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Autore: Gio_rawr    23/02/2014    1 recensioni
Dal testo:
"Ethan era dichiaratamente gay, non aveva mai nemmeno provato a nasconderlo e a suo fratello andava bene così, visto che almeno non avrebbe dovuto temere che il gemello gli rubasse le ragazze.
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-Hai finito di fissare quel ragazzo?- chiese con un sorriso divertito all’espressione affranta del fratello mentre si massaggiava il collo rosso e leggermente dolorante.
-Aiden, smettila di colpirmi! Non hai un tocco leggero, lo sai .. – borbottò tornando a guardare verso il punto in cui poco prima si trovava il ragazzo oggetto dei suoi sguardi, che però era svanito tra la folla –E poi dannazione, me l’hai fatto perdere di vista! No, dico, ma l’hai visto!? Aveva le fossette! Le fossette ti dico!- "
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aiden, Danny Mahealani, Ethan, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Piccolo spazio “autrice”:
Non so cosa ho scritto. L’ho scritto in due giorni e l’ho scritto a scuola. E’ una Dethan, perché di Dethan non ce ne sono mai abbastanza. Non prometto niente, spero solo che vi piaccia.
 

Mr. Fossette
 

Si era appena trasferito in città insieme a suo fratello gemello Aiden, avevano trovato alloggio in una casa vicino al liceo che avrebbero dovuto frequentare; non che fossero entusiasti, ma di certo non potevano fare altro, visto che i loro genitori nel loro testamento, avevano lasciato detto che non avrebbero potuto accedere all'intera eredità fino a che non avessero completato almeno il liceo. Quindi non avevano potuto far altro che cambiare casa, andando a vivere in una piccola villetta vicino al nuovo liceo.
Avendo appena finito di sistemare le loro cose, si guardarono attorno e poi si guardarono a vicenda.

-Abbiamo finito.- disse Aiden, il maggiore trai due.

-Già. E da domani andiamo a scuola.- mormorò sbuffano poi Ethan.

E fu con questo stato d’animo che iniziarono il quarto anno di liceo.
 

***
 
Ethan era dichiaratamente gay, non aveva mai nemmeno provato a nasconderlo e a suo fratello andava bene così, visto che almeno non avrebbe dovuto temere che il gemello gli rubasse le ragazze; quindi mentre si dirigevano a scuola, entrambi si guardavano attorno per riuscire a capire in che tipo di ambiente fossero capitati.
E fu in quel momento che Ethan incrociò lo sguardo di un ragazzo tutto fossette e bel fisico, carnagione lievemente abbronzata nonostante fossero a gennaio e quel posto non era di certo tra i più soleggiati in America. Non si era nemmeno accorto di essersi bloccato in mezzo alla strada a fissarlo, fino a che Aiden non gli diede uno scappellotto, facendolo riprendere.

-Hai finito di fissare quel ragazzo?- chiese con un sorriso divertito all’espressione affranta del fratello mentre si massaggiava il collo rosso e leggermente dolorante.

-Aiden, smettila di colpirmi! Non hai un tocco leggero, lo sai .. – borbottò tornando a guardare verso il punto in cui poco prima si trovava il ragazzo oggetto dei suoi sguardi, che però era svanito tra la folla –E poi dannazione, me l’hai fatto perdere di vista! No, dico, ma l’hai visto!? Aveva le fossette! Le fossette ti dico!-

Il fratello roteò gli occhi mentre l’altro continuava a guardarsi attorno alla ricerca di Mr. Fossette.

-Ovviamente appena arrivato a scuola doveva trovare un ragazzo con le fossette. La sua fissa.- borbottò Aiden, passandosi una mano sul viso con aria affranta, per poi prendere Ethan per un braccio e trascinarlo dentro la scuola, fino alla sua aula, sventolandogli la mano davanti agli occhi.

-Ora hai storia, okay? Il tuo orario è nello zaino, se ti perdi, chiedi a qualcuno. Ci vediamo in mensa.- disse con tono autoritario per riscuoterlo da quello stato di ameba, attirando anche diversi sguardi da parte delle persone nel corridoio e di chi stava entrando in classe. Aiden si allontanò verso la propria aula mentre Ethan entrò nella sua, guardandosi attorno per trovare un banco libero, trovando posto solo vicino ad un ragazzo di spalle, quindi si avvicinò al banco e fece un colpo di tosse per farsi notare chiedendo poi se fosse occupato, balbettando appena quando si trovò davanti gli occhi sorridenti di “Mr. Fossette”.

-Certo, siediti pure! Sei nuovo a scuola, vero?- chiese seguendo con lo sguardo i suoi movimenti, mentre il ragazzo si sedeva e annuiva, tirando fuori il libro di scuola.

-Si, piacere, sono Ethan.- disse sorridendogli, passandosi poi una mano trai capelli.

-Piacere mio, Danny!- rispose l’altro, per poi iniziare a prestare attenzione alla lezione, attenzione che perse cinque minuti dopo a causa del ragazzo al suo fianco che non la smetteva di sorridergli, guardandolo e rivolgendogli domande per le quali pretendeva palesemente una risposta, dato che non smetteva di punzecchiargli il fianco sinistro con la penna da quando aveva capito che quel gesto lo faceva ridere, dannato solletico. Perciò, alla fine della lezione, Ethan non aveva capito nulla della Prima Guerra Mondiale o di qualsiasi altra cosa stesse parlando la professoressa, ma sapeva praticamente tutto di Danny e questo era molto più soddisfacente. Quindi, una volta che entrambi si erano trovati fuori dall’aula, non si era fatto scrupoli a scompigliargli i capelli e a dargli appuntamento in mensa, per poi allontanarsi e dirigersi alla prossima lezione, riuscendo a non perdersi.
All’ora di pranzo, appena si era ritrovato in mensa, aveva cercato con lo sguardo il fratello, scoprendolo intento a parlare con Danny, cosa che lo spinse a raggiungerli in quel preciso istante, arrivando alle spalle dell’hawaiano, trovandosi libero di guardare male il fratello prima di passare un braccio attorno alla vita del ragazzo che aveva ormai affiancato, facendolo sorridere.

-Vedo che hai conosciuto Aiden, mio fratello.- disse guardando il diretto interessato e poi nuovamente Danny, che annuiva.

-Si, inizialmente pensavo fossi te, ma poi ho visto che siete simili ma non uguali e ho capito che era il tuo gemello e ne ho approfittato per conoscere qualcosa in più su di te, dato che durante la lezione della Brown ho parlato solo io!- affermò il ragazzo, incrociando le braccia al petto, senza però allontanarsi da quello che lo teneva ancora stretto a sé, poggiandosi, anzi, ancora un po’ a lui.

-Esatto, e sei arrivato proprio nel momento preciso in cui stavo per raccontargli della volta in  cui hai corso per tutto il quartiere come mamma ti ha fatto quando avevi appena sei anni, la signora Smith è ancora traumatizzata!- intervenne un più che divertito Aiden, guardando il fratello con aria di sfida.

-Oh, quindi per arrivare a questo devi avergli raccontato di quella volta in cui il nostro cane non voleva più staccarsi dal tuo sedere!- affermò Ethan con lo stesso sguardo dell’altro, causando una risata spontanea da parte di Danny, che liberatosi dalla sua presa e prendendolo per il polso, iniziò ad andare verso il bancone, dove una donna sulla cinquantina dall’aspetto gradevole distribuiva il cibo.

-Bene, penso che noi possiamo benissimo prendere da mangiare mentre Aiden ci tiene il posto, vero?- disse con voce un po’ più alta per farsi sentire anche dal fratello di colui che lo seguiva senza commentare.

 
***
 
In quella settimana Aiden e Ethan si erano ambientati perfettamente nella nuova scuola e anche nel gruppo di Danny, che comprendeva, all’interno della scuola, tre ragazzi e due ragazze: Scott e Isaac, fidanzati da un anno; Stiles che era fidanzato con Derek, un tipo strano che i gemelli avevano incontrato solo un paio di volte, ma che dimostrava sempre molta cura nei confronti del minore, che non faceva che parlare di lui; Lydia che invece era fidanzata con Peter, lo zio di Derek, con cui si portava ben ventidue anni, ma nessuno sembrava farci molto caso; infine c’era Allison, che era l’ex di Scott e di Isaac, mentre ora era single. Anche quel giorno si erano ritrovati in mensa, al solito tavolo, seduti ai soliti posti; tra Danny e Ethan si era creata una certa intesa, avevano molti interessi comuni e anche molti corsi insieme, ma al di fuori della scuola non si erano mai visti da soli, solo una volta, ma erano in gruppo. E Ethan fremeva per un appuntamento. Quindi dopo due settimane –dannati impegni che non gli avevano lasciato altro tempo libero-, dopo la lezione di francese, fermò Danny sulla soglia della classe e sorridendo si fece coraggio.

-Danny, domani sera che fai?- chiese mettendosi le mani in tasca, ricambiando lo sguardo del ragazzo.

-Domani è venerdì, vero?- rispose l’altro e al cenno affermativo di Ethan, che ora lo guardava un po’ confuso, sospirò passandosi una mano trai capelli –Sono occupato, mi dispiace. Devo andare al cinema con un ragazzo che ho conosciuto da poco.- disse con tono realmente dispiaciuto, guardandosi la punta delle scarpe, iniziando poi a camminare verso la prossima aula, seguito dal gemello che non faceva nulla per nascondere il suo rammarico per quella notizia.

-E chi sarebbe?- chiese stringendo i pugni, ringhiando quasi ad un ragazzo del primo che gli era andato a sbattere accidentalmente.

-Non so se lo conosci .. E’ poco più basso di me, capelli castani, mascella squadrata, fisico da modello dell’Abercrombie. Ricorda un po’ l’attore di Bones, quello che faceva Angel di Buffy!- parlò mentre continuava a camminare, senza accorgersi che il ragazzo al suo fianco aveva iniziato a sorridere, fino a che non si ritrovò bloccato tra il suo corpo e il muro.

-Fisico da modello dell’Abercrombie eh .. – sussurrò guardandolo negli occhi per poi spostare lo sguardo sulle sue labbra, leccandosi le proprie.

-Eh già .. Sai che però non ricordo a che ora ci dobbiamo vedere?- rispose il ragazzo più alto con lo stesso tono di voce dell’altro, andando ad accarezzare il suo petto, per poi salire ad accarezzare le sue spalle.

-Io direi alle sette e mezza al cinema in centro, sono dell’idea che ti voglia offrire anche una cena dopo il film. – sorrise lasciandosi accarezzare, si sporse appena un po’ verso di lui facendo sfiorare i loro nasi, godendosi l’attimo in cui il ragazzo davanti a sé trattenne il respiro per poi rilasciare un sospiro carico di aspettativa. Continuò ad avvicinarsi varie volte al volto del ragazzo, tanto da sentire il suo respiro infrangersi sulle proprie labbra, per poi allontanarsi lentamente da lui e sorridergli con aria divertita sotto lo sguardo basito di Danny.

-Ci vediamo domani in mensa.- esclamò e gli fece l’occhiolino, per poi dileguarsi nel corridoio, andando a lezione.

 
***
 
Il giorno dopo tutto era andato normalmente a scuola, si erano salutati all’uscita ricordandosi a vicenda dell’appuntamento di quella sera, al che Ethan, una volta finito di mangiare, si era chiuso in camera per scegliere i vestiti da indossare, optando infine per una camicia azzurra e un paio di jeans neri, finendo il tutto con un paio di Vans grigie. Una volta finiti gli abbinamenti scese in sala e dopo aver fatto i propri compiti di letteratura e francese, fece anche quelli del fratello, che nel frattempo lo alleggeriva dei compiti di fisica e matematica: era sempre stato così tra loro due, visto che Aiden era portato per le materie scientifiche e Ethan per quelle letterarie si aiutavano a vicenda, fin dalle scuole medie. Il loro rapporto era molto unito, erano sempre stati l’uno la spalla dell’altro, per questo Aiden, prima che il fratello uscisse di casa per recarsi al luogo dell’appuntamento perfettamente in orario, gli si avvicinò e dandogli una pacca sulla spalla, che spinse il fratello in un abbraccio, gli sussurrò “Buona fortuna.”.
Ma destino non volle che fu così.
Erano ormai le otto meno cinque quando Ethan provò a chiamare Danny, dopo avergli mandato vari messaggi a cui non aveva ricevuto risposta, così come alla chiamata e a quelle successive. E fu per questo motivo che, alle nove di sera, un Ethan tutt’altro che tranquillo, tornò a casa, lasciandosi cadere seduto vicino al proprio gemello che aveva smesso di guardare la tv per puntare lo sguardo, ora basito, sul fratello che fece semplicemente spallucce.

-Non si è presentato.- disse semplicemente, con voce piatta, fissando il vuoto.

-Avrà avuto i suoi motivi, non scendere a conclusioni affrettate.- rispose Aiden, andando a scompigliargli i capelli con un sorriso incoraggiante.

-Non ha risposto nemmeno ad un messaggio o ad una chiamata, Aiden. Ma si, avrà avuto i suoi motivi.- sussurrò Ethan per poi sorridere al ragazzo al proprio fianco che sospirò, guardandolo andare in camera.
Chiunque avrebbe pensato che Ethan davvero fosse convinto che Danny avesse avuto le sue ragioni, ma il fratello lo conosceva: era forte, si, ma era molto orgoglioso e soffriva molto per i piccoli torti che per altro. Quindi era a conoscenza del fatto che il fratello questa esperienza non l’avrebbe perdonata tanto facilmente.

 
***
 
Come tutte le scuole anche la loro era chiusa il sabato, quindi i due fratello ne approfittarono per dedicarsi all’esercizio fisico; dopo due ore di corsa si erano recati in palestra e fino a tardo pomeriggio avevano sudato a forza di sollevare pesi in tutti i modi conosciuti e con tutti i muscoli che potevano allenare. Fu solo mentre tornavano a casa che Aiden azzardò la domanda che il gemello sperava di evitare.

-L’hai sentito Danny?- sussurrò con voce incerta, spostando lo sguardo sul viso del fratello che scuoteva la testa senza dire nulla. Fine della conversazione.

 
***
 
Era domenica pomeriggio quando Ethan decise di riaccendere il proprio telefono, che vibrò per un minuti buono a causa delle notifiche di messaggi e chiamate perse da parte del ragazzo che venerdì non si era presentato al loro appuntamento. Non perse tempo a leggere tutti i suoi messaggi, si limitò a leggere l’ultimo che gli era arrivato: “Ti prego Ethan, rispondimi.” e ad eliminare le varie notifiche di chiamate perse per poi rimettersi a studiare.

***
 
Lunedì mattina alla prima ora aveva storia, una delle tante materie che aveva in comune con il ragazzo che in quel momento voleva solo che evitare, ma mise da parte quei pensieri ed entrò in classe, si sedette al solito posto, vicino a Danny; tirò fuori il libro di storia, sospirando pesantemente nel sentire lo sguardo di quello che sedeva al suo fianco seguirlo ovunque.

-Buongiorno Mahealani.- disse con un mezzo sorriso, il ragazzo fece per rispondere ma venne interrotto dalla professoressa.

-Ah, signorino Carver, ci ha degnato della sua presenza! Comunque da oggi iniziamo le interrogazioni, abbiamo volontari?- chiese la donna con fare svogliato, abituata com’era a dover chiamare lei le persone da interrogare che rimase quasi sconvolta, assieme a Danny, quando Ethan alzò la mano offrendosi come volontario.
“Meglio volontario a storia piuttosto che sentire tutta l’ora Danny che cerca di farsi perdonare o altro.”

E fu così che alla fine dell’ora si ritrovava con una B+ a storia e un compagno di banco che lo seguiva per i corridoi. Si fermò davanti la porta dell’aula di letteratura e di girò a guardarlo.

-Danny, hai musica ora, non letteratura.- disse semplicemente per poi girarsi, tentando di entrare in classe, venendo però bloccato dal braccio lievemente abbronzato dell’altro che gli sbarrava la strada.

-No, ora tu mi ascolti! Senti, mi dispiace per venerdì, okay? Dav-.- iniziò a parlare, soffocando le ultime parole sulla mano di Ethan che si era posata sulla sua bocca, facendolo tacere.

-Non fa niente. Avrai avuto i tuoi motivi e a me quei motivi non interessano. Si vede che avevo attribuito a quell’uscita più importanza di quanta ne avesse per te.- il ragazzo lasciò scivolare la propria mano lungo il fianco, aveva parlato tutto il tempo con un piccolo sorriso in volto che non trasmetteva di certo felicità. Senza dire altro, scivolò sotto il suo braccio ancora posato allo stipite della porta ed entrò in classe, andando a sedersi al proprio posto, lasciando il ragazzi di origini hawaiane immobile sulla porta, un groppo in gola che gli risultava difficile nascondere. Lo vide andare via a testa basse e solo in quel momento si permise di far cedere la maschera che portava da quando era entrato a scuola e si lasciò sfuggire un lungo sospiro. Si passò una mano trai capelli e iniziò a seguire la lezione, ma c’era una sensazione di fastidio che non voleva abbandonarlo: si sentiva osservato, quindi si guardò attorno fino a che non si girò per guardare il banco dietro di sé, trovandoci uno Stiles che lo fissava quasi senza sbattere le palpebre.

-Ehm, si .. Buongiorno .. Stiles .- disse incerto, guardandolo confuso.

-Ciao Ethan. Che è successo con Danny?- chiese il ragazzo sbattendo finalmente le palpebre, cosa che fece rilassare appena l’altro, dato che Stiles sembrava un poco inquietante.

-Nulla, perché?- rispose girando anche il busto verso Stilinski per poter stare più comodo.

-Perché venerdì dovevate uscire e se non fosse successo “nulla” tra di voi, vi sareste baciati sulla soglia della porta, sorridendo entrambi come due idioti e Danny si sederebbe e si alzerebbe con un po’ di fatica! E invece lui è triste, tu hai il broncio e nessuno di voi ha nemmeno un succhiotto!- sbottò il ragazzo davanti a lui, gesticolando nervosamente, per poi guardarlo con un mezzo broncio che fece sorridere appena l’altro.

-Non siamo usciti- sussurrò in risposta –o meglio, non si è presentato.- disse abbassando lo sguardo, muovendosi nervosamente sulla sedia, riuscendo quasi a percepire i meccanismi del cervello di Stiles.

-Oh no. No, Danny non lo farebbe mai. Giovedì dopo che l’hai invitato mi ha scritto una ventina di messaggi solo per spiegarmi cosa era successo e altri venti per chiedermi cosa avrebbe dovuto indossare. Non ti avrebbe mai dato buca se non per qualche motivo serio ..- sospirò, andando a guardarlo –parlagli, Ethan ..-
Lo guardò e si morse l’interno guancia, per poi tornare seduto composto per iniziare a seguire la lezione senza rispondergli. Voleva parlargli, certo, ma d’altra parte l’orgoglio lo frenava, facendogli desiderare che l’hawaiano si crogiolasse nel suo brodo un altro po’.
Ma non ci riuscì.
Quando si ritrovarono in mensa, entrambi in piedi con in mano i rispettivi vassoi davanti agli unici due posti liberi, si guardarono negli occhi e Ethan fece un sospiro, mentre Danny abbassava lo sguardo. Ma  la situazione era insostenibile per entrambi, quindi il più basso tra i due prese entrambi i vassoi posandoli sul tavolo e senza dire nulla prese l’altro per un polso e lo trascinò nel cortile interno della scuola su cui affacciava la mensa e vari laboratori.

-Hai due minuti per spiegarti.- disse dopo aver incrociato le braccia al petto, guardando l’altro ragazzo che ricambiava quello sguardo sorpreso, boccheggiando in cerca di parole, per poi calmarsi e umettarsi le labbra.

-Credo che tu non abbia letto i miei messaggi, altrimenti sapresti per quale motivo non mi sono presentato, ma a questo punto meglio così, almeno ho l’occasione di spiegarmi faccia a faccia ..- si passò una mano trai capelli e riprese a parlare –venerdì ero felicissimo di poter uscire con te, ma il pomeriggio avevo avuto gli allenamenti di nuoto e come ogni volta tornato a casa ero stanchissimo, mi sono fatto la doccia e mi sono messo a letto e .. mi sono addormentato. So che sembra una cosa bruttissima, che non mi interessava realmente, ma non è così! Desideravo tanto venire con te al cinema e a cena, che ho sognato di essere insieme a te e quando mi sono svegliato di soprassalto e ho visto l’ora e tutti i messaggi e le chiamate mi ha preso un colpo, mi sono sentito tremendamente in colpa, non sapevo che fare, volevo scusarmi ma pensavo che presentarmi a casa tua alle tre di notte non fosse una buona idea per farmi perdonare. Ma davvero Ethan, mi dispiace da impazzire per non essere venuto al nostro appuntamento e non è vero che non davo importanza alla nostra uscita, anzi! Non vedevo l’ora di uscire con te, non capivo perché tu non volessi invitarmi, pensavo che magari fosse solo una mia illusione il fatto che noi fossimo così in sintonia e che in realtà te non eri attratto da me, magari non ti piacevo come te piaci a me ma poi mi hai invitato ad uscire e volevo mettermi a saltellare in mezzo al corridoio per quanto ero felice, ma, giusto per dimostrare che sono un coglione in tutto e per tutto non mi sono svegliato e ho rovinato sicuramente l’unica occasione che avevo con te e vorrei davvero prendermi a schiaffi da solo per quello che ho fatto e quindi .. e quindi scusa, scusa, te lo ripeterò altre mille volte se necessario, ma davvero, per favore, dammi un’altra chance ..- parlò tutto il tempo con voce a tratti alta e a tratti tremolante, lo sguardo basso, fino a che non riuscì a trovare il coraggio di incrociare lo sguardo di colui che era davanti a lui in silenzio, le braccia ancora incrociate al petto, lo sguardo severo.
-Oh Ethan, ti prego ..- quasi piagnucolò facendo un passo verso di lui e subito si ritrovò tra le braccia del ragazzo, una sua mano sulla schiena e l’altra trai suoi capelli; ci mise svariati secondi per capire che le sue labbra erano premute contro quelle dell’altro, ma appena comprese la situazione, si affrettò ad allacciargli le braccia al collo, a chiudere gli occhi e ricambiare quel bacio, tenendo il ragazzo stretto a se. Si baciarono fino a che non necessitarono entrambi di riprendere fiato, ma anche a quel punto fecero fatica a rompere quel contatto, sorridendosi a vicenda, entrambi con il cuore più leggero, sobbalzando al grido di vittoria di Stiles, che si stava facendo consegnare 5 dollari dall’amico Scott.

-Vedi? Avevo ragione a dire che sarebbe stato Ethan a baciare Danny! Sai che non devi scommettere con me, McCall.- disse sorridendo vittorioso, per poi girarsi verso la coppia che si era appena creata e alzare i pollici in segno di vittoria. Danny e Ethan si guardarono confusi, per poi girarsi verso il loro gruppo di amici, con Ethan che stringeva l’altro a se con una mano sul suo fianco.

-Voi da quant’è che siete lì?- chiese il più basso e a quella domanda tutti fecero spallucce e rientrarono, tranne Aiden che sorrise al fratello per poi seguire gli altri dentro.

-Ho fatto vincere cinque dollari a Stiles, voglio metà della vincita.- disse il castano sorridendo poi a Danny, sporgendosi a baciarlo a stampo, lasciandolo poi libero di ridere.

 
***
 
Message to: Stilinski
« Avevi ragione.»
Message to: Danny Aloha!
« Ah si? »
Message to: Stilinski
« Si. Ha un fisico da paura e anche .. il .. resto. J »
Message to: Danny Aloha!
« Divertiti, che poi voglio i particolari! Ci vediamo lunedì, il mio Grinch mi aspetta. J »
Message to: Stilinski
« A lunedì. J »
  
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