Ringrazio anche solo chi
legge.
Remake di Cloudy Now.
Scritto, non come
song-fic, sulle note di Cloudy Now di Backfield.
Dedicata a: Ka93,
Linktroll, Nicoranus83 e Deby92 che
avevano recensito la prima versione.
Padre indesiderato
“Questa nuova
generazione di mercenari è diversa dalle
precedenti”. “E’ quel mostro!”.
“E’ un rampicante che con
l’oscurità dello
spazio soffocherà il mio giusto spazio”.
“Sarebbe stato meglio se i saiyan si
fossero decimati”. Le voci dei mercenari risuonavano nei
corridoi, rimbalzavano
sulle pareti di ferro e rimbombavano nella testa di Vegeta. Il principe
dei
saiyan abbassò il capo e ascoltò i propri passi
rimbombare sul pavimento. La
luce delle stelle entrava come raggi dorati dagli oblo, Vegeta
svoltò e
proseguì tenendo le braccia incrociate al petto.
“E’
qui da quando aveva cinque anni”. “Ormai anche i
due che
lo seguono sempre ogni tanto scappano”. “Bisogna
averne paura”.
Il principe dei saiyan
riconobbe la voce di Apple e quella
di Kiwi. Una luce blu-notte brillò nelle sue iridi
d’ossidiana, gli occhi dal
taglio duro si socchiusero.
< Nappa e Radish sono in
infermeria, non a temermi > pensò.
Strinse un pugno, la stoffa del guanto candido gli premeva contro la
pelle
facendo contrasto con l’oscurità
tutt’intorno.
“Glielo avevo
detto di stare attento alla colonna portante a
quell’idiota pelato” sibilò.
“Dodoria! Vuoi
muoverti?! Oggi viene il grande re Cold a
trovare sua magnificenza Lord Freezer!”. Vegeta si
voltò, guardò la porta metallica
della stanza da cui proveniva la voce di Zarbon. Si girò e
proseguì a passo
cadenzato.
“Questo
compleanno fa più schifo ogni secondo che passa, ma
almeno quando quei due si riprenderanno mi porgeranno i giusti
tributi”
sussurrò il ragazzino. Si girò,
deglutì a vuoto, si voltò verso un oblo e vide
una nebbiolina viola oltre il vetro dell’oblo.
Girò la testa dall’altra parte,
salì le scale della torre e si fermò davanti a
una porta di metallo. Strinse le
labbra fino a farle sbiancare, il mantello vermiglio dietro di lui si
gonfiò
tremando per uno spiffero che uscì da sotto la porta.
Premette il pulsante
rosso sulla pulsantiera accanto alla porta e udì un sibilo
stridulo. La porta
di metallo si spostò di lato, si sentì uno
schiocco e una nebbiolina grigia si
diffuse tutt’intorno.
“Entra”.
Risuonò la voce di Freezer oltre il manto di
nebbia.
“Mi avete
mandato a chiamare?” domandò con tono fermo
Vegeta. Entrò con due falcate e si fermò con le
gambe unite, irrigidendo la
schiena. La porta si chiuse alle sue spalle con un tonfo. Si
piegò e si mise a
terra su un ginocchio, tenendo l’altra gamba piegata e
abbassò la testa.
< Un giorno ti
ucciderò tra atroci sofferenze. Non sono il
tuo servo! > pensò. Girò il capo a destra e a
sinistra, nel fumo vide una serie
di ombre nere e deglutì.
“My lord, dove
siete?” domandò. Una mano gelida gli premette
sulla bocca e un’altra lo afferrò alla coda. Si
sentì tirato indietro e si
abbandonò contro il corpo dietro di lui. Le iridi nere gli
divennero liquide e
il capo gli ricadde all’indietro, socchiuse gli occhi e
mugolò.
“Oggi fai dodici
anni, vero?” chiese mellifluo Freezer al
suo orecchio. Vegeta si diede la spinta cercando di rizzarsi, il suo
corpo fu
scosso da una serie di tremiti e si accasciò nuovamente. La
punta della coda
del mostro gli sferzò il viso, aprendogli una ferita da cui
uscì un rivolo di
sangue vermiglio. Freezer leccò il sangue con
l’aguzza lingua viola grande metà
del mignolo e ghignò.
“Chi tace
acconsente, si sa” sussurrò gentilmente. Gli
avviluppò la gamba coperta solo dalla battle-suit nera con
la coda.
“Per noi
challenge significa raggiungere la maggiore età”
mormorò.
“Io sono un
saiyan” ribatté con voce rauca Vegeta. Strinse
gli occhi, un paio di rivoli di sudore gli rigarono il viso e
sentì gli occhi
pizzicare.
Freezer sorrise mostrando
i denti aguzzi e lattei, le iridi
vermiglie gli brillarono.
“Il tuo rito di
passaggio nel diventare uomo sarà legato a
me e sarà per sempre un mio schiavo”
sibilò. Gli conficcò il ginocchio nella
schiena, l’armatura del principe dei saiyan si
spaccò aprendo un buco e la gamba
della lucertola penetrò. Il ginocchio gli formò
una cicatrice a forma di
cerchio sulla schiena e il sangue colò lungo la pelle
abbronzata del ragazzino.
La coda del principe dei saiyan ricadde inerte, Freezer uscì
il ginocchio e
guardò il principe dei saiyan cadere per terra. Lo
afferrò per i capelli a
fiamma e lo sollevò, lo lanciò contro il suo
sedile volante e ve lo guardò
ricadere inerte.
“Prendilo come
regalo di dannazione da un padre indesiderato”
disse Freezer.