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Autore: Diamante Narcissa Uchiha    22/02/2014    1 recensioni
"Ricordo un tempo in cui il mondo non era così noioso come lo sono io. Ricordo quando c'era vita, felicità, feste, e anche erba. E’ una vergogna come quelle piccole cose possano tutte sfuggire di mano senza alcun preavviso, ma è ancora peggio sapere che ci sono poche possibilità di riottenerle indietro. Allo stesso tempo, noi non possiamo stare qui a sguazzare nella nostra tristezza.
Ecco perché io, l'ammiraglio William T. Spears, sto cercando, con tutto ciò che ho lasciato, di riprendere il mio pianeta."

Grelliam by C0pa.
Genere: Fluff, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff, William T. Spears
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'God save the Grelliam'
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Rise
Ricordo un tempo in cui il mondo non era così noioso come lo sono io. Ricordo quando c'era vita, felicità, feste, e anche erba. E’ una vergogna come quelle piccole cose possano tutte sfuggire di mano senza alcun preavviso, ma è ancora peggio sapere che ci sono poche possibilità di riottenerle indietro. Allo stesso tempo, noi non possiamo stare qui a sguazzare nella nostra tristezza.
Ecco perché io, l'ammiraglio William T. Spears, sto cercando, con tutto ciò che ho lasciato, di riprendere il mio pianeta.
 
William camminò attraverso la nave una mattina presto.
Ci fu un rumore di aria compressa che uscì in un sibilo quando le porte del suo ufficio si aprirono, dividendosi. Accese le luci e improvvisamente la stanza si riempì di mappe olografiche della galassia, delle luci lampeggianti sulle macchine, e di un ronzio leggero di un'orchestra che suonava il Requiem in re minore di Mozart.
Spingendo gli occhiali sul ponte del naso, William si sedette alla sua scrivania e iniziò a rovistare tra i file.
Comandare una delle migliori navi d’elite in assoluto della galassia ed avere un rango così alto come quello di ammiraglio di flotta era sicuramente un mestiere duro, ma William non si era mai lamentato.
Aveva scalato il suo cammino verso la cima e aveva superato molte difficoltà per meritare questa posizione.
William non perse tempo prezioso. Srotolò una mappa digitale, un puntino lampeggiava sulla superficie e si muoveva lentamente, mostrandogli dove la nave si stava dirigendo. Continuò, segnando la mappa con le aree da esplorare, alla ricerca della sostanza chimica che aveva indebolito i loro nemici con una sola goccia.
Se fosse riuscito a trovarne di più, avrebbe potuto reclamare la loro patria.
“Ammiraglio Spears?” L’interfono crepitò con la voce del suo segretario, Ronald Knox. “Il comandante Sutcliffe è qui per vederla.”
William si tolse gli occhiali per massaggiare l’attaccatura del naso, corrucciatasi al sentire quel nome. Sospirò e premette il pulsante sulla sua scrivania per far sentire a Ronald la propria risposta. “Fallo entrare. Facciamo che sia una cosa veloce.”
Il rosso comandante si fiondò attraverso la porta a tempo di record, prima ancora che William avesse la possibilità di togliere il proprio dito dal pulsante dell’interfono.
“Ciao, tesoro mio! Ti sono mancata?” Grell cantilenò in estasi, facendo un giro su se stesso.
William tolse rapidamente il dito dal pulsante, sperando che Ronald o chiunque altro portasse rispetto per il loro ammiraglio di flotta non avesse sentito. Rimise gli occhiali e si girò sulla sedia per affrontare il suo visitatore.
“No.” rispose William piuttosto severamente.
“Sei così freddo.” si lamentò il comandante. “Comunque, è modo di dare il benvenuto ad un ospite con quello sguardo apatico?”
“Farei fatica a considerarti come tale” sospirò William. “Cosa sei venuto a fare qui?”
Grell bighellonò fino alla scrivania di Will e si sedette sul bordo, incrociando le gambe come una vera lady. “Sono qui per offrirti potere. Ho personalmente allenato venti soldati al meglio delle mie capacità e sono qui per concederli a te. Le voci di corridoio dicono che i tuoi soldati mancano di esperienza nel combattimento corpo a corpo.”
“Un militare come te non capirebbe nulla della mia flotta, vero?” disse William mentre si aggiustò di nuovo gli occhiali, sollevando l’angolo di un fotogramma e fissando la copia verso il basso.
“Beh, probabilmente no.” acconsentì Grell. “Ma che succederà quando questi cretini contro cui combattiamo si avvicineranno troppo? Che cosa farai contro le navi armate?”
“Ho tutto sotto controllo.” disse William fermamente.
Grell sbuffò e scostò una ciocca di capelli cremisi dal viso. Si tolse gli occhiali rossi per strofinare le lenti con la propria giacca militare. “Sono preoccupato per te, Will. Sei tutto cervello e non abbastanza muscoli.”
William deglutì mentre fissò il turbato comandante davanti a sé. “Non è un bene preoccuparsi per qualcuno quando si è in questa situazione. Potresti finire per fare qualcosa di egoista.”
“Ho sentito del tuo infortunio.” sentenziò di fretta Grell, chiudendo gli occhi mentre si rimetteva gli occhiali sul volto.
“Non ho mai detto di essere perfetto.” mormorò William. “Succede. Ancor di più a qualcuno nella mia posizione.”
“Questi soldati ti proteggeranno. Se solo potessi smettere di essere così orgoglioso, Will.” Grell accarezzò il margine del viso di William. “Lascia che ti aiuti.”
“Non necessito del tuo aiuto.” ringhiò William, alzandosi dalla sedia per guadagnare spazio tra lui e Grell. “Specialmente da te.”
Il requiem finì e gli altoparlanti trasmisero debolmente la “Moonlight Sonata” di Beethoven. Grell guardò fuori dalla finestra, altamente offeso dallo sfogo di William.
Bianche luci sfrecciavano attraverso quelle che sembravano distese buie senza fine mentre la nave si librava in aria.
William continuava a dare la schiena a Grell, le mani perfettamente incrociate dietro di essa.
“E’ un posto grande fuori da qui.” disse Grell dolcemente mentre continuava a guardare fuori dalla finestra. “Solo, non voglio perderti.”
William voltò leggermente la testa per guardare Grell, dietro di sé. Il volto di lui era realmente turbato e William dovette ammettere di sentirsi male a vedere Grell in quel modo. A volte quel comandante semplicemente sapeva come entrare sotto la spessa patina di William.
William si girò nuovamente in avanti quando vide Grell saltare giù dalla scrivania. I suoi tacchi schioccarono contro il pavimento di metallo con molta calma mentre camminava dietro William.
Il rosso fece scivolare le braccia intorno alle spalle di William e appoggiò la testa sul collo dell’uomo più alto.
William tolse le mani dalla propria schiena così da non toccarlo.
Fu come se una diga si fosse rotta nella mente di Grell, una diga che aveva trattenuto così tante memorie dall’essere ricordate. Ricordò quando il tocco di William non era ancora freddo e le sue parole erano ancora così romantiche da portare Grell alle lacrime. Le loro separate scelte e ambizioni professionali avevano trascinato tutto verso una fatiscente fine.
Grell baciò il collo di William, imbronciato, e abbracciò l’uomo ancora più forte. Con sua sorpresa, le mani di William afferrarono i suoi avambracci e li accarezzò gentilmente con il pollice. Grell baciò ancora una volta il collo di William e questi strinse le sue braccia più saldamente. Si voltò e afferrò i fianchi dell’uomo più basso.
“Sei troppo protettivo.” disse William. “Non sono debole, lo sai.”
“E’ il lavoro di una madre preoccuparsi dei propri bambini, non è così?” Grell fece le fusa.
William alzò gli occhi e si sporse in avanti per baciarlo delicatamente sulla labbra. Erano così morbide, molto probabilmente per le decine di lip-gloss rosso che Grell usava sempre, ma per ora erano nude. Grell gli rivolse un sorriso a trentadue denti e le sue guance si arrossarono.
“Tu non mi perderai, ok?” disse William con voce sicura.
Grell annuì e alzò il mento così che potesse raggiungere nuovamente le labbra di William per dargli un bacio. Doveva aver dimenticato quanto fossero buone le labbra di William. Lasciavano il corpo di Grell intorpidito e, qualche volta, anche tremante.
William tenne Grell per i fianchi, le sue dita stringevano mentre baciava le sue labbra più e più volte.
Improvvisamente, l’interfono dell’ufficio crepitò di nuovo. “Ammiraglio Spears? I nostri inseguitori hanno trovato tracce di Mors chimico sul pianeta che aveva programmato di visitare a mezzogiorno. I suoi ordini?”
“Condurrò un’operazione privata questa volta.” rispose William mentre si chinò indietro per premere il pulsante dell’interfono, continuando a stringere Grell.
Il volto di questi s’illuminò all’idea di una nuova avventura. William sorrise e diede una forte pacca sul sedere di Grell.
“Raduna le tue truppe, comandante. Partiamo a mezzogiorno.”



 
Dia's Time
Wow, ce l'ho fatta. XD
Questa è la mia prima traduzione, spero sia riuscita bene. :)
Ringrazio C0pa per avermi concesso il permesso per tradurla e BealovesOscarinobello e Sakura Hikari per avermi aiutata nei punti più ostighi. Vi adoro! X*
Sperando che vi sia piaciuta quanto è piaciuta a me, vi lascio il link dell'originale e vi invoglio a recensire, così che a C0pa giunga tanto amore anche dall'Italia.
Un abbraccio e a presto,
Dia X* X* X*


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