L'uragano
investì violentemente
ed improvvisamente la città di Sabbiabianca. Un'ora prima
c'era un sole che
spaccava le pietre, mentre adesso pioveva a dirotto. Mai si era vista
una
tempesta così violenta. Si faticava perfino a stare in
piedi. Le raffiche di
vento e la pioggia battente schiaffeggiavano la superficie, mentre cubi
di
grandine grossi come pugni chiusi bombardavano i passanti.
Le urla di umani e pokemon si
mischiavano in uno stridio acuto che sfondava i timpani. C'era
dappertutto
gente che correva, pokemon che scappavano, il lamento dei feriti, lo
sciabordio
dell'oceano che non vedeva l'ora di sommergere la terra. Le previsioni
del
tempo avevano registrato la tempesta, ma mai nessuno avrebbe immaginato
che
fosse di questa portata. Sembrava l'Apocalisse.
- FRANK! - urlava Julia. Nella
confusione e nel marasma di gente e pokemon che correvano aveva perso
il suo
fidanzato, l'unico che gli fosse rimasto al mondo. - FRAAAANK! -
- Sono qui! - gli giunse un
debole urlo in risposta. Tentò di trovare un'isola di pace,
e aguzzò la vista.
Frank era là, una trentina di metri più indietro,
che lottava con le persone e
i pokemon attorno a sé per cercare di raggiungere Julia.
- Frank!
- Julia!
Il muro di una fabbrica si
sfondò, e affilate lamiere presero a volare a destra e a
manca. Frank riuscì
agilmente ad evitarne un paio, e raggiunse la sua ragazza. Entrambi si
misero a
correre, alla ricerca dell'entrata di un bunker. A Sabbiabianca infatti
i
bunker fungevano da rifugi in caso di tempesta.
Finalmente ne trovarono uno. Era
di fronte alla spiaggia. Si sentivano dei respiri affannosi provenire
da
dentro, segno che già qualcuno era arrivato.
- Presto! Entrate! - disse
l'addetto.
Julia si fiondò di corsa
all'interno, e anche Frank stava per farlo, quando un lamento
agghiacciante
richiamò la sua attenzione. Si voltò di scatto,
alla ricerca dell'origine del
suono. A circa duecento metri, in prossimità della banchina,
sotto l'ombrellone
c'era un Riolu che tentava di liberarsi da una grossa lamiera che
l'aveva
intrappolato. Si puntellava con il braccio destro tentando di
trascinarsi fuori
da quella trappola, senza riuscirci.
- Frank! - esortò Julia.
Frank rimase incerto sulla
soglia. Le sue gambe lo volevano portare dentro al sicuro, ma la sua
coscienza
voleva andare ad aiutare il pokemon. Non sarebbe più potuto
vivere con i sensi
di colpa per aver abbandonato qualcuno che languiva davanti ai suoi
occhi.
- Frank!
- Ora o mai più - disse di
rimando lui. Julia non capì, ma lanciò un urlo
spaventato quando Frank si
lanciò nella tempesta, in direzione del Riolu.
Quando finalmente lo raggiunse,
rimosse la lamiera, e si trovò davanti ad uno spettacolo
orribile. La lamiera
aveva tagliato la pelle, e l'osso della gamba destra del pokemon era
parzialmente esposto, e gocciolava copiosamente sangue. Rimosse i pezzi
di
ferro che ancora attanagliavano il pokemon, e quello lanciò
un urlo di dolore.
Doveva essere terribile.
Una volta rimossa la lamiera,
Frank tentò di sollevarlo, ma fece molta fatica, in quanto i
lamenti del
pokemon suggerivano che aveva delle fratture anche all'altra zampa e al
braccio
sinistro.
Finalmente lo prese in collo, e
si catapultò verso il rifugio.
- Frank!
Il ragazzo mise in braccio il
pokemon alla fidanzata. - E' ferito, portalo dentro - disse con tono
preoccupato.
Lei e il sorvegliante entrarono,
e stava per farlo anche Frank, quando le porte si chiusero da sole. Si
sentì
uno schiocco.
- Frank! Dove sei? - chiese Julia
dall'interno.
- Sono qui fuori!
- Oh no... - sentì gemere il
sorvegliante - Oh no, no, no... questi bunker sono progettati per
quindici
persone, per cui una volta raggiunto il tetto massimo si chiudono
ermeticamente
per due giorni. E credo che abbia contato anche Riolu. Oh no...
- FRAAAANK! - urlò disperata lei.
- Non ti preoccupare - disse lui
- Vado a casa e mi barrico in cantina. Mi troverai lì!
- Ti amo Frank.
- Anch'io.
L'uomo prese a correre sotto la
tempesta, nel tentativo di raggiungere la sua casa. Le raffiche di
vento
tentavano di farlo cadere, ma lui avanzava, imperterrito.
ESTRATTO
DEL GIORNALE NAZIONALE DEL 4 AGOSTO 2XXX
Il
più grande uragano di cui si
abbia mai avuto notizia si è abbattuto pochi giorni fa sulla
parte nord del
paese, facendo danni per milioni di pokedollari. Mai
si era vista una tempesta di tale entità, dice il
direttore
della Compagnia del Meteo.
La città di Sabbiabianca è stata
la parte più colpita. Ci sono stati molti danni, e centinaia
di feriti, sia
pokemon che umani. Per fortuna c'è stata solo una vittima,
anche se le perdite
potevano essere ben più pesanti.
Frank Boscoso, 34 anni, ha
rinunciato al suo posto nel bunker a favore di un Riolu ferito
gravemente che
aveva soccorso lui stesso poco prima. Ha lasciato la fidanzata
promettendole di
riparasi nella loro casa, e si è incamminato per la
città devastata.
Mentre attraversava però un ponte
questo ha ceduto, facendolo precipitare nel fiume sottostante e
annegare.
- E' un eroe - dice in lacrime la
fidanzata - Ha rinunciato alla sua vita per salvare quella di un
pokemon che
nemmeno conosceva. Era fatto così, era molto altruista.
I funerali si terrano il 7 agosto
a Sabbiabianca
Il Riolu salvato da Boscoso è
attualmente ricoverato al Centro Pokemon. - E' stata dura, ma l'abbiamo
salvato
- dice l'infermiera Joy - Gli abbiamo fatto tre operazioni risolte con
successo. Purtroppo le ferite erano talmente gravi che ne
rimarrà segnato per
sempre. Potrebbe anche avere difficoltà nel camminare.
L'infermiera Joy, vista
l'irreperibilità dell'allenatore di Riolu, ha istituito un
fondo per trovare al
pokemon una nuova casa. Se volete contribuire, telefonate al numero
336-0690741.
Angolino dell'autore
Ed ecco un altro folle risultato di un altro mio folle sogno. Esatto, ste cose me le sono sognate. Lo so, ho dei problemi, ma non ci posso fare niente.