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Autore: reidina    24/06/2008    4 recensioni
Questa è la mia prima fic quindi non siate tremendi con me! Un altro sparo in aria e tutti obbedirono, mentre Reid mormorava facendosi sentire solo dalla donna “Andrà tutto bene, fa come ti dice, stai tranquilla.”
Genere: Triste, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1 - Telefonate

Era ora di pranzo, e come sempre a quell’ora puntuale Reid leggeva un libro. O più preciso, più libri, perché a leggerne uno ci metteva più o meno 5 minuti.
Stava per alzarsi quando il suo cellulare squillò:
"Pronto?"
"Spence…" Reid capì che era JJ perché nessuno lo chiamava “spence”.
"Mi hanno chiamato dall’ufficio, mi hanno detto che La polizia ci ha affidato un caso in cui due ragazze sono state uccise in un parco pubblico nella stessa maniera."
"Sono tutti già lì?"
"No, Hotch ha detto che la riunione si fa tra mezz’ora, perché è ora di pranzo, ma poi ci vediamo, ok? Hai tutto il tempo che vuoi, di mangiare e di leggere un po’."
"Si, ma forse faccio 5 minuti di ritardo perché ho da fare la spesa, ok?"
"Si, Spence, a tra poco!" Click, chiuse il cellulare, si mise la sua solita borsa a tracolla e uscì di casa.
Si stava dirigendo verso il market più vicino,intento a comprare solo il necessario per quel giorno, sennò sarebbe arrivato sicuramente tardi quando ancora riconobbe il suono del cellulare:
"Pronto…?"
"Ciao, Reid, sono Prentiss, ti volevo dire che.."
"Sono state uccise due ragazze in un parco pubblico?"
"…Prevedi anche il futuro adesso?" Scherzò lei.
"Mi ha già telefonato JJ, non ti preoccupare, dì a gli altri che non mi devono più chiamare ok?"
"Si, scusa…hai tutto il tempo..."
"Di mangiare e di leggere un po’?"
"Adesso mi spaventi…aspetta, ti ha detto la stessa cosa JJ, vero?" Rise. Era decisamente di buon umore quel giorno, e reid se ne accorse. Quella risata gli faceva bene, perchè non ne sentiva molte.
"Si, avete la stessa età gli stessi gusti lo stesso lavoro, era probabile al 69% che lo dicessi, e poi…"
"Ho capito, ciao!"
Era strano. Di solito lo chiamava solo Hotch, invece adesso lo chiamavano tutti, non ci voleva un gran profiler con tre lauree per capire che c'era qualcosa di strano.Reid chiuse lentamente il cellulare come se si aspettasse un'altra chiamata, infatti arrivò:
"Ciao zuccherino! Spero che gli altri non ti abbiano già chiamato, ma c’è una riunione tra…"
"Mi dispiace per te Garcia", con un tono di sarcasmo, "Ma mi hanno già chiamato Prentiss e JJ. Più mi chiamate più farò tardi perché devo fare la spesa,in più il cellulare dentro non prende, e tra qualche minuto chiude, scusa ma vado di fretta ciao!"
"OK, ci vediamo tesoro!"
Click! Perché tutti si preoccupavano per lui?
In seguito ricevette un'altra chiamata da Hotch e un messaggio da Morgan “ Cadaveri, nuovo S.I., riunione tra mezz’ora. Morgan”.
L’ unico che non l’aveva chiamato era Gideon, probabilmente perché gli altri lo avevano avvertito che già lo sapeva in tempo, ma dato che lo conosceva, avrebbe capito che lo sapeva anche prima di telefonarlo.
Ma poteva immaginare che era perché era stato rapito da Raphael, e quindi si preoccupavano per lui, ma era un ipotesi che non reggeva, e Reid la scartò subito. Poteva essere solo che Hotch aveva esplicitamente detto di essere sicuri che tutti fossero a conoscenza della riunione, perché era importante, ma anche nelle riunioni più importanti non l’aveva mai detto. Una cosa che Reid detestava era di non avere una soluzione logica a tutto, di non sapere. Di non capire le cose, era una cosa che non capitava mai, ma Reid era sicuro che c’era una ragione logica a tutte quelle chiamate, ma forse era solo una coincidenza.

Hotch stava già nell’ufficio riunioni, aveva già mangiato, e mentre aspettava pensava già al caso, chiedendosi perché su tutte e due le vittime c’era un segno sul collo.Più che segni sembrava una parola, ma non aveva alcun senso: c’era scritto “RW”, e Hotch pensò che fossero le iniziali di due parole, ma quali? Nel frattempo JJ entrò nella stanza e vedendolo soprappensiero cercò di fare meno rumore possibile, e anche lei si mise a leggere il caso:
"Hai telefonato a Reid?"
"Si, ma perché mi hai chiesto di telefonare a lui e di assicurarmi che anche gli altri lo facessero?"
"Bhè, è da un po’ che lo vedo tra le nuvole, spero che non abbia niente...di solito parla tanto, adesso dice un paio di parole e sta in silenzio tutto il tempo...non dice neanche più la sua opinione.."
"credo che sia andato da sua madre di recente..un paio di giorni fa stavamo parlando e qualcuno ha telefonato, mi ha detto che si trattava di sua madre, e poi si è volatilizzato....ho cercato di farlo parlare, ma forse è meglio che non ci intromettiamo."
La stanza calò nel silenzio per 5 minuti, poi arrivò Morgan: "Sono in anticipo di mezz’ora, tanto non avevo niente da fare. Ma...era già cominciata la riunione?"
"No, noi...Stavamo parlando di Reid. Non è un po’ strano in questi ultimi giorni?"
"Bhè, come lo è sempre. Hotch, non ho potuto chiamarlo ma gli ho mandato un messaggio. Stavate parlando di quello? Mi ha detto...aspetta, scusate, ma ha detto di non dirlo."
"Non fa niente, basta che ha capito che deve..."
"No, se si tratta anche del lavoro, non voglio segreti in quanto capo, Morgan, consideri importante quella cosa che ti ha detto?"
Morgan rimase in silenzio per qualche attimo.
"Basta che non lo accennate quando arriva. Lui mi ha detto che lo hanno chiamato per sua madre, hanno detto che era uscita senza il permesso e che l’hanno dovuta legare al letto e riempire di sedativi...e adesso la madre sta male. Comprensibile che sia un po’ frastornato."
Hotch pensò per qualche attimo massaggiandosi il mento.
"Mmh. Ma non deve interferire con il lavoro. Va bene che sia preoccupato per la madre, ma deve continuare a lavorare."
La stanza era silenziosa, e tutti e tre dovevano pensare al caso, ma invece pensavano a Reid. Inevitabile.
  
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