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Autore: iloveroseandrosie    24/02/2014    1 recensioni
Come potevo essermi innamorata di una perfetta sconosciuta?
A volte l'amore è imprevedibile, assurdo e senza limiti. Un tempo, non avresti mai immaginato di essere in grado di fare una cosa del genere, eppure la stai facendo. E non puoi che esserne felice.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Uno sguardo. Un sorriso. Bastano queste due cose per non farmi capire più niente. Eppure non la conosco. Come faccio ad essere così stupida? Come posso innamorarmi di una persona che non conosco? Potrebbe essere una maniaca, un serial killer, una persona poco affidabile. Eppure, qualcosa mi spinge ad andare lì, in libreria, tutti i pomeriggi, per vederla. È come una forza invisibile, come una fune che mi tira lì tutti i pomeriggi e che mi permette di vederla. Non me lo so spiegare, ma è qualcosa di più forte di me. E anche oggi, come tutti i giorni, sono lì, tra gli scaffali della Mondadori, a sbirciare la ragazza che tiene la mia mente occupata da giorni.

La prima volta che la vidi, fu un mesetto prima. Era sommersa da una pila di libri, intenta a sceglierne uno da comprare. La commessa si avvicinò a lei, penso che si conoscessero, e le chiese se aveva bisogno di una mano, ridendo. Non capii come mai, ma quando alzò la testa, i nostri sguardi si incrociarono e mi sorrise. Perché una persona doveva sorridere ad una sconosciuta? E soprattutto, perché il mio cuore cominciò a battere all’impazzata? Abbassai subito lo sguardo e tornai a leggere per la sesta volta il riassunto del libro che tenevo in mano. Ogni volta che cominciavo a leggerlo, il mio sguardo andava a posarsi sulla ragazza dei libri. La soprannominai così.

Dopo qualche giorno, tornai in libreria a scegliere un altro libro della stessa autrice. Lo scorso mi era piaciuto davvero tanto, e non vedevo l’ora di leggerne il seguito. Appena arrivai nella sezione desiderata, mi guardai intorno. Forse, inconsciamente, speravo di rivedere la ragazza dei libri. Fatto sta ed è, che la vidi, seduta per terra, a pochi metri da me. Non sapevo perché, ma il mio cuore cominciò a galoppare. Aveva un sacco di guide turistiche intorno a lei: Tokyo, Parigi, Roma, New York, Malibu, Singapore… sembrava che avesse preso una guida per ogni paese e le avesse messe lì per terra. Ad un certo punto, mi guardò e mi sorrise e mi resi conto che la stavo fissando. Imbarazzata, mi girai subito, ricominciando a leggere il riassunto del libro che avevo già letto tre volte. La ragazza continuava quel suo rito, prendeva un libro, lo sfogliava, e lo riponeva a volte alla sua destra e altre alla sua sinistra. Era bizzarro, ma mi attirava.

Avevo scoperto la mia omosessualità all’età di diciotto anni, quando mi innamorai perdutamente di una mia compagna di università. All’inizio non volli crederci, pensai che fosse semplice ammirazione per la mia amica di un anno più grande, ma poi quando mi resi conto di essere attratta da altre ragazze, mi convinsi della mia natura. Per mia fortuna, vivo da sola e i miei genitori non sono asfissianti come la maggior parte dei genitori è. Ho avuto una storia, con una ragazza che avevo conosciuto in università, ma che è finita dopo due mesi perché alla fine ci eravamo rese conto che nessuna delle due era presa dall’altra. Siamo rimaste amiche, ma niente di più.

E adesso c’era questa ragazza, con quei suoi lunghi capelli biondi, così lisci, sembrava che fluttuassero nell’aria. I suoi occhi, quegli stessi occhi che mi avevano stregata, verdi come gli zeffiri e dolci come quelli di un cucciolo, erano stupendi. Le sue mani, delicate, che sfogliavano quelle pagine come se fossero nate per fare soltanto quello. Sembrava sempre assorta nel suo mondo, sarebbe potuta scoppiare la terza guerra mondiale e non se ne sarebbe accorta, penso. E neanche io, d’altronde. Ero affascinata da lei. Avrà avuto la mia stessa età, una ventina,o un anno più di me, forse vent’uno. L’unica cosa che la distraeva, notai molto felicemente, ero io. Vidi che non alzava mai la testa, se non ogni tanto per cogliermi a fissarla e sorridermi.

I giorni passavano, e cominciai anche io a recarmi sempre più spesso alla Mondadori, in cerca della ragazza dei libri. Ogni giorno, aveva sempre meno libri, fino a che un pomeriggio ne ebbe soltanto due. Fu quel giorno che mi rivolse per la prima volta la parola.

“Scusami, potresti aiutarmi a scegliere?” Sobbalzai, non riuscivo a credere che mi avesse appena rivolta la parola. La ragazza dei libri aveva una voce!
“Hem… si, c-certo”, riuscii a tirare fuori due parole in croce e balbettate anche! Che idiota.
“Vedi, devo scegliere uno di questi due libri ma non so quale prendere, sono belli entrambi!” sorrideva, sfogliando ancora le pagine dei due libri.

Mi invitò a sedermi vicino a lei, e così feci. I libri in questione erano sempre due guide turistiche, una dell’India e una del Marocco. Non capivo, perché doveva scegliere tra due guide turistiche? Una guida la si compra in previsione di un viaggio, mica per piacere. Ma non feci domande, e mi limitai a rispondere alla sua domanda.

“Beh, io non sono andata in India ma mi piacerebbe molto. Tutti i miei amici che ci sono andati hanno detto che sono rimasti stregati dalla bellezza di quel posto… per quanto riguarda il Marocco, è un bellissimo posto, ci sono stata un paio di volte e mi è piaciuto un sacco!”
“Grazie, mi sa che prenderò il Marocco allora! Ci vediamo, spero” disse lasciandomi lì seduta come una scema in mezza alla libreria.

Cos’era appena successo, non me lo sapevo spiegare, fatto sta ed è che avevo appena parlato con la ragazza dei miei sogni – perché di questo si trattava, sentivo per lei molto di più di un’attrazione fisica – e non le avevo chiesto neanche il numero. O il nome! Mi maledii mentalmente e uscii di corsa per vedere se potevo raggiungerla, ma non la vidi. Così tornai a casa e il giorno dopo alla stessa ora come tutti i pomeriggi, mi ritrovai in libreria a cercare la ragazza. Ma non la vidi. Non c’era.

Non capivo dove poteva essere, così chiesi alla commessa che si fermava sempre a parlare con lei, che mi disse che non ne aveva idea. Mi confidò che la ragazza, che si chiamava Asia, veniva per un periodo di tempo, sfogliava tutte le guide che trovava, ne comprava una dopo circa un mesetto e poi spariva per una o due settimane, per riapparire magicamente e ricominciare a sfogliare guide.

Andai nella sezione Romanzi romantici, affranta, decisa a comprare il libro che il giorno prima stavo sfogliando e che rimisi a posto quando Asia mi chiese il mio parere. Presi in mano il libro, e notai che un fogliettino sorpassava la copertina. Lo tirai fuori, e vidi che era un biglietto per l’India. Non capivo. Chi aveva dimenticato un biglietto d’aereo, per il giorno dopo, in un libro? Mi girai per vedere se magari qualcuno non l’avesse lasciato lì per sbaglio, ma l’unica cosa che vidi furono due occhi verdi fissarmi, e uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto.

“Vieni con me?”


NDA.

Buongiorno care, non sapevo cosa fare oggi e di studiare nons e ne parlava, così mi sono ritrovata a scrivere questa One. Non so da dove mi sia uscita ma il risultato finale mi piace :) spero piaccia anche a voi :D un bacio :3
  
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