Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Ricorda la storia  |      
Autore: IMmatura    23/02/2014    5 recensioni
Come lui, quella sera, la spiaggia era silenziosa, salvo che per i lunghi sospiri delle onde che si infrangevano sulla battigia. B Camminava cercando di sfuggire ad un pensiero ricorrente. La sua voce, che nessuno conosceva tranne lui stesso, gli gridava continuamente nella testa tutto quello che non aveva avuto il tempo di dire.
[questa storia partecipa al Frasette Ganze Contest indetto da Princess L sul forum di EFP]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: B, Dawn
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Nick: IMmatura

-Titolo: La voce dell’anima

-Frase: Svegliati, è tutta una macchinazione! Un complotto! (FG15 lista 1)

-Fandom: A tutto Reality/ Total Drama

-Personaggi: B; Dawn

-Rating: Verde

-Intro: Come lui, quella sera, la spiaggia era silenziosa, salvo che per i lunghi sospiri delle onde che si infrangevano sulla battigia. Camminava, B, cercando di sfuggire ad un pensiero ricorrente. La sua voce, che nessuno conosceva tranne lui stesso, gli gridava continuamente nella testa tutto quello che non aveva avuto il tempo di dire.

-Note: lieve OOC; Missing Moment

 

 

Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Teletoon; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

Questa storia partecipa al contest: Frasette Ganze Contest indetto da Princess L sul forum di EFP

 

 

La voce dell’anima

Come lui, quella sera, la spiaggia era silenziosa, salvo che per i lunghi sospiri delle onde che si infrangevano sulla battigia. B Camminava, cercando di sfuggire ad un pensiero ricorrente. La sua voce, che nessuno conosceva tranne lui stesso, gli gridava continuamente nella testa tutto quello che non aveva avuto il tempo di dire. La tacita penombra della Spiaggia dei Perdenti, poi, sembrava accentuare ancora di più la sua ossessione. Nulla riusciva a scacciare quelle urla rabbiose e di rimorso, e B non riusciva ad alzare lo sguardo al volto candido della luna. Sapeva che si sarebbe vergognato, come di fronte a lei.

Non l’aveva protetta. Non le aveva aperto gli occhi su Scott e per questo, anche lei, era stata eliminata. Dawn che era stata l’unica ad accettare il suo silenzio ne aveva anche dovuto pagare le conseguenze. B aveva sempre creduto di essere migliore degli altri, per la sua capacità di non perdersi in chiacchiere, di non inquinare con le parole le belle idee che metteva subito in pratica, e i sentimenti limpidi del suo cuore. Quel silenzio lo faceva sentire, in qualche modo, migliore. Eppure per lei l’avrebbe rotto volentieri, perché lei aveva capito il suo essere speciale. Dawn aveva ascoltato direttamente il mormorio della sua anima, e gli aveva risposto ogni volta con immensa gioia e dolcezza. Un angelo sceso in terra, questo era stata per lui. Invece B non era stato neppure capace di abbandonare le sue abitudini, o forse il suo ostinato orgoglio.

Sarebbe bastato così poco. Un attimo di esitazione in meno. Pochi secondi per aprire bocca in tempo e gridarle in faccia, a costo di non essere creduto:

Svegliati, è tutta una macchinazione! Un complotto! Quel tipo ti ha mentito su di me e ti mentirà ancora. Lui non merita la tua comprensione, perché non gli importa di ferire gli altri...o di farti del male. Ma io non voglio che tu soffra! Ascoltami, sto parlando solo per te, per dirti: non fidarti di Scott!”

Aveva in mente parola per parola ciò che avrebbe dovuto dire. Se lo era ripetuto nella testa, con quella fastidiosa voce interiore che non sentiva neppure più sua, per tutto il volo dalla catapulta, tutta la notte insonne, tutti i giorni successivi agli orari più improbabili. La sua voce, repressa per tutto quel tempo, diventava un ringhio feroce che lo rintronava, mentre guardava, dall’albergo, le puntate.

“Svegliati! Svegliati! SVEGLIATI!”

Poi era arrivata anche lei. Atterrata di nuovo. Caduta davvero come un angelo, anche se nel suo sacco di conchiglie. Gli occhi lucidi e tristi, di chi ha superato la rabbia per far spazio alla delusione profonda. Passeggiava spesso sulla spiaggia anche Dawn, da allora, ma B non voleva incontrarla. Si sarebbe vergognato di se stesso perché, a modo suo, anche lui non l’aveva meritata, l’aveva delusa. Era anche lui colpevole, per quel suo maledetto silenzio che, una volta, era stato il suo vanto.

La vide da lontano, dondolare lentamente le gambe magre giù dal molo, la testa rivolta ai riflessi della luna sull’acqua, o chissà dove. Esile e fragile, sembrava fluttuare sulla brezza marina, con i capelli dolcemente sfuggiti alle sue orecchie un po’ appuntite. Sembrava un fantasma inquieto, eppure lui non temette di avvicinarsi. Avrebbe voluto fuggire dalla vergogna, ma sapeva che era inutile. Lei percepiva le aure. Doveva averlo sentito già da molto lontano. Le assi scricchiolavano sotto i suoi piedi, ma soprattutto il suo cuore sembrava di colpo impazzito e la sua anima doveva essere una tempesta di emozioni diverse. Si accorse solo allora di tante altre cose che avrebbe voluto, DOVUTO dirle prima.

Che trovava bellissima la sua pelle lattea, del colore della luna.

Che, secondo lui, lei aveva degli splendidi occhi e che era un peccato che adesso fossero sempre arrossati per le lacrime.

Che adorava il suo muoversi così elegantemente, come se fluttuasse sul mondo.

Che ogni cosa che diceva lo faceva impazzire, ma lo riempiva di gioia soprattutto quando taceva, quando gli stava accanto nel silenzio.

La voce adesso taceva. Ancora una volta quella vigliacca lo abbandonava nel momento peggiore, lasciandolo in balia di se stesso e degli occhi dolci di quella ragazza, che si era voltata lentamente. Allora sentì un altro suono dentro di se, stavolta non rimbombante nel cervello, ma più in basso. Come un sussurro all’altezza del cuore, che gli suggeriva, senza rimprovero, le più importanti tra le parole non dette: “Credo di amarti...”

B non parlò neppure quella sera. Non chiese scusa, non si dichiarò. Dawn però gli sorrise, perché era riuscita a sentire di nuovo la voce della sua anima.uella vigliacca, ancora una

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: IMmatura