Troppa luce non ti piace
godi meglio a farlo al buio sottovoce
graffiando la mia pelle
e mordendomi le labbra
fino a farmi male, bene
senza farmi capire
se per te è più sesso o amore
Poi fuggi, ti vesti, mi confondi
non sai dirmi quando torni
e piangi, non rispondi, sparisci
e ogni quattro mesi torni
Ed oggi, per la terza volta ti diverti con me, con il mio corpo.
Non saprei più dire se per te questo è più sesso o amore: non mi guardi, non mi accarezzi, non mi chiedi se quello che fai mi fa star male o meno e non mi chiedi se sono d'accordo.
Giochi sporco, sadico.
Somigli ad un gatto: lancia in aria il topo e lo riafferra trafiggendone le carni con i canini, poi lo artiglia e lo rilancia in aria, in gioco che non avrà mai fine.
Perché un gatto, dopo che il topo è morto, ci gioca e ci rigioca, passandoci il suo tempo insieme fino a che di esso non ne rimangono solo le ossa.
Mi afferri un braccio e mi trascini nella tua stanza: è fredda, vuota e incute timore.
Mi butti sul letto disfatto e mi graffi, mi mordi; non so’ perché anche quando sei solo vuoi sentirti potente, ma so’ che questa potenza fa male, mentre i tuoi denti trafiggono la pelle del mio collo, mentre le tua mani mi stringono così forte da farmi lacrimare e mancare il respiro.
È così che cerchi di sentirti meno solo, ed è così che gli altri ti evitano.
Resisti, non mi stanchi
mi conservi sempre dentro ai tuoi ricordi
e poi brilli, non ti spegni
ci graffiamo per non far guarire i segni
e sei pioggia fredda
sei come un temporale di emozioni che poi quando passa
Lampo, tuono, è passato così poco e son già solo
mi conservi sempre dentro ai tuoi ricordi
e poi brilli, non ti spegni
ci graffiamo per non far guarire i segni
e sei pioggia fredda
sei come un temporale di emozioni che poi quando passa
Lampo, tuono, è passato così poco e son già solo
Approfitto di quando ti fermi pochi istanti per poterti accarezzare la schiena, per dirti che ti starò accanto qualsiasi siano le tue intenzioni e tu tremi un istante.
Voglio rimanere luminoso, voglio continuare a voler bene solo per far capire a Vector cosa sta perdendo.
Lo abbraccio, chiudo gli occhi e lascio che lui si calmi.
So’ che ora si alzerà e se ne andrà, so’ che lui soffre quando mi comporto così ma so’ anche che gli piace.
Anche lui come gli altri vuole un po’ di luce, e io sono disposto a soffrire all’ infinito, in questo gioco senza fine, pur di donargli pochi istanti di paradiso.