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Autore: Frida Rush    01/03/2014    4 recensioni
Dopo il suo finto suicidio Jim ha bisogno di prendersi una pausa.
Ma con chi trascorrerà il suo periodo di relax?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jim Moriarty, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buonsalve a tutti! Allora, mettero' delle note importanti a fine storia perche' non voglio spoilerarvi nulla, dico solo che questa piccola cosetta è dedicata a Kurt Hummel_Smythe perche' con lei abbiamo ruolato cose su Sherlock che non stanno ne' in cielo ne' in terra e io amo adoro venero il personaggio che affianchera' Jim qui sotto. 
Per ora non credo di avere altro da aggiungere, quindi vi aspetto alla fine della storia! A dopo belli ;)






 
 
 
 
Il gioco è terminato. Ma che dico? Terminato... no, non siamo nemmeno all'inizio con il nostro grande gioco. È stato divertente fino a questo punto, giocare con Sherlock, distruggere la sua reputazione, guardarlo bruciare e osservare ogni sua mossa. Mi è piaciuto fare la parte di Richard Brook e giocare con i suoi sentimenti e il suo cuore. Vedere la sua faccia sconvolta quando gli ho detto che John sarebbe morto se non fosse saltato è stato impareggiabile. E alla fine lo ha fatto davvero, ma io non ho la più pallida idea di come abbia falsificato la sua morte. Io ho risolto tutto con una pistola ad aria compressa, del sangue finto e la mia arte recitativa. Banale, sì, ma è il risultato quello che conta, no?
Ma ora basta! Basta giocare. Sono stanco e ho bisogno di riposare perche', dai, contrariamente a quanto si possa pensare, anche noi cattivi abbiamo bisogno di una vacanza ogni tanto. Non stiamo sempre chiusi in casa a studiare piani malvagi di conquista, o almeno la cosa vale per me. Mi piace prendermi un po' di relax quando sono stressato. 
Voglio solo dimenticare tutto e tornare a casa. No, non parlo della mia sfarzosa villa vicino Londra, dove ho il controllo di tutto e di tutti e gestisco i miei affari circondato da centinaia di guardie del corpo, ma di quella che in periodi come questo considero la mia vera casa, il mio rifugio segreto, dove posso stare lontano dallo stress e in compagnia dell'unica persona per cui darei la vita...
È una semplice capannina di legno, arredata secondo il mio buon gusto, con un grande camino e il tetto spiovente, vicino all'acqua, in Canada. La nostra passione è sempre stata la Russia. Abbiamo vissuto li per anni prima di trasferirci in Inghilterra definitivamente e a volte parliamo persino russo tra di noi, percio' avremmo voluto avere un rifugio li. Ma chi sa resistere alla bellezza folgorante del paesaggio canadese? 
La vedo in lontananza mentre mi ci reco con la macchina e mi sento gia' bene anche perche' so che lui è gia' li dentro ad aspettarmi. Lascio la macchina e mi dirigo verso la porta d'ingresso, faccio girare la chiave nella serratura e con uno schiocco la porta si apre lasciandomi vedere che all'interno niente è cambiato dall'ultima volta che ci sono stato. Silenziosamente mi dirigo nella cucina dove sta bollendo l'acqua per il te' e spengo il gas inspirando l'odore di casa. Preparo due tazze con delle bustine di te' verde aromatizzato alla frutta, il nostro preferito. 
-Lyubov'?-
Una voce maschile, ovattata e dolce mi distrae dal mio intento e, sentendomi chiamare con quel nomignolo che puo' usare solo lui e che in russo significa "amore" o "tesoro", sorrido con gioia pura. Mi giro verso il proprietario di quella voce che tanto amo e lo trovo che mi sorride dalla soglia della cucina. 
Eccolo li, splendido uomo coraggioso e forte, che indossa un paio di jeans scuri e un maglione rosso con il collo alto. Dimostra molto meno negli effettivi quarantotto anni che ha, aiutato dai pochissimi capelli bianchi che nemmeno si notano e dalle scarse rughe sul viso. Mi sorride dolce e mi si avvicina lentamente fino a quando me lo ritrovo proprio di fronte, poco più alto di me. 
Pablitoy è il suo nome. 
Spagnolo da parte di madre, ha il nome storpiato a causa di un errore all'anagrafe, ma non ha mai fatto nulla per cambiarlo, ne' io ho mai insistito perche' lo facesse. Mi piace così com'è, unico, proprio come lui. 
Lui allunga il collo quel tanto che basta per premere energicamente la bocca sulla mia, come facciamo sempre e io chiudo gli occhi, godendomi il suo buon profumo. 
Ma chi è Pablitoy? Un fidanzato? Un amante? No, per carita', non oserei mai fare simili pensieri e lui preferirebbe cavarsi gli occhi piuttosto che toccarmi in quel senso. 
No, lui non è niente di tutto questo. 
È solo mio padre. 
So cosa si pensa di solito vedendo una scena del genere, "pervertito, non è così che si bacia un figlio", ma per noi è diverso, e no, non è incesto perche', per la miseria, in Russia ci si bacia sulle labbra tre volte anche tra genitori e figli solo per dirsi "ciao". 
Per noi è un modo diverso per sentirci vicini l'un l'altro, un modo per dire con un semplice gesto parole che a voce non siamo abituati a dire, parole sdolcinate che vanno bene per le persone comuni, non per un consulente criminale e suo padre. È un modo tutto nostro di dirci "sono qui, sono tornato e non vado più via" visto che abbiamo rischiato seriamente di non vederci più in passato. Ha avuto il cancro, lui, cui è scampato per pochissimo e io avrei venduto l'anima a Satana per vederlo stare meglio. Lui invece ha temuto di perdermi quando ha capito fino a che punto si stava spingendo la storia di Sherlock. Ha avuto paura che sarei morto sul serio per dimostrare a quel detective che ero il migliore. 
Lui mi appoggia in tutto e per tutto, anche sul fatto che ho intrapreso la carriera criminale, non mi ha mai giudicato o lasciato solo visto che il mio lavoro, per quanto eccitante e bello possa essere per me, è stata l'unica scelta. Quando tuo padre si fa in quattro dopo aver perso il lavoro per non farti mancare il pane quotidiano ti senti in debito con lui e il solo modo che avevo per farmi largo nel mondo e restituirgli il favore era sfruttare la mia intelligenza e il mio talento nei conti era organizzare un'efficiente e intricata rete criminale e, cazzo, se amo il mio lavoro, misantropo come sono!
Ha ancora le labbra sulle mie quando mi circonda il viso con le mani e passa a baciarmi le guance e la fronte mentre io gli stringo i fianchi facendo combaciare i nostri petti. Poi mi abbraccia stretto, così forte che potrei soffocare ma morirei felice perche' sarei li, tra le sue braccia, li dove posso essere totalmente felice. È li che Jim Moriarty si spoglia di tutto il suo odio verso il mondo, di tutti i suoi averi e abbassa le barriere che tiene alzate ogni giorno. Ed è tra le braccia di mio padre che lascio che il pericoloso criminale Jim Moriarty muoia da qualche parte dentro di me e divento Jim. Solo Jim e basta!
Tra le sue braccia c'è calore, amore e sentimenti che mai avrei creduto di provare per un altro essere umano. 
Io amo mio padre e lui ama me. Ma non è l'amore che unisce due fidanzati o una moglie e un marito. Il nostro è un amore incondizionato, che unisce un padre al suo unico figlio, un amore profondo, senza tempo, quello che caratterizza l'amicizia più sincera, un amore che esprime fiducia e voglia di stare insieme. 
L'abbraccio si scioglie e ci trasciniamo sul divano dove lui si siede e mi accoccolo al suo petto. Ho solo bisogno di lui ora, del suo profumo, del suo calore e del battito del suo cuore e so che anche lui ha bisogno di me, so quanto significo per lui. 
Mi accarezza i capelli, me li scompiglia facendomi somigliare ad un cucciolo o un orsacchiotto di peluche e ridiamo assieme. Mi bacia ancora, questa volta con più delicatezza e ci guardiamo negli occhi, stringendoci le mani. 
-Mi sei mancato, figlio mio...- dice baciandomi la tempia e io accenno un sorriso, stringendogli di più la mano. 
-Anche tu, papa'...-
Sì, mi è mancato. Da morire! Non ci vediamo da sette mesi e voglio recuperare tutto il tempo perduto con lui, che è mio padre ma anche il mio migliore amico. 
Non sono un uomo debole! Ho l'aria di uno debole io? Non credo proprio, ma anche io ho bisogno di un punto di riferimento, di qualcuno che mi sappia comprendere con uno sguardo, ho bisogno di lui.
Nascondo il viso nell'incavo del suo collo e mi lascio stringere da lui perche' tra le sue braccia, io trovo l'amore. 





 
 
Oook gente, eccomi qui a definire gli ultimi dettagli su questa storia. Andro' in ordine in modo che nulla possa sfuggirmi. 
1) Non ho descritto Pablitoy fisicamente per il semplice fatto che lui per me non ha un volto, è solo Pablitoy punto. Che poi da dove sia uscito fuori il nome non ne ho idea! Credo che centrasse un'anguria boh O.o
2) In caso non si fosse capito (anche dalle mie altre storie) ho una fissa malata per il Moriarty russo (veramente per la Russia in generale, colpa di MegJung, quella stronza D:)
3) Ci tengo a precisare che la cosa del bacio in Russia è vera e non c'è motivo di scandalizzarsi per certe cose (per cui io provo un'insana attrazione ma vabbe')
4) Non so voi, ma Moriarty è un personaggio che mi ha sempre affascinato e non sempre credo che lui soffra di psicofrenia psicopatia o malattie della mente, ma a volte penso che sia un semplice uomo molto stronzo, con una grande intelligenza che ha subito maltrattamenti da parte del mondo. 
5) Visto che mi è gia' capitato che le persone che leggono fraintendono pensando che in quello che scrivo ci sia dell'autobiografico io NON bacio mio padre sulla bocca. 

Detto cio' vi saluto e spero che la mia visione di Moriarty vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate :)
Al prossimo aggiornamento
Frida <3
  
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