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Autore: Jay_S24    27/02/2014    1 recensioni
-Non m'importano - odiavo anche solo guardare quelle puttane dai capezzoli sporgenti, martoriati dall'allattamento e dai denti dei mariti infedeli che periodicamente facevano visita ai seni di quelle donne rivoltanti. Padre stava osservando un'aliena davvero particolare, secondo me disgustosa. Sembrava avesse il corpo ricoperto da un esoscheletro, come quello di uno scarabeo. Era da voltastomaco. Ma quello che attirò la mia attenzione fu una troia ancor più bizzarra. Doveva avere la mia età, forse un anno in meno. Sembrava una ragazza delle nostre, ma la coda, il fisico robusto, la carnagione abbronzata e l'orgoglio in quei due occhi celeste chiaro mancava. Era lì che piangeva, cosa che non l'aiutava affatto. Si vedeva che temeva di conoscere un uomo. Quel corpo magro, con il seno pronunciato, le gambe lunghe ed il culo da prendere a sberle erano troppo perfetti. Non era di una razza che conoscevo, ma ne avevo sentito parlare. Almeno credevo fosse quella
-Vegeta hai deciso?- chiese Padre afferrando una puttana Sayan
-Prendo la terrestre dai capelli azzurri-.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era diventata un'ossessione. Ormai ogni notte nel mio letto vi era una sgualdrina. Di solito Sayan oppure di una qualche razza simile. Amavo fare sesso senza dovermi preoccupare di nulla. Anche se non mi sarei preoccupato lo stesso visto che avevo ormai la forza necessaria sia per uccidere una donnaccia che una creatura da lei portata in grembo. La donna che mi stava vicino dormiva ancora, con i seni grandi che uscivano fuori dalle coperte. Mi eccitavo solo a guardarli, ma all'improvviso sentii un certo senso di disgusto. La guardai in viso. Era orrenda. Dovevo essere parecchio ubriaco la sera precedente per portare al letto un cesso tale. Mi alzai in piedi coprendomi con la vestaglia di seta nera a piccoli ricami grigi. Fischiai ai servi e subito la puttana fu buttata fuori dalla mia porta. -Vegeta! Dov'è mio figlio? VEGETA?!- -Smettila di strillare donna!- mia madre si avvicinò con aria severa. Ormai l'avevo superata in altezza da alcuni anni e poi quell'aria da superiore non mi aveva mai intimorito. Nemmno da bambino -Dimmi che ore sono Vegeta?- a volte mi veniva da spararle un Big Bang Attac in faccia quando faceva la donna severa -Ma sta zitta- mi diede uno schiaffo e menomale per lei non potevo rispondere -Non parlarmi così, sennò potrebbe intervenire tuo padre. Guarda come sei conciato! Sei riconglionito... a diciassette anni sei ridotto come un uomo di mezza età! Devo parlare un po' con tuo padre- la vidi alzarsi da terra mentre mi sedevo al tavolo addentando una coscia di cinghiale caramellato -Che devi dirmi?- padre afferrò madre da dietro abbracciandola con forza per poi portarla stretta al suo petto. Ci fu un momento intenso fra loro mentre si baciavano con passione travolgente. Masticai con disgusto il pezzo di carne -Tuo figlio è viziato...- disse madre fermandosi per poco. Padre continuò a baciarla sul collo passando una mano sul culo. Sputai rumorosamente la cartillagine che stavo ruminando -È un ragazzo. È ovvio che il pisello gli schizzi fin sopra la fronte quando vede una fregna- sorrisi alle parole di mio padre -Parla con garbo, non siamo davvero scimmie- rimproverò madre. Si sedettero a mangiare con me. Madre amava le cose dolci, che a me facevano schifo a qualsiasi ora, mentre padre pilucava da entrambe le parti. Sia io che lei lo guardavamo in cagnesco ogni volta che il nostro cibo veniva toccato -Hai il professore oggi Vegeta?- chiese padre pulendosi le mani nell'acqua portata dal servo -No. Non ricordi che quella troia di sua moglie ha partorito e che non può venire fino alla settimana prossima?- -Sì, ricordo. Che hai fatto sulla guancia?- odiavo tutte quelle domande -La barba...- -Ancora non te la sai fare? Vegeta te l'ho insegnato l'anno ...- -Certo che lo so fare! Peccato che voi due quando scopate vi mettete ad urlare come cani. Mi è scivolata la mano mentre venivi padre- scoppiò a ridere passandosi una mano sul labro superiore -Ok! Ho capito!- rise di nuovo mentre madre finiva di scrivere una lista che gli mise poi sotto il naso -Vieni con me al Mercato. Ti compro una puttana a scelta- sorrise. Feci cenno di si con il capo ed andai a prepararmi. -...sì è proprio un bel ragazzo, con quello sguardo scuro- -Shhh! Arriva...- -Buongiorno Principe- mi immersi nella vasca senza rivolgere parola a quelle stupide pettegole. Cominciarono a lavarmi con quella cura che mettevano solo perchè il corpo che dovevano lavare era il mio. Passavano lentamente la spugna su ogni centimetro di pelle con un attenzione ed amore. Stupide. Per me le donne erano solo motivo di sesso e magari, in un futuro molto lontano, anche risorsa per un qualche erede. Maschio, sennò potrei anche ucciderle entrambe. Un'ultima sciacquata e fui pronto da asciugare -Vorrei tanto che mi guardasse. Mi sentirei cosi... ah non so!- ridacchiarono le due. Riconobbi la voce della ragazza con la coda alta -Che aspettate?! Sono ancora fradicio!- tuonai io mentre mi sedevo sulla poltrona apposita per essere asciugato -Scusi Principe- arrivarono con gli asciugamani di cotone e azzionarono la climatizzazione calda. La serva dalla coda alta mi stava di fronte. Cominciai a fissarla. Mi chiedevo perché mai volesse essere guardata. A me non era mai piaciuto lo sguardo perforante di madre o di padre. Era fastidioso e mi faceva perdere la calma. La ragazza notò i miei occhi ed abbassò subito i suoi a fissare il mio petto. Rialzò leggermente lo sguardo per poi riabbassarlo mentre le guance si tingevano di rosso. -Non m'importano - odiavo anche solo guardare quelle puttane dai capezzoli sporgenti, martoriati dall'allattamento e dai denti dei mariti infedeli che periodicamente facevano visita ai seni di quelle donne rivoltanti. Padre stava osservando un'aliena davvero particolare, secondo me disgustosa. Sembrava avesse il corpo ricoperto da un esoscheletro, come quello di uno scarabeo. Era da voltastomaco. Ma quello che attirò la mia attenzione fu una troia ancor più bizzarra. Doveva avere la mia età, forse un anno in meno. Sembrava una ragazza delle nostre, ma la coda, il fisico robusto, la carnagione abbronzata e l'orgoglio in quei due occhi celeste chiaro mancava. Era lì che piangeva, cosa che non l'aiutava affatto. Si vedeva che temeva di conoscere un uomo. Quel corpo magro, con il seno pronunciato, le gambe lunghe ed il culo da prendere a sberle erano troppo perfetti. Non era di una razza che conoscevo, ma ne avevo sentito parlare. Almeno credevo fosse quella -Vegeta hai deciso?- chiese Padre afferrando una puttana Sayan -Prendo la terrestre dai capelli azzurri-.
  
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