C'era un volta un uomo che non aveva niente da perdere. Aveva un lungo giaccone tutto strappato che nessuno avrebbe voluto rubargli e delle vecchie scarpe quasi senza suola che nessuno avrebbe voluto indossare.                                                                                                                                         
Ma l'uomo in questione era soprattutto solo: non aveva famiglia, non aveva amici, non aveva una casa.
L'uomo che non aveva niente da perdere vagava per le strade di un'ipotetica città del mondo che tutti conosciamo, quello che definiamo il migliore dei mondi.
Chiedeva l'elemosina seduto agli angoli delle strade, mangiava e dormiva nei ricoveri quando riusciva ad arrivare in tempo. Borbottava continuamente su quanto il mondo fosse stato crudele con lui e mandava scongiuri a tutti i passanti.
Il nostro uomo, in poche parole, era un senzatetto arrabbiato col mondo e senza niente da perdere.
Un giorno come tutti gli altri il vecchio, che non aveva nome, venne svegliato da un cinguettio irrequieto. Aprì gli occhi e si trovò davanti soltanto un uccellino che giaceva per terra con un'ala spezzata. L'uomo che non aveva niente da perdere lo guardò senza espressione sul volto, si girò dall'altra parte e continuò a dormire.
"Ascoltami, ti prego, ho bisogno del tuo aiuto!" disse con voce umana l'uccellino.
Il vecchio senza nome allora lo guardò con interesse ,forse per la prima volta, e con fare dubbioso gli chiese: "E' questo forse un sogno? Non mi risulta che i volatili possano parlare da dove vengo io. Cosa sei dunque: frutto della mia immaginazione o un brutto scherzo della vecchiaia?"
"Sono Verità e ho bisogno del tuo aiuto" ripetè l'uccellino.
"Verità? E che cosa vuole la Verità da uno come me?" chiese l'uomo che non aveva nulla da perdere.
"Tu sei in assoluto la persona perfetta. Voglio fare una scommessa con te."
"Con me? Sei sicura? Non ho niente da poter scommettere, come vedi non ho niente da perdere."
"Non sono d'accordo, è qualcosa che è riposto nell'angolo più piccolo e stretto del tuo cuore, ma c'è, è lì. Tutti la possiedono e anche volendolo nessuno la può perdere."
Il vecchio incuriosito prese l'uccellino fra le mani e disse: "Va bene facciamo questa scommessa ma spiegami in cosa consiste."
"C'è un mondo parallelo a questo dove tutte le cose accadono in modo astratto e tutti le possono vedere. E' un mondo terribile perchè le cose in quel posto avvengono senza falsificazioni, non sono relatà illusorie. E' il regno di cui io sono sovrana. Lì tutto è reale, lì vedrai la verità."
"A cosa mi serve vedere un mondo che va a pezzi, pieno di dolore e tristezza? Non mi sembra che sia tanto diverso da quello in cui vivo ora." rispose l'uomo.
Verità, come se non avesse sentito le parole dell'uomo, continuò il suo discorso.
"Adesso ti addormenterai e io ti porterò con me nel mio regno. Farai un viaggio lungo una settimana e ogni giorno ti mostrerò qualcosa. Alla fine saprai chi ha vinto la scommessa e potrai tornare sulla Terra."
"E come faccio a sapere che non mi abbandonerai nel tuo regno dove tutto è terribile e io sarò costretto a stare lì a patire le dolorose conseguenze della verità?" disse il vecchio con fare interrogativo.
"Mettimi nella tasca del tuo giaccone tutto strappato. Ho un' ala rotta e non posso volare via. Quindi non hai niente da perdere."
Detto questo l'uomo prese l'uccellino, lo mise in tasca, si sdraiò su alcuni sacchi della spazzatura e si addormentò con il broncio.
Poi svanì.