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Autore: DreamGirl91    21/06/2008    7 recensioni
Mia prima fanfic su Smallville sulla mia coppia preferita: Clark/Lois... spero che piaccia!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Clark Kent, Lois Lane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lois

LA PERSONA GIUSTA

Clark sospirò ed entrò nel granaio, il suo granaio, il suo rifugio. Era stata una giornata pesante e aveva davvero bisogno di un po' di riposo e solitudine. Aveva bisogno di riflettere. Improvvisamente il suo sguardo si posò su una figura alta, sottile, dai lunghi capelli biondi appoggiata ad una delle travi del granaio. Lois.
Grandioso. pensò Clark Addio pace.
Il ragazzo salì le scale un po' irritato e si rivolse all'amica.
"Lois! Come mai qui?" disse con tono scocciato.
Lois si girò a guardare Clark e il ragazzo notò che i suoi occhi erano pieni di lacrime.
"Lois ma cosa...?"
Il cambiamento di tono e di espressione non sfuggì alla ragazza che si asciugò frettolosamente le lacrime e girò le spalle a Clark.
"Niente."
"Ma..."
"Che c'è Smallville? Non hai mai visto nessuno piangere?"
"Non... non te. Insomma tu sei sempre così..."
"Non fare così Clark." lo interruppe lei.
Il ragazzo la guardò smarrito.
"Così come?"
"Come fai sempre Smallville. Appena ti accorgi che qualcuno ha un problema tu devi aiutarlo. Non importa se lui non vuole il tuo aiuto, non importa se non sono affari tuoi, tu devi dare una mano. E lasciatelo dire, questa tua mania di fare l'eroe è parecchio snervante."
"Io non ho la mania di fare l'eroe."
"Ah no?" disse Lois, tagliente, tornando a guardarlo. "Ammettilo Smallville, è così. Persino quando si parla di qualcuno che odi, persino quando si tratta di Lex Luthor."
Clark sentì montare la rabbia. Solo Lois era capace di farlo irritare tanto. Forse c'entrava anche il fatto che riusciva quasi sempre a colpire nel segno...
"E va bene" ammise lui "probabilmente è vero. Però... però non è sempre così. Tu sei mia amica, Lois, per questo voglio darti una mano, se posso."
"Piantala-di-fare-l'eroe."
"Non sto facendo l'eroe, voglio aiutare un'amica."
"Ficcatelo in testa, Kent. Non sono affari tuoi."
Clark si fece coraggio e si avvicinò a Lois.
"Forse no. Però non posso stare semplicemente a guardarti piangere. Tu sei mia amica Lois." le mise una mano sulla spalla.
"Lasciami stare."
"Ma Lois..."
Lois reagì con inaspettata rabbia. Spinse via Clark e iniziò ad urlargli contro.
"Cosa? Cosa? Che cosa vuoi da me Clark? Vuoi che io mi confidi con te? Vuoi diventare la mia amichetta del cuore? Vuoi che facciamo un bel piagiama party, ci facciamo i capelli e ci raccontiamo i nostri segreti? Vuoi che io mi confidi con te?"
Lois aveva fatto indietreggiare Clark fino a farlo finire con le spalle al muro a pochi millimetri dalla finestra.
"Vuoi che ti racconti perchè da due mesi a questa parte sto male, anche se tu sembri non essertene accorto fino ad ora? Vuoi che ti dica che lo amavo, io amavo davvero Oliver e quando se n'è andato è come se una parte di me fosse morta e io continuo a soffrire, e ad amarlo? Vuoi che ti dica che ho paura, ho tanta paura che nessuno potrà mai raccogliere i cocci e ricomporre quel che è rimasto del mio cuore? Volevi sentirti dire questo, eh?"
Lois iniziò a piangere e a prendere a pugni Clark.
"Visto che volevi aiutarmi, fallo Smallville, forza! Sto aspettando una risposta"
Clark era rimasto pietrificato. Non si era accorto, non aveva idea che lei stesse soffrendo così tanto. Senza sapere bene come comportarsi prese delicatamente Lois per i polsi. Lois smise di agitarsi e iniziò a piangere ancora più forte. Clark le lasciò i polsi e la abbracciò.
"Dimmelo, Clark. Chi raccoglierà i pezzi del mio cuore? Chi?"
Lui non rispose. Cominciò ad accarezzarle goffamente i capelli. Lei parve risvegliarsi a quel gesto. Si staccò da lui e gli disse asciugandosi le lacrime:
"Scusa Smallville, ho perso la testa."
Clark sorrise.
"Non ti preoccupare Lois. Senti... lo so che non vuoi che io mi intrometta, ma... se ti va... potremmo parlarne un po'."
Lois sorrise dolcemente.
"Di nuovo a far l'eroe, Smallville?"
"No! No, io..."
"Tranquillo. Ho capito, ma non è necessario. Sopravviverò."
"Ma non sei costretta a farlo da sola."
Lois non rispose e distolse lo sguardo.
"Ti prego, confidati con me. Io posso capirti."
"No, non è vero."
"Avanti, dopo tutto quello che ho passato con Lana..."
"Non mi risulta che voi vi siate lasciati perchè lei è una supereroina che vuole salvare il mondo." replicò Lois facendo ammutolire Clark all'istante. "Non sto dicendo che tu non abbia sofferto, Clark, ma non puoi capirmi."
"Spiegami allora. Che cosa avrebbe dovuto fare?"
"Chi?"
"Lui. Oliver. Avrebbe dovuto smettere di essere Freccia Verde per te?"
Clark si sedette sul divanetto, subito seguito da Lois.
"Non sto dicendo questo..."
"Lui sta facendo una cosa nobile, non puoi pretendere che metta te prima del mondo intero. E' anche per te che sta combattendo."
"Lo so, Clark. Non gli chiederei mai una cosa del genere. Ma... avrebbe dovuto dirmelo."
"Cerca di metterti nei suoi panni... avrebbe dovuto dirlo a ogni ragazza che ha frequentato?"
"No, solo a quelle che dicava di amare!"
"Cerca di essere ragionevole... temeva di metterti in pericolo."
"Che c'è, ora lo difendi? A te neanche piaceva..."
Clark rimase zitto per qualche secondo. Era vero, non gli era mai piaciuto Oliver... anche se non gli era chiaro il perchè. Lui era un bravo ragazzo, loro due in fondo erano molto simili... però, chissà perchè, ogni volta che lo vedeva gli veniva voglia di spaccargli la faccia... e poi erapiù che convinto che Lois meritasse qualcosa di meglio di lui!
"Hai ragione, Lois, è vero... non lo sto giustificando, dico solo che lo capisco."
"Hai anche tu qualche oscuro segreto, Smallville?" chiese Lois scoppiando a ridere.
Clark, però, distolse lo sguardo e non disse niente.
Lei smise all'istante di ridere e lo guardò scioccata.
"Clark..."
Lui rimase in silenzio. Ormai lei l'aveva scoperto e Clark sapeva che era troppo tardi per sdrammatizzare con una battuta. L'unica soluzione era essere sincero con lei...
Clark guardò negli occhi Lois, sospirò e disse:
"Nessuno ti ha mai detto perchè io e Lana abbiamo rotto, vero?"
"No... non proprio. Cioè, Chloe mi ha fatto capire che ci avete provato più volte ma... per un motivo o per l'altro non ha mai funzionato."
"E in parte è così. La verità..." disse il ragazzo alzandosi e avvicinandosi alla finestra per guardare le stelle "E' che Lana non ha mai capito se poteva fidarsi di me o no."
"E... avrebbe dovuto fidarsi?" chiese Lois avvicinandosi a lui.
"Io... l'amavo, lo sai. Però... è vero che le nascondevo qualcosa."
"E che cos'era?"
Clark deglutì e si voltò di nuovo a guardarla.
"Io sono stato adottato. I miei genitori mi hanno trovato in un campo dopo la pioggia di meteoriti."
"Sì, questo lo sapevo, non è certo un segreto."
Il ragazzo rise nervosamente.
"No, infatti. Però, ciò che nessuno sa è che vicino c'era..."
"C'era?"
"Una navicella spaziale."
"Cosa?"
"Non sono di queste parti, Lois. Io arrivo da molto lontano. Il mio vero nome è Kal-el. Quando il mio pianeta, Kripton, è stato distrutto il mio vero padre, Jor-el, mi ha mandato sulla Terra per salvarmi."
Lois spalancò la bocca e balbettò sedendosi:
"Dimmi che stai scherzando."
Lui accennò un sorriso triste e si sedette di nuovo accanto a lei.
"Vorrei poterti dire che è così, ma è tutto vero."
"Wow... è..."
"Incredibile?"
"Già. Ma spiega tutte le cose strane che ti capitano sempre e anche perchè difendevi Oliver, prima. Ma... posso farti una domanda? perchè... non l'hai mai detto a Lana, Clark? Tu... l'amavi, l'hai detto tu stesso."
"Io...temevo di perderla."
"Non credo che ti avrebbe lasciato solo per questo se ti amava."
"Il problema è che i suoi genitori sono morti durante la pioggia di meteoriti, pioggia che ovviamente è stata provocata dal mio arrivo a Smallville. Avevo paura che mi avrebbe ritenuto responsabile della loro morte."
"A questo non avevo pensato." disse lei guardandolo tristemente. Poi gli toccò piano il braccio e aggiunse: "Smallville? Vorrei evitare di andare troppo sullo sdolcinato perchè lo sai che odio queste cose, però... voglio dirti grazie."
Clark la guardò stupito.
"E di che?"
"Per esserti fidato di me e avermi raccontato tutto."
"Mi avevi praticamente scoperto, sono stato costretto a dirtelo."
"Beh, potevi raccontarmi una balla qualunque, ma non l'hai fatto. E io te ne sono grata."
In quel momento Clark si rese conto che avrebbe effettivamente potuto risolvere la questione raccontandole una patetica bugia... però in fondo era felice di non averlo fatto. Sentiva di potersi fidare di Lois e avvertiva un'incredibile quanto inspiegabile sensazione di sollievo nel non dover più nascondere niente a lei... che fosse...? Ma no, era impossibile. Lois era solo un'amica e per di più era la persona più irritante che avesse mei conosciuto... no, lui di certo non poteva esserne innamorato.
"Non c'è di che Lois, è stato un piacere, davvero."
Lei sorrise e distolse lo sguardo per qualche secondo. Poi si rivolse a lui con aria complice.
"Allora Smallville... che cosa comporta esattamente questo tuo essere alieno? Voglio dire... puoi attraversare le pareti o roba del genere?"
Il ragazzo rise di cuore alla domanda dell'amica.
"Sono kriptoniano." rispose "Non sono un fantasma. Però... ho qualche... come dire... abilità particolare."
La ragazza si fece attenta.
"Tipo?"
"Ecco, per esempio... ho la vista a raggi x."
"Sì, certo, come no? Io invece volo..."
"Guarda che non sto scherzando."
"Dimostralo."
"Ok. Bello il reggiseno viola con gli orsacchiotti e le mutandine coordinate."
Lois arrossì violentemente, si coprì istintivamente con una mano e tirò uno schiaffo a Clark con l'altra.
"Che ti è saltato in mente?"
"Ehi, mi hai chiesto tu una dimostrazione..." rispose lui sulla difensiva "E comunque sappi che non mi hai fatto nemmeno il solletico."
"Che c'è, sei anche invulnerabile?"
Clark sorrise.
"Quasi. C'è un meteorite verde che mi fa stare male."
"Mi stai facendo venire il mal di testa Smallville... troppe informazioni in una volta sola per una povera terrestre come me."
Lui rise.
"Allora immagino" esclamò alzandosi "che non vorrai sapere della super forza."
"Super forza?"
Il ragazzo non rispose, si limitò a sollevare il divanetto con Lois sopra con una mano sola. Lei strillò spaventata:
"Ok, ok ho capito, ti credo, ma mettimi giù."
Clark rise e la prese in giro:
"Che c'è Lois? Paura?"
"Clark Kent, ti ordino di farmi scendere immediatamente!"
"D'accordo, d'accordo."
Clark mise giù il divano e si inginocchiò accanto a Lois.
"La vuoi vedere la cosa più strabiliante?"
"Più strabiliante... di tutto questo."
"Te lo assicuro. Vuoi vedere?"
"Certo!"
"Bene. Tieniti pronta allora."
"Perché devo...? No! No, Clark! Lasciami!" Ma lui l'aveva già presa in braccio.
"Ti fidi di me?"
"Ma perchè...?"
"Lois! Ti fidi di me?" 
Lei lo guardò negli occhi e non potè fare altro che annuire. Come poteva non fidarsi di lui, lui che si era fidato tanto di lei da raccontarle il suo più grande segreto? Clark sorrise.
"Allora andiamo."
Lois avrebbe voluto chiedere "dove?", ma Clark era già partito e ora stava correndo più veloce del vento con Lois tra le braccia che si stringeva forte a lui per la paura.
Il ragazzo correva e correva, più felice che mai, godendosi quella sensazione di libertà totale che riusciva a prevare solo quando correva. La ragazza urlò:
"Clark!!! Dove stiamo andando?"
Lui spostò per alcuni secondi lo sguardo su di lei e poi rispose:
"Lo vedrai."
Lois non dovette comunque aspettare molto per scoprirlo. Neanche un minuto dopo Clark si fermò sul tetto del Daily Planet, che dominava la città illuminata di Metropolis.
"Siamo a Metropolis! E' incredibile, non saremo partiti più di un minuto fa!"
"Te l'avevo detto che era strabiliante, no?" replicò lui guardandola.
"Non credevo che l'avrei mai detto, ma sei incredibile Smallville!"
Clark accennò una risata e disse, con un'inspiegabile sensazione di vuoto allo stomaco:
"Sai, Lois, tu prima mi hai ringraziato, ma sono io che dovrei ringraziarti. Per non aver iniziato a trattarmi in modo diverso dopo aver scoperto il mio segreto."
"Beh, senti:" replicò lei continuando a guardare il panorama mozzafiato "tu sarai pure un uomo d'acciaio di un altro pianeta, ma per me sarai sempre solo il solito vecchio imbranato Smallville."
Lois rise e si voltò a guardare negli occhi Clark. Appena i loro sguardi si incontrarono lei smise di ridere e i due si resero conto della situazione: Lois era ancora in braccio a Clark benchè non ce ne fosse alcun bisogno e i loro visi erano vicini, troppo vicini. Clark sapeva che avrebbe dovuto lasciar andare la ragazza e lei sapeva che avrebbe dovuto allontanarsi da lui, ma nessuno dei due pareva in grado di staccarsi dall'altro.
E senza rifletterci, sapere bene perchè lo stava facendo, Lois improvvisamente baciò Clark e lui, preso dallo stesso impulso irrefrenabile di lei rispose al bacio.
Dopo alcuni secondi si separarono e, arrossendo, si allontanarono immediatamente di un paio di metri l'uno dall'altra e rimasero a guardarsi per alcuni secondi.
"Perchè l'hai fatto?" chiese poi lui.
"Non mi pare che ti sia dispiaciuto, Smallville."
Lui arrossì se possibile ancor di più.
"Lois..."
"Non lo so perchè." esplose lei "So solo che mi andava. Io... non me n'ero resa conto prima, non so da quando è iniziata questa storia, nè come, nè perchè, so solo che... che..."
"Che?"
"Che tu mi piaci Clark, e tanto anche. E so che questa volta non è un filtro d'amore a farmi parlare."
Un silenzio imbarazzato calò tra di loro.
Dopo qualche istante lui lo spezzò.
"Lois, io non so cosa dire... tranne che..."
"Senti, non ti sto chiedendo niente, ok?"
"Lois..."
"Ti ho detto che mi piaci, però..."
"Lois..."
"...questo non significa che..."
Clark agì d'istinto: doveva zittire Lois e gli venne in mente un solo modo per farlo. Si avvicinò a lei e la baciò.
Qualche istante dopo si staccò da lei e sorrise.
"Se solo mi ascoltassi una volta tanto... stavo per dire... che rivorrei quella compilation dei White Snakes."
Lo stupore accese gli occhi di Lois per un breve momento, poi sul suo volto apparve un sorriso dolcissimo.
"Non saprei, Smallville." disse "Mi sa tanto che te la dovrai meritare."
I due ricominciarono a baciarsi, con la consapevolezza nel cuore e nell'anima che non si sarebbero mai lasciati, che sarebbero rimasti insieme per sempre.
Perchè loro sentivano, sapevano, di aver finalmente trovato la persona giusta.

SPAZIO DELL'AUTRICE
Ciao!!! Ecco la mia prima fanfic su Smallville... ovviamente sulla mia coppia preferita, Lois/Clark.
Spero che la storia vi sia piaciuta... mi farebbe piacere un commentino... sono ben accette anche le critiche costruttive!!!
Bacioni^^

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