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Autore: Jane The Angel    02/03/2014    7 recensioni
Blaine arriva al McKinley e tutto è diverso rispetto al St. Jude, la scuola cattolica che ha frequentato fino a quel momento. Molti più ragazzi, rigide gerarchie sociali, insegnanti poco interessati al benessere degli studenti. Blaine troverà un sostegno in Kurt e la loro amicizia crescerà rapidamente, ma c'è qualcosa di Kurt che Blaine ancora non sa.
Dalla storia:
"Il peso che per qualche ora gli era sembrato fosse scomparso tornò sulle sue spalle, ancora più insopportabile di prima, non appena i suoi occhi si posarono sulla vernice verde marcio che insudiciava il suo armadietto.
Finocchio."
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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27. Un appuntamento e le sue conseguenze

 

 

Blaine uscì dalla sala prove per inerzia, spinto dai movimenti naturali delle sue gambe che seguivano una strada ormai familiare.

Non era la prima volta che gli succedeva una cosa del genere. Da quando aveva conosciuto Kurt si era trovato spesso, troppo spesso a non capire quello che stava succedendo dentro di lui, ma stavolta era diverso. Tutto era così intenso, così coinvolgente e… lo confondeva.

Non esisteva un altro termine. Da giovedì qualcosa era scattato dentro di lui, qualcosa che era indiscutibilmente collegato a Kurt. Qualcosa nel suo petto sembrava scaldarsi ogni volta che pensava a lui, ma quando Kurt o qualcun altro aveva parlato di quel tizio, Sebastian… si era aggiunto qualcosa. Il calore nel petto non era più l’unica cosa che provava, c’era anche una sensazione assurdamente fastidiosa più in basso, all’altezza dello stomaco.

Non sapeva come fosse avere un serpente nella pancia, ma qualcosa gli diceva che assomigliava molto allo strisciante fastidio che provava ogni volta che qualcuno associava il nome di Kurt a quello di quel tizio spuntato così all’improvviso.

Sapeva di aver sbagliato, di essersi comportato con Kurt in modo a dir poco vergognoso. Gli aveva promesso di non ferirlo ancora, quando avevano litigato, e dopo pochi mesi Kurt era scappato da lui quasi in lacrime, di nuovo.

Non capiva cosa c’era che non andava in lui. Non riusciva a controllare il proprio comportamento, a capire i suoi stessi pensieri.

-Ehi, Blaine!-

Il ragazzo a stento si rese conto che qualcuno lo stava chiamando. Si fermò, senza aver riconosciuto la voce, e guardandosi attorno si trovò davanti Hanna. Se non fosse stato così deconcentrato, l’avrebbe trovato divertente: non si erano parlati per gran parte dell’anno e in un giorno iniziava a trovarsela attorno ogni volta che faceva un passo da solo.

Sembrava quasi che lo facesse apposta.

-Oh, Hanna… ehi.- si sforzò di sorridere –Mi cercavi?-

-In realtà sì. Che ne dici di venire a casa mia oggi pomeriggio? Potremmo iniziare il nostro programma studiando insieme.- trillò la ragazza, prendendolo a braccetto mentre si avviavano verso l’uscita.

Blaine esitò per un istante, ma poi annuì –Perché no? Non ho programmi oggi.- sorrise, decidendo che gli avrebbe fatto bene tenere la mente impegnata.

-Oh! Perfetto!- saltellò la giovane –Io non ho la macchina. Possiamo andare in pullman.-

-Ho la mia macchina, tranquilla.-

-Davvero? L’ho vista spesso nel parcheggio, è veramente bellissima! Ha un colore incredibile, così originale, speravo proprio di farci un giro un…-

Uscirono dalla scuola mentre Hanna continuava a parlare, ma Blaine non riuscì a mantenere l’attenzione quando il suo sguardo trovò Kurt in mezzo agli studenti.

Lo seguì con gli occhi mentre si avvicinava a un ragazzo alto, con i capelli castano chiaro e gli occhi verdi ben visibili anche a quella distanza.

Sebastian.

-Tutto ok?- domandò Hanna, accigliandosi –Sembri pallido. Vuoi prendere un caffè prima di andare da me? Forse hai bisogno di un po’ di zucchero. Magari una cioccolata o…-

-Io non… no.- esalò Blaine prima di rendersene conto, osservando Kurt mentre Sebastian lo salutava con un bacio sulla guancia e poi salivano a bordo di un’auto sportiva rossa che decisamente non passava inosservata.

-No? No cosa?-

-Non… posso. Non posso venire da te. Ho dimenticato di avere un impegno, scusa.- si affrettò a spiegare Blaine, liberando gentilmente ma con decisione il braccio dalla stretta della ragazza –Ci vediamo un’altra volta, eh?-

-Oh ma… pensavo che… ok. Va bene, se vuoi… domani?- propose Hanna.

-Non lo so.- rispose il ragazzo ascoltandola a stento, troppo concentrato a seguire con lo sguardo l’auto che si allontanava verso chissà dove –Ciao, ci vediamo.- salutò sovrappensiero, affrettandosi verso la macchina senza sapere cosa fare.

In realtà non sapeva perché aveva cancellato il pomeriggio con Hanna: non aveva nulla da fare e l’unica cosa che avrebbe voluto in quel momento sarebbe stata poter seguire Kurt, controllare che fosse… che… cosa? Non sapeva nemmeno lui cosa voleva controllare, sapeva solo che l’idea che in quel momento Kurt fosse da solo con quell’idiota francese lo faceva letteralmente impazzire.

Raggiunse la sua auto quasi correndo e lanciò la sacca all’interno prima di seguirla, lasciandosi cadere sul sedile e portando la testa tra le mani.

Aveva bisogno di parlare con qualcuno e in quel momento gli veniva in mente solo una possibilità. Non avrebbe potuto essere troppo sincero, fare il nome di Kurt era fuori questione, ma forse avrebbe potuto essergli utile comunque.

Doveva vederci più chiaro, ne aveva bisogno o sarebbe impazzito, lo sentiva.

Prese un respiro profondo e mise in moto, abbassando il finestrino e sperando che l’aria fresca l’avrebbe aiutato a rinfrescarsi le idee.

 

***

 

Kurt si sedette al tavolino del Lima Bean mentre Sebastian faceva la coda al bancone per ordinare un caffè per entrambi. Il ragazzo indossava ancora la divisa della sua scuola che, a parere di Kurt, gli donava molto. Era un po’ troppo magro, ma era alto e con delle belle spalle, per non parlare dei suoi occhi che sembravano due zaffiri.

È molto più attraente di Blaine, quindi perché stai continuando a pensare a lui?

Kurt si lasciò sprofondare nella poltroncina, esasperato. Perché quella stupida vocina nella sua testa non voleva saperne di stare zitta? Ok, va bene: forse, ma solo forse, una piccola parte di lui era rimasta per tutto il viaggio concentrata su Blaine.

E con questo? Aveva fatto anche conversazione con Sebastian, l’aveva fatto ridere e si erano punzecchiati un po’ a vicenda. Era ovvio che ci volesse un po’, ma Sebastian era molto meglio di Blaine per lui.

Era gay, tanto per cominciare, particolare che in quel caso faceva decisamente la differenza.

Aveva solo bisogno che la sua testa riuscisse a convincere il suo cuore.

-Ecco il tuo Non-fat Mocha, Principessa. È abbastanza per farti tornare alla realtà?-

-Oh… grazie…- sorrise Kurt prendendo la tazza che Sebastian gli stava porgendo –In che senso tornare alla realtà?-

-Stavi galoppando sul tuo unicorno rosa verso il magico mondo di Fantasilandia.- spiegò il ragazzo sedendosi di fronte a lui –Ma ti assicuro che quaggiù ci sono cose molto più interessanti a cui pensare.-

-Oh, davvero?-

-Non c’è nessun gran figo che ti offre ottimi caffè a Fantasilandia.-

-A questo non avevo pensato!- gli resse il gioco Kurt –Come ho potuto non tener conto di questo particolare?-

-Male, malissimo. Dovrò pensare a come punirti per questo.-

-Sto già tremando.- rise il controtenore, sorseggiando il suo caffè –Spero che avrai pietà di me.-

-Non saprei, vedremo come saprai contrattare.- scherzò Sebastian –Ora, scherzi a parte. Tutto bene? Perché mi sembri davvero distratto e devo ammetterlo, mi piace che le attenzioni dei bei ragazzi con cui esco siano rivolte a me.-

-Credo che tu sia la persona più egocentrica che abbia mai conosciuto.- gli fece notare Kurt, tutto sommato divertito dal carattere sicuro e spigliato del ragazzo.

-Oh, mi dispiace, al nostro primo appuntamento ti porterò uno specchio invece che un mazzo di fiori, così potrai notare la Diva Frustrata che si nasconde dietro la tua faccina da angioletto.-

-Non sono una Diva Frustrata!- protestò Kurt, ridendo.

-Certo che lo sei. È questo che mi ha colpito di te. Dopo il tuo sedere, ovviamente.-

-Ovviamente.- mormorò Kurt, non potendo fare a meno di arrossire a quel complimento così poco sottile –E perché vorresti uscire con una Diva?-

-Beh, forse non te lo aspettavi, ma esco con parecchi ragazzi.-

-Non mi dire.-

-Sbalorditivo, vero?- commentò Sebastian con lo stesso sarcasmo di Kurt –Comunque, non mi capita spesso di uscire con qualcuno che riesca a tenere il mio ritmo.-

-Il tuo ritmo di sfacciata stronzaggine?-

-Come volevasi dimostrare.- sottolineò il ragazzo –Quindi, credi che adesso riuscirò ad avere tutta la tua attenzione?-

Kurt ridacchiò, decidendo che in fondo quel giochino non gli dispiaceva affatto –Dipende da quanto saprai essere interessante.-

 

***

 

Entrato in casa, Blaine si diresse direttamente in cucina. Aveva visto l’auto di sua madre parcheggiata nel vialetto, quindi sapeva di trovarla, e in effetti le sue aspettative non furono deluse: la donna era seduta al grande tavolo della cucina, una tazza di tisana fumante tra le mani mentre sfogliava una rivista d’arredamento.

-Ehi mamma.-

-Ehi tesoro! Non hai idea delle idiozie che dice questa rivista. Degli abbinamenti di colori assurdi… e i tessuti! Mi domando chi abbia approvato di pubblicare una cosa simile.-

-Mh-mh.- disse Blaine, senza sapere cosa rispondere.

-Tutto bene, amore?-

-Sì, io… ho solo… hai qualche minuto?-

-Certo! Vieni, siediti, vuoi una tazza di tisana? O una cioccolata?-

-Prendo un po’ di tisana… faccio io.- aggiunse, fermando la donna che era pronta ad alzarsi –Ecco io dovrei… parlarti di una cosa che è successa a scuola.- disse mentre versava in una tazza una sostanziosa quantità di liquido profumato.

-Qualcuno ti sta dando fastidio?- si preoccupò immediatamente lei, ma il figlio la interruppe rapidamente –No, non è… non riguarda esattamente questo. Ecco… c’è quest… questa persona.- iniziò sedendosi al tavolo –Con cui ho passato parecchio tempo ultimamente. Noi… stiamo molto bene insieme, io sento di… poter essere me stesso, ecco. Capisci cosa intendo?-

La donna sorrise dolcemente –Credo di sì, tesoro.-

-Ecco. Solo che… ultimamente quando sono con… questa persona mi sento strano. C’è qualcosa che non capisco, soprattutto… beh.- giocherellò con il cucchiaino e prese un sorso di tisana, tanto per prendere tempo in modo da trovare le parole migliori –Ha conosciuto un ragazzo venerdì sera e sono usciti insieme oggi pomeriggio. Io… non lo so, davvero, non riesco a dare un nome a queste… cose che sento. È normale che un amicizia ti faccia sentire così strano? Non mi era mai successo prima… non so come gestirlo.-

-Blaine… tesoro.- sorrise la madre, sfiorandogli la mano con una carezza leggera –Non si chiama amicizia.-

Il ragazzo si accigliò, confuso –Cosa?-

-Caro, è ovvio che questa ragazza non è solo un’amica per te. Hai una cotta, mi sembra molto evidente.- spiegò in tono intenerito.

Blaine sbarrò gli occhi mentre nella sua mente calava all’improvviso il buio più totale –Ma… ma no, non…-

-Prova a rifletterci un secondo, tesoro: hai molti amici e amiche. Per qualcuno di loro ti sei mai sentito come ti senti per questa ragazza?-

Blaine abbassò lo sguardo mentre all’improvviso ogni cosa assumeva una piega diversa. La risposta era no, decisamente. Aveva sempre saputo che Kurt aveva qualcosa di diverso, per lui. L’aveva cambiato, aveva aperto delle parti di sé che nemmeno sapeva di possedere. Stare vicino a lui era diverso, scatenava dentro di lui cose che non aveva mai conosciuto e… giovedì, quando avevano provato quel pezzo insieme era stato… incredibile.

Oh Dio…

-E ora questo ragazzo che è spuntato venerdì. Non lo conosci, giusto? Eppure ti infastidisce. È ovvio che sei geloso.- continuò la madre mentre sorrideva come se sapesse tutto.

Ma non era così, non sapeva tutto.

Grazie al cielo non sapeva tutto.

-Io… io credo… devo fare dei compiti.- disse, abbandonando la tisana a metà e balzando in piedi.

-Blaine.- lo fermò la donna –Non devi preoccuparti. È una cosa normale, sai?-

Normale. Normale. Normale, normale, normalenormalenormalenormale.

Blaine annuì rapidamente e uscì dalla cucina, dirigendosi verso la sua stanza quasi di corsa. Non appena fu solo, al sicuro tra quelle quattro mura, si appoggiò con le spalle alla porta e si lasciò scivolare finché non fu seduto sul pavimento.

Chiuse gli occhi che, senza che se ne rendesse conto, si erano colmati di lacrime, ma non funzionò. Non appena lo fece gli comparve davanti un’immagine di Kurt, bellissimo con quel sorriso un po’ timido e gli occhi luminosi e…

Bellissimo. Bellissimo.

È normale pensare che un amico sia bellissimo? Attraente… perfetto?

Strinse le mani in due pugni, fino a che non sentì le unghie penetrare nella carne morbida del palmo -Oddio.- esalò debolmente, dopodiché lasciò che le lacrime scorressero libere lungo le sue guance arrossate.

Era possibile? Poteva davvero avere una… cotta per un ragazzo… per Kurt?

 

 

______________________L’angolo di Jane

Ed eccoci quiiiii!!

Sono riuscita a riscrivere il capitolo con puntualità, viva me! Non credevo di farcela ma eccoci qui… tecnicamente è ancora domenica, ma domani è una giornata totalmente occupata quindi vi lascio il capitolo ora!

Così… Kurt è uscito con Bas. Che ve ne pare? Lo so, Sebastian è molto più stronzo, ma ho pensato che visto che dopotutto ci sta provando con Kurt sarebbe stato un po’ più morbido con lui. E Blaine… a volte è chi meno ce lo aspettiamo, inconsapevolmente, ad aprirci gli occhi!

Detto ciò… niente. Mi aspetta una settimana impegnativa quindi spero di riuscire a essere puntuale anche col prossimo aggiornamento! Aspetto di sentire cosa ne pensate di Bas, della mamma di Blaine e di tutto ciò :P

Un bacione, cupcakes!!

Jane

  
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