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Autore: Haley1994    02/03/2014    1 recensioni
In questa storia è presente un nuovo personaggio al posto di Cris. Si chiama Serena e avrà a che fare con il nostro Leone ma in qualche modo anche con un altro personaggio.
Aspetto le vostre recensioni! Watanka :D
***
Watanka. Che cos’è? Watanka. Nessuno lo sapeva. Nessuno tranne il leone.
***
Il dottor Carlo mi guardava negli occhi. Eravamo alla scrivania assegnata al medico di turno. Non smetteva di guardarmi.
...
“Queste cose in facoltà non ce le insegnano.. dobbiamo impararle sul campo”
Annuisco.
“Il mio cuore sta peggiorando vero?” Domando torturandomi le mani.
“Purtroppo sì..
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Ciao Rocco, come stai oggi?»
Non importa se non può rispondermi, io le domande gliele faccio comunque.
«Sai, prima ho visto Leo.. era con Gionni, stava andando a fare una tac.. non capisco l’ha fatta una due settimane fa.. tu che dici? Mi preoccupo senza motivo?» Sospiro e poi guardo il suo polso. Un braccialetto rosso.
«Fai parte del gruppo anche tu? È fantastico non credi? E chi saresti tu? Mancano solo.. il furbo, il bello e.. »
Lo guardo e sorrido. «si, tu sei l’imprescindibile.. »
Gli prendo la mano e guardo fuori dalla finestra.
«Ciao Serena!» Piera!
La mamma di Rocco entra vestita da pagliaccia e lo guarda amorevolmente.
«Ciao Piera.. »
«Ho visto tua sorella prima.. »
«Mi cercava?»
«No, parlava con il dottor Carlo..» disse facendo una carezza al suo bambino.
«Oggi Rocco sta bene..»
«Si?» domanda sorridendo.
«E poi è una bella giornata.. una giornata da mare..» dico guardando nuovamente fuori dalla finestra.
«Vorresti essere là fuori vero?»
«Sai cosa mi piaceva fare? Prima di venire qui.. Andare all’acqua park.. gli spettacoli dei delfini mi hanno sempre affascinata.. fin da bambina.. a Rocco piacciono?»
«A Rocco piacciono tutti gli animali.. gli piaceva quando lo portavo allo zoo..»
«Dovremmo fare una gita allora.. »
«Come?» domanda confusa.
«Si, quando Rocco si sveglierà.. andremo tutti all’acqua park.. io, lui, Leo, Vale.. »
Mi fa una carezza mentre a stento trattiene le lacrime. Si siede sul letto, vicino ai piedi del figlio.
«Come stai Serena?»
«Sto bene.. »
«e il tuo cuore?»
«il mio cuore è sull’altalena.. » Rispondo sorridendo.
« c’è un ragazzo che ti piace o è solo perché il tuo cuore fa i capricci?»
«Tutti e due..»
Piera mi sorride.
«Quando lui arriva..l’altalena va più veloce..» dico stringendo la mano a Rocco. «..e ho paura..» dico guardandola negli occhi.
«e l’amore..» mi dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
«è grande fregatura..»
Scoppia a ridere e io la seguo a ruota.
«si, Serena è una fregatura..ma bisogna rischiare a volte..»
«già..»
Commento perdendomi nei miei pensieri.
 
«Rocco dice che vuole che mi facciate entrare nel gruppo e vuole sapere chi di voi è d’accordo..» ci dice Toni guardandoci uno a uno.
Poco fa Leo è venuto a prendermi in stanza. Mi ha raccontato che nel pomeriggio è venuto Toni a dirgli che dobbiamo incontrarci tutti in camera di Rocco. E adesso ci ritroviamo qui mentre Toni si sta candidando per l’ultimo posto. Quello del furbo.
«Veramente c’è rimasto solo un posto..» spiega Leo.
«e Rocco lo sa..» risponde Toni.
«cioè.. sa che a noi ci manca solo.. il furbo?» gli domanda nuovamente il nostro leader.
« esatto!»
« e propone te?» domanda Davide, il bello del gruppo.
«preciso!»
«come furbo?» domanda Davide, non ancora convinto.
« si!» afferma per l’ennesima volta Toni.
«vabbe’ scusate un attimo.. per riuscire a parlare con Rocco deve essere abbastanza furbo..» ci fa notare Vale.
«lo sono eccome!» dice Toni di tutta risposta.
« ma scusate! L’avete visto dai? Lui è.. insomma.. non t’offendere eh..» comincia Davide.
«cosa? Speciale?» suggerisce Toni.
«qui nel gruppo siamo tutti speciali! Io voto a favore..» dico io.
«anche io!» anche Leo e Vale sono d’accordo con me.
«anche Rocco vota a favore!» dice alzandogli il braccio.
« che ne sai? » domanda Davide scocciato.
Dopo i primi scontenti di Davide, Toni entra ufficialmente nel gruppo.
«allora ti spetta questo..» annuncia Leo.
Si toglie un braccialetto rosso e glielo infila al polso dicendo.. «così sia detto, così sia fatto, così sia scritto.. Watanka!»
«Watanka!» diciamo tutti all’unisono.
«Rocco dice di farci una foto!»
Poco dopo siamo in posa con i braccialetti alzati. Allo scatto.. «Watanka!»
 
Stavo correndo verso l’ascensore quando mi scontrai con un ragazzo sulla sedia a rotelle che stava uscendo.
«stai attenta ragazzina..»
«scusa..»
«e dove andiamo così di fretta?» domanda con tono divertito.. e strafottente.
«non credo siano affari tuoi..»
«come siamo scontrosi.. come ti chiami bellezza?»
Alzo un sopracciglio leggermente scocciata.
«Serena..»
«ciao Serena.. che ne dici di farci un giro?»
«no..»
«perché? Non ti piaccio?» domanda in modo provocatorio.
« non ti conosco..»
«io sono Ruggero.. adesso che ci conosciamo possiamo fare un giro?»
Ridacchio portando la testa in alto.
« certo eh, che sei insistente..»
« si..soprattutto quando vedo qualcosa che mi interessa..»
« senti..»
«Serena!» sento la voce del portantino Gionni.
Mi volto verso di lui.
«finalmente ti ho trovata!non sei mai in camera tua! »
«che c’è?»
«dobbiamo scende a fare una tac..»
A quelle parole sbuffo. Ancora.
«si però io quella cosa non la voglio..» dico indicando la sedia a rotelle che mi ha portato.
« Serena..  poche storie..»
«finché posso voglio camminare con le mie gambe.. non sono ancora un vegetale..»
Gionni mi sorride.
« d’accordo.. basta che andiamo..»
« va bene..»
Lo seguo.
«hei! Non si salutano gli amici?»
Mi volto verso Ruggero.
« noi non siamo amici..»
 
Leo stava correndo più veloce che poteva con la sua carrozzina. La Lisandri gliel’aveva appena detto. Di nuovo.
Leo non riusciva a sopportarlo. Di nuovo.
Non ne aveva la forza. Di nuovo.
Andava sempre più veloce. Correva. Correva. Gli infermieri gli urlavano di andare piano ma lui non riusciva ad andare piano. Non voleva sentire più niente. Se solo avesse potuto si sarebbe alzato e avrebbe corso veramente. Ancora più veloce. Avrebbe voluto sparire. Cancellare quel dolore che stava tornando a galla. Di nuovo.
Leo si fermò davanti a quella stanza. La guarda mentre osserva fuori dalla finestra. E in quel momento.. la rabbia di placa.. e un senso di pace lo avvolge.
 
Sto guardando fuori dalla finestra la pioggia scendere veloce. Mi perdo a guardare il vuoto di fronte a me. Sento lo stridio delle ruote di una carrozzina. Mi volto e vedo Leo di fronte a me. Ha quello sguardo. Si volta e lo seguo mentre esce. Andiamo in quello stanzino dimenticato da tutti. Mentre entriamo mi viene in mentre quella volta che l’abbiamo scoperto.
Io e Leo stiamo correndo via. Ci siamo appena incontrati da Ulisse, un infermiere che ha l’aria da buttafuori, che voleva portarci a fare una tac. Non sappiamo perché ma ci siamo guardati, abbiamo preso le nostre carrozzelle e siamo corsi via. Per fuggire, almeno una volta, da questa cosa chiamata “malattia”.
Stiamo ridendo come matti. Seduti a terra in questo sgabuzzino.
«tu sei completamente pazza!» dice sorridendo.
« tu non sei da meno però.. allora, ti chiami Leonardo?»

«no, io sono Leone..»
Alzo un sopracciglio stupita.
«nome eccentrico..»
«è un nome che mi piace..» dice soddisfatto.
E a chi non piacerebbe chiamarsi come il re della savana?
Mi tocco il braccio mentre cerco di respirare a fondo.
«è il tuo cuore, vero?»
Lo guardo negli occhi. Non era più serio questa volta.
«si.. »
Mi prese la mano e me la strinse. E da allora i suoi occhi diventarono il mio dolce tormento.
 
Adesso siamo di nuovo qua. Insieme. Nel nostro posto. Seduti a terra, appoggiati allo stesso muro.
«Che succede Leo?»
«ti ho detto una bugia.. non è vero che va tutto bene.. il tumore al polmone è peggiorato.. i medici vogliono che da domani torno a fare la chemio.. non la voglio fare! Ne ho già fatte venti!» urla fuori di sé.
« Leo.. tu ne hai bisogno..»
«anche nella gamba avevo il tumore.. e a cosa è servita la chemio? A niente! Me l’ha salvata la gamba? No! Allora perché non mi portano direttamente via anche il polmone?»
Non dico nulla. Mi guarda negli occhi e lo vedo calmarsi.
« questo nuovo ciclo non lo reggo..»
« d’accordo..»
«sei d’accordo con me?»
«si.. »
«non me l’aspettavo..» dice stupito.
«Leo,voglio dire che comprendo quello che dici.. ciò che provi.. ma lo sai che ti costringeranno a farlo.. tuo padre.. o Asia metteranno una firma.. sei minorenne..»
«non è giusto.. »
Scuote la testa.
«non è giusto..»  mi ripete mentre appoggia la testa sulla mia spalla.
« io in questo momento mi sento bene e non mi va di cambiare stanza, cambiare letto e di andare in quel posto orribile.. invece per fare la chemio vogliono che torni ad oncologia.. proprio ora che abbiamo formato il gruppo..»
«lo capisco.. mi piace stare con voi.. reagirei nello stesso modo se volessero spostarmi..»
Rimaniamo per un po’ in silenzio e poi torna a guardarmi.
«ti vedo bene..»
« è merito tuo..» gli dico.
«mio?»
«perché quando.. quando ci sei tu..»
Leo si sta avvicinando a me. Mi avvicino lentamente anche io al suo viso. Ci stiamo per..
Il mio cellulare vibra.
« è Davide..» dico guardando il display del cellulare.
«Davide?»
“ma dove siete? Vi stiamo cercando ovunque..”
«siamo..» guardo Leo.
« al quarto piano.. » mi suggerisce.
« a quarto piano..» dico a Davide.
“allora arriviamo..”
Metto di nuovo il cellulare in tasca e usciamo dallo sgabuzzino. Prendiamo l’ascensore e andiamo al quarto.
«ah qua state?Vi abbiamo cercati ovunque nel piano.. » ci dice Davide comparendo con Toni, poi si rivolge al furbo. «Avvisa Vale che abbiamo trovato i piccioncini!»
Toni tira fuori dalla tasca un cercapersone.
«ma dove l’avete preso quello?» gli chiede Leo.
« il Bello li ha fregati!»
Lo accende e parla con Vale.
Vale arriva in pochi minuti e ci mettiamo a guardare il temporale fino a che non veniamo beccati.
«adesso che facciamo?» domando a Leo e Vale.
«i due cavalieri ti accompagnano in stanza..» mi risponde Leo.
«ma no Leo, non ho voglia di andare a dormire adesso..» dico entrando con loro nella scuola.
«principesse vanno a letto presto!» continua Leo.
«facciamoci ancora un giro no?»
«Voi che fate qui?»
Sobbalzo nel sentire la voce del dottor Carlo.
«noi? Noi siamo qui per studiare, no?» dice Leo guardando me e Vale.
Poi la voce di Toni dal cercapersone.
«Leader! Noi siamo pronti.. facciamo uno di quei casini stanotte..»
Carlo ridacchia.
« stavate dicendo che siete qui per studiare?» ci guarda divertito.
« in verità ci siamo persi dei nostri amici..» si scusa Vale.
«certo..» commenta il dottor Carlo.
Si avvicina a Leo e chiama Toni e Davide dal cercapersone.
«ecco Cip e Ciop.. » dice mentre arrivano gli altri due.
«Leo, la Lisandri vorrebbe che io e te parlassimo..»
«tanto io la chemio non la faccio..»
Carlo mi guarda. Lo so che si aspetta che io dica qualcosa.. ma non riesco. Non sopporto vedere Leo così rassegnato. Lui è un leone. E i leoni ruggiscono. Devo aiutarlo a tornare il leone fiero e coraggioso d’un tempo. Ma da sola non posso farcela. Meno male che stavolta ci sono anche gli altri Braccialetti.
« io vi lascio andare.. senza conseguenze.. ma ad una condizione..»
«quale?» gli domando.
«Leo rimane a parlare un po’ con me..»
«Questo è un ricatto!» sbotta Leo.
« si, lo è.. ma se non ti va bene chiamo Ulisse..»
Leo alla fine cede.
«no, va bene.. parliamo..»
 
 
  
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