Ah sì? E cos’è che fa di preciso?” domandò il maestro in questione.
Lo spione gli bisbigliò la risposta nell’orecchio.

“Matthew, ma sei pessimo!” lo sgridò l’Asgardiano alla fine di quella confessione.
“Parla quello che ha cercato di distruggere due Pianeti o Regni…. o chiamali come diavolo ti pare!” ribatté sagace Matt.
“E’ vero, ma ho sempre apprezzato la musica e le belle arti. Se non avessi avuto fini più importanti a Stoccarda sarei rimasto a teatro quella sera!” si difese Loki.
“Tutte scuse!” insistette il frontman.

“Mettiamola così: potrei farti diventare il bersaglio stesso delle tue chitarre!” lo minacciò Loki.
“Oh sì, mi piace!” approvò Dominic, con il suo ego che reclamava Vendetta.
“E va bene, non ci sarà nessun maledetto lancio di chitarre!” si arrese il cantante, sbuffando. “Ma così sappi che non avrai una mia performance al 100%!”
“Io credo che sarò disposto a correre questo rischio!” alzò gli occhi il dio, prima di venir abbagliato da un’improvvisa luce.

“Che arma è quella? Che cosa mi hai fatto?” si agitò Loki.
"Vieni proprio bene in foto!" ridacchiò Tom, mostrandogli l’esito dei suoi scatti con la Reflex.
“E’ un Accio incantesimo!” esclamò tutto emozionato Chris.
“Cos’è?” lo guardò frustrato Loki, mentre Tom gli illustrava i molteplici effetti che poteva dare ai suoi scatti.
“Hai chiamato a te degli oggetti, la cui posizione ti era nota. E’ esattamente come l’Accio Incantesimo che usa Harry Potter...” cominciò a spiegare il bassista.
“Non lo voglio sapere!” sbottò Loki, innervosito. “Nominami ancora quel patetico moccioso e  io...” ringhiò.
“Tu cosa? Non ti conviene eliminarmi. Sono un bassista coi contro-attributi e tu vuoi un concerto. Hai bisogno di me.” asserì sicuro e un po’ sfrontato Chris.
“Ti preferivo impaurito.” borbottò Loki, riconoscendo però che aveva ragione.
“Mi adatto velocemente alle situazioni.” fece spallucce il bel bassista. “E poi senza di me chi terrebbe a bada quei due?” proseguì, indicando Matt e Dominic.

“Hey!” sbottò offeso Matt, mentre Dom si guardava in giro, con aria assorta.
“Hey!” sbottò altrettanto offeso Tom. “Guarda che so tenerli a bada anch’io!”
“Oh, Tom, fammi il piacere, tu sei peggio di loro due messi assieme!” ribatté Chris, strappando un sorriso a Loki.
“Io sapevo tenerlo a bada quando era sotto il mio incantesimo. Forse dovrei fare la stessa cosa anche con loro due.” meditò l’affascinante dio.
“Dominic, ma li senti?” borbottò Matthew al suo compagno.
“Matthew, ma non capisci? Qui non ci conosce nessuno. Niente fan. Ma soprattutto niente paparazzi!” esultò il biondo, con un sorrisone smagliante.

“Hai ragione! Possiamo fare liberamente i turisti come non possiamo mai fare del tutto da nessuna parte. Voglio visitare questo posto da cima a fondo!” condivise il suo stesso entusiasmo il chitarrista.
“Sì, e voglio anche andare su quel bellissimo ponte di ghiaccio rotto. Sarebbe uno sfondo stupendo. Tom, ci faresti qualche foto?” domandò Dominic, stringendo a sé Matt.
“Sicuro! Questo gioiellino aspetta solo di poter fare il suo dovere … e qui ci sono così tanti soggetti che ho solo l’imbarazzo della scelta!” approvò Tom, su di giri.

“Hey, fermi tutti... io ho fatto una fatica immane per fornirvi il giusto equipaggiamento... e voi ve ne andate?” protestò Loki, indignato.
“Lasciali lì, dopo torniamo e li sistemiamo.” fece spallucce Chris, con un gesto annoiato della mano. “Io credo che ne approfitterò per fare un’altra visita al banchetto.” rifletté ad alta voce, allontanandosi con gli altri.
“Ma dove andate tutti?” tentò di fermarli il dio del Caos, invano.

- E’ stata una buona idea portarli qui con qualche giorno di anticipo- rimuginò. – Sempre che io no li uccida prima del compleanno di Thor!-

Nominare il suo fratello non-fratello gli ricordò che aveva faccende ben più urgenti da sbrigare e infatti si recò al palazzo Reale, diretto alla sala del trono, dove trovò Odino.

“Qual è il problema, Loki? Ti sei già stancato dei tuoi, alquanti rumorosi, giocattoli?” borbottò il re.
“Non sono giocattoli!” ribadì il giovane dio.
“Quindi non neghi che siano rumorosi!” ne dedusse il sovrano.
Loki alzò gli occhi.
“Non è per loro che sono qui. Io suppongo che sia tempo che qualcuno faccia ritorno qui. Anche se è due giorni prima della sua festa.”

“Tu dici?” si accigliò Odino.
“Sì. Gli faremo sapere che le tue guardie mi hanno trovato e catturato. E gli faremo credere che io sia davvero un prigioniero. “ lo istruì Loki. “E non credo di andar molto in là con la fantasia, non appena sarà finito questa proroga che t’ho chiesto.” aggiunse, con tono freddo.
Il re preferì concentrarsi solo sulla prima parte di quanto dettogli.
“E sia! Del resto, sono certo che a tua madre farà piacere riavere entrambi i figli a casa. commentò, felice di constatare che, per una volta, Loki non aveva puntualizzato sulle sue parole.
“Heimdall lo ha avvisato questa mattina, nel regno delle Valchirie. Ritengo che sia ancora lì.”
“Sempre a rincorrere le donne. Tipico di lui!” brontolò il dio del Caos, inacidito, andandosene via.

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“Heimdall, mi devi aiutare.” esordì Loki, comparendo alle spalle del guardiano.
“Ho già parlato con il mio re e ho già localizzato suo figlio e lui ha dato ordine alle sue guardie di andare ad avvertirlo.” lo informò l’interpellato, usando di proposito tutti quegli aggettivi possessivi per delinearne un netto distacco.

“Non è Thor che sto cercando, ma i miei ospiti! Non ho idea di dove si siano cacciati. Ho già ispezionato tutto il Bifrost, le montagne, le vallate, ma non c’è traccia di loro!” si lamentò il più giovane.
Il più anziano si concentrò quanto gli bastava, dopodiché diede il suo preciso responso.
“Sono ai gazebo, nei pressi del palazzo Reale. Non è il più idoneo dei luoghi, se non vogliono imbattersi nel re.”
“Vado ad evitare che questo avvenga.” svanì Loki, riapparendo nel luogo designato, dove infatti li trovò tutti e quattro a gingillarsi in futili chiacchiericci.

“Ditemi che avete almeno sistemato le vostre attrezzature!” esalò un sospiro frustrato Loki, andando loro incontro.
“Certo che sì, per che razza di fannulloni ci hai preso?” rimbrottò Matt.
“Però ora magari andiamo un attimo a rifinire gli ultimi dettagli... “ aggiunse Dominic, con una nonchalance da Guinness dei primati.  
“Non ci vorrà molto, tu aspettaci qui!” gli consigliò Chris.

“Ho capito. Prima che andiate a sistemare le vostre cianfrusaglie che avete abbandonato la.” li colse in flagrante il bel dio, con fredda calma, facendo sentire tutti vagamente colpevoli. “Devo dirvi una cosa importante.”
“Che ci ucciderai per questa nostra grave dimenticanza?” azzardò Tom e non si capiva bene se stesse scherzando o no.
“No, anche se ho ucciso per molto meno.” ribadì glaciale il dio del Caos.

“Riguarda Thor. E’ probabile che tornerà qui domattina, se non stanotte stessa.” annunciò.
“Quindi vuoi che lui non ci veda? Resteremo nascosti nelle nostre stanze per tutto il tempo necessario.” promise Tom, nonostante quella prospettiva non gli andasse affatto a genio.

“Non, non mi riferivo a questo. Anzi, comincio a pensare che non ci sia magia in grado di tenervi tranquilli e confinati in un posto.” borbottò Loki. “Potete anche continuare a scorazzare nei dintorni, del resto dubito che possiate attirare la sua attenzione. Se non siete grossi, rissosi e in cerca di guai non vi noterà mai.” commentò con un sorriso, ricordando l’indole non proprio tranquilla di Thor. “Ma anche se dovesse accorgersi di voi, l’importante è che non facciate parola che sono stato io a portarvi qui. Inventatevi qualcosa. Thor mi deve credere prigioniero e al suo arrivo mi troverà ad attenderlo in una cella.” spiegò.

“Noi non ti abbiamo mai visto e siamo qui per altre ragioni. Okay, afferrato il concetto. Possiamo andarcene ora?” domandò Chris e Loki acconsentì.
“Aspetta, Loki, ci sarebbe ancora una cosa.” tornò sui suoi passi Matthew.
“Che c’è?” lo interrogò l’interpellato.
“Hai presente l’incantesimo che hai fatto prima? E se io ti dicessi esattamente il ristorante dove si trova quello che desidero, tu saresti in grado di...”
Pochi minuti dopo, Matthew raggiunse gli altri tenendo in mano un piatto traboccante di maccheroni al formaggio fumanti, con un sorrisone degno della persona più felice nell’intero Universo.

“E quello che cos’è?” lo interrogò Chris.
“A te cosa sembra? Gli incantesimi di Loki possono davvero evocare qualsiasi cosa!” commentò Matt, prendendo una forchettata di maccheroni e soffiandoci sopra. “Ed è pure cibo made in Italy!” specificò, prima di gustarseli.

“Questo mi fa venire in mente una cosa...” borbottò Dominic e stavolta fu lui a correre indietro, in direzione del dio.
“Per Valhalla! Che altro volete ancora da me?” sbottò Loki, vedendolo sopraggiungere.
“Loki, lo so che hai già fatto tanto e non vorrei disturbarti oltre, ma quello che sto per dirti in fondo è anche un po’ nel tuo interesse.” replicò Dominic. “Tra poco sarà ora di cena e... se mangio anche solo un grammo di roba in più, temo proprio che non avrai più un batterista a disposizione per la tua festa... perché io esploderò!” borbottò, nervosamente, evitando di affrontare lo sguardo del suo interlocutore. “Quindi, non lo so, ma credo che se tu provassi a parlare alla regina...” incespicò sulle parole, stropicciandosi il viso.

“Ho capito.” asserì più pacato Loki.
“Le parlerai, quindi?” chiese speranzoso il Midgardiano, ritrovando il coraggio di risollevare il volto e incrociare quegli occhi di smeraldo che scintillavano malandrini.
“Oh no, farò di meglio. Voi ora andata a fare il vostro dovere e all’ora di cena lasciate andare gli altri due, ma tu e Matt dovrete ritirarvi nelle vostre stanze, al resto provvederò io e quando sarà tutto sistemato verrò da voi.” lo istruì quello che ormai stava rapidamente e inconsapevolmente diventando il dio della Pazienza Sconfinata.

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All’ora di cena, alla sala dei banchetti, Chris e Tom stavano riempiendo il piatto con l’aria di due bambini che fanno il pino di dolcetti a Halloween, quando il media manager, dandosi uno sguardo attorno, si accorse di una cosa che ritenne opportuno segnalare anche all’amico.

“Guarda chi c’è là in fondo, seduti al tavolo della regina.” indicò Tom a Chris e seguendo la direzione del dito, il bassista vide un sorridente Matt mangiare la sua insalatina e un altrettanto sorridente Dom riempirsi il piatto di pezzi di carne, sotto lo sguardo soddisfatto e compiacente della Sovrana.

“Ma... non ci avevano detto che non avevano più fame e preferivano starsene nella loro stanza?” borbottò Chris, prima di addentare con rabbia il suo cosciotto di pollo.
“Chi si credono di essere per snobbarci in questo modo? Questa ce la pagano!” spergiurò vendetta Tom, finendo il vino del suo calice e schiantandolo a terra, prima di ricordarsi dove fosse.

“Perdonatemi, non era mia intenzione, non so che moneta usiate qui, ma ve ne comprerò un altro...” si scusò con la folla, imbarazzato.
“Avete sentito? Ne vuole un altro!” esclamò allegro uno dei commensali e in meno di un minuto Tom si vide arrivare un servitore che gli porse sorridente un altro calice di vino.

“Che strane usanze hanno qui..” borbottò Chris, confuso quanto il suo migliore amico.

********************************  (Contemporaneamente)

“Ora potete uscire.” li esortò Loki, bussando a una delle porte, che si rivelò essere quella giusta.
Dopo qualche istante di silenzio, fece capolino Matthew, aprendo la porta giusto quanto bastava per mettere fuori la testa.
“Ehmm.. proprio ora? Ce li puoi dare altri dieci minuti?” chiese, col fiato corto.

Scrutandolo meglio, Loki si accorse che non sembrava indossare alcuna maglietta, i capelli erano più scompigliati di quel che ricordasse e sembrava affaticato e soddisfatto nello stesso tempo.
Non c’era molto altro da capire.

“Vi do cinque minuti prima che tu e Dom usciate da lì in modo presentabile, muovetevi!” tuonò il dio.
Cinque minuti dopo, Matt e Dom lasciarono la stanza, ordinati, pettinati, ma soprattutto vestiti.
“Scusaci, ma sai com’è... tu non arrivavi più, noi ci annoiavamo e...” si giustificò Dominic.

“Ma non riuscite a stare separati l’uno dall’altro per qualche ora?” borbottò Loki.
“Vuoi scherzare? Qui è come essere in vacanza! Nessun media che ci può avvistare, nessun avvistamento da parte dei fan, qui siamo liberi. Vuoi che non ce ne approfittiamo?” replicò Matthew, avvolgendo teneramente un braccio alla vita di Dom, che reclinò la testa sulla sua spalla.
“Già, Loki, non hai mai provato la sensazione di sentirti completo solo quando sei con una persona? Che può essere anche quella che più ti fa impazzire, irritare, arrabbiare... ma senza la quale niente ha un senso?” aggiunse il biondo, accarezzando un fianco a Matt.

“Non so di che stiate parlando!” sibilò acido il bel dio, ma la fretta con cui fece ciò insospettì i due amanti.
“E ora vi dispiacerebbe troppo venire con me?” li esortò, anche e soprattutto per cambiare argomento.

I Midgardiani lo seguirono in rispettoso silenzio, finché arrivarono proprio alla sala del banchetto.
“Ma... come mai ci hai portati qui? Avevi detto che...” si agitò Matthew.
“Fate silenzio!” impose loro il dio. “Da qui non vi può vedere...” disse, forse più a se stesso, spronandoli a guardare dentro la sala.
I suoi interlocutori obbedirono, avvistando prima i loro amici, intenti a cenare con porzioni generose, ma spostando lo sguardo dove erano stati sistemati al mattino trovarono la regina che sorvegliava premurosamente... le loro copie perfette.

“Ma... come?” domandò basito Matt, voltandosi verso Loki.
“Sono o non sono il più potente mago di Asgard?” sfoderò un sorrisetto sfrontato il dio dalle mille risorse.
“Sei un genio!” si complimentò Dom, mentre Matt cominciava a venir solleticato da un’allettante idea.

“Loki, non è che sarebbe possibile avere quei cloni nella nostra stanza?” domandò con aria casuale.
“Guardate che svanirebbero se voi provaste a toccarli!” mise in chiaro il dio del Caos, che aveva già intuito il suo perverso proposito.
“Oh, beh... ma non svanirebbero se si toccassero fra loro, dico bene?” lo interrogò Dominic.
Loki sussultò, non aveva fatto i conti anche con i perversi propositi del biondo, approvati in tutto e per tutto dallo sguardo del suo partner.
“No! Toglietevelo dalla testa, i miei cloni non vi intratterranno con uno... spettacolino intimo!” protestò caparbio il principe.

“Come non detto!” sbuffò scocciato Matthew. “Allora, tanto vale che ce ne torniamo a sistemare le ultime cose sui nostri strumenti...”
“Significa che non avete ancora finito?” sbraitò Loki.
“Stavamo facendolo, poi ci siamo messi a guardare tutte le foto e i video che ha fatto oggi Tom...” spiegò Dominic, vedendo il suo interlocutore adombrarsi a vista d’occhio. “Ma domani ti promettiamo che ci mettiamo sotto e non ci muoviamo da lì finché non avremo ultimato la scaletta completa.” assicurò.

“Ditemi una cosa: siete così perditempo anche sulla Terra?” li interrogò l’Asgardiano.
“Oh, no.” rispose Matt. “Sulla Terra siamo anche peggio, ti dico solo che siamo già in ritardo su quella che sarebbe dovuta essere l’effettiva uscita del nostro nuovo album!” ridacchiò, allontanandosi col suo compagno.


“E’ davvero snervante quando qualcuno non fa ciò che vogliamo, non è forse così?” incalzò la voce di Frigga.
Voltandosi di scatto, Loki le sorrise, ma poi gettò lo sguardo nella sala dei banchetti, dove la vide ancora seduta al tavolo con Matt e Dom, o meglio le illusioni che lui aveva creato.
Capì ogni cosa, ma preferì non dire nulla.

“Davvero ingegnoso. Per un attimo ci avevo anche creduto, sai?” sorrise furbescamente l’arguta regina.
“Dovevo immaginarlo che avresti capito tutto.” commentò Loki.
“Mio caro, forse dimentichi che quei trucchetti te li ho insegnati proprio io!” ribadì Frigga, facendo svanire la sua illusione al tavolo, così come Loki fece scomparire quelle di Matt e Dom.

“E’ molto più facile ingannare Odino o Thor!” borbottò il giovane dio, facendola ridere.
“Indubbiamente. Ad ogni modo, credo proprio di averlo colto il messaggio. D’ora in poi non interferirò più con la vita dei tuoi amici, anche se disapprovo totalmente le loro pessime abitudini alimentari.” asserì la Regina.

“Quelli non sono miei amici!” puntualizzò piccato Loki.
“Oh, certo, volevo dire... i tuoi prigionieri.” lo assecondò la donna, alzando gli occhi. “Ad ogni modo, ero venuta ad avvisarti per un altro motivo. Le guardia incaricate hanno raggiunto Thor, pertanto credo che sia solo questione di pochissimo tempo, prima che lui sia qui.”
“Bene, comincia la recita. La mia cella è già pronta?” sorrise il dio delle Bugie.
“Sì, caro, è già stato allestito tutto, come e dove ci hai detto tu.”

“Ottimo, sarà bene che mi rifugi là sin da ora.” commentò lui, in procinto di allontanarsi.
“Non ricorrerai a un’illusione?” domandò incuriosita sua madre.
“Beh, sì, in fondo potrei anche ... ma è giusto per evitare qualsiasi spiacevole imprevisto.” replicò Loki, con una notevole sollecitudine.
Frigga aveva già compreso quale fosse il vero motivo.

“Allora ti lascio alla tua recita. Però, accetta un consiglio, figlio mio: il mondo può anche diventare un posto migliore se ci si circonda di buoni amici.” gli sorrise, tornando alla sala dei banchetti, decisa ad occupare il suo tavolo per davvero, stavolta.
 
Mentre Loki si sistemava nel suo nuovo e temporaneo alloggio, dal cielo una scintilla blu si stava avvicinando ad Asgard a velocità supersonica, finché Thor atterrò, impugnando quello che era stato il suo mezzo di trasporto e dirigendosi al palazzo Reale, fra le urla festose della gente che gli dava il bentornato.
Tuttavia, per Thor non c’era alcunché da festeggiare.

Continuò a farsi strada, fino a raggiungere chi cercava.
“Padre, dimmi, lui dove si trova?”
“Dove sono tutti i rei di gravi misfatti, Thor.” interpretò magistralmente la sua parte Odino.
“Portami da lui.” gli chiese il figlio, ma dal tono usato sembrava più essere un ordine.
 
“Lasciatemi! Posso anche proseguire da solo, non mi accadrà nulla!”
Loki riconobbe da lontano il tono autoritario della persona che più stava attendendo e si preparò ad accoglierlo non appena gli si parò davanti.

“Fratello, perché?” mormorò il più grande, con l’aria desolata e la voce spezzata dall’emozione, avvicinandosi alla grande vetrata di quella cella dorata, arredata con lo stretto necessario.
“Perché no?” fu la sfacciata risposta del più giovane, accompagnata da un’impertinente risatina.
“Loki! Ti rendi conto che ormai gli unici modi in cui tu ed io ci incontriamo è solo attraverso un vetro o durante una lotta l’uno contro l’altro?”
“Se vuoi una lotta, fratello,” Loki mise quanta più enfasi poté in quella parola, aumentandone l’ironia. “Fammi uscire da qui e io sarò più che lieto di accontantarti!”
“Non è così che doveva essere!” protestò Thor.

“Oh, in fondo non è poi tanto male. E poi il vetro rievoca dei ricordi così belli, come quando ti ho teso una trappola e ti ho fatto finire in quella capsula a posto mio, per poi farti precipitare nel vuoto a grande velocità. E’ stato divertente, vero?” ridacchiò il moro. “Chissà se ci ricascheresti anche stavolta...”
“Loki!” sibilò il biondo, coi suoi occhi blu ridotte a due fessure.
“No, non ci cascheresti più!” sbuffò scocciato l’altro.

“La cosa peggiore è che là fuori sono tutti in festa per l’evento imminente, ma io non ho alcuna voglia di festeggiare. Non ho un solo motivo per farlo.” confessò l’aitante guerriero.
“Non dire fandonie! Fatti tornare la voglia, basta solo che ti dimentichi di questa disdicevole pecora nera della ‘famiglia’ e sarà tutto più facile...”
“Ma io non voglio affatto dimenticarmela! Io quella pecora nera la voglio con me!” lo sorprese Thor con la sua accorata risposta.
“Beh, questo non accadrà.” ribatté Loki, facendo del suo meglio per risultare il più freddo possibile.

“Dai, toccalo anche tu.” gli sorrise Thor, mettendo la mano sopra al vetro che li divideva.
“Non posso.” mormorò il più piccolo.
“Oh, non puoi perché padre ha fatto un incantesimo alla cella e non puoi più toccarne i contorni?” si imbronciò il più grande, rammaricato.
“No, la cella posso toccarla quanto mi pare e piace. Non posso fare quello che mi chiedi tu perché ... è un gesto troppo sentimentale! Dico, ma ti sei visto? Quanto sei ridicolo... e patetico!” scoppiò a ridere con sdegno il moro, facendosi beffe dell’altro.

Non gli avrebbe mai detto, nemmeno sotto tortura, quanto l’avesse colpito quel semplice, spontaneo e significativo gesto.

“Non sei cambiato nemmeno un po’.” brontolò il biondo, ritirando la mano.
“Oh, andiamo, in fondo tu non vorresti mai che questo accadesse.” ribatté Loki.
“Hai ragione.” ammise Thor, con un sorriso sincero come quella risposta.

- E’ vero, non vorrei mai che cambiassi la tua personalità... solo che desidererei che mi mostrassi un gesto d’affetto, uno soltanto... – rimuginò tra sé e sé.

“Sai, ti offrirei un tè oppure quella bevanda scura Midgardiana che so che ti piace tanto, ma come vedi non sono attrezzato a ricevere ospiti come si conviene!” stemperò il silenzio imbarazzante che era calato il dio degli Inganni.
“Non serve.” replicò il dio del Tuono.

- Te ne stai già andando via? – avrebbe voluto dirgli il moro, ma non poteva certo tradirsi così.

“Ma certo, torna pure fra la tua festosa gente, i tuoi preziosi amici e tuo padre che stravede per te. Perché mai dovresti perdere altro tempo con questo indegno prigioniero?” sbottò inacidito.
“Non hai capito niente!” replicò Thor, sfidando il suo sguardo. “E’ solo che il viaggio, ma soprattutto l’incessante ricerca di questi giorni mi ha provato. Devo solo recuperare un po’ le energie, ma appena mi risveglio tornerò qui e non ti lascerò un solo secondo, fratellino. Abbiamo così tante cose di cui parlare.” lo salutò, con occhi ricolmi di dolcezza.
Loki lo osservò andare via, ammutolito, ma anche sottilmente felice di quella sua decisione.

- Però, a pensarci bene,  la bevanda scura Midgardiana in questo caso gli sarebbe servita!- ponderò con un sorriso.
 
TBC

Qualche nota... che potrebbe anche essere uno spoiler per Thor 2:
Non ho resistito, scusate, ma da quando ho scoperto che anche Frigga era una strega , dovevo mettere una scena del genere <3 awww * si strugge d’adorazione per Frigga*

Quanto a Odino, per lui va un OOC più gigantesco che agli altri, perché prima di vedere quel sequel non pensavo potesse essere così odioso e stupido.. e mi devo attenere alla visione che ne avevo prima XD
Quanto al Matt affamato.. non è amore? Come l’astinenza che lui e Dom hanno l’uno dell’altro
^^
E non ho resistito nemmeno nel mettere Tom al centro della gloriosa scena dell ‘Another!’ XD
Nel prossimo capitolo ci saranno altri incontri.. e tanti altri deliri XD
Prima o poi giungeremo anche a quell’agognata festa ... nel frattempo spero vi sia piaciuto/ vi abbia divertito.. fatemi sapere qualsiasi cosa e qualsiasi bandierina vogliate sbandierarmi in faccia sarà benaccetta.
 
smaack

*si dilegua*
p.s. per chi le segue, i prossimi aggiornamenti saranno ‘Technically ‘ e ‘Change evrything you are ‘... ovvio tra un migliaio di anni... ma ce la farò XD
*si dilegua sul serio*
   
 
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