Disclaimer: Oliver Queen, Roy Harper e tutti gli altri personaggi
appartengono a George Papp e Mort Weisinger, alla DC Comics e a chi detiene i diritti
sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto
personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si
ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece
copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la
citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite
permesso scritto.
"Ci si può fermare quando si sale, mai quando si scende."
- Honoré de Balzac -
Il colore della rabbia
"Non puoi fermarmi."
"No: ma posso rallentarti."
Roy trattiene una bestemmia e guarda Starling City grondare illusioni, sotto la lingua il sapore acido della sconfitta e dell'umiliazione.
Stringe i denti e insulta un dio che non l'ha mai ascoltato, un'ombra in più che l'ha deluso e ostacolato - schiacciato come un insetto fastidioso e molesto.
La ferita erutta sangue, una bocca slabbrata da cui spunta una freccia verde - lui: sempre e solo lui.
Sbatte le palpebre un paio di volte, la rabbia un pugno rovente nel costato e poi giù, inguine gambe piedi - fino a diventare l'ennesima pozza d'acqua marcia di Starling City.
"Smettila di fare l'eroe."
Ruggisce Roy e puntella le ginocchia sull'asfalto bagnato, perché gli eroi crepano - sempre - e a lui piace troppo combattere per accettare un simile destino.
"Lasciami stare."
Vacilla Roy, ma non cede - non qui, non in questa vita - perché il dolore è un anestetico a cui il passato l'ha già abituato e storna lo sguardo al cielo - immobile.
"Non sai quello che stai dicendo."
Quando si porta le mani al volto - un gesto sgarbato, ruvido - è già rosso il colore che l'ha scelto, uno stigma e un battesimo.
"Voglio aiutarti."
La metropoli tace, accogliendo il suo nuovo figlio in silenzio - implacabile, bugiarda, vorace.
"Perché il rosso?"
"Rossa è la vita, rossa è la morte; il resto, un bianco senza alcuna importanza."
Starling City sorride e tra i denti perfetti Roy vede solo...
Rosso.