CAPITOLO PRIMO
Rieccomi qui con una nuova fanfic! ^^
E' una storia che mi ronzava in testa da un po' ma senza
l'aiuto e i consigli di Momo-san non sarei mai riuscita a scriverla! GRAZIE MAESTRA!^^
Beh...non saprei che dire se non che
questa fic è per Momo e per
tutte le persone che hanno commentato le altre mie fic!
Grazie! Probabilmente non starei qui a scrivere ancora!XD
Fatti i dovuti ringraziamenti , vi
lascio alla lettura...spero vi piaccia!!! Fatemi sapere!
(NOTA
: Esper è colui che è dotato di ESP ,
Extra Sensorial Power)
“Non mi avranno mai! Maledetti sbirri!”
Le strade della città erano particolarmente tetre di notte.
Le sirene lontane e le luci provenienti dalle case e dalle strade principali
donavano ai bassifondi un’atmosfera surreale.
La figura in fuga correva attraverso vicoli stretti e pieni
di cassonetti sventrati e rigettanti sacchetti di plastica e lattine . Ne urtò uno mentre si guardala
alle spalle, causando un frastuono spaventoso che turbò la tranquillità di un
paio di mici , i quali scapparono nell’oscurità.
-Maledizione!- imprecò il misterioso individuo.
Fece per ricominciare a correre ,
ma si accorse con orrore che le sue gambe erano bloccate al suolo. Guardò in
basso e vide che i piedi erano come immersi nell’ombra stessa, che sembrava
aver preso vita e ora ribolliva tentando di inghiottirlo.
-Credevi davvero che ci saresti sfuggito?-
A metà di una scala di emergenza in
metallo , un ragazzo stava a fissarlo con un sorriso beffardo. Nonostante
l’oscurità della notte i suoi capelli d’argento
catturavano il riverbero delle pochi luci della città.
Con un balzo atterrò sulla strada proprio davanti al
fuggitivo e cominciò ad avanzare lentamente , mentre
la massa oscura cominciava a d agglomerare
le ginocchia dell’uomo.
Quest’ultimo ,
in preda al panico , cominciò a dimenarsi urlando e , più per istinto che per
un intento preciso , estrasse un coltello dall’interno della sua giacca e lo
lanciò contro il suo inseguitore.
Il ragazzo era talmente convinto di averlo in pugno che in
un primo momento rimase spiazzato ed immobile sulla traiettoria della lama.
Solo che la lama non raggiunse mai il suo bersaglio.
Con immenso stupore e terrore del suo proprietario , il coltello si fermò a mezz’aria a pochi centimetri dal
volto del ragazzo coi capelli d’argento , per poi ricadere al suolo con un
rumore metallico.
-Non credevi mica che sarebbe stato facile
, vero?-
La voce alle spalle dell’uomo ,
ormai fuori di se per la confusione , apparteneva ad un ragazzo dai capelli
neri e dai tipici tratti cinesi. Teneva una mano aperta davanti a sé e
sorrideva compiaciuto per la sua entrata in scena a sorpresa.
-Tsk! Potevi arrivare
prima!- disse l’altro calciando lontano il coltello.
-Come sei pignolo! Sei tu che corri troppo!-
-Se solo fossi meno pigro correresti esattamente come me!-
Il cinese si avvicinò al suo compagno agitando le mani per
sdrammatizzare.
-Su su! L’abbiamo preso , no? Un’altra missione compiuta per la sensazionale
squadra Okonomiyaki!^^-
-Smettila di sbandierare ai quattro venti quello stupidissimo nome in codice e portiamolo dal capo!-
Detto ciò i due si voltarono verso il loro obiettivo…
…il quale non era più dove l’avevano lasciato , ma aveva tagliato la corda appena resosi conto di non
essere più controllato.
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-Me la sono vista brutta! Dannatissimi sbirri!-
L’uomo era di nuovo in fuga , ben certo di aver seminato quegli
strani individui che l’avevano fermato.
-Fermo dove sei!-
Due figure davanti a lui gli bloccavano
la strada.
Senza nemmeno prendersi la briga di vedere di chi si trattasse , frenò di colpo la sua corsa e fece per tornare
sui suoi passi.
E si ritrovò a sbattere contro un
muro.
Non c’era quel muro un attimo fa…
E…sembrava fatto di…sabbia?!
Da dove diamine era sbucato???
-AH! Non puoi sfuggire alla temibile squadra ONIGIRI!-
I due ragazzi (dovevano essere piuttosto giovani) avevano
assunto una posa stupidissima nel pronunciare quella frase. Ora che li vedeva meglio non erano gli stessi due sbirri di prima.
Uno era un ragazzino pallido dagli stranissimi capelli blu e
con un sorriso stampato sul viso.
L’altro era sicuramente straniero ,
aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri e sorrideva con uno sguardo
determinato.
“Dannazione…devo liberarmene…appena si avvicinano gli affondo il pugnale che ho in tasca dritto in gola!”
Il biondo fece per avvicinarsi , ma
venne trattenuto per un braccio dall’altro ragazzo.
-Aspetta Max! Ha un coltello nella tasca sinistra interna
della giacca! Non è prudente avvicinarsi!-
Il ragazzo coi capelli blu aveva
pronunciato quella frase con sicurezza , come se avesse letto nella mente del
fuggitivo.
-Ok Takao…
vorrà dire che dovrò usare l’altro sistema…-
Un rumore alle spalle del criminale ,
costrinse quest’ultimo a girarsi. Con la paura negli
occhi vide il muro di sabbia sfaldarsi e circondarlo finché non si ritrovò
sommerso .
Forse per le troppe emozioni ,
forse per la mancanza di aria , svenne.
La sabbia lasciò il suo corpo tornando nelle mani del biondo
e lì scomparve , mentre l’altro si avvicinò all’uomo
privo di conoscenza , ammanettandolo.
Poco dopo giunsero
sul luogo gli altri due ragazzi ,
sbalorditi nel trovare il ricercato
ammanettato e svenuto e i loro kohai che saltellavano
felici.
Il cinese estrasse un cellulare e compose un numero.
-Capo…obiettivo raggiunto…sì… sì ,
mandi la macchina…-
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-Mi meraviglio di voi! Agente Max Mizuhara!
Agente Takao Kinomiya! I
migliori del vostro corso!!! Perché siete intervenuti
una missione non affidata a voi ,
interferendo con le azioni dell’altra squadra?-
Daitenji era un uomo piuttosto
anziano , corpulento , dall’aria allegra (tranne in
quel momento in cui era necessario il pungo di ferro) e , cosa più importante ,
era il loro capo.
-Ehi! E’ colpa sua che ci affibbia sempre missioni del
cavolo!!!-
Max , il ragazzo biondo , era un
tipo vivace e non era il genere di persona che accetta in silenzio un
rimprovero , specie se convinto di aver ragione.
-Volevamo solo renderci utili…-
Takao ,
il suo compagno di squadra era di temperamento più tranquillo , sapeva
controllarsi perfettamente ed era solito calmare le acque agitate dal collega
americano.
-E comunque l’abbiamo catturato ,
no?- sbottò Max sedendosi su una sedia e sbuffando pesantemente .
Takao non poté far altro che
sorridere nel tentativo di rabbonire il loro superiore.
-Sarebbe potuta andare diversamente!!!
Mi stupisco di voi! Soprattutto di te , Kinomiya! Non mi sembri il tipo che ignora gli ordini!-
Takao sorrise di nuovo , pensando tra sé e se quanto le apparenza ingannassero a
volte.
-Suvvia capo, non se la prenda troppo…in fondo è andato
tutto bene , no?-
Il ragazzo cinese era intervenuto in difesa dei due nuovi
arrivati , che in fondo gli stavano simpatici e gli
dispiaceva vederli nei guai.
-Agente Kon! Quando vorrò il tuo
parere o quello dell’agente Kai Hiwatari
vi interpellerò! Se solo aveste
fatto il vostro lavoro come si deve non saremmo arrivati a questo!-
Rei si tirò indietro , consapevole
delle sue responsabilità , mentre Kai silenzioso e
corrucciato pensava : “Ma perché deve tirare in ballo anche me? Sono circondato
da deficiente e ora è colpa mia!”
-Signor Daitenji
, sono desolato per il comportamento mio e del mio collega… solo che
l’assegnazione continua di missioni di livello bassissimo ha frustrato le
nostre capacità , per cui rischiamo di non rendere al massimo , nel momento in
cui ci fosse richiesto…-
Takao era un ottimo negoziatore , Max lo conosceva come uno scavezzacollo suo pari , ma nel
momento di rimediare ai loro pasticci , erano sempre state la sua parlantina e
il suo aspetto mite ad averla vinta.
Daitenji parve pensaci su un po’ a alla fine sospirò , come se si fosse arreso alle
argomentazioni del ragazzo dai capelli blu.
-D’accordo! Non pensiamoci più!
Vedrò di affidarvi missioni più consone al vostro livello di preparazione…-
Takao si voltò
verso Max e per un istante impercettibile l’americano notò un ghigno di
trionfo sul viso dell’amico.
-…a questo proposito…-
L’attenzione di tutti i presenti fu
richiamato dal tono serio del capo.
-Abbiamo ricevuto comunicazione di una missione di livello “doppiaA” …il più difficile , come
mi auguro sappiate…ed avrei deciso di affidarla a…-
“A NOI! A NOI!” pensò intensa mente Max ,
guardando speranzoso Daitenji.
“A NOI! …anche se Max è già abbastanza bravo da solo a
movimentare le missioni senza bisogno di andare a cercarsi quelle difficili…” pensò Takao , il quale amava sì
l’azione , ma nella giusta misura.
“A NOI! Missione grossa significa extra … extra significa
più soldi…più soldi significa che posso comprarmi i
dolcetti di quella pasticceria tanto buona!!!” pensò Rei , perennemente al
verde.
“A NOI! E’ la volta buona che si possa
fare sul serio!” pensò Kai , sempre desideroso di
dimostrare la sua superiorità.
-A VOI!- disse Daitenji puntando
il dito verso un punto indefinito della stanza che avrebbe potuto ben indicare
una qualunque delle due squadre.
-NOI???- chiesero
contemporaneamente i quattro.
-Sì… Tutti voi!- concluse il capo
sorridendo compiaciuto dello sguardo esterrefatto dipinto sul volto degli
agenti.
-Effettivamente mi rendo conto che si tratti
di un caso insolito… le missioni vengono affidate a una sola squadra
solitamente… ma data la delicatezza e il rischio che la missione comporta , ho
deciso di andare sul sicuro inviando quattro agenti invece di due! Ovviamente
avete come sempre la facoltà di accattare o meno , e
dovranno essere d’accordo entrambi i membri per ciascuna squadra , altrimenti
anche all’altro sarà preclusa la partecipazione alla missione… potete
pensarci…-
-ACCETTIAMO!-
Max aveva riconquistato la sua allegria ed era saltato praticamente in braccio a Daitenji.
-ACCETTIAMO , VERO TAKAO???-
-Eh eh…sì per me va bene!- rispose Takao dopo qualche secondo usato per riprendersi dall’urlo
lanciato dall’amico.
Daitenji spostò il suo sguardo
sugli altri due.
Rei sembrava propenso ad accettare ,
ma guardava dubbioso Kai , il quale se ne stava
ancora appoggiato al muro con in volto coperto dalla frangia.
Senza dir nulla se ne andò dalla
stanza.
-Ehm…credo voglia dire che ci deve pensare…-tradusse Rei , imbarazzato per il comportamento del compagno.
Il capo , ben conoscendo l’agente Hiwatari , non ci fece caso e li congedò dicendo che
avrebbe fatto saper loro appena ricevuta la risposta di Kai.
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La BDA era uno degli uffici di una organizzazione
paragovernativa , nata per preservare l’ordine nazionale , facendo affidamento
su agenti dotati di poteri speciali.
Di esper.
Quando il fenomeno degli esper era
venuto alla luce Daitenji ,
uomo lungimirante , esper a sua volta e dalle grandi
possibilità economiche , fondò tale organizzazione , volta a tutelare tali
persone ed a insegnare loro come gestire il loro potere . I soggetti venivano individuati grazie alla diffusione dei beyblade , di gran moda allora come oggi , nei quali erano
stati segretamente innestati dei rilevatori di ESP. Le persone dotate venivano segnalate e contattate.
Quando fossero state in pronte
avrebbero potuto integrarsi facilmente nella società senza rivelare la loro
natura oppure avrebbero avuto la possibilità di unirsi alla gestione
dell’organizzazione.
Accadde però che alcuni esper
decidessero di usare il proprio potere per il proprio tornaconto personale , sfociando nella criminalità … fu per fermare questi
individui che nacque la BDA.
A tutt’oggi gli esper presenti sul territorio raggiungono
il migliaio. Di questi un buon 10% è considerato pericoloso per la società.
Le sedi della BDA si trovano dislocate omogeneamente , normalmente nelle grandi città .
Proprio nei corridoi del dipartimento di Tokyo , Kai Hiwatari
si aggirava con lo sguardo seccato . "Dannatissimo Daitenji!"
continuava a pensare "Non solo mi ha appioppato quello stupidissimo nome
in codice , ma adesso mi vuol far fare il baby sitter!!! Basteremmo io e Rei! No anzi!!!!
BASTEREI IO! Maledizione...maledizione...MALEDIZIONE!"
Continuava a rimuginare se accettare o no la missione .
Accettando avrebbe avuto la possibilità di sfruttare al
massimo il suo potenziale. Le regole di restrizioni applicate alle missioni di
livello doppiaA erano molto
più flessibili delle altre.
Lui voleva diventare più forte , ma
se non testava le proprie capacità non ne avrebbe avuto l’opportunità.
Eppure si sarebbe dovuto far carico oltre che del suo
compagno di squadra , il quale già aveva con Kai un debito dalle proporzioni stratosferiche , anche dei
due nuovi agenti.
Dal poco che aveva visto non dovevano essere soggetti
disciplinati.
E come se non bastasse gli avevano
soffiato il ricercato!
Come si suol
dire , parli del diavolo… se ne stava a rigirare per i corridoi , cercando di
schiarirsi le idee , quando svoltato un angolo si ritrovò a urtare contro
qualcuno.
-Oh mi perdoni!-
Riconobbe la voce . L’aveva sentito
poco prima .
-Non volevo disturbarla , ma ci
terrei moltissimo a dirle che per me sarebbe un onore lavorare con Kai Hiwatari! L’agente più famoso
della sede di Tokyo! Piacere! Mi chiamo Kinomiya! Takao Kinomiya!-
Il ragazzo dai capelli blu non aveva lasciato a Kai il tempo di dir nulla , e ora
se ne stava davanti a lui con un sorriso sincero sul volto e una mano protesa
verso il senpai.
Non sembrava volerlo adulare.
Forse fu per quello che Kai
rispose al gesto .
-Spero di rivederla presto!-
Sorrise superandolo e sparendo oltre l’angolo .
Kai rimase interdetto.
Non aveva detto nulla.
Che ragazzo strano…
-OH OH OH! Ci facciamo incantare
dalla concorrenza , Kai?-
-Chiudi quella ciabatta , Rei…-
Il cinese si era avvicinato a Kai
con un sorrisone , come quello che di solito faceva
quando gli stava per chiedere dei soldi…
-La mia risposta è no!-
-Ma se non ti ho ancora chiesto niente!!!
Cattivo!!! T___T-
-Senti , Rei…mi devi già una
montagna di soldi , non ne posso più! Con oggi niente
più prestiti!-
-Ma non ti volevo chiedere dei soldi!!!-
Kai lo fissò scettico…difficile
che Rei non avesse bisogno di soldi…
-Volevo chiederti…accetteresti la missione?-
-Per farvi da balia a tutti quanti?-
-…TI PREGO!!!!-
-Senti Rei io non…-
Improvvisamente Kai si sentì
afferrare per il bavero della camicia e sbattuto contro il muro.
-Senti…quei soldi mi SERVONO ….quindi tu ora DEVI accettare…o io nn
potrò comprare i miei DOLCETTI PREFERITI!!!!CHIARO???? EH????-
Kai avrebbe potuto giurare che per
un attimo gli occhi di Rei si fossero iniettati di sangue…era
spaventoso quando si arrabbiava…
-Accetto!-
Disse cercando di non far trasparire lo spavento preso.
Improvvisamente il cinese allentò la presa e riprese il suo
solito sorrisone.
-Bene! Allora si va in missione!!!
Andiamo a dirlo a Daitenji!!! DOL CET TI DOL CET TI!-
e se ne andò via canticchiando , lasciando Kai a
scuotere la testa.
Che missione del cavolo sarebbe
stata quella!
Continua...
Allora? Che ne pensate? Piaciuta?
^^
Spero taaaanto di sì!!!
Alla prossima!!!
Ciao!^^