20 anni dopo
Mi sveglio. Come ogni notte, gli incubi che perseguitano da anni si fanno vivi. Io, per combatterli, mi sveglio e basta. Giro la testa e accanto a me vedo la mia dolce metà Katniss. Lei, si accorge che la sto guardando “incubi?”, mi chiese ancora assonnata. Quando le risposi lei, si era già addormentata. La guardo, è bella come il primo giorno che la vidi, anche se sono passati molti anni. Ripenso a tutti i momenti passati insieme, gli Hunger games, il tour della vittoria, la rivolta ma il mio amore non è mai cambiato. Mi alzo, vado nella camera dei miei due bimbi, Rye e Prim, e penso che siano fortunati a non dover mai affrontare quei terribili giorni, la mietitura, l’addestramento, lo show e infine gli Hunger games. Quei giorni terribili dove potevi morire in ogni momento, dove per vincere dovevi uccidere altri tributi. Ripensandoci sono felice che non dovranno mai affrontare tutto questo. Scendo le scale, vado in salotto, mi siedo e inizio a pensare a tutti gli innocenti, gli amici, i parenti persi durante quel periodo orribile. Deve essere già mattina perché sento scendere dalle scale Katniss e i bambini. Katniss nota che sono in salotto, viene vicino a me, mi abbraccia e mi da un bacio poi va in cucina a preparare la colazione. Sento la voce di Prim dire “papà vieni e pronta la colazione!” gli rispondo subito “arrivo subito tesoro”: in quell’istante penso che gli Hunger games abbiano avuto un lato positivo, è grazie hai giochi se io e Katniss ci siamo innamorati e abbiamo potuto avere i nostri bellissimi figli, è grazie ai giochi se i distretti hanno avuto il coraggio di ribellarsi, è grazie ai giochi se oggi i miei figli non devono più avere paura ed è grazie hai giochi se siamo arrivati a questo momento, il momento della pace.