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Autore: Wheyny    24/02/2014    2 recensioni
Raccolta di ciò che secondo me Peeta ha pensato in diverse situazioni, ho cercato di leggere fra le righe della storia originale e spero vi piaccia! Accetto richieste per i capitoli molto volentieri :)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non resisto più. Ho perso la cognizione del tempo: non so più da quanti giorni sono in questo buco. So perfettamente che il mio ultimo respiro si fa sempre più prossimo, per questo motivo decido di aprire gli occhi, cosa che non faccio da giorni, per dare un ultimo sguardo al mondo. Tutto è offuscato ma catturo l'immagine di una sagoma che avanza silenziosa. Le palperebbe mi calano pesanti costringendomi nel tentativo di sentire gli inudibili passai di quella che sono certo sia Katniss.
Il dolore alla gamba è allucinante, più intenso di qualsiasi altro io abbia mai provato, ma riesco e dimenticarlo per quel brevissimo istante in qui realizzo che Katniss mi ha trovato e la  gioia invade ogni cellula del mio corpo, anche e sopratutto quelle lese. Mi aggrappo con forza a quel nome per rimanere cosciente, mi aggrappo con forza al ricordo della sua melodiosa voce. 
Mi accorgo presto che se non mi faccio notare mi passerà sopra e se ne andrà, così quando è abbastanza vicina, raggruppo tutte le mie forze e dico la prima cosa che mi passa per la mente:"" Sei qui per darmi il colpo di grazia, dolcezza?"" Per qualche secondo non ricevo nessuna risposta poi però mi arriva un sussurro che per me è musica"" Peeta? Dove sei? Peeta?"" Sento i suoi passi pericolosamente vicini alla mia faccia:"" Ehi, non pestarmi."" Ormai penso mi abbia individuato ma non fa nessuna mossa così, nel dubbio e con difficoltà, apro gli occhi. La vedo. Era da tanto che non la vedevo. È stupenda in quella sua espressione stupefatta che cancella per brevi istanti il suo perenne cipiglio. Ancora in preda alla meraviglia  mi ordina di chiudere gli occhi, io obbedisco: se questo mi permetterà poi di vedere ancora il suo viso rilassato sarà un piacere per me. 
La sua voce si fa più vicina, probabilmente perché si inginocchia vicino a me mentre dice:"" Credo che tutte quelle ore passate a decorare torte ti siano tornate utili"" per qualche motivo questa affermazione arriva con la violenza di uno schiaffo riportandomi alla consapevolezza di dove mi trovo e che la mia fine è vicina, le rispondo ironico :"" Si, la glassatura. L'ultima difesa del moribondo"" ""Tu non stai per morire"" sono stupito di questa sua certezza ma so che parla così solo perché non sa ancora delle condizioni in cui mi trovo, "" E chi lo dice?"" le chiedo io irritato e ferito dalla sua vana speranza:""Io. Siamo nella stessa squadra adesso, sai"" , ora che lo dice ricordo l'annuncio, prima non ero certo fosse vero; avevo pensato quasi si trattasse di uno scherzo giocatomi dalla mia mente nel tentativo di rendere meno dolorose queste ultime ore di vita, fermo il filo dei miei pensieri per controbattere:"" Così ho sentito dire. Gentile da parte tua trovare ciò che rimane di me."". Ho riaperto gli occhi e la posso vedere mentre tira fuori una bottiglietta d'acqua per poi poggiarmela sulle labbra permettendomi di bere.
""Ti ha ferito Cato?"" mi chiede, io le rispondo mentre i brividi mi  corrono lungo la schiena per il ricordo dell'avvenimento:"" Gamba sinistra. Su, in alto"". 
Sono stupito di me stesso, non pensavo sarei stato in grado di parlare così a lungo. Le energie probabilmente arrivano dalla voce dell'unica persona che potrebbe salvarmi ma non dovrebbe farlo.
Nel preciso istante in cui mi domando quali siano le sue intenzioni lei parla:"" Ora  ti porto al torrente e ti lavo, così posso vedere che tipo di ferite hai"" il suo piano non mi convince a causa di una grossa pecca: il solo tenere gli occhi aperti per me è una fatica immane, come può pretendere che arrivi fino all'acqua? Non posso riuscirci. 
Vorrei solo chiederle di lasciarmi qui e proseguire la sua vita da vincitrice ma di Katniss ho capito abbastanza da sapere che non farebbe mai una cosa del genere. Nasce in me il bisogno del contatto con lei, magari con le sue labbra. Un suo bacio per poterneme andare da questo mondo un po' più sereno. Così, con la certezza nel cuore che non mi restano tante altre occasioni, le chiedo di chinarsi verso di me e le parlo mentre le mie labbra sfiorano il suo orecchio:"" Ricordati che siamo perdutamente innamorati, quindi va bene se mi baci in qualunque momento tu ne abbia voglia"" lei tira indietro la testa di scatto poi ride ringraziandomi promettendo di tenerlo a mente, non avevo dubbi sul fatto che avrebbe reagito così anche se io sono ben lontano dallo scherzare.
Appena tenta di tirarmi fuori dal rifugio le poche energie che avevo recuperato spariscono. Cerco di trattenere il bisogno che ho di urlare ma mi sfuggono comunque dai denti serrati dei gemiti acuti. Quando sono fuori sento le guance umide di lacrime e sono stupefatto che un dolore fisico così forte e travolgente possa esistere. Le orecchie mi pulsano ma le parole della mia assistente mi giungono comunque:"" Senti Peeta, ti faccio rotolare fin dentro il torrente. Qui è molto basso, d'accordo?"" ""Ottimo"" rispondo io cercando di sembrare il più tranquillo possibile anche se il risultato non é dei migliori. 
Conta fino a tre e poi mi fa rotolare per una volta sola perchè dalla mia gola esce un rantolo da animale ferito. Siamo però sull'orlo del torrente e Katniss annuncia:"" Bene, cambio di programma. Non ti metterò dentro del tutto""  "" Non si rotola più?"" Chiedo io sollevato "" Finito. Vediamo di ripulirti. Tieni d'occhio il bosco per me, va bene?"" Poi comincia a fissarmi evidentemente indecisa sul da farsi. Quando ha elaborato il suo piano inizia a versarmi acqua addosso e pian piano riemergo dal fango. Dopo che i miei vestiti rivedono la luce mi toglie delicatamente giacca e camicia scoprendo lividi, bruciature e punture di aghi inseguitori. Katniss che mi toglie e vestiti... Se solo ci trovassimo in altre occasioni...

Inizia subito a lavorare su di me apparentemente sicura, ogni tanto mi fa male ma per il resto mi godo il tocco delle sue mani gelide sul mio torace e il sollievo che esse portano con se. Ad un certo punto ferma le sue cure per farmi ingoiare delle pillole per poi costringermi a mangiare della mela essiccata. Sono sicuro mi tornerà su, il solo pensiero di mangiare mi provoca la nausea ma non ho intenzione di contraddire la mia salvatrice e in più, anche se non sono affamato, so che il mio organismo necessita del cibo.
Finito con la parte superiore del mio corpo le dico sincero:"" Grazie. Sto molto meglio, davvero. Posso dormire adesso, Katniss?"" Sono davvero esausto e poi sono certo che appena vedrà la mia gamba capirà che non c'è nulla da fare e, per qualche ragione, non voglio che questo avvenga. Se dormo mi risparmierò di vedere l'inevitabile delusione sul suo volto. Non mi aspetto una risposta affermativa infatti dice"" Fra poco. Prima bisogna che dia un'occhiata alla tua gamba"" poi delicatamente mi sfila scarponi,calze e pantaloni. 
Vede la ferita. 
Il panico, l'incertezza e il disgusto sono i padroni della sua espressione e io vorrei sparire. Il silenzio per me si sta facendo opprimente:"" Abbastanza orribile, eh?"" Non so cosa aspettarmi come risposta e non ho il coraggio di levarle gli occhi di dosso. Dovrebbe accorgersi che fare squadra con me le porterebbe solo problemi, dovrebbe alzarsi ed andarsene; la sua bocca si apre e da voce a quello che sarà il mio destino:"" Così così, dovresti vedere alcune delle persone che la gente porta a mia madre dalle miniere. La prima cosa da fare e pulirla bene"" cerca di parlare con un tono non curante ma i suoi occhi tradiscono i suoi pensieri rivelando il suo panico. Non ha intenzione di lasciarmi: mi sento sollevato ed estremamente preoccupato allo stesso tempo.
""Perchè non gli facciamo prendere un po' d'aria e poi..."" Lascia la frase incompiuta e il cuore mi si spezza, in quel momento più che mai vorrei urlarle di scappare ma finisco per chiederle:"" E poi lo rattopperai?"" "" Proprio così"" conferma, mi ficca in mano delle pere essiccate ordinandomi di mangiarle e poi si allontana per lavarmi i vestiti. Non dovresti tentare di salvarmi usignolo...

Quando ritorna da me ammette che dovremo fare qualche esperimento e si concentra sulla mia ferita applicandovi strane piante masticate. Il pus comincia a colare giù disgustosamente. Fortunatamente mi aspettavo questo dolore atroce così sono pronto e non produco neanche un suono, però ho bisogno di trovare un modo per distrarmi. 
Mi concentro su Katniss. 
Mentre lei lavora metodica e concentrata mi concedo un grosso lusso. La osservo in ogni suo più piccolo particolare, ogni suo pregio ed ogni suo difetto che me la fanno amare ancora di più. Delineo con lo sguardo il suo profilo, mi soffermo per qualche secondo sulla fronte corrugata e assaporo l'esagerata voglia che ho di distenderla, vorrei poter passare le dita sull'espressione della sua preoccupazione e distendere ogni piega di dolore da quel volto. Passo ai suoi occhi dallo sguardo perennemente accigliato, di un grigio bello come pochi, alle sue ciglia così lunghe e folte, le conto, una ad una...
Lascio per ultime le sue labbra piegate in una smorfia concentrata e evidentemente disgustata, vorrei avere la forza e il diritto di alzarmi e baciarla, dimenticarmi per un attimo dove ci troviamo. Alla fine, anche perchè non resisto più a vederla così, la chiamo e poi formo le parole con le labbra -che ne dici di quel bacio?- scoppia a ridere e io chiedo innocentemente:"" Qualcosa non va?"" crolla in un'attimo sotto i miei occhi:"" Non... Non sono affatto brava in queste cose. Non sono mia madre. Non ho idea di quello che sto facendo e odio il pus. Uff! Uuufff!!"" Cerco di cambiare argomento per distrarre lei dalla orrida ferita e me dal dolore che si fa sempre più insopportabile ma inutilmente.
 Davvero non riuscirò a mantenermi attivo ancora a lungo:"" Puoi fare un po' più in fretta?""le chiedo ""No. Zitto e mangia le tue pere"" è la sua risposta decisa.
Dopo diverse applicazioni di quello strano impasto verde, dopo un fiume di pus e dopo che la profondità dello squarcio è ben visibile domando:"" E poi, dottoressa Everdeen?"" ""Forse ci metterò su un po' di pomata per le bruciature. Servirà comunque a qualcosa, per l'infezione. E magari la fascio"". Dopo queste manovre devo ammettere che non sembra neanche più un problema così serio quale è, suppongo questa sia anche l'impressione di Katniss ma non dice nulla a riguardo infatti lanciandomi uno zaino mi fa:""Tieni, copriti con questo, mentre ti lavo le mutande"" davvero stupito le rispondo"" Oh, non m'importa se mi vedi"" ed è vero, per me la nudità non è mai stata un problema, trovo davvero divertente la sua preoccupazione così fuori posto mentre lottiamo per rimanere in vita, ""Sei proprio come mia madre e mia sorella. A me importa, d'accordo?"" con queste parole si volta verso il fiume dandomi il tempo di levarmi la biancheria lacera che riesco poi a lanciare nel torrente. Solo un'ora fa non sarei stato in grado di fare tutti questi movimenti, devo moltissimo a questa mia infermiera:""Sai, per essere una persona tanto letale sei un po' schizzinosa. Avrei dovuto farla fare a te la doccia a Haymitch."" Le faccio notare rabbrividendo al ricordo di quella sera in cui ho fatto da balia al nostro mentore""Cosa ti ha mandato, finora?"" Le rispondo subito con un niente poi realizzo che è evidente che ,se mi ha posto questa domanda, lei abbia ricevuto qualcosa, infatti piccoli paracaduti argentati le hanno regalato la pomata per le bruciature e del pane.
Inizialmente sono lievemente dispiaciuto per questa completa noncuranza per me da parte di Haymitch ma non posso dirmi sorpreso:""Ho sempre saputo che eri la sua preferita"" pronuncio queste parole senza gelosia o malizia, la mia è una semplice constatazione ""Figurati, ma se non sopporta di stare nella stessa stanza con me!"" Mi contraddice lei e io sono d'accordo con la sua affermazione ma solo per un motivo:""Perchè siete uguali, voi due"".
Nonostante io stia milioni di volte meglio rispettato a prima che mi trovasse sono comunque estremamente stanco così, mentre i miei vestiti si asciugano, faccio avanti e indietro tra veglia e sonno. Vivo per quei pochi felici istanti mentre dormo in un mondo dove gli Hunger Games non esistono, dove io a scuola ho il coraggio di avvicinarmi a Katniss, ho il coraggio di parlarle, di conoscerla, di dirle che la amo. Vivo per pochi felici istanti in un mondo lontano dalla realtà in attesa che i giochi richiamino a forza la mia attenzione nella lotta contro la morte. 
È proprio vero usignolo non dovresti tentare di salvarmi...











E questo è tutto! Spero vi sia piaciuto in ogni caso lasciatemi una recensione:) Se qualche passaggio non vi è chiaro non esitate a chiedere chiarimenti. E se a qualcuno interessa qualche altra parte dei libri dal punto di vista di Peeta non si faccia problemi a farmelo sapere, per me sarebbe un piacere scriverlo. Grazie mille per il tempo che mi avete dedicato C:
  
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