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Autore: EvrenAll    25/02/2014    2 recensioni
Soliti i protagonisti, soliti gli schieramenti tra cui scegliere, soliti gli shinigami che movimentano le vicende terrene a modo loro.
Però fate una cosa: dimenticatevi di Sayu e prendete al suo posto una nuova ragazza, più attenta e più vicina al beniamino di casa Yagami..
Nata semplicemente dalla voglia di scrivere sul loro universo.. cambiando un po' le cose^^
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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12 - Maglietta nera



 

13 maggio


 

Ryuzaki ed io stavamo per andarcene dopo uno dei nostri incontri pomeridiani al parco quando arrivò Watari.

-Ryuzaki, signorina Yagami, avremo bisogno di voi al quartier generale. Vi prego di seguirmi, vi darò un passaggio in macchina-

-Va bene, grazie- Iniziai a seguirlo mentre Elle camminava dietro di noi.

Montammo nella limousine nera, lui sempre accovacciato quasi si confondeva con il colore scuro degli interni. E diversamente dal solito, sorrideva.

-Ryuzaki, oggi sembri stranamente entusiasta- gli feci notare.

-Sì, Yagami Ichigo-san, lo sono-

No, non sorrideva, il suo sembrava un enorme ghigno pieno di soddisfazione, che rimase sul suo viso fino a quando arrivammo a destinazione: davanti all'appartamento.

Watari aprì la porta e a quel punto credetti di vederci doppio. C'erano due Elle: uno era già nella stanza, l'altro era appena entrato. L'unica differenza stava nel colore della maglia, l'una era bianca, l'altra nera.

-Elle- cominciò quello in nero ridacchiando.

-B- rispose l'altro mantenendo un'espressione neutra, poi continuò -vedo che sei riuscito a scappare, dal carcere e da Kira-

-Sai com'è, quando sei un criminale ed è in gioco la tua vita anche il vero nome diventa un optional... Quegli stupidi di giornalisti mi avevano accusato come Rue Ryuzaki quindi mi è bastato fare un bel lavoretto da hacker per eliminare il nome vero dalla rete- Sogghignò.

-Complimenti-

-Scusate...- li interruppi -Qualcuno potrebbe spiegarmi che succede?-

-Yagami Ichigo-san- cominciò quello che era stato chiamato B avvicinandosi a me e mettendomi un braccio attorno alle spalle -Vedi, io e Elle siamo dei vecchi conoscenti che un po' più di un anno fa hanno avuto un diverbio, anzi direi più una sorta di gara...- lo guardai ancora più confusa di prima. Lui si passò una mano sulla guancia e poi sul mento, come stesse considerando quali fossero le parole giuste da dire -Sì, una gara, più o meno è andata così- concluse sorridendo e guadagnandosi un'occhiata torva da Elle.

-Yagami, quello che hai di fianco è un pluriomicida che fino a qualche tempo fa era in carcere.- Feci un passo indietro -Sapevo che mi saresti venuto a cercare. Tu e le tue manie-

Manie? Per Elle? Aspetta un attimo... B parlò.

-È stato semplice: dopo aver fatto una tappa nella care vecchia Inghilterra ed essermi accertato che tu non stessi gestendo il caso da lì, sono arrivato fino a qui ed ho pedinato un po' di gente, ovviamente quella giusta- continuava ad avere sulla faccia una sorta di sorriso da joker, fino a che, dopo un momento di silenzio iniziò a sussurrare.

-Alla fine riuscirò a vincere, Elle-

Fece qualche passo avanti, verso il detective, in modo minaccioso, ma a quanto pare non abbastanza. Elle infatti rimaneva impassibile.

-Sai B, ti dirò un segreto.. l'ho imparata anch'io... la capoeira, quindi è meglio che non ti fai prendere da uno dei tuoi attacchi in mia presenza- affermò.

B si bloccò portando le mani alla testa in un gesto di stizza -Ah, maledetta capoeira!!!- esclamò visibilmente frustrato quasi strappandosi i capelli e tornando vicino a me.

...con mania era indicata anche una sorta di malattia mentale o pazzia, giusto?

-Watari, controlla che non abbia armi-

-Hey, hey, mio caro sta tranquillo, non ho intenzione di ucciderti, altrimenti come farei ad avere la mia rivincita?- disse mentre il vecchietto lo perquisiva.

-È apposto-

-Visto?- sorrise.

-In qualsiasi caso, ora sono abbastanza impegnato quindi la tua rivincita dovrà aspettare. E dato che sei qui, invece di rispedirti nella tua cella a Los Angeles, ti terremo sotto controllo noi.- Elle mi guardò e aggiunse -Nessuno dovrà sapere che è qui-

-Certo- lo assicurai, anche se non ero per nulla sicura ed in quel momento pensavo ad altro.

-Quindi sei sempre tu quello con la maglietta nera- constatai, cambiando argomento e tornando a guardare B, che non rispose.

Dopo un po' continuai -Sei davvero un assassino?-

Mi guardò, come fosse incerto su cosa dire, poi, mentre parlava, rivolse gli occhi verso la finestra -Beh, stavolta il caro Elluccio ha detto la verità, ma ha omesso il fatto che ho pure tentato il suicidio- ne parlava come fosse una cosa da nulla. Iniziai a masticarmi l'unghia del pollice.

-Perch- mi interruppe -Stavo creando il caso irrisolvibile per batterlo- accennò a Elle.

-Alquanto folle come idea- commentai

-Già, però se non fossi qui oggi sarebbe lui il secondo-

-Un giorno ti racconterò del caso- disse Elle prendendo la parola -o lo farà lui stesso, visto che quando io sarò impegnato con il quartier generale tu gli farai da babysitter-

Quando mi aveva detto di partecipare al caso Kira, non pensavo che ciò comprendesse il controllare un pluriomicida. Lo guardai scioccata.

-Mi dispiace di averti presa in giro, a mi serviva il tuo aiuto per arrivare a lui. Sai quando vi ho visti passeggiare ho capito subito che grazie a te ce l'avrei fatta e...- intervenne B, poi smise di guardarmi e abbassò la testa -Scusa-

-Inutile serbare rancore dato che, a sentire il capo, dovremo vederci spesso-

dissi. Una vocina nella mia testa urlava “assassino, pluriomicida, dal comportamento direi pure pazzoide, tu non farai da balia a questo coso”. Le diedi ragione mentalmente ed iniziai -... solo che...-

Elle mi interruppe subito, guardandomi.

-Yagami -san ora dovremo tornare di là a parlare del caso. Watari rimani tu qui con lui-

Cambiammo stanza ed Elle, dopo aver chiuso la porta, ancora di spalle disse -Non devi essere preoccupata- Puntai lo sguardo sulla sua schiena.

-Ma, Ryuzaki, devo dire che non mi entusiasma molto il pensiero di stare con lui sapendo quello che ha fatto-

-Era un assassino anche quando fingeva di essere me e non ti ha fatto nulla-

-Eh, certo, non sarebbe arrivato a te-

-Su questo avrei qualcosa da ridire.. Pensi davvero che non avrei indagato se uno dei componenti della mia squadra fosse stato ucciso? L'avrei trovato lo stesso, anzi forse più facilmente- rimasi di sasso. Lui sembrava distante mentre parlava, come se intanto stesse pensando ad altro.

-Ora comunque non ha alcun motivo per farti del male, ancora meno per ammazzarti. Se lo facesse lo rispedirei indietro, anzi, siamo in Giappone quindi...- rabbrividii.

-Ok, ok, ho capito-

Tentai ancora -Quindi devo proprio...-

-Sì-

Inutile provare a desistere, avrei dovuto farlo volente o nolente.

-Non correrai alcun pericolo- lo sentii dire uscendo dalla stanza.

  
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