Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: RomeoEGiulietta    01/03/2014    1 recensioni
Lisa e il suo misterioso migliore amico. Lei lo ama, lui no. Storia classica lo so, ma leggete, magari vi piacerà o magari no.. leggete comunque ahahahah ;)
RomeoEGiulietta
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
C’era di tutto nella mia mente e allo stesso tempo non c’era nulla.
Non prestavo attenzione alle voci delle persone che mi camminavano d’avanti, ne ascoltavo la musica che mi arrivava alle orecchie tramite le cuffie.
Non pensavo a nulla e allo stesso tempo a tutto.
Nella mia testa passavano milioni di pensieri: pensieri proibiti, pensieri deboli, pensieri forti, pensieri tristi e pensieri felici.
Pensieri che restavano nella mia mente per alcuni secondi, pensieri che volavano via e scomparivano in pochi secondi. E che io non tentavo neanche di riprendere.
Stavo seduta su una panchina del parco intenta a fissare senza vedere la penna sospesa sul foglio bianco.
Volevo scrivere, volevo sfogarmi, ma non sapevo su cosa. O meglio, lo sapevo ma non sapevo come iniziare.
Successe all’improvviso, una folata di vento e trovai la rabbia giusta per iniziare a scrivere.
Sento il suo profumo ovunque!
Quando cammino per strada, quando vado in un negozio, persino a scuola nel bel mezzo di un’interrogazione!
E' il suo, ne sono sicura! È rimasto impresso nella mia mente quell'odore e non va più via.
Non so descrivere di cosa sappia, non so se di mente, di dopobarba o cose simili, so solo che è il suo e che ogni volta che lo sento nella mia mente compare il suo volto.
Non lo faccio a posta, cerco anche di scacciarlo ma, ogni angolo, ogni strada, ogni parola che sento sono collegate in un modo o nell'altro a lui.
Ad esempio, ora sono al parco, seduta su una panchina tutta sola, e indovina che odore sento nel vento?!
Il suo!
Quello stesso odore che, quando mi abbraccia, resta per giorni sui miei vestiti e sulla mia pelle.
Quell'odore che sento ogni santo giorno e che mi manca quando non lo sento.
Quell'odore che la mia mente ricrea in questo momento e che il mio naso crede di sentire..
O forse non è la mia mente..
Mi voltai di scatto, come presa da un presentimento, e lui era lì, dietro di me, con le braccia incrociate che mi fissava assorto.
Appena i miei occhi incontrarono i suoi, le sue labbra si aprirono in un sorriso mentre le mie rimasero spalancate per la sorpresa.
‘’Finalmente ti sei accorta che ero qui’’ rise ‘’è mezz’ora che aspetto che ti giri!’’
Avrei voluto rispondere, ma ero troppo occupata a tentare di fermare il mio cuore che, al semplice suono della sua voce, aveva iniziato a battere a mille.
‘’Ti ho spaventata?’’ chiese ancora vedendo che restavo in silenzio ‘’O ti ho disturbata? Se è così vado via e..’’
‘’No!’’ gridai ricordando come si faceva a parlare ‘’E-ero solo s-sorpresa, non m-mi hai d-disturbato’’
È vero, balbetto, ma solo quando sono nervosa. E in quel momento ero molto più che nervosa, stavo per avere un attacco cardiaco!
Il suo volto si illuminò con un sorrido, poi si avvicinò alla panchina e, poggiando una mano sullo schienale, con un salto si sedette accanto a me.
‘’C-cosa ci fai qui?’’ chiesi ancora un po’ nervosa
‘’Sono venuto a prenderti’’ rispose come se fosse ovvio ‘’Sono venuto da te, ma non c’eri e i tuoi mi hanno detto che eri uscita, così ho pensato fossi venuta qui. E infatti.. eccoti!’’
‘’Come hai fatto a capire che ero qui?’’ chiesi aggrottando le sopracciglia
‘’Tu vieni sempre qui Lisa!’’ rise lui allargando le braccia ‘’E ti siedi sempre qui. Lo fai quando vuoi sfogarti, quando vuoi scrivere e non vuoi nessuno intorno a te. Come adesso a quanto vedo’’
Mi conosceva alla perfezione!
Certo che ti conosce è il tuo migliore amico!¸disse una voce ovvia nella mia mente
Si è vero, era il mio migliore amico, l’unico che, sin dalle elementari, mi sopportava e non andava via, l’unico che c’era sempre stato e che aveva vissuto la mia vita accanto a me, come io con lui.. ma il solo pensiero che lui mi conoscesse così bene.. mi mandava in iperventilazione!
‘’E perché sei venuto a prendermi?’’ chiesi ingenuamente
‘’Come perché?!’’ chiese incredulo mentre i suoi occhi dorati si posavano nei miei ‘’Dimmi che è uno scherzo Lisa! Oggi è il tuo compleanno, l’hai dimenticato?!’’
Già, il mio compleanno.. L’avevo aspettato così tanto! Oggi finalmente compivo 17 anni! Un solo anno e la maggior età sarebbe stata mia!
Ma allora come avevo fatto a dimenticarmene?
Semplice: lui mi aveva sorriso.
Nell’esatto momento in cui i suoi denti splendenti erano stati scoperti dalle labbra il mio cervello era andato in tilt e aveva cancellato ogni cosa.
‘’Un solo anno ai 18!’’ urlò lui ancora più contento ‘’Mentre a me manca un solo mese!’’
‘’Si! Tra poco sarai maggiorenne!’’ risi con lui entusiasta
‘’Esatto, e la prima cosa che farò sarà prendere la patente per il motorino, così potrò portare Sara in girò con me’’
In quel momento sentii un rumore come vetri rotti.
Tutto era andato in pezzi. La mia felicità, il mio sorriso.. il mio cuore.
Sara.
Sempre lei.
La perfetta e bellissima Sara. L’unica ragazza che era riuscita a far innamorare il mio migliore amico. L’unica che aveva le sue attenzioni tutti i giorni. L’unica che aveva il suo cuore.
Non io, lei.
Ogni volta che lui parlava di Sara i suoi occhi scintillavano e il mio cuore si spezzava.
Era inutile, era totalmente inutile.
Potevo essere innamorata del mio migliore amico quanto volevo, ma lui sarebbe stato sempre di un’altra. L’avevo capito fin da subito quando, in primo superiore, lui l’aveva baciata davanti a tutta la classe. D’aventi a me.
L’avevo capito quando il nostro duo era diventato un trio. L’avevo capito da quando non eravamo più noi, ma io, tu e lei!
Faceva male, faceva molto male, ma lui non l’ha mai capito. Non mi ha mai guardata negli occhi mentre parlava di lei, non ha mai visto le lacrime che si bloccavano agli angoli dei miei occhi ne il dolore al loro interno.
Non aveva mai visto ne capito nulla.
‘’Dov’è ora?’’ chiesi sbattendo forte le palpebre
‘’A casa’’ rispose sorridendo ancora di più ‘’Ha detto che sta preparando una sorpresa per me. Sai domani sono quattro anni che stiamo insieme e.. bhe festeggeremo in intimità.’’
Di nuovo i vetri rotti.
Anzi non rotto, calpestati. Calpestati dalle scarpe di Sara.
Da suoi tacchi firmati, dalla sua figura snella e slanciata. Totalmente diversa dalla mia, bassa e totalmente anonima. Lei aveva dei bellissimi e liscissimi capelli biondo grano, io dei normalissimi e comunissimi capelli castano chiari sempre in disordine; lei aveva dei meravigliosi occhi verdi che incantavano con uno sguardo, io degli anonimi e semplici occhi cioccolato.
Lei era perfetta, io no.
Lei aveva lui, io no.
‘’Sono contenta per te’’ sussurrai e se lui mi avesse guardata avrebbe visto il vuoto nei miei occhi. Ma lui non guardava i miei occhi, guardava i suoi; lui non guardava me, guardava lei.
Sempre e solo lei.
‘’Ma ora basta parlare di lei’’disse voltandosi all’improvviso verso di me ‘’Dobbiamo organizzare una festa per stasera ’’
‘’Niente festa’’ risposi chinando il capo ‘’Non mi va di fare nulla’’
‘’Ma come non vuoi fare nulla!’’urlò lui indignato ‘’Compi 17 anni, Lisa! Non li compirai mai più!’’
‘’Sembri tanto mia madre’’ risi scacciando Sara dalla mia mente ‘’Non sono in vena di feste. E poi non verrebbe nessuno’’
‘’Verrei io!’’ ribattè lui ‘’Io sono nessuno?’’
‘’Allora stasera festeggeremo solo io e te. Nessun’altro.’’proposi sorridendo ‘’Io, tu, una coperta calda, un film  e pop corn’’
‘’Ci sto’’rispose ricambiando il sorriso ‘’Niente compagni di classe, niente amici e, anche se le dispiacerà un po’, niente fidanzate. Come hai vecchi tempi’’
‘’Perfetto!’’ urlai abbracciandolo di slancio.
È vero, forse non sarei mai riuscita ad avere il suo cuore, forse lui avrebbe amato sempre Sara.. o forse no. Forse lo avrei conquistato alla fine. Magari a trent’anni, quando ormai saremo sicuri di quello che vogliamo, magari, dopo poco tempo, ci sposeremo e decideremo di avere figli.. non lo so.
So solo che fino a quel momento io continuerò ad amarlo. Continuerò a guardarlo da lontano e a tirarlo su quando starà male, proprio come so che lui farà con me.
Lo amo, ma lui ancora no.
Pian piano ci riuscirò, dissi a me stessa  pian piano gli farò capire che sono la sua anima gemella. Lo so.
Con quest’ultimo pensiero gli scompigliai i capelli corvini e saltai in piedi. Marco, la mia anima gemella, scoppiò a ridere e si alzò a sua volta pronto ad inseguirmi.
Ridemmo e scherzammo insieme per molto, molto tempo e alla fine il suo cuore l’ho conquistato io. Dopo lacrime, sorrisi, risate e litigi vari, alla fine gli avevo fatto capire che ero perfetta per lui.
Come ci ero riuscita?
Semplice, non avevo mollato mai, mai!
Ed è quello che dovete fare voi. Se amate qualcuno, se è distante o se semplicemente sognate un finale felice non lasciate andare questa speranza. Combattete, combattete! Anche se fa male, anche se è difficile e vi sentite soli, combattete e alla fine, in un modo o nell’altro, i vostri sforzi saranno ricompensati.  
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: RomeoEGiulietta