Anime & Manga > Kagerou Days
Ricorda la storia  |      
Autore: Shirokuro    24/02/2014    3 recensioni
{ various pseudo!pairing with shintaro | raccolta di flashfics di varia lunghezza | fluff }
#1: «Secondo una leggenda, la nona immagine riflessa nello specchio può prendere vita e prendere il posto della persona che si specchia» spiegò, incuriosendo la blu. «Ma tu sei un caso a parte. Sai dirmi perché?».
#2: «No, significa che abbiamo trovato l'ennesimo accordo e che la prossima volta andrà in altro modo» la interruppe, completando la solita manfrina.
#3: «Datti un'occhiata qui, allora» le propose offrendogli il suo cellulare, spento affinché potesse guardarsi. Essa si sbrigò ad eseguire l'ordine.
«Aah! L-La mia faccia!» Gridò sorpresa. Aveva scorso due cuoricini rossi – fatti anche con una certa maestria – sulla guancia destra.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shintaro Kisaragi, Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incest
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa icon rappresenta Shintaro dopo aver letto e me dopo aver scritto. Questa cosa è fluff e penosa, cioè, magari è pure carina e tutto e posso dire di aver svolto pure un buon lavoretto ma Iddio mio, non lo so. Credo che sia la mia abitudine di scrivere fluff ad esser volata via ed ora postare una Raccolta puramente fluffosa è diventato qualcosa tipo imbarazzantissimo. Guardate Shin come si dispera. 
Come sempre, grazie alla cara Class Of 13 per il betaggio perché casco in piccolezze e se non ci fosse questa vecchiaccia questo angelo non so come farei. Il titolo è riferito al love.
MA. Introducendo questa bustina di caramelle direi che non dico quali sono le coppie e le protagoniste femminili - benché una sia sgamabile dall'"Incest" presente nell'intro. Doveroso però è dire che non sono pairings che guardano proprio all'amore od almeno qui sono giusto degli accenni che Santo Cielo non resisto. In tutte però trovate accenni ShinAya (obv).  I contesti sono ambigui e senza un corretto inserimento. Non spaventatevi plz. 
Bene. Dopo essermi resa ridicola ed avervi invogliato a rinunciare la lettura, vaporizzo, tìaoh.
Riflessi su specchi immortali
#1;
   Shintaro rivolse il cellulare verso lo specchio. Scosse il dispositivo affinché la piccola Ene si decidesse a rivolgere lo sguardo verso di esso: «Ora ti faccio una piccola domanda» iniziò beffardo Shintaro. La cyber-ragazza acconsentì, immaginando cosa potesse formulare la testa bacata del Padrone.
   «Secondo una leggenda, la nona immagine riflessa nello specchio può prendere vita e prendere il posto della persona che si specchia» spiegò, incuriosendo la blu. «Ma tu sei un caso a parte. Sai dirmi perché?» chiese infine.
   Ene scrutò la sua stessa figura, immaginando come in quegli strati solidi potesse animarsi una figura. Toccò lieve lo schermo, riflettendo, in maniera da farla al moro. Dopo un breve lasso di tempo, soddisfatta, sogghignò.
   «Perché io vengo già riflessa nove e più volte nel vetro del cellulare» affermò sicura. Shintaro sorrise deluso.
   «No, perché secondo me tu sei quella nona figura». 
   Ene iniziava a non capire più il ragazzo, ma poi chi avrebbe dovuto rimpiazzare? Quale strana logica aveva applicato il moro, non lo voleva immaginare. Osservò stranita prima lo specchio e successivamente il volto quasi divertito del Padrone, sempre in quel riflesso.
   «Se ci pensi un attimo, tu sei già riflessa più volte in uno specchio e difatti hai preso vita, sostituendo una mia vecchia compagna di classe. Era fastidiosa almeno quanto te» le disse sbeffeggiandola e complimentandosi in qualche modo. Ene ridacchiò e sempre rimirandolo nello specchio gli domandò ingenua «E come si chiamava costei?».
   «Tateyama» rispose secco. La cyber-ragazza sussultò imbarazzata. Se il mondo non era impazzito, sicuramente Shintaro si era riferito ad Ayano, la sua amica del Liceo; la cosa non le piacque affatto perché la conosceva bene.
   Ma a me non piaci, cretino, fu l'unico e semplice, silenzioso, commento che fece.
{281 mots; shinene}

#2;
   Momo si guardò un'ultima volta – come avrebbe voluto fosse davvero così – allo specchio. Non avrebbe avuto il tempo di cambiarsi in camerino, era già abbastanza tardi, come sognare di vestirsi solo ed unicamente una volta arrivata allo stadio. Certo, così però avrebbe attirato eccessivamente l'attenzione.
   All'improvviso sentì bussare alla porta della propria camera. Inizialmente sorpresa, chiese chi fosse a voler entrare. «Sono Shintaro» fu la risposta e non aveva nemmeno aspettatoche arrivasse il permesso che il ragazzo era già entrato.
   «Guarda, caro il mio onii-chan, che avrei potuto essere ancora nuda!» Lo sgridò la bionda, fingendo reale preoccupazione ed ira. In realtà era capitato tante volte, che quello sfacciato di Shintaro entrasse senza permesso, ma lo faceva sempre in momenti quasi studiati. Maniacalmente corretti, eppure non era voluto, era il Caso. 
   E le poche volte in cui lei non era pronta si trattava di sfortuna e di oggetti casuali in faccia al fratello con conseguente ritirata di questi. Non dimentichiamo gli impacchi d'acqua fredda sui punti colpiti. 
   Ridendo, senza perdere quella nota di sarcasmo, si mise a sedere sulla sedia girevole accanto alla scrivania – irritando come da copione la ragazza –; questa si voltò ignorandolo e continuando a sistemarsi i capelli assurdamente ordinati.
   «Non ti si addice» affermò improvvisamente, Shintaro. Momo gli scoccò un'occhiata interrogativa e in qualche modo offesa. «Cosa?» domandò di rimando senza starci troppo a pensare.
   «Mi riferisco ai tuoi capelli; guardali! Lisci e pettinati maniacalmente. E sono certo che una volta arrivata la situazione si aggraverà» rispose. La bionda si guardò delusa nello specchio e come tacito accordo, poggiò la spazzola sulla scrivania. Sospirò, corrucciando la fronte. In effetti i truccatori l'avrebbero tranquillamente presa e, notando quel suo cambiamento, avrebbero fatto di tutto pur di acconciarla ancor meglio – questo secondo le loro bizzarre misure. Aprì gli occhi, fissando il moro che sorrideva soddisfatto: quanto detestava quel comportamento immaturo. Lo prese per un braccio e lo trascinò violentemente davanti all'oggetto vitreo e riflettente.
   «E tu con quella felpa? Guarda che lo fai per piacere agli altri o alle loro memorie! Essere una idol significa anche questo» gli gridò contro. Mentre ancora digrignava i denti, cingendo il suo braccio, Shintaro rise. La sorella lo fissò sorpresa.
   «Guarda che a me piaci come sei tutti i giorni: se canti bene che te ne frega di apparire bene? Alla fine sono lì solo per ascoltarti. Su, rimettitelo e spettinati almeno un poco che sarai più decente» la incitò, porgendole l'elastico color mare. Lei puntò lo sguardo sul cerchio informe e dopo aver attentamente valutato la situazione lo raccolse.
   «Ma questo non significa che hai vint-».
   «No, significa che abbiamo trovato l'ennesimo accordo e che la prossima volta andrà in altro modo» la interruppe, completando la solita manfrina.
{453 mots; shinmomo}

#3;
   «Oi, oi! Shintaro!» Gridava Ayano mentre correva per raggiungere il sedicenne. Lui imprecò gli Dei del Sorteggio delle Classi mentre la compagna lo raggiungeva in tutta fretta. Perché doveva incontrarla proprio quella mattina? Completamente rassegnato, non sforzandosi minimamente di sorridere, la guardò scocciato.
   «C-Che hai, Shintaro-kun?» Chiese titubante, notando una lieve nota di istinto suicida – o magari omicida? Bah, difficile dirlo – negli occhi scuri dell'altro. Portò le mani occupate dalla cartella all'altezza della sciarpa rosso vivo, intimorita.
   «Stamattina ti sei guardata allo specchio?» cambiò discorso, non volendo spiegarle quanto desiderava diventare invisibile fino a quando non si sarebbe seduto al proprio banco affinché lo ignorasse o che, più semplicemente, non voleva incontrarla. Ayano sorrise imbarazzata accennando un “No” con il labiale. 
   Meravigliato da quella risposta che si sarebbe potuto aspettare esclusivamente da un bambino delle elementari, trattenne una risata che avrebbe potuto sfiorare le lacrime usando il pugno, tappandosi la bocca e soffocandola. La ragazza continuò a mantenere quell'espressione benché l'imbarazzo continuasse a crescere.
   «Datti un'occhiata qui, allora» le propose offrendogli il suo cellulare, spento affinché potesse guardarsi. Essa si sbrigò ad eseguire l'ordine.
   «Aah! L-La mia faccia!» Gridò sorpresa. Aveva scorso due cuoricini rossi – fatti anche con una certa maestria – sulla guancia destra. «Kano! Ecco come mai si era alzato tanto presto!»realizzò comicamente, agitando il braccio sinistro liberandolo dalla cartella ora a terra.
   «Lasciali là» le ordinò Shintaro istintivamente. Quando si accorse di cos'aveva detto però, ritirò la mano che aveva teso verso la dolce Ayano. Questi si era messa a ridere: «Perché?».
   Il ragazzo non seppe se ammettere che “le stavano bene” o dire che così le compagne l'avrebbero presa in giro.
   «Sullo schermo nero si vede male, magari in una vetrina potrai vederti meglio». Cosa cavolo ho detto?!
{293 mots; shinaya}
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kagerou Days / Vai alla pagina dell'autore: Shirokuro