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Autore: Tommos    03/03/2014    1 recensioni
Storia d'amore. Forse solo una banale storia tra adolescenti o forse il racconto delle infinite e piu varie sfaccettature dell'amore, messe alla prova dalle avventure della vita.
Dimenticarsi di se stessi, vivere di un'altra persona. E' possibile?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dei brividi mi percorsero la schiena e chiusi gli occhi involontariamente, abbandonandomi a quelle sensazioni cosi forti da togliere il fiato. Respirai profondamente per colmare  il debito d’aria nei miei polmoni e subito dopo la mia bocca si schiuse per sfiorare la sua in un bacio dolce, delicato.. che si trasformò in una disperata ricerca d’amore rendendolo cosi un bacio passionale e travolgente. Il suo respiro era irregolare e pesante, l’aria sapeva di amore, sapeva di noi. Il suo profumo, quello che sognavo da ormai troppe notti, mi riempiva e mi faceva sprofondare in un luogo a dir poco magico dove nient’altro esisteva al di fuori di noi due. Spostai le mani sui suoi fianchi assecondandolo nei movimenti. Incontrai i suoi occhi color nocciola intenso che mi scrutavano e a mia volta ricambiai lo sguardo.. non dicevamo una parola, nella stanza si poteva sentire solo il rumore dei nostri respiri che si muovevano all’unisono e quello dei nostri corpi che si toccavano, ma era come se potessimo leggerci dentro, esattamente come se tutte le parole non dette, i sentimenti celati e le paure più nascoste di entrambi fossero perfettamente visibili all’altro. Non avevo idea di quanto tempo era trascorso da quando guardai per l’ultima volta l’orologio, ma doveva essersi fatto tardi perché il sole era calato e ci ritrovavamo in una penombra rilassante e rassicurante.
Aggiustai il cuscino e mi avvicinai di più alle coperte per far aderire meglio i nostri corpi.
Ti amo perfettina
Lo sentii dire debolmente, tra un sospiro e l’altro.

*Entrai nella classe di biologia e lo vidi accasciato sul banco con un libro di non so quale materia aperto, il viso stanco.. delle orribili occhiaie troppo marcate e un orrendo segno accanto all’occhio che si prolungava sulla fronte. Mi sedetti qualche banco  più in la per non dare nell’occhio, in quanto era circondato da una serie di banchi vuoti, e sistemai le mie cose. La lezione iniziò monotona e noiosa come non mai.. passata circa mezz’ora il professore ordinò di svolgere degli esercizi a gruppi di 3 persone, cosi io capitai con la persona più stramba e cupa della scuola, signori e signore ecco a voi Luke Dixon, e un altro imbecille che avevo gia adocchiato qualche lezione precedente. Mi sentivo le guance in fiamme, ma con indifferenza e serietà trasportai le mie cose all’altro banco e mi sedetti sgraziatamente. Lui non alzò nemmeno lo sguardo  mentre l’altro idiota mi guardò rintronato sorridendo come un ebete. Cercai di portare a termine l’esercizio ignorando le battutine squallide dell’imbranato e di fissare il meno possibile il tenebroso.
“Tracheidi” sputò fuori all’improvviso.
“Che?” esclamai io, quasi spaventata. Non aveva aperto bocca nemmeno per un secondo. Lo ignorai come d’abitudine e continuai. Arrivai fino alla fine dell’esercizio e..
“Fibrotracheidi” dissi soddisfatta,con decisione.
“E io cos’avevo detto?”
“E’ diverso..i fibrotracheidi hanno proprietà molto pi..”
“Sisi perfettina, va bene, hai ragione. Consegna e vieni in mensa con me. Ok?”
Gli feci una smorfia e mi alzai.*
Feci un altro respiro, mi diede un casto bacio. La testa si riempì, di cosa non lo so.. So solo che mi sentivo piena. Piena di un amore vero, sicuro, che mi rendeva forte. Piena come se tutto quello che avevo avuto fino a quel momento fosse stato nulla, piena come se per tutta la mia vita mi fosse sempre mancato qualcosa. Piena di gioia, di beatitudine.
La vista si era annebbiata e sentivo il calore delle lacrime che bruciava negli occhi ormai gonfi.
Scese una lacrima.
Ti amo” gli sussurrai all’orecchio.
  
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