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Autore: Lunatica_92    27/02/2014    0 recensioni
Ambientata in un ipotetico mondo, che si ferma approssimativamente alla quarta stagione e non tiene poi molto conto di quasi nessuno avvenimento.
Una chiacchierata tra amiche, un po’ sarcastica, ironica, caustica e che può riservare qualche sorpresa. Perché non sempre Elena è la principessa da salvare, a volte è la mente diabolica del gruppo, che machiavellicamente sorride. Caroline è così bella, che merita un lieto fine. Perché Klaus piace, i bastardi piacciono ed è ideale per Caroline. Pace, amore e baci.
Raccontino terminato, massimo tre capitoli e forse un epilogo.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Caroline\Klaus, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Tyler Lockwood | Coppie: Caroline/Tyler, Damon/Elena
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bellina la collana, carina. Equivale a un anello di fidanzamento, eppure ero convinta che preferisse urinare sulle scarpe della compagna, sai.

Non equivale ad alcun anello di fidanzamento, semplicemente vuole che la tenga io. E ti ricordo che lui non è un cane, non soffre di inferiorità e non teme che suo fratello possa portarmi via da sé.

Ovvio che non tema una cosa del genere, visto che non esiterebbe ad addormentarlo il fratello. O ad ucciderlo, immagino che dipenda dal suo umore.

E’ abbastanza umorale, lo riconosco. E mi togli una curiosità, stronzetta?

Solo se rispondi a una mia domanda, poi.

Okay, ricattatrice. Voglio sapere dove fossi la sera del ricevimento, perché non riuscivo a trovarti tra gli invitati. Pensavo che il padrone di casa avesse deciso di prendere ancora un po’ del tuo sangue.

Ero nella sala del bagno, impegnata a incipriarmi il naso e a liberare i capelli dalle tue forcine. Un paio di minuti dopo vi ho rinunciato, sono scesa e ho visto la mano di Tyler sul tuo braccio. Volevo intervenire, ma vedendoti tranquilla, ho pensato che non occorresse il mio aiuto. E poi Damon mi ha distratta con i suoi baci, le sue carezze e le sue battutine maliziose. Quel vampiro è un pericolo per la mia sanità mentale, sappilo.

Diciamo che ti credo, Elena. E ora dimmi cosa vuoi sapere.

Sono passati un paio di giorni dal ricevimento, oggi è domenica e mi piacerebbe sapere quanto il nostro signore dei mostri sia dotato.

Penso di non aver capito bene, Elena.

Hai compreso benissimo, Caroline. Klaus è dotato, o è solo fumo e niente arrosto?

Dai per scontato che siamo stati a letto insieme, e nonostante mi dispiaccia contraddirti, ti giuro che tra noi non vi è stato nulla di eccessivamente intimo. Solo qualche bacio, carezza e morso.

Hai bevuto nuovamente il suo sangue, Caroline?

Anche lui ha bevuto il mio sangue, Elena. Ed è stato bellissimo, perché mi è sembrato di raggiungere il massimo del piacere. Come se avessi raggiunto l’orgasmo.

Anche a me succede, quando Damon e io ci mordiamo. Però noi lo facciamo, quando raggiungiamo l’orgasmo, Caroline.

Klaus non vuole affrettare i tempi, e considerando quando abbia dovuto aspettare, non posso fargliene una colpa. Non mi dispiace andare lentamente, anche se muoio dal desiderio di averlo nudo sopra di me.

Anch’io morivo dal desiderio di avere Damon nudo sopra di me, Caroline. Ti capisco perfettamente, credimi.

Lo so, Elena. Spiegami il motivo per cui Bonnie non risponde alle mie chiamate, però.

E’ solo un po’ arrabbiata con me, Damon, te e il mondo intero. Pensa che sia ingiusta la punizione di Tyler, e nonostante le abbia spiegato cosa ti ha detto, continua a credere che sia esagerata. Tra un po’ di tempo si calmerà e ritornerà a rispondere alle tue chiamate.

E’ una strega, ama la natura e posso capire la sua difficoltà nel comprendere. E ora mi dici in cosa consiste esattamente la punizione di Tyler, siccome ancora non hai avuto la compiacenza di spiegarmelo?

Se fosse stato per me, si sarebbe ritrovato senza lingua. E sarebbe stato un peccato, perché nessuno di noi avrebbe potuto bearsi delle sue grida di aiuto. Se fosse stato per Stefan, si sarebbe ritrovato senza arti. E anche sarebbe stato un peccato, perché non avremmo potuto incatenarlo. Se fosse stato per Klaus, suppongo che si sarebbe ritrovato direttamente nell’altro mondo. Dice Matt che il fratello di Rebekah è alquanto territoriale, Caroline.

Diciamo che lo è abbastanza, Elena. E quindi la sua punizione consiste in cosa?

E’ incatenato ai sotterranei di casa Klaus, senza acqua e cibo. Penso che entro domani mattina sarà nuovamente libero di camminare, correre, ululare alla luna e rompere le palle. Non a casa Salvatore, perché decisamente non gradisco la sua presenza. Forse nel bosco di casa Klaus, con un delizioso collarino e un lungo guinzaglio. Sarebbe divertente, sì.

La trasformazione ti ha reso crudele, Elena. E anche un po’ sadica, lasciamelo dire.

La trasformazione mi ha reso protettiva con i miei amici, familiari e conoscenti. Tu sei la mia migliore amica, la mia confidente e sorella. Morirei di dolore, se qualcuno osasse aggredirti. Sono morta di dolore, quando Elijah mi ha riferito della vostra conversazione, visto che l’ha ascoltata tutta.

Dio, no! Pensi che l’abbia anche riferita a Klaus, Elena?

Penso proprio di, sì. Quantomeno non avrà avuto scelta, conoscendo il soggetto.

Non possiamo permettere che Klaus uccida Tyler, perché non esiterà a farlo. Dobbiamo fare qualcosa, Elena!

Cosa vuoi fare, Caroline? Se avesse voluto ucciderlo, lo avrebbe già fatto. E poi non lo farebbe mai.

Tale certezza nasce da cosa, Elena?

So quanto Klaus sia un bastardo terribilmente sadico, che ama la sofferenza altrui e non esita ad infliggerla gratuitamente. Non esiterà a gongolare di soddisfazione, quando Tyler vi vedrà insieme e capirà cosa esattamente ha perso. Perché comprenderà quanto non vi sia una donna migliore di te al mondo, e come sarebbe stato conveniente averti per amica, Caroline.

A volte sei così simile a quella sciroccata della tua antenata, che quasi mi spaventi. La presenza di Damon non aiuta la tua sanità mentale, decisamente non l’aiuta.

A volte mi spavento io stessa, Caroline. E certamente Damon non incrementa il mio buonismo, come negarlo. Piove, siamo vicino al camino e cosa ne diresti di una cioccolata calda?

Proposta allettante, ma a me non va di alzarmi dal tappeto persiano. Peccato che non vi sia nessuno in casa Salvatore, altrimenti avremmo chiesto a uno dei due fratelli.

Questa è la prova che gli uomini sono quasi inutili, perché quando servono realmente non vi sono. E se uscissimo? Potremmo andare in un caffè, Caroline.

Rischierei di bagnare i miei capelli, gli stivali nuovi e il vestito! Sarebbe terribile.

Ti pagherei il lavaggio in lavanderia, se dovesse accadere una cosa tanto terribile. Andiamo, o devo chiamare Rebekah?

Lascia stare quella bionda ossigenata, che probabilmente sarà con Matt. Alla fine è riuscita a prendere quel ragazzo per sfinimento!

Non penso che a Matt dispiaccia molto, anche se sono curiosa di vederlo interagire con Klaus. Prima porta via la verginità alla sua ragazza, poi desidera perdersi nell’intimità di sua sorella, e considerando la territorialità del tuo ragazzo, prevedo un incontro scoppiettante.

Se fossi in te, mi preoccuperei per l’incolumità di Damon. Perché sa del soggiogamento, e siccome gli ho detto quanto il sesso con Damon non mi fosse dispiaciuto, dubito che sia felice della sua esistenza.

Non dirmi che vuole ucciderlo, Caroline! Sarebbe una cosa troppo prevedibile, davvero troppo.

Non penso che voglia ucciderlo, magari vuole solo parlargli e intimargli di non rivolgermi più parola. E conoscendo Damon, credo non esiterebbe a rispondergli a tono. Il tuo ragazzo è un bastardo.

Il mio è un bastardo, certo. Non mi sembra che il tuo scherzi, perché posso considerarlo il tuo ragazzo, vero?

Se fosse per lui, avrei una fede all’anulare sinistro.

Lo immagino, sì. Anch’io avrei una fede, se fosse per Damon.

Okay, Elena, interrompiamo qui il discorso! Andiamo a bere la cioccolata calda?

Mah, sì, andiamo. Forza, carina!

Eccomi, stronzetta.

Dieci minuti dopo due delle più belle vampire erano sedute a un tavolo di una caffetteria, attendevano il cameriere con le loro ordinazioni e tacevano. Sembrava che nessun argomento di conversazione fosse adatto, nonostante avessero tante cose di cui parlare, come la quasi fine della stagione estiva e l’inizio del college.

Ormai avevano conseguito il diploma, avevano lasciato il mondo delle fiabe ed era giunto il momento di iniziare a vivere veramente. Avrebbero dimostrato la loro indipendenza, lasciando Mystic Falls e iniziando un nuovo percorso formativo. Elena attendeva impaziente la sua prima lezione universitaria, Caroline la sua prima festa universitaria, nonostante fossero consapevoli di dover lasciare i loro amici a Mystic Falls. Non che il college distasse più di cinquanta miglia da Mystic Falls, però avrebbero avuto delle lezioni da seguire, e considerando anche gli esami da sostenere, non tutti i fine settimana sarebbero potute ritornare nella loro cittadina natale.

Elena sperava che fosse Damon a raggiungerla, mentre Caroline non sperava nulla del genere, nonostante lo desiderasse profondamente. In fondo non aveva una relazione consolidata con Klaus, forse lui sarebbe ritornato a New Orleans, quindi cosa sarebbe accaduto tra loro? In cosa sarebbe mutato il loro rapporto, appena iniziato? In quei dieci minuti Caroline era diventata alquanto pessimista, perché sapeva quanto Klaus non fosse abituato ad attendere nessuno, neanche i suoi fratelli! Non che temesse un suo tradimento, però…

Fu il cameriere a riscuoterla dalle sue riflessioni, essendo Elena impegnata con le sue. E le due ragazze quasi gridarono, quando il ragazzo poggiò le cioccolate sul tavolo e sorrise pietosamente. Molto pietosamente, sì.

-Ragazze, ecco le vostre cioccolate calde. Prego!-

-Grazie. Quanto devo?-

-Lascia che sia io a pagare, Elena. Quanto devo?-

-Non dovete nulla, ragazze. Queste cioccolate vi sono state offerte.-

-E precisamente da chi?-

Elena accennò un vago sorrisino, attese che il cameriere le rispondesse e poi vide anche chi indicasse. Erano due energumeni, con delle barbe foltissime e dei sigari tra le labbra. Sembravano due motociclisti, magari erano di passaggio a Mystic Falls e cercavano compagnia.

Forse pensavano che le due ragazze avrebbero accettato di intrattenersi con loro, che sarebbero state disposte a divertirli un po’ e che avrebbero anche accettato di farsi scopare da loro. Caroline incarnò un sopracciglio, arricciò il nasino e scosse la testa. Odiava che un estraneo osasse pensare di poterla conquistare, offrendole qualsiasi cosa. Come se fosse stata sufficiente una banale cioccolata calda, per convincerla a concedersi a uno dei due. Che cosa squallida.

-Riporta ai due le cioccolate, e cortesemente portaci altre due cioccolate. Questa volta vorrei una cioccolata bianca, mentre tu, Elena?-

-Per me sempre una cioccolata fondente, però corretta con un po’ di grappa, okay?-

Il cameriere annuì, riprese le due cioccolate e le riportò ai due energumeni. Caroline estrasse uno specchietto dalla sua borsetta, controllò il belletto, e prima che potesse riposarlo, sentì dei passi pesanti e sospirò. Possibile che dovesse litigare anche di domenica pomeriggio, quando avrebbe potuto gustarsi una buona cioccolata? Evidentemente, sì. Elena represse una risatina, iniziò a tamburellare le unghie laccate di bianco sul tavolo e attese che i due pretendenti rifiutati dicessero qualcosa. Era proprio curiosa di sentirli, sì.

-Per quale motivo avete rifiutato le cioccolate, belle ragazze?-

-Abbiamo cambiato idea, ragazzi. Preferiamo due cioccolate diverse.-

-Lasciate che siamo sempre noi ad offrirvele, okay?-

-Assolutamente, no. Non sarebbe giusto.-

-Per noi non è un problema, ragazze. E’ sempre un piacere offrire qualcosa a due belle ragazze, qualsiasi cosa. Cosa ne direste di fare un giro con noi, dopo la cioccolata?-

Caroline sfarfallò le ciglia, accennò un sorrisino divertito, portò una mano alla bocca e poi rispose.

-Ragazzi, piove! Non mi sembra il caso.-

-Mica dobbiamo farlo a piedi il giro, ragazze! Abbiamo le nostre mote, e se temete di bagnarvi un po’, possiamo sempre raggiungere il primo motel. Lì di sicuro non vi bagnerete.-

-Cosa dovremmo fare in un motel, ragazzi? E poi le nostre mamme ci hanno sempre detto di diffidare degli estranei.-

-Ormai siamo amici, ragazze. Potremmo fare un po’ di ginnastica sul letto, mangiare qualcosa e poi da veri gentiluomini vi riaccompagneremo qui.-

-Che proposta allettante, ragazzi. Lasciate che ci pensi un attimo, okay?-

Caroline cessò di sorridere, esaminò attentamente i corpi dei due venuti e poi diede la sua risposta. Una risposta un po’ pungente, forse.

-Siete troppo alti, grassi e muscolosi. Avete i capelli sporchi, un po’ troppi tatuaggi e decisamente puzzate di alcool. Non siete i nostri tipi, ragazzi.-

Elena continuò a tamburellare le dita sul tavolo, evitò di sbuffare ed esordì con una battuta alquanto tagliente. Sperava che i due andassero via, prima dell’arrivo delle cioccolate calde.

-Prima che decida di prendervi a calci nel sedere, vi consiglio di andare via. Siamo state abbastanza diplomatiche, ragazzi. Sparite.-

I due energumeni serrarono le labbra, strinsero le mani a pugni ed Elena comprese di dover essere un po’ meno diplomatica. Si alzò dallo sgabello, poggiò le mani sui loro polsi e vi esercitò un lievissima pressione. E prima che potessero gridare, pestò i loro piedi con il suo tacco dodici. Fu un affondo perfetto, quasi invidiabile. Caroline batte le mani, ridacchiò e finalmente Elena allentò le strette. Sui loro polsi vi erano due lividi enormi, ma proprio enormi.

-Se fossi in voi, andrei via. Non costringetemi ad essere ancor meno diplomatica, ragazzi.-

Elena ritornò a sedere, accettò una salviettina di Caroline e finalmente vide il cameriere ritornare da loro. Il ragazzo era un po’ intimorito, aveva gli occhiali calati sul naso, il colletto dell’uniforme stropicciato e un accenno di acne sul naso. Il classico adolescente, insomma.

-Ragazze, ecco le vostre cioccolate.-

-Benissimo. Quanto debbo?-

Il ragazzo osservò Caroline, balbettò qualcosa e poi indicò altri due ragazzi. Disse che le cioccolate erano state pagate dai nuovi ragazzi, che vi tenevano ad avere i loro numeri telefonici e la possibilità di salutarle. Elena represse un sorrisino malizioso, portò una ciocca di capelli neri dietro all’orecchio, ignorò le gote screziate di rosso e poi annuì. Caroline estrasse dalla borsa un foglietto, vi scisse qualcosa su e poi lo porse al ragazzo. Ragazzo che le osservava alquanto perplesso.

-Riferisci ai ragazzi che possono raggiungerci, se vogliono. E questi sono i nostri numeri telefonici, nel caso decidessero di chiamarci in seguito, okay?-

Il ragazzo annuì, prese il foglietto, ritornò dai due ragazzi e lo porse a uno di loro. Lo porse a quello con le iridi azzurre, i capelli nerissimi e un sorrisino machiavellico sulle labbra. Aveva la maglietta un po’ stropicciata, il giubbino di pelle macchiato di terriccio, ma era ugualmente irresistibile. L’altro ragazzo aveva una collana in meno al collo, un sorrisino inquietante sulle labbra e dei jeans sapientemente stropicciati. I due raggiunsero le ragazze, sederono vicino a loro e bevvero un po’ delle loro cioccolate.

-Odi la cioccolata con la grappa, Elena.-

-Lo so, Damon, ma a te piace tanto. E per quale motivo hai il giubbino macchiato di fango?-

Damon scollò le spalle, sorrise sinistramente, accennò a una conversazione con l’altro ragazzo e poi trascinò via la ragazza. Elena salutò frettolosamente la sua migliore amica, ignorò l’altro avventore e docilmente seguì il suo ragazzo all’esterno del locale. Fu lì che i due si baciarono, finalmente.
All’interno del locale vi erano gli altri due ragazzi, vi era Caroline impegnata a bere la sua cioccolata bianca e vi era  Klaus impegnato ad osservarla.

-Come puoi berla, tesoro? E’ troppo dolce.-

-A me piacciono le cose dolci, Niklaus. A te, no.-

-Sei la sola cosa dolce che mi piaccia, Caroline. Carini i due corteggiatori, anche se erano un po’ rozzi.-

-Orrendi, caso mai. Da quando abbiamo ordinato le nuove cioccolate eravate lì, quindi per quale motivo non siete intervenuti? Avrebbero potuto costringerci a seguirli.-

-In quel caso avrei spezzato personalmente i loro colli, mio amore. E poi ero curioso di vederti all’opera, impegnata a respingere le attenzioni di un uomo, Caroline.-

-Ti ho divertito, Klaus? Perché potrei sempre iniziale a respingere le tue attenzioni, sai.-

-Non ti permetterei di respingerle, Caroline. Ormai sei mia, solo mia. E cosa ne diresti di andare a casa mia?-

-Solo se hai un gioiello per me, Klaus.-

-Ho più di una cassaforte per te, Caroline.-

Insieme i due ragazzi lasciarono il locale, e nonostante il terreno fosse fangoso, a Caroline non interessò affatto dei suoi stivali nuovi. Avrebbe provveduto ad acquistarne un nuovo paio. Si avviarono vero l’auto sportiva di Klaus, con le mani intrecciate e la consapevolezza che vi fosse tempo per dissipare ogni minima perplessità. Perché era proprio quello il bello dell’eternità, e Caroline lo sapeva benissimo.

-Hai aggredito Damon, Klaus?-

-Gli ho solo detto di non rivolgerti la parola, Caroline.-

-E lui cosa ti ha risposto?-

-Che ha sempre preferito le more alle bionde, tesoro.-

-Anche tu hai sempre preferito le more alle bionde, Klaus.-

-Solo prima di incontrarti, Caroline. Ora sei l’unica donna che preferisco, mio amore. Non dimenticarlo mai.-

-Mai.-


Spazio mio: ringrazio chi ha letto, recensito e inserito la storia nei vari elenchi. Il racconto è terminato, ma vi è ancora un capitolo aggiuntivo. Sinceramente grazie.

 
  
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