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Autore: _Unicornimellosi    01/03/2014    2 recensioni
Una song-fic senza pretese a pairing Jeffbastian.
Dal testo:
«Jefferson Steven Sterling, terzo anno, settimo provino.» annunciò come da rito, avanzando verso il tavolo posto fra lui e i tre per lasciare loro il suo tesserino scolastico, necessario per la verifica dei dati.
Come se ce ne fosse bisogno, poi.
Genere: Angst, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Seven.
Pairing: Jeffbastian. (Jeff Sterling/Sebastian Smythe)
Rating: Verde.
Avvertimenti: nessuno.
Disclaimers: I personaggi presenti nella storia non sono realmente esistenti e – ahimè – non mi appartengono. Questo piccolo orrore non è scritto a scopo di lucro – ma dai? – ed è dedicato al Sebastian del mio Jeff. Così impari a farmi piangere, bestia!
Canzone utilizzata: Last Call – Plain White T’s.



Seven.
 
Jeff Sterling prese lentamente fiato, ad occhi chiusi. Aveva attraversato le pesanti porte intagliate della Choir Room con passo deciso, quasi marziale, sostando poi al centro della sala per guardare negli occhi i membri del Consiglio uno ad uno: quelli a mandorla di Wes, quelli scuri di Harwood e quelli chiari di Sebastian, che aveva sostituito David dopo il diploma di quest’ultimo.
Strinse i pugni, serrando i denti fin quasi a provare dolore; era la presenza del francese il motivo del suo settimo provino, in fondo: non sperava di ricevere un assolo, ma visto che da quando aveva sorpreso Smythe a letto con un altro questi evitava il confronto come la peste bubbonica… beh, presentarsi là era l’unico modo per comunicare con quel figlio di buona donna.
«Jefferson Steven Sterling, terzo anno, settimo provino.» annunciò come da rito, avanzando verso il tavolo posto fra lui e i tre per lasciare loro il suo tesserino scolastico, necessario per la verifica dei dati.
Come se ce ne fosse bisogno, poi.
I musicisti alle sue spalle erano pronti, aspettavano solo un cenno visto che aveva avuto la premura di accordarsi con loro un paio di giorni prima; un piccolo movimento del polso e la batteria palesò la sua presenza, seguita da una capace chitarra elettrica.
 
This is my last call to you,
Then I'll give up everything
That we had, that we'd do
And you'll never hear me sing
All these songs about you
So just take this time and think,
Just take this time and think!

Gli occhi chiari di Jeff erano puntati in quelli di Smythe e brillavano di rabbia, chiaramente percepibile nella leggera variazione della sua voce, diventata più roca. Era una dichiarazione d’intenti e Sebastian, a giudicare dal viso contratto, lo aveva capito.
 
Think about the things that we had
The good times before they went bad
They're not gone just yet
It's all up to you
Think about the dreams in our heads
Layin' awake, holding on in my bed
Why don't you go ahead
And make them come true
I still believe in you.
 
La loro storia era nata quasi per caso, un pomeriggio di fine ottobre.
Sterling e lo studio non erano mai andati particolarmente d’accordo, specialmente quando si parlava delle lingue. Era troppo distratto, troppo poco motivato per imparare davvero qualcosa, almeno per quanto riguardava il Francese. Fu la proposta della professoressa Cassidy a dare il via a tutto.
“Smythe, perché non dai qualche ripetizione a Sterling? Dopotutto sei madrelingua e riceveresti dei crediti extra…”
Poche parole che avevano dato il permesso a Sebastian di entrare nella sua routine, nella sua testa, nel suo letto e infine nel suo cuore.
Represse il piccolo groppo che gli si era formato in gola ripensando a ciò che era stato, a quanto ci aveva creduto, al dolore della perdita e al dolore ancora più grande nel rendersi conto che una parte di lui credeva ancora nell’altro.
Ci credeva disperatamente.
 
Think about the plans that we made
Drivin' around while the radio played
They may have gotten delayed
But they're waiting for you
Think about the look in my eyes
Saying I love you the very first time
Focused, not blind
And you said it too
I still believe in you
 
Think of everything, think of everything we had
Think of everything, think of everything we haven't had
Like livin' in the Midwest Club
Goin' on our honeymoon in Paris
Makin' out when we're grown up
Listening to the best man speech
From Darren
Think of everything we had
Knowing how it feels to be in love
And kisses that would drive us mad
Going to the Metro
Giving up what we will
Never have again
Will it ever be the two of us again?
 
Quando aveva sentito quella canzone si era subito accorto di quanto fosse adatta a loro, a quello che avevano avuto e che non sarebbe più stato loro. I progetti, i sogni, i “ti amo” sussurrati nella penombra della sua stanza o di quella dell’altro, guardandosi negli occhi mentre i loro corpi si univano, togliendo ad entrambi il fiato.
I suoi occhi divennero umidi e vedere Sebastian si fece difficoltoso, ma si rifiutò di lasciar scendere quelle piccole gocce salate: non aveva ancora finito.
This is my last call to you
Then I'll give up everything
That we had, that we'd do
And you'll never hear me sing
All these songs about you
So just take this time and think
[Plans we made but didn't see through]
Just take this time and think
[Memories, me and you]
Just take this time and think
[Dreams we had that never came true]
Just take this time and think
[The look in my eyes lookin' at you]
Just take this time and think,
Just take this time and think,
Just take this time and think.

Se Jeff si fosse fermato anche solo per un istante ad ascoltare il verdetto del Consiglio avrebbe saputo che ce l’aveva fatta, che aveva superato il provino.
Ma al biondo, di quel traguardo, importava meno di nulla.
I suoi passi si allontanarono in fretta nel corridoio mentre con una manica asciugava la lacrima solitaria che era riuscita a sfuggire al suo controllo.
 
  
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