Serie TV > Queer as Folk
Ricorda la storia  |       
Autore: SweetPandemonium    23/06/2008    3 recensioni
...Solo quando si rischia di perdere una persona ci si accorge di quanto essa sia importante... questa FF si spiega solo se vi dico che sono un inguaribile romantica xD
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Brian Kinney, Emmett Honeycutt, Justin Taylor
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
It Is Worth Of It

It Is Worth Of It

 

Primo Capitolo

 

Justin si trovava al Babylon. Era al bancone del bar sorseggiando la sua birra.

Lì era tutto come sempre, ragazzi mezzi nudi che ballavano tutti sudati e in modo estremamente sexy, musica da discoteca, ragazzi che entravano ed uscivano dalla DarkRoom…ma in lui c’era qualcosa di diverso.

Erano ormai quattro anni che lui e Brian “stavano insieme”, se quello poteva definirsi effettivamente stare insieme.

Ne avevano passate tante.

Justin era stato aggredito, ma Brian gli aveva salvato la vita.

Poi c’era stata la parentesi Ethan dopo la quale il biondo si era convinto, come se ce ne fosse stato il bisogno, di amare il suo Bri infinitamente, con i suoi pregi ed i suoi difetti, e di non aver mai smesso.

Ma le cose, dopo che Just era tornato da lui…non erano cambiate. Brian continuava a scoparsi sconosciuti nella DarkRoom del Babylon e questo a Justin smise di andare bene.

Ok è vero, anche lui si divertiva, ma per Brian lui avrebbe rinunciato a tutto questo senza pentirsene neanche per un secondo.

Justin appoggiò la schiena al bancone e guardò la pista da ballo, appena in tempo per vedere Brian, il suo Brian, prendere un giovane ragazzo per la maglietta e portarlo all’interno della DarkRoom.

pensò Justin.

Ma sentì qualcosa all’interno del suo stomaco. Una sensazione conosciuta, ma mai sentita cosi forte e decisa. Gelosia.

Perché provava gelosia? Cos’aveva quel ragazzo a differenza degli altri che Brian si era scopato?

Poi un pensiero gli attraversò la mente: < quel ragazzo ha più o meno la mia età, ma lui non è me! Io dovrei stare con Brian in questo momento! Io dovrei essere scopato da lui! Io dovrei farlo godere!”

Lui…doveva amarlo.

Ecco cos’era cambiato.

Justin lo amava troppo ed ora non voleva più dividerlo con nessuno. Doveva essere suo…e basta.

Si diresse a passo spedito verso la DarkRoom , ma quando stava per entrare si bloccò.

< Ok Brian, questa te la concedo. Ma sarà l’ultima. Dio…ti prego…fa che sia l’ultima > pensò Justin mentre due ragazzi lo spostavano dalla porta, sulla quale si era fermato, per entrare nella camera scura. Dopo di che uscì nella fredda notte invernale di Pittsburgh.

Arrivato al loft, accese il riscaldamento. Si spogliò, rimanendo in canottiera e boxer e si mise a letto aspettando che arrivasse l’ora del rientro.

Il povero biondino però aveva passato una lunga giornata e per questo non potè combattere a lungo contro le palpebre che si chiudeva, cosi dopo poco si addormentò.

Brian nel frattempo uscì dalla DarkRoom e cercò Justin: sulla pista, al bar, sulle scale.

Rimase sorpreso quando concluse che il ragazzo non era li. Perché se ne era andato senza avvertire?

Di solito lo faceva anche se Brian era impegnato in altre…faccende.

Comunque erano quasi le tre, quindi si avviò verso casa.

Al suo arrivo vide che Justin dormiva e andò in bagno a farsi una doccia veloce.

Quando uscì dal box si asciugò e si infilo solo dei boxer per poi mettersi sotto le coperte blu notte.

Justin aveva sempre avuto il sonno leggero e quando sentì il movimento del materasso sotto il peso di Brian aprì gli occhi e lo guardò, ancora un po’assonnato.

Il moro ricambiò lo sguardo: “ Scusa, non volevo svegliarti Sunshine”

Justin fece un mezzo sorriso, adorava quando era Brian a chiamarlo cosi.

“ Non preoccuparti. Ti sei divertito al Babylon?”

Brian si mise supino e portò le mani dietro alla nuca rispondendo: “ Come sempre!”

Justin fece una smorfia. Dio solo sa quanto non li piacque quella risposta.

Brian continuò: “ Come potrei non divertirmi al Babylon?! Tu piuttosto, perché non mi hai avvertito quando sei andato via?”

Il biondo si alzò sui gomiti e, con il tono più acido che poteva, rispose: “ Eri cosi occupato a scoparti quel tipo che non te ne saresti accorto anche se fossi venuto a dirtelo. Immaginavo non ti importasse.” Disse quest’ultima frase girandosi su un fianco e dando le spalle a Brian.

Il moro aggrottò le sopracciglia < ma che sta dicendo? > pensò.

“ Scusa, non riesco a seguirti. Ma che ti prende?”

Justin strinse il lenzuolo in un pugno. Si doveva trattenere ed aspettare che arrivasse il giorno o parlare subito?

Comunque sia non ci pensò, si girò verso di lui, si mise seduto e seguì l’istinto.

“ E che tu ti scopi tutti Brian! E io sono stanco! Capisci? Non mi va più, voglio essere l’unico! Perché io ti amo e ti appartengo, invece tu….a te non importa nulla di quello che provo quando ti vedo con un altro! Continui a scoparti ogni cazzo di essere che respira!!”

Brian, che fino a quel momento aveva ascoltato a bocca aperta il ragazzo che gli urlava in faccia quelle cose, sentì il nervosismo e la rabbia montare dentro di se: “ Ma qual è il tuo problema? Non ti basta che viviamo insieme? E poi…cazzo! Mi pare che anche tu ti diverta in quella fottuta DarkRoom!” disse alzandosi a sedere anche lui.

“ Si è vero. Ma non ci penserei due volte a rinunciare alle scopate occasionali…per te. Infondo sei solo tu quello che voglio” rispose il ragazzo con un tono basso. Era la verità. Lo avrebbe fatto.

Brian non poteva restare un momento di più seduto, era troppo nervoso, cosi si alzò velocemente dal letto e si portò il pollice al lato della bocca per tentare di calmarsi..

Odiava quando Justin, il suo Justin, gli gridava in faccia tutto il suo amore. Perché non sapeva cosa rispondere. Era troppo per lui.

“ Falla finita! Piantala! Lo sai come sono…mi conosci cazzo! Ho sempre fatto così e non ho intenzione di cambiare. Chiuso il discorso” detto questo si ristese sul letto e diede le spalle al biondo, ancora seduto, che lo guardava sbalordito.

Poi si rese conto che stava quasi per mettersi a piangere. Ma no, non voleva piangere davanti a lui. Cosi si alzò. Si infilo i jeans che si era tolto poco prima, una maglioncino nero, si infilo le scarpe, prese il la sua giacca e si avviò verso la porta scorrevole del loft.

Era quasi arrivato quando sentì la voce di Brian chiamarlo: “ Justin! Dove stai andando?! Torna qui!”

Justin si girò urlando: “ Perché? Perché dovrei tornare? Non puoi chiudere un discorso come ti pare come faceva mio padre cazzo! Io non sono più un bambino! Io voglio solo stare con te…e voglio che tu stia con me…SOLO CON ME!”

Brian nel frattempo si era alzato e si era fermato sulle scale che dividevano la zona notte dal soggiorno. Si posò un secondo i palmi delle mani sulle tempie, poi urlò: “ Non è quello che io voglio! Io non voglio cambiare il mio modo di vivere per te!”

Quelle parole colpirono Justin direttamente al cuore, spezzandolo. Poi in un sussurro disse, con il volto oramai rigato di lacrime:

“Già…immaginavo….non ne vale la pena vero?”

Detto questo aprì la porta e la chiuse alle sue spalle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder   chm editor  perl editor ide

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Queer as Folk / Vai alla pagina dell'autore: SweetPandemonium