Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: disintegretion    02/03/2014    2 recensioni
{SOSPESA}
«Papà tienimi, non farmi cadere, papà non lasciarmi andare, e dimmi che mi vuoi bene. Lo so che mi senti, quindi dimmi, ti prego papà, dimmi che non sei arrabbiato con me, che mi capisci, e che non dirai a nessuno che mi vedi piangere»
Rey è una ragazza logorata dalle disattenzioni. Se solo... se solo la madre si fosse accorta che la stava perdendo, che stava scappando da kei, accecata dal dolore che provava per la perdita del padre. Se solo.
«Sai, volte vorrei che il tempo scorresse così velocemente come sfreccia un'auto sulla strada, per sentire il vento che mi accarezza il collo o come scorre una penna sul foglio. Quelle volte mi accorgo che in realtà il tempo è passato così piano che le lancette dell'orologio ad ogni minuto passato, siano tornate indietro di ore.» [...]
Mika si alzò senza preavviso, l'abbracciò e le sussurrò all'orecchio: "Ci sono io con te. Non devi preoccuparti di nulla finché sarai al mio fianco.»
Rey scappa. Via. Lontano! Ma in quel “lontano„ trova qualcuno che le sta molto vicino. Qualcuno che conosciamo benissimo. Michael sarà il suo unico, migliore amico.
Genere: Avventura, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Questa non è una storia come le altre, vi avverto, voi lettori, e se vorrete seguirla sarò ben contenta di condurvi nel mio mondo. Nelle fanfiction tutto è possibile, nessun eccetto per lei. Lei.
Bene, partiamo dal principio.
Lei è Rey: una ragazza quindicenne di Chicago magra e alta. Rey ha capelli lunghissimi fino al fondoschiena, ricci e rossi come il fuoco e gli occhi verde smeraldo. È troppo, troppo bella, da fare invidia perfino alle modelle in bikini sulla spiaggia. Sarebbe sempre e comunque attorniata da ragazzi, se non fosse per il suo carattere, che per l'appunto non si addice affatto al suo aspetto: Rey è scontrosa, molto introversa e apparentemente timida e chiusa ad approcci con nuove persone. Ogni volta che qualcuno cerca di fare amicizia con lei, si chiude a riccio facendo trasparire la sua parte peggiore; dice che lei non ha bisogno di amici che la capiscano così ormai tutti hanno smesso di tentare. 
Rey non esce di casa, Rey non fa nulla che si aspetterebbe facessero le ragazze della sua età, Rey è maledettamente sola. Però un amico ce l'ha, Rey, un solo, unico, amico, ed è il suo amatissimo ciondolo a forma di cuore che le aveva dato il padre all'età di otto anni, prima che partisse per mare per poi non tornare più.
Vive con sua madre Abby di quaranta anni, il fratellino Nick di cinque e la sorella maggiore Anne di diciassette. Anne è bionda, con i capelli resi mossi dalla salsedine. Anne ha anche gli occhi verdi, chiari, chiarissimi anzi, ed è magra magra e ben sviluppata; ma Anne non è una brava ragazza: esce la sera e va in discoteca ed è solo una che considera i ragazzi come considera le macchine fotografiche da sette scatti usa e getta; usa e getta, ecco cosa sono i ragazzi per lei, e ogni sette giorni, tempo di sette ricordi fotografici, Anne entra dalla porta di casa con un nuovo fidanzato di cui fa finta di essere follemente innamorata.
E intanto, dopo la morte del padre, Abby si era trovata un altro compagno, che scappò di casa, come un vigliacco, quando scoprì che Abby portava un bimbo in grembo, il piccolo Nick. In quella casa solo il piccolo Nick va a scuola, ma perché ne è obbligato. Al contrario le due sorelle non frequentano le scuole superiori, dato che hanno troncato con la scuola dopo la terza media. Spesso l'inverno da quelle parti non c'è, ed Anne sfrutta la costante presenza del sole per trascinare la sorella con sé e farla abbronzare un po'. Sempre la stessa storia, tutto il giorno, tutti i giorni, tutto l'anno, tutti i fottutissimi anni. Ma Rey non si fa convincere, perché ha ben di meglio da fare, tipo deprimersi in casa aspettando la fine dell'estate, la fine di qualcosa, di quell'infernale paradiso. Ammesso che qualcosa finisca veramente.
Ma basta parlare di loro Dopo la morte del padre, i suoi familiari non l'hanno mai più vista sorridere. Lei aveva un legame speciale con lui, era la più affezionata delle due sorelle Insieme si divertivano, scherzavano, giocavano... insomma facevano tutto quello che fanno dei genitori normali con i figli, ma tra i due non c'era un semplice legame d'amore padre-figlia. No, il loro rapporto era speciale, inspiegabile e duraturo come una roccia. 
Insomma, Rey dopo la morte del padre, era sola; senza nessuno che la capisse realmente...

Quel giorno d'estate Rey guardava il mare con aria malinconica e pensava. Pensava e guardava, guardava e pensava. Osservava le onde che si trascinavano a riva, calme e piatte. Aveva degli occhiali da sole ambrati che rendevano quello che vedeva ancora più malinconico per via del colore. Ma ora Rey non prestava caso al colore, ma a ciò che faceva la gente intorno a lei. La sorella era andata a fare un bagno e, come normalmente accade, l'avevano notata due ragazzi che si erano avvicinati a lei. La madre cercava di farsi adocchiare da qualcuno; certamente non era più una ragazzina, ma era ancora un bellissima donna. Abbronzata, capelli castani, corti e lisci e occhi verdicci. Nick invece stava facendo castelli di sabbia sulla spiaggia bianchissima. 

Dio, se odiava quella vita, la povera Rey! Non si sa perché, chi di noi non amerebbe stare tutto il giorno al mare ad abbronzarsi? Non si sa, fatto sta che lei si sentiva oppressa dalla situazione. Forse la vista del mare, dove il padre tanto amato aveva perso la vita in nell'unico giorno burrascoso di un inverno a Chicago che ci potesse essere, la stava lacerando dentro e le stava rubando tutte le emozioni... per questo era tanto infuriata col mondo intero. Perché in lei, le cose belle, erano sparite, risucchiate da un ricordo che ormai era diventato un mondo troppo piccolo per la povera Rey...

Canticchiava una canzoncina, sentita chissà dove, cantata da chissà chi. L'aveva sentita... una volta, per strada, da un jukebox a caso in bar.
❝Ovverated❞
“Keep me, keep me, keep me, and keep me Overrated,
 overrated I'm jaded in this goddamn world,
 Overrated, overrated long enough to keep me and discover.
 Can't you see my life as something more„


Ok, aveva bisogno di evadere, all'istante! O sarebbe impazzita. All'istante.





eei, ciao sono Azzurra, e questa è la mia "cosa", diciamo pure "creazione scientifica da scienziata pazza". ye :D

anyway, per favore, se vi piace questa ff recensite, non mordo, lo giuro! ahah ad ogni modo, peace&love and my husband is Mika❤️

gggggooooooodbye *fugge*
  
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