LA PERSONA GIUSTA
Clark sospirò ed entrò nel
granaio, il suo granaio, il suo rifugio. Era stata una giornata pesante e aveva
davvero bisogno di un po' di riposo e solitudine. Aveva bisogno di
riflettere. Improvvisamente il suo sguardo si posò su una figura alta,
sottile, dai lunghi capelli biondi appoggiata ad una delle travi del granaio.
Lois.
Grandioso. pensò Clark Addio pace.
Il ragazzo salì
le scale un po' irritato e si rivolse all'amica.
"Lois! Come mai qui?" disse
con tono scocciato.
Lois si girò a guardare Clark e il ragazzo notò che i
suoi occhi erano pieni di lacrime.
"Lois ma cosa...?"
Il cambiamento di
tono e di espressione non sfuggì alla ragazza che si asciugò
frettolosamente le lacrime e girò le spalle a
Clark.
"Niente."
"Ma..."
"Che c'è Smallville? Non hai mai visto nessuno
piangere?"
"Non... non te. Insomma tu sei sempre così..."
"Non fare
così Clark." lo interruppe lei.
Il ragazzo la guardò smarrito.
"Così
come?"
"Come fai sempre Smallville. Appena ti accorgi che qualcuno ha un
problema tu devi aiutarlo. Non importa se lui non vuole il tuo aiuto, non
importa se non sono affari tuoi, tu devi dare una mano. E lasciatelo
dire, questa tua mania di fare l'eroe è parecchio snervante."
"Io non ho
la mania di fare l'eroe."
"Ah no?" disse Lois, tagliente, tornando a
guardarlo. "Ammettilo Smallville, è così. Persino quando si parla di qualcuno
che odi, persino quando si tratta di Lex Luthor."
Clark sentì montare la
rabbia. Solo Lois era capace di farlo irritare tanto. Forse c'entrava anche il
fatto che riusciva quasi sempre a colpire nel segno...
"E va bene" ammise lui
"probabilmente è vero. Però... però non è sempre così. Tu sei mia amica, Lois,
per questo voglio darti una mano, se
posso."
"Piantala-di-fare-l'eroe."
"Non sto facendo l'eroe, voglio aiutare
un'amica."
"Ficcatelo in testa, Kent. Non sono affari
tuoi."
Clark si fece coraggio e si avvicinò a Lois.
"Forse no.
Però non posso stare semplicemente a guardarti piangere. Tu sei mia amica Lois."
le mise una mano sulla spalla.
"Lasciami stare."
"Ma Lois..."
Lois
reagì con inaspettata rabbia. Spinse via Clark e iniziò ad urlargli
contro.
"Cosa? Cosa? Che cosa vuoi da me Clark? Vuoi che io mi
confidi con te? Vuoi diventare la mia amichetta del cuore? Vuoi che
facciamo un bel piagiama party, ci facciamo i capelli e ci raccontiamo i nostri
segreti? Vuoi che io mi confidi con te?"
Lois aveva fatto indietreggiare
Clark fino a farlo finire con le spalle al muro a pochi millimetri dalla
finestra.
"Vuoi che ti racconti perchè da due mesi a questa parte sto male,
anche se tu sembri non essertene accorto fino ad ora? Vuoi che ti dica che lo
amavo, io amavo davvero Oliver e quando se n'è andato è come se una parte
di me fosse morta e io continuo a soffrire, e ad amarlo? Vuoi che ti dica
che ho paura, ho tanta paura che nessuno potrà mai raccogliere i cocci e
ricomporre quel che è rimasto del mio cuore? Volevi sentirti dire questo,
eh?"
Lois iniziò a piangere e a prendere a pugni Clark.
"Visto che volevi
aiutarmi, fallo Smallville, forza! Sto aspettando una risposta"
Clark era
rimasto pietrificato. Non si era accorto, non aveva idea che lei stesse
soffrendo così tanto. Senza sapere bene come comportarsi prese delicatamente
Lois per i polsi. Lois smise di agitarsi e iniziò a piangere ancora più forte.
Clark le lasciò i polsi e la abbracciò.
"Dimmelo, Clark. Chi raccoglierà i
pezzi del mio cuore? Chi?"
Lui non rispose. Cominciò ad accarezzarle
goffamente i capelli. Lei parve risvegliarsi a quel gesto. Si staccò da lui e
gli disse asciugandosi le lacrime:
"Scusa Smallville, ho perso la
testa."
Clark sorrise.
"Non ti preoccupare Lois. Senti... lo so che non
vuoi che io mi intrometta, ma... se ti va... potremmo parlarne un po'."
Lois
sorrise dolcemente.
"Di nuovo a far l'eroe, Smallville?"
"No! No,
io..."
"Tranquillo. Ho capito, ma non è necessario. Sopravviverò."
"Ma non
sei costretta a farlo da sola."
Lois non rispose e distolse lo
sguardo.
"Ti prego, confidati con me. Io posso capirti."
"No, non è
vero."
"Avanti, dopo tutto quello che ho passato con Lana..."
"Non mi
risulta che voi vi siate lasciati perchè lei è una supereroina che vuole salvare
il mondo." replicò Lois facendo ammutolire Clark all'istante. "Non sto dicendo
che tu non abbia sofferto, Clark, ma non puoi capirmi."
"Spiegami allora. Che
cosa avrebbe dovuto fare?"
"Chi?"
"Lui. Oliver. Avrebbe dovuto smettere di
essere Freccia Verde per te?"
Clark si sedette sul divanetto, subito seguito
da Lois.
"Non sto dicendo questo..."
"Lui sta facendo una cosa nobile, non
puoi pretendere che metta te prima del mondo intero. E' anche per te che sta
combattendo."
"Lo so, Clark. Non gli chiederei mai una cosa del
genere. Ma... avrebbe dovuto dirmelo."
"Cerca di metterti nei suoi panni...
avrebbe dovuto dirlo a ogni ragazza che ha frequentato?"
"No, solo a quelle
che dicava di amare!"
"Cerca di essere ragionevole... temeva
di metterti in pericolo."
"Che c'è, ora lo
difendi? A te neanche piaceva..."
Clark rimase zitto per qualche secondo. Era
vero, non gli era mai piaciuto Oliver... anche se non gli era chiaro il perchè.
Lui era un bravo ragazzo, loro due in fondo erano molto simili... però, chissà
perchè, ogni volta che lo vedeva gli veniva voglia di spaccargli la faccia... e
poi erapiù che convinto che Lois meritasse qualcosa di meglio di lui!
"Hai
ragione, Lois, è vero... non lo sto giustificando, dico solo che lo
capisco."
"Hai anche tu qualche oscuro segreto, Smallville?" chiese Lois
scoppiando a ridere.
Clark, però, distolse lo sguardo e non disse
niente.
Lei smise all'istante di ridere e lo guardò
scioccata.
"Clark..."
Lui rimase in silenzio. Ormai lei l'aveva scoperto e
Clark sapeva che era troppo tardi per sdrammatizzare con una battuta.
L'unica soluzione era essere sincero con lei...
Clark guardò negli occhi
Lois, sospirò e disse:
"Nessuno ti ha mai detto perchè io e Lana abbiamo
rotto, vero?"
"No... non proprio. Cioè, Chloe mi ha fatto capire che ci avete
provato più volte ma... per un motivo o per l'altro non ha mai
funzionato."
"E in parte è così. La verità..." disse il ragazzo
alzandosi e avvicinandosi alla finestra per guardare le stelle "E' che Lana
non ha mai capito se poteva fidarsi di me o no."
"E... avrebbe dovuto
fidarsi?" chiese Lois avvicinandosi a lui.
"Io... l'amavo, lo sai. Però... è
vero che le nascondevo qualcosa."
"E che cos'era?"
Clark deglutì e si
voltò di nuovo a guardarla.
"Io sono stato adottato. I miei genitori mi hanno
trovato in un campo dopo la pioggia di meteoriti."
"Sì, questo lo sapevo, non
è certo un segreto."
Il ragazzo rise nervosamente.
"No, infatti. Però, ciò
che nessuno sa è che vicino c'era..."
"C'era?"
"Una navicella
spaziale."
"Cosa?"
"Non
sono di queste parti, Lois. Io arrivo da molto lontano. Il mio
vero nome è Kal-el. Quando il mio pianeta, Kripton, è stato distrutto il mio
vero padre, Jor-el, mi ha mandato sulla Terra per salvarmi."
Lois
spalancò la bocca e
balbettò sedendosi:
"Dimmi che stai scherzando."
Lui accennò un sorriso triste e si
sedette di nuovo accanto a
lei.
"Vorrei poterti dire che è così, ma è tutto vero."
"Wow...
è..."
"Incredibile?"
"Già. Ma spiega tutte
le cose strane che ti capitano sempre e anche perchè difendevi Oliver, prima.
Ma... posso farti una domanda? perchè... non l'hai mai detto a Lana, Clark?
Tu... l'amavi, l'hai detto tu stesso."
"Io...temevo di perderla."
"Non
credo che ti avrebbe lasciato solo per questo se ti amava."
"Il problema è
che i suoi genitori sono morti durante la pioggia di meteoriti, pioggia che
ovviamente è stata provocata dal mio arrivo a Smallville. Avevo paura che mi
avrebbe ritenuto responsabile della loro morte."
"A questo non avevo
pensato." disse lei guardandolo tristemente. Poi gli toccò piano il braccio e
aggiunse: "Smallville? Vorrei evitare di andare troppo sullo sdolcinato perchè
lo sai che odio queste cose, però... voglio dirti grazie."
Clark la guardò
stupito.
"E di che?"
"Per esserti fidato di me e avermi raccontato
tutto."
"Mi avevi praticamente scoperto, sono stato costretto a
dirtelo."
"Beh, potevi raccontarmi una balla qualunque, ma non l'hai fatto. E
io te ne sono grata."
In quel momento Clark si rese conto che avrebbe
effettivamente potuto risolvere la questione raccontandole una patetica bugia...
però in fondo era felice di non averlo fatto. Sentiva di potersi fidare di Lois
e avvertiva un'incredibile quanto inspiegabile sensazione di sollievo nel non
dover più nascondere niente a lei... che fosse...? Ma no, era impossibile. Lois
era solo un'amica e per di più era la persona più irritante che avesse mei
conosciuto... no, lui di certo non poteva esserne innamorato.
"Non c'è di che
Lois, è stato un piacere, davvero."
Lei sorrise e distolse lo sguardo per
qualche secondo. Poi si rivolse a lui con aria complice.
"Allora
Smallville... che cosa comporta esattamente questo tuo essere alieno? Voglio
dire... puoi attraversare le pareti o roba del genere?"
Il ragazzo rise di
cuore alla domanda dell'amica.
"Sono kriptoniano." rispose "Non sono un
fantasma. Però... ho qualche... come dire... abilità particolare."
La ragazza
si fece attenta.
"Tipo?"
"Ecco, per esempio... ho la vista a raggi
x."
"Sì, certo, come no? Io invece volo..."
"Guarda che non sto
scherzando."
"Dimostralo."
"Ok. Bello il reggiseno viola con gli
orsacchiotti e le mutandine coordinate."
Lois arrossì violentemente, si coprì
istintivamente con una mano e tirò uno schiaffo a Clark con
l'altra.
"Che ti è saltato in mente?"
"Ehi, mi hai chiesto tu
una dimostrazione..." rispose lui sulla difensiva "E comunque sappi che non
mi hai fatto nemmeno il solletico."
"Che c'è, sei anche
invulnerabile?"
Clark sorrise.
"Quasi. C'è un meteorite verde che mi fa
stare male."
"Mi stai facendo venire il mal di testa Smallville... troppe
informazioni in una volta sola per una povera terrestre come me."
Lui
rise.
"Allora immagino" esclamò alzandosi "che non vorrai sapere della super
forza."
"Super forza?"
Il ragazzo non rispose, si limitò a sollevare il
divanetto con Lois sopra con una mano sola. Lei strillò spaventata:
"Ok, ok
ho capito, ti credo, ma mettimi giù."
Clark rise e la prese in giro:
"Che
c'è Lois? Paura?"
"Clark Kent, ti ordino di farmi scendere
immediatamente!"
"D'accordo, d'accordo."
Clark mise giù il divano
e si inginocchiò accanto a Lois.
"La vuoi vedere la cosa più
strabiliante?"
"Più strabiliante... di tutto questo."
"Te lo assicuro.
Vuoi vedere?"
"Certo!"
"Bene. Tieniti pronta allora."
"Perché
devo...? No! No, Clark! Lasciami!" Ma lui l'aveva già presa in
braccio.
"Ti fidi di me?"
"Ma perchè...?"
"Lois! Ti fidi di
me?"
Lei lo guardò negli occhi e non potè fare altro che annuire. Come
poteva non fidarsi di lui, lui che si era fidato tanto di lei da raccontarle il
suo più grande segreto? Clark sorrise.
"Allora andiamo."
Lois avrebbe
voluto chiedere "dove?", ma Clark era già partito e ora stava correndo
più veloce del vento con Lois tra le braccia che si stringeva forte a lui per
la paura.
Il ragazzo correva e correva, più felice che mai, godendosi
quella sensazione di libertà totale che riusciva a prevare solo quando correva.
La ragazza urlò:
"Clark!!! Dove stiamo andando?"
Lui spostò per alcuni
secondi lo sguardo su di lei e poi rispose:
"Lo vedrai."
Lois non dovette
comunque aspettare molto per scoprirlo. Neanche un minuto dopo Clark si fermò
sul tetto del Daily Planet, che dominava la città illuminata di
Metropolis.
"Siamo a Metropolis! E' incredibile, non saremo partiti più
di un minuto fa!"
"Te l'avevo detto che era strabiliante, no?" replicò
lui guardandola.
"Non credevo che l'avrei mai detto, ma sei incredibile
Smallville!"
Clark accennò una risata e disse, con un'inspiegabile sensazione
di vuoto allo stomaco:
"Sai, Lois, tu prima mi hai ringraziato, ma sono io
che dovrei ringraziarti. Per non aver iniziato a trattarmi in modo diverso
dopo aver scoperto il mio segreto."
"Beh, senti:" replicò lei continuando a
guardare il panorama mozzafiato "tu sarai pure un uomo d'acciaio di un altro
pianeta, ma per me sarai sempre solo il solito vecchio imbranato
Smallville."
Lois rise e si voltò a guardare negli occhi Clark. Appena i loro
sguardi si incontrarono lei smise di ridere e i due si resero conto della
situazione: Lois era ancora in braccio a Clark benchè non ce ne fosse alcun
bisogno e i loro visi erano vicini, troppo vicini. Clark sapeva che avrebbe
dovuto lasciar andare la ragazza e lei sapeva che avrebbe dovuto allontanarsi da
lui, ma nessuno dei due pareva in grado di staccarsi dall'altro.
E senza
rifletterci, sapere bene perchè lo stava facendo, Lois improvvisamente
baciò Clark e lui, preso dallo stesso impulso irrefrenabile di lei rispose al
bacio.
Dopo alcuni secondi si separarono e, arrossendo, si allontanarono
immediatamente di un paio di metri l'uno dall'altra e rimasero a guardarsi
per alcuni secondi.
"Perchè l'hai fatto?" chiese poi lui.
"Non mi pare che
ti sia dispiaciuto, Smallville."
Lui arrossì se possibile ancor di
più.
"Lois..."
"Non lo so perchè." esplose lei "So solo che mi andava.
Io... non me n'ero resa conto prima, non so da quando è iniziata questa storia,
nè come, nè perchè, so solo che... che..."
"Che?"
"Che tu mi piaci Clark,
e tanto anche. E so che questa volta non è un filtro d'amore a farmi
parlare."
Un silenzio imbarazzato calò tra di loro.
Dopo qualche istante
lui lo spezzò.
"Lois, io non so cosa dire... tranne che..."
"Senti, non ti
sto chiedendo niente, ok?"
"Lois..."
"Ti ho detto che mi piaci,
però..."
"Lois..."
"...questo non significa che..."
Clark agì
d'istinto: doveva zittire Lois e gli venne in mente un solo modo per farlo. Si
avvicinò a lei e la baciò.
Qualche istante dopo si staccò da lei e
sorrise.
"Se solo mi ascoltassi una volta tanto... stavo per dire... che
rivorrei quella compilation dei White Snakes."
Lo stupore accese gli occhi di
Lois per un breve momento, poi sul suo volto apparve un sorriso
dolcissimo.
"Non saprei, Smallville." disse "Mi sa tanto che te la dovrai
meritare."
I due ricominciarono a baciarsi, con la consapevolezza nel cuore e
nell'anima che non si sarebbero mai lasciati, che sarebbero rimasti insieme per
sempre.
Perchè loro sentivano, sapevano, di aver
finalmente trovato la persona giusta.
SPAZIO DELL'AUTRICE
Ciao!!!
Ecco la mia prima fanfic su Smallville... ovviamente sulla mia coppia preferita,
Lois/Clark.
Spero che la storia vi sia piaciuta... mi farebbe piacere un
commentino... sono ben accette anche le critiche
costruttive!!!
Bacioni^^
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