Personaggi: Aragorn, Boromir.
Prompt: Pensava fosse quel tipo d'uomo che preferisse morire, piuttosto che chinare la testa. E forse era così.

“Io ti avrei seguito… fratello mio… mio Capitano… mio Re.”

Ecco. Boromir, orgoglioso figlio di Denethor, morì fra le braccia del ramingo Aragorn.

Morì con un sorriso, dopotutto. Aveva deragliato bramando l’Anello, vero, ma aveva consentito la fuga dei due Hobbit, Pipino e Merry; uccidendo decine di Orchi.

Aragorn, per quanto rattristato, non poteva che essere orgoglioso del compagno. Lo aveva conosciuto, durante i giorni della Compagnia, ormai dispersa dopo quel giorno.

Era un vero soldato, forgiato in anni di battaglie: orgoglioso, fiero e un ottimo spadaccino, ma anche un ottimo amico. Non poteva non vedere quanto era legato ai due Hobbit, in fatti aveva dato la vita stessa affinché potessero vivere.

Mentre lo sistemava per dargli un giusto tributo, Aragorn pensava tutte quelle cose.

Gandalf morto, Boromir morto: cosa sarebbe capitato, ora?

In quali mani erano messi? Come sarebbe dovuto muoversi, lui e Legolas e Gimli?

Come si sarebbe mosso Boromir?

Pensava fosse quel tipo d'uomo che preferisse morire, piuttosto che chinare la testa. E forse era così.

Di sicuro era così. Non avrebbe mai chinato la testa, né agli Orchi, che infatti aveva combattuto, né alle disgrazie.

E lui, Aragorn, più che porre il corpo del figlio di Gondor su una barca, ponendogli la spada sopra e lasciandolo andare, poteva fare una cosa più grande e più importante.

Non avrebbe seguito Frodo e Sam. Sarebbe stato più utile alla causa seguendo invece Pipino e Merry e accertarsi che il sacrificio dell’amico non svanisse.

“Legolas, Gimli” chiamò dunque, col tono autoritario degno della Gemma Elfica. “Partiremo alla cerca degli Orchi, e puniremo chi ha fatto del male a Boromir e Pipino e Merry”

Legolas si disse pronto, e anche Gimli, sfoderando chi l’arco chi l’ascia. Sarebbe cominciata la rincorsa, e chissà dove sarebbero andati a finire.