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Autore: The_Fox    25/02/2014    0 recensioni
Una ragazza che si innamora di una persona che non avrà mai. Una prima cotta arrivata a 17 anni per una persona impossibile da raggiungere. I suoi pensieri, le sue sensazioni..
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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“Svegliati! Il latte è già pronto.” Ma io ero già sveglia da qualche minuto, la notte prima nel primo giorno di scuola non si dorme! “Non vedo l’ora di rivedere i miei compagni!” è il mio primo pensiero. Accendo il cellulare e leggo il messaggio di buongiorno della mia migliore amica, Anna, che dice “Se tutto va bene, l’anno prossimo sarà il nostro ultimo primo giorno di scuola.” “Buongiorno anche a te” rispondo facendole intendere la mia immancabile ironia. Scendo in cucina  e mio padre sta mettendosi il giubotto per andare a lavoro, saluta prima mia madre e poi me, ed esce da casa. Nella mia casa non si parla molto di primo mattino, anzi a dir la verità non si parla proprio. Finita la colazione vado a prepararmi: mi lavo i denti, la faccia, indosso un paio di jeans, una maglietta e una camicia aperta. Dopodichè mi sistemo i  capelli con un po’ di schiuma e metto giusto un po’ di fondotinta.
Non ho ancora la patente, quindi è mia madre che accompagna me e lei a scuola, e poi va a lavorare. Arrivate vicino la scuola cerchiamo di trovare i nostri compagni, impresa ardua in quanto il cortile pullula di nuovi arrivati, cerchiamo di intrufolarci a scuola per prendere i primi posti ma veniamo a sapere che la nostra classe è stata collocata nella succursale, fortunatamente a pochi passi dalla centrale. Proseguiamo per le scale e io non posso non lamentarmi  “E non ogni giorno dovremmo farci 2 piani di scale?! “ passiamo dalla porta posta difronte le scale infinite e ci dirigiamo verso la cattedra dei bidelli per vedere dove sia stata collocata la nostra aula. Arriviamo nella nostra nuova aula. Piccola, con i muri verdi e bianchi, una lavagna bella grande posta dietro la cattedra, prendiamo posto mettendo i nostri zaini sui banchi in prima fila e scendiamo in cortile ad aspettare gli altri. “Hai l’accendino?” glielo passo e iniziamo a fumare la nostra solita sigaretta mattutina, finalmente iniziamo a vedere alcuni dei nostri compagni, ci salutiamo, ci abbracciamo, e scherziamo. Sono appena le 9:00 e abbbiamo già la forza e la voglia di giocare e scherzare “Pronti a fare casino già dal primo giorno?” dice  uno “Perché  non andiamo in classe iniziamo già da adesso?!” dico io con un gran sorriso.
Ripercorriamo nuovamente le scale infinite e sento qualcuno lamentarsi “Ma è impossibile farsi ogni giorno queste scale!”. Passo nuovamente la porta posta alla fine delle scale e vedo che l’atrio si è già affollato di alunni, bidelli e professori. Ed è lì, che tra la folla, vedo lo vedo, non lo conosco, non l’avevo mai visto in 4 anni di scuola, dev’essere un nuovo arrivato. E’ alto, due spalle larghe, calvo, con gli occhi marroni, deve avere più di 40 anni, sta osservando ciò che ha intorno e per un momento ci guardiamo, io abbasso subito lo sguardo e aumento la camminata per arrivare subito in classe. Mi sento strana, sono sicura di esser diventata rossa in viso, quindi cerco di nascondermi. Chi è quell’uomo? Perché ripensando a lui mi viene qualcosa allo stomaco? Cerco di allontanare questi pensieri per non arrivare ad una conclusione affrettata e inizio a cazzeggiare  con i miei compagni.
Le ore passano e suona la campanella della ricreazione, benedetta sia la campanella della ricreazione. Usciamo sulle scale anti incendio e ci accediamo un’altra sigaretta, una volta rientrate nel corridoio, lo vedo, con una cartella in mano, uscire da un’aula accanto alla mia, incrociamo nuovamente lo sguardo e accenna un sorriso, lo stesso faccio io. Arrivata in aula mi perdo nuovamente nei miei pensieri, “Smettila! Sei ridicola!” penso tra me e me “Ha il doppio dei tuoi anni, potrebbe essere un tuo professore!” continuo a pensare “Neanche ci hai parlato e già ti sei infatuata? Ma perché non guardi i ragazzi della tua età?!” concludo.
Arrivo a casa, finisco di pranzare, guardo la tv, cazzeggio su facebook, gioco alla play e mi preparo per andare in palestra. Finalmente ritorno a fare attività fisica, sono stata ferma troppo tempo e voglio rimettermi in gioco! Metto il kimono nel borsone, aspetto mio fratello e via in palestra insieme! 
Torniamo a casa distrutti “E meno male che era il primo giorno! Ci hanno distrutti!” dice mio fratello “Se volete fare risultato con questo sport, dovreste allenarvi così ogni giorno” risponde mio padre, da queste risposte si capisce che fa parte dell’ambito militare. Doccia, cena e via a letto! E’ stato un primo giorno di tutto molto intenso, forse è stato l’entusiasmo del momento. Dormiamoci su.


 
  
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