Suonano le trombe. Finalmente. Quest'incubo è finito. Tiro un calcio al cadavere del ragazzo del Distretto 1 a cui ho squarciato la gola come per sottolineare la mia superiorità. Potrei quasi sentire gli urletti scandalizzati di quei pupazzi dei capitolini. Lancio un'ultimo sorriso a quel ragazzo, Michael mi pare. Ma non mi importa.
Vedo un'overcraft sopra la mia testa che sta calando una scaletta. Mi aggrappo ad essa sempre mantenendo la maschera da vincitrice spietata che mi sono così abilmente costruita.  
Non posso permettermi di toglierla. D'altronde, perché dovrei? In fondo ho vinto. Ora tutti mi temono. La vecchia me non esiste più. La bambina che si tappava le orecchie quando sentiva l'inno di Capitol City, è morta molti anni fa, al mio ingresso in accademia. Ma non importa, non più. Ho vinto. Ho portato finalmente gloria al mio distretto. È quello che ho sempre voluto? Certo. Sono stata programmata per questo. Il mio distretto non fa altro che creare macchine da guerra. Ma è quello che ero destinata a fare. Giusto? Certo, che domande. Ho ucciso, e ho vinto. Non devo avere questi dubbi, non sono una debole. 

- Signorina Hayes, prego mi segua. La conduco nei suoi alloggi. - 
Appena scesa dall'hovercraft trovo un capitolino vestito elegantemente davanti alla porta che conduce all'ascensore. Evidentemente nessun senza voce per i vincitori. 
- Bene. - Rispondo. Non capisco a cosa serva tutto ciò, in fondo conosco già gli alloggi del centro di addestramento. Tutto diventa chiaro quando all'entrata del secondo piano trovo una telecamera, probabilmente serve per il video che faranno vedere durante l'intervista finale. Bah, i capitolini, rinuncio a capirli. Non guardo mai la telecamera, indossando la mia maschera di indifferenza, fino a quando non mi chiudo la porta della mia stanza alle spalle. 
Mi appoggio alla porta e chiudo gli occhi. Sospiro.
"È finita." Penso. "È veramente finita."

- Hayes! A cena! Subito! - Quanto la odio. Helen, la mia mentore. O meglio ex-mentore. 
Vorrei risponderle a tono e mandarla a quel paese, ma la conosco abbastanza per sapere che sarebbe capace di fare irruzione nella stanza e portarmi di peso a cena. Così mi costringo ad alzarmi e ad andare in sala da pranzo. 
Chrystal, la capitolina assegnata al mio distretto squittisce per tutta la cena continuando a ribadire quanto io sia stata fantastica e come sia eccitata al pensiero che io l'anno prossimo sarò mentore e bla bla bla.
Finalmente la cena finisce e mi dirigo in camera, nonostante i sussurri indignati di Chrystal che ritiene che non sia rispettoso nei suoi confronti che io me ne vada in camera. Ma cosa mi importa? 
- Siamo silenziosi sta sera, vero Enobaria? - Ecco. Ci mancava solo questo.
- Brutus. Lasciami in pace. Non è serata. - Replico, tagliente.
Brutus ha vinto i 48° Hunger Games e si crede chissà chi perché Capitol City lo ritiene il più forte tra i mentori del 2. Beh, ora non lo è più. 
- Pessimo umore per una vincitrice. - 
- E cosa mi importa? Tanto tra una settimana tutto sarà finito. - Brutus ride. Come se avessi detto qualcosa di divertente. Mi giro per tornare in camera ma mi sento afferrare per il braccio.
- Oh no mia cara. Allora non hai capito proprio nulla. Hai vinto. Ora sei una loro proprietà, e non puoi farci nulla. - Ride sprezzante. 
Gli sferro un pugno sulla mascella. 
- Non dirlo mai più. Io non sono proprietà di nessuno. - Mi guarda sorpreso, tenendosi il mento dove l'ho colpito. Sorrido e faccio per voltarmi quando Brutus mi colpisce forte alla nuca. Perdo l'equilibrio e cado a terra, sbattendo sull'angolo di un mobile di mogano. Tutto diventa nero.
- Non crederti più forte di me, ragazzina. -

- Si sta svegliando!! - 
- Signorina Hayes!! -
- Signorina!! Come si sente?? -
- Lasciatele spazio!! Allontanatevi -
- Per fortuna si è ripresa! - 
Troppe voci. O meglio, troppi capitolini.
Apro gli occhi. Sono in una stanza d'ospedale circondata da questi esserini. Se avessi il mio coltello..
- Signorina, ieri è scivolata e ha sbattuto la testa su uno dei mobili nei corridoi, ricorda niente di tutto ciò? - Dice quello che sembra il dottore.
Annuisco, incapace di parlare. 
- Mentre era incosciente le abbiamo messo dei punti e fatto un'operazione di chirurgia suggerita dal suo stilista... - Smetto di ascoltarlo. Che mi importa? 
Sfioro i denti con le labbra e all'improvviso sento il sapore del sangue. Strano. Decido di non darci peso.
- Si sente abbastanza in forma per poter partecipare all'intervista di sta sera? -
- Certo. - Rispondo sorridendo sadicamente. I capitolini nella stanza lanciano urletti eccitati. Bah.. Rinuncio a capirli.

Poche ore dopo sono in una stanza vicino allo studio televisivo con il mio stilista. Sto provando l'abito che dovrò indossare per l'intervista finale. Vorrei non doverlo mettere, ma a quanto pare l'etica di Capitol lo prevede. 
Xavier mi liscia l'abito color porpora che mi arriva fino ai piedi. È attillato, senza spalline e nel punto in cui comincia la gonna c'è una fascia rossa che si chiude lateralmente.
Non mi sento molto a mio agio con questo abito, ma il colore mi piace. 
Rosso. È sempre stato il mio colore preferito, anche prima di imparare che il rosso significa solo sangue. 
- Sei fantastica mia cara. Ora va lì fuori e porta onore al distretto 2! - 
Di tutti capitolini, forse Xavier è quello che mi sta più simpatico. Mi avvicino allo specchio per osservare come mi hanno conciata i miei preparatori sul viso, ma stranamente mi riconosco. Mi hanno messo solo una leggera linea di eye-liner rosso scuro con un po' di mascara sulle ciglia. Sembra che non abbiano voluto strafare per mettere in evidenza qualcos'altro. 
Sorrido e quasi cado a terra. Sono scioccata. Spalanco la bocca per guardarmi i denti. Sono affilati come rasoi. Ecco perché ho sentito il sangue prima. Di fronte alla mia espressione, Xavier sembra stupito. 
- Come? Non sapevi nulla? Avevo detto al medico di avvisarti.. - Ecco cosa stava blaterando in ospedale..
- Comunque.. Hanno fatto un sondaggio in tutta la città per decidere cosa si poteva cambiare di te, e siccome per vincere hai squarciato la gola con i denti al tributo dell'1, abbiamo scelto di affilarteli. Ora sono una vera e propria arma. - 
Vorrei urlare, trovare i responsabili e torturarli uno a uno, ma so che non servirà a nulla. Brutus aveva ragione.
Lancio un'ultima occhiata allo specchio e sorrido. 
"Volete giocare capitolini?? Allora giochiamo."

- Bene Enobaria, la tua intervista è finita. Come vuoi salutare il tuo pubblico?? -
- Caesar, vorrei solo dire a tutti che sono pronta a raccogliere la sfida che mi hanno lanciato, e possono stare certi che la vincerò. - 
Detto questo, mi esibisco in un sorriso che mette in mostra tutti i miei denti. 



*Angolino dell'autrice*
Ciao pubblico!!!! Grazie per la calorosa accoglienza!!! *cri cri* 
Ok... Torniamo seri... 
Sono finalmente sbarcata su questo sito stupendo, anche se ero qui già da un po' ma solo come lettrice :)
ok.. di tutto questo probabilmente non ve ne frega.. Diciamo che smetto di dilungarmi su ste cose.
Passando alla storia, forse vi siete chiesti "perchè Enobaria??" beh.. Diciamo che rivedendo Catching Fire mi sia piaciuto il fatto che mostra sempre i denti (come nel libro :P) allora mi sono chiesta "lo ha voluto lei??" e così ho scritto 
Ah! Quasi dimenticavo. Per chi volesse vedere il vestito dell'intervista, eccolo qui: http://asset4.zankyou.com/images/magazine-post-main/4bc/16b0/425//-/it/wp-content/uploads/2012/09/2012-09-26_210432.jpg
Spero che come prima FF sia accettabile e aspetto le vostre recensioni ;)
Ora mi dileguo, 
Un bacio <3
Giuly_D4