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Autore: ariana_penniman    24/02/2014    7 recensioni
Una ragazza, Arianna. Il suo idolo. Un pomeriggio. Il paradiso.
Buona lettura :)
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage
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"Relax, take it easy, for there is nothing that we can do"

Queste erano le note che uscivano dalle mie cuffiette, esattamente un mese fa, mentre andavo a scuola.
Erano le 7.30. Era ancora presto. In realtà non sapevo perché fossi uscita così presto da casa, ma qualcosa nella testa mi diceva di farlo, che non me ne sarei pentita.
Passi veloci, a ritmo di musica. La testa che oscillava a tempo. Gli occhi persi nel vuoto, concentrati solo sulla sua voce: i miei piedi andavano da soli, avevo fatto tante di quelle volte quella strada che andavano in automatico.
Tiro fuori delle fotocopie dallo zaino (storia di Atene) e incominciai a ripassare per la verifica che avrei avuto alla 3º ora. Ero in ansia, ma la voce di Mika mi faceva sentire bene. "Rilassati, prenditela comoda, non possiamo farci più niente ora", diceva.
Era un sabato, quindi la strada e i marciapiedi, come sempre, erano deserti: passai davanti alle scuole medie che al sabato erano chiuse, quindi, rispetto agli altri giorni della settimana, c'era molta più pace e tranquillità.
La canzone finisce e io mi tolgo le cuffie, poiché all'angolo successivo sarei arrivata.
Mentre le sto arrotolando attorno al telefono vado a sbattere contro qualcosa (o qualcuno?): le fotocopie di storia mi cadono a terra sparse e per poco non mi cade anche il cellulare; capisco che sono andata a sbattere contro un uomo quando dicendomi: "scusa, ti aiuto subito" (con una voce al quanto familiare) incomincia a raccogliere i fogli.
- No no, stia tranquillo, faccio da sola! Sono un po' sbadata stamattina... -
Insieme le raccogliamo e poi gentilmente me le porge.
Alzo lo sguardo (e tanto anche, poiché era molto alto) per ringraziarlo e noto che ha un paio di occhiali da sole scuri e un cappello da cui si scorgono dei ricci castani.
- Tieni, e scusa ancora per l'incidente...-
Prendo i fogli e li metto in ordine velocemente.
Lui si allontana, ma prima si gira e alza il cappello per salutarmi: i suoi ricci... 'Ah, sembrano proprio i suoi' penso... Poi arriccia il naso e sorride... 'Non può essere' mi ridico nella testa... 
Sono confusa. Mentre l'uomo si incammina davanti a me io lo riconosco... È lui sicuramente... La camminata, le gambe lunghe e snelle, i capelli, il naso arricciato, il sorriso... Per diamine, era Mika.
Mi metto a correre dietro a lui urlando: "aspetta!".
Quando li sono vicino lui si gira.
- Senti, non vorrei sbagliarmi ma tu sei... Insomma... Tu sei Mika! Io... Ne sono sicura! -
Lui mi guarda strano. Si toglie gli occhiali da sole e mi sorride. Io ricambio il sorriso alla vista di quei magnifici occhi color del cioccolato... Il mio idolo è di fronte a me. Quasi svenni.
- Oh mio Dio... - riesco solo a dire.
- Si mi hai scovato... Però per favore non urlarlo troppo non vorrei che delle pazze spuntino da dietro l'angolo, mi assalgano e mi... Aspetta, tu non sei una di quelle pazze vero? -
- No no... - mento. In realtà io li sarei saltata addosso in quel preciso istante.
Ero, di nuovo, confusa. Il mio angelo era lì, davanti a me e mi sorrideva.... Non sapevo cosa pensare.
 - ... Ma... Che ci fai qui? - dissi.
- Il mio autista doveva portarmi a Milano, e mi ha lasciato qui ma.... Questa non è Milano!- disse con la sua solita allegria.
Ci mettemmo a ridere. Dio quanto era bello quando rideva...
- No non siamo a Milano... Però è a tre quarti d'ora da qui se prendi il treno! -
- Oh thanks... - disse a bassa voce mettendosi una mano in fronte 
- ... Se vuoi ti accompagno in stazione... Se... S-e ti va o-ovvio... - dissi quasi balbettando da quanto il mio cuore batteva forte.
Ma che stai facendo? Gli stai chiedendo se vuole fare una passeggiatina con te per la città? Per la miseria lo stai chiedendo a Mika! A Mika! Certo che non gli va... Non sa nemmeno chi sei...
- Certo che mi va! Almeno farò un po' di conversation... -
Aveva detto di si? A quelle parole quasi cadevo a terra - ma... Tu non dovresti andare a scuola? -
Ero ancora in trans per la risposta che mi aveva dato.
- ... Eh? La scuola? Oh ma non importa... Davvero, oggi avrei avuto una verifica - dissi mostrandoli le fotocopie e incominciando a incamminarmi in direzione della stazione - e mi hai fatto solo un favore! -
- Fammi vedere... Oh! La storia di Atene... Odiavo la scuola quando avevo la tua età... E a te? Piace andare a scuola? -
- No... Preferisco stare a casa e ascoltare la musica... La scuola non fa per me... - dico con un accenno di sorriso.
- Ti capisco... Che musica ascolti? Sai, non faccio questa domanda molto spesso... - disse sorridendo. 
- Oh... - accennai - ... Bhe...  Un po' di tutto... -
Come facevo a dirgli che non ascoltavo altro se non lui dalla mattina alla sera. Abbassai la testa. Sicuramente lui voleva sentirsi dire cantanti che non conosceva, conoscere nuova musica e non sentirsi dire il suo nome. Forse l'avrei deluso...
Dalla frase che disse dopo sembrò che mi avesse letto nella mente... 
- Me lo puoi dire se ascolti mie canzoni... Non mi arrabbio sai? Anzi, mi farebbe piacere! -
- Oh bhe, allora si... Ascolto le tue canzoni... -
Lui mi sorrise gentilmente.

Da dove ci eravamo incontrati, la stazione era distante circa mezz'ora, a piedi.
- Raccontami un po' di te... - mi disse.
- Di me? Bhe non credo proprio che la mia vita sia interessante... La tua piuttosto, è decisamente migliore della mia! -
- Credimi, la mia è una vita troppo complicata da raccontare... Sono curioso di sapere come trascorre la vita una mia fan... -
- Ok... -
Mi metto a raccontargli un po' di tutto, della mia famiglia, della scuola, dei miei amici... E lui mi ascoltava, quasi affascinato.
- .... Capisci, la mia è una vita normalissima.... Poco interessante - gli dico quando siamo a soli 5 minuti dalla stazione.
- Invece ti sbagli, io pagherei per avere una vita tranquilla come la tua... -
- ... Siamo quasi arrivati, al prossimo angolo giriamo a destra e siamo in stazione -
Quando finii la frase vidi che quasi si incupì... Forse perché gli piaceva la mia compagnia e tra qualche minuto se ne sarebbe andato? Oppure a Milano lo aspettava qualcosa che non aveva voglia di fare?
- Mika, non per farmi gli affari tuoi, ma... Cosa vai a fare a Milano? -
- Oh, devo fare... An intervew... Non so come si dice in italiano... -. Rise e arricció il naso.
-  Un intervista? - 
- Si, un intervista per una radio, RTL 102.5... - dice ridendo -... Che imbarazzo... Devo imparare ancora molto di italiano... -
-  Invece questa volta ti sbagli tu, il tuo italiano è perfetto, lo parli meglio di molti italiani che non sanno neanche coniugare il verbo essere... -
- Bhe in realtà ho avuto anch'io dei problemini con il verbo essere, se hai guardato X Factor te lo ricorderai... -
- Hahahahaha ma quello non vale! -
Ci mettiamo a ridere, e senza rendercene conto arrivammo in stazione.
- Allora... Eccoci qua... - gli dico indicando l'ingresso dell'edificio. 
- Grazie mille.... Aspetta, non ti ho chiesto come ti chiami! Che maleducato... -
- Non ti preoccupare, mi chiamo Arianna! Sai, come Ariana Grande, solo con una 'n' in più... -
- Hai un nome stupendo... Grazie di tutto e.... Ascolta la radio oggi pomeriggio alle 3, ok? -
- Non me la perderò per nessuna ragione... -
- Promesso? - mi dice quasi sottovoce.
- Certo... - dico io con le lacrime agli occhi.
- Hey... Perché piangi? Ci siamo divertiti insieme! Ho la faccia talmente brutta che ti viene da piangere?-
- No no... - lo tranquillizzo singhiozzando - ... Ma... Insomma, tu sei il mio idolo, non so come farei senza la tua musica, ti seguo e ti appoggio in tutto quello che fai e ogni giorno ho pregato perché accadesse questo, e ora che è finito... Io non ti rivedrò più... -
Non so dove presi il coraggio per dire quelle cose.
Lui mi guardava con gli occhi lucidi e con sguardo triste... Nessuno dei due sapeva cosa dire.
- Posso abbracciarti? - gli chiesi dolcemente.
- Ma certo che puoi - mi disse dolcemente e aprendo le braccia.
Io quasi lo feci cadere, poiché gli saltai letteralmente addosso e lo strinsi forte, piangendo sulla sua camicia. 
Lui mi passava la mano sulla schiena, cercando di consolarmi  e farmi smettere di piangere.
Poi mi prese per le spalle e si abbasso sulle ginocchia, così che lo potessi finalmente guardare negli occhi senza alzare la testa.
- Ascolta... Non so neanch'io se ci incontreremo di nuovo, nè quando, nè dove, ma intanto ti do questa... - si tolse la collana che aveva al collo e me la mise. Era la sua collana con scritto 'Hope', speranza.
- ... Nella speranza di incontrarti di nuovo... -
Lo ringraziai, mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò, in direzione dell'ingresso della stazione.
Rimasi lì imbambolata fino a quando non lo vidi scomparire tra la folla, poi molto lentamente mi diressi verso il parco li vicino.

Nella mia testa rimbombavano tante immagini... I suoi dolci occhi castani, la stazione, il suo viso, la collana... Ero seduta sulla panchina del parco, con il ciondolo ben stretto fra le mani e la testa bassa a fissarlo... Aveva ancora il suo profumo...
Il treno che prese Mika era quello delle 8.15; restai nel parco per ben 2 ore a pensare a quella pazza e inusuale mattinata, poi mi alzai e mi diressi verso casa.
- Ciao Ari... - mi disse mia madre appena entrata in casa - Cosa hai fatto di bello a scuola? -
- Non sono andata a scuola.... -
- Come scusa? -
- Non ci sono andata... -
- E perché mai? -
- Bhe, tu non ci crederai mai, ma ho incontrato Mika! Sai, il cantante! E l'ho accompagnato fino in stazione perché si era perso, e mi ha dato questa! - dissi tutto d'un fiato mostrandole la collana. 
Mia mamma era furente, glielo si leggeva negli occhi.
- Hai ragione, non ci credo. Figuriamoci se un cantante famoso viene in questa città, piccola e insignificante e per caso incontra te! Non andare a inventarti scuse come è tuo solito, e dimmi il perché di questa bravata! -
- Mamma ma io ti ho detto la verità! -
- Arianna non farmi arrabbiare... -
- Ti ho detto che è la verità!! - urlai.
Mia madre aprì la bocca per dire qualcosa ma non disse nulla. 
A lei Mika non piace... É una donna all'antica, e appena scoprì che è omosessuale quasi mi proibì di ascoltare la sua musica.... Ma a me non importa, che sia omosessuale o non, che sia giallo, verde, nero, viola o di qualsiasi altro colore, che sia basso o alto, magro o grasso... Non mi interessa. Io lo amo per quello che è.
- Punto 1, ti avevo detto di non parlare più di lui davanti a me, sai cosa penso e sai che non lo accetto e mai lo accetteró.
Punto 2, fila in camera tua a fare i compiti se li devi fare, e se non ce li hai non fa nessuna differenza. -
- Tu non capisci... - singhiozzai correndo su per le scale.
Mi buttai sul letto a piangere, a peso morto.
Perché il mondo è così dannatamente razzista? Perché nessuno capisce? Siamo nel ventunesimo secolo, ma sembra di essere all'età della pietra... Cuori di marmo, senza alcun sentimento. Che bella società.
Mi addormentai e nemmeno pranzai. 
Mi sveglió il mio cane, Grace, che salì sul letto e incominciò a leccarmi in faccia.
Lessi l'ora sull'orologio: le 15.15.
Balzai in piedi e corsi ad accendere la Tv e a sintonizzarmi su RTL: l'intervista era già iniziata e vidi Mika e il tizio della radio ridere a crepa pelle... Cavolo, mi ero forse persa un'altra sua parola inventata? 
Iniziarono a parlare della sua vita, dei suoi successi... Le solite cose che si chiedono in un intervista, ma dell'episodio di oggi pomeriggio non parlò nessuno.
Avevo il naso appiccicato al televisore, tanto che si era appannato le schermo.
"Grazie Mika di essere stato qui!"
" Grazie a te"
"E qui è tutto dallo spazio interviste di RTL 102.5, sono le 16.00 e ripartiamo subito con della buona musica..."
Lui non si era ricordato. Lui si era dimenticato di me... Mi misi a piangere con la testa sul cuscino. 'Ma cosa ti aspettavi?' Pensai, 'Che dicesse quanto fosse stato emozionante passeggiare con te? Che lo dicesse alla radio italiana forse più seguita? Illusa'.
Mi stesi sul letto a guardare il soffitto, ascoltando la canzone che stavano mettendo alla radio
Quando la canzone finì, presi un EstaThè da sotto il letto (avevo una scorta segreta) e mi misi a berlo lentamente.
"Rieccoci di nuovo con Mika, a RTL 102.5... Allora Mika, avevi qualcosa da dire?"
"In verità si, volevo salutare, ma soprattutto ringraziare, una ragazza di nome Arianna senza la quale non sarei mai arrivato qui... Grazie di cuore, spero che tu abbia ancora la mia collana e spero di rivederti presto... Ciao"
Quasi non sputavo il Tè sul pavimento. 
Aveva detto il mio nome... E cavolo se lo diceva bene! 
Mika mi aveva salutato... Alla radio!! Ma come ho potuto pensare che fosse così egoista da dimenticarsi così velocemente di una sua fan? Che sciocca.
Presi la collana fra le mani e, con il suo dolce profumo tra le narici, mi riaddormentai, sapendo che un giorno lo avrei rincontrato.
  
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