Accovacciata vicino a quel lembo di terra illuminata dal sole, osservava i fiori candidi e dorati che riempivano la chiesa di una dolce fragranza. Una lacrima le rotolò sulla guancia bagnando un fiore accanto a lei.

Pensava di nuovo a lui.

Si era ripromessa più volte di non piangere. In fondo non tutto era perduto, anche se ogni giorno che passava spegneva in lei la speranza.

Tornerò presto aveva promesso con un sorriso.

Erano passati cinque anni da allora e ormai non credeva più che lo avrebbe rivisto.

Abbassò leggermente il capo demoralizzata. Nulla sarebbe cambiato.

Sentì scricchiolare e cigolare la porta.

«Ehilà?» chiese una voce maschile.

Aerith alzò di scatto il capo a quel richiamo.

Quella voce!

Non poteva crederci, non poteva essere vero! Non aveva il coraggio di voltarsi. Troppe volte aveva immaginato che fosse lui ed era rimasta amaramente delusa.

Sentì dei passi con eco metallico.

Non poteva aspettare in eterno.

Si voltò.

E lo vide. Non era cambiato in quei cinque anni.

Aveva sistemato un ragazzino biondo su una parete della chiesa.

Aerith corse verso di lui. «Zack!» esclamò.

Gli gettò le braccia al collo e si sentì avvolgere in un possente abbraccio.

Tutte le lacrime che si era costretta a non versare in quei cinque anni ora cadevano copiosamente dai suoi occhi, rigandole le guance e bagnando il maglione di Zack.

Sentì il soldier posare il mento sul suo capo.

«Perdonami per averti fatto aspettare tanto» sussurrò con voce dolce. Nel frattempo le accarezzava i capelli.

Sentirlo parlare realmente e sentirsi abbracciata la rendeva felice di non aver mai smesso di credere che un giorno sarebbe tornato.

Aerith alzò il capo e lo guardo negli occhi dopo tanto tempo. Anche quelli non erano cambiati, ma non ricordava che fossero così belli.

«Mi sei mancato» disse. In realtà fu l’unica cosa che riuscì a dire.

Zack sorrise. «Te l’ho mai detto che sei ancora più bella quando piangi?»

Aerith rimase senza parole. Quel ragazzo riusciva a scherzare in qualsiasi momento! Ma lo amava anche per questo.

«Ti amo» disse. E questa volta non scherzava. Vedeva nei suoi occhi l’importanza che stava dando a quelle parole.

La ragazza rimase di nuovo in silenzio, per non rompere la magia di quel momento.

Si rese conto solo in quel momento che erano incredibilmente vicini. Così vicini, che i loro nasi si sfioravano.

E bastò poco a Zack per toccarle le labbra.

Il primo bacio della sua vita che avrebbe ricordato per sempre.