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Autore: Laypa    03/03/2014    0 recensioni
La miglio telenovela che la Disney abbia mai prodotto. La storia più bella. Più romantica, più dolce, più divertente, più travolgente. La prova che la musica può cambiare una vita, e l'amore può addolcirla, ma anche renderla triste. La prova che la vita è bella così com'è, da vivere nel proprio mondo, con passione, per essere migliori.
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Prologo       L’aeroporto di Madrid
 
C’era una volta, una principessa bellissima, in un aeroporto.
Diciamo che quella “volta” in cui avviene la nostra storia non era molto lontana dal nostro presente e che la nostra bellissima principessa era una ragazza di Buenos Aires, costretta a viaggiare per tutto il mondo per il lavoro del padre, che era un ingegnere ambientale. Violetta, questo era il nome della nostra principessa, era una ragazza di quindici anni (sia chiaro che non aveva legami con la famiglia reale di nessuna monarchia, ma sembrava proprio una piccola reginetta),e aveva una vita un po’ grigia. Girovagando per tutto il mondo, aveva sempre vissuto in un albergo diverso ogni settimana e non frequentava una scuola: c’era un’istitutrice privata che la seguiva negli studi e viaggiava insieme a lei per tutto il pianeta. A soli tre anni Violetta ebbe una grande perdita. Sua madre ,la bellissima, famosissima e bravissima cantante lirica Maria Saramego,morì in un incidente stradale durante una tournée. Maria amava così tanto la musica classica che chiamò la figlioletta Violetta, proprio come la protagonista de “La Traviata”,di Giuseppe Verdi. German, padre di Vilu (diminutivo affettuoso di Violetta), rimase così scosso dal lutto che decise di tagliare tutti i contatti con la famiglia della moglie, e di tenere nascosto alla figlia tutto quel che riguardasse il passato della madre, per paura di far soffrire Violetta.
La povera Vilu crebbe così , senza amici, senza una fissa dimora.
Lei era bellissima. Tra le ragazze più belle del mondo. Il suo volto affusolato, con il naso all’insù e i grandi ed espressivi occhi marroni, era l’immagine dell’eleganza. Se si vuole parlare del fisico,beh,era la perfezione. Aveva tutte forme al posto giusto, per i suoi quindici anni era piuttosto raro.Era magrissima. Due sottilissime gambe reggevano il suo splendido corpo da modella. Se non fosse stata timida, impacciata, maldestra,pasticciona e un po’ ingenua, sarebbe stata l’obbiettivo principale di tutti i ragazzi della sua età.                                                                                                                                                    
Il suo stile era molto particolare. Non era né glamour né alla moda, neanche troppo sciatto o noioso. Indossava di solito ampie gonne a ruota a vita alta, con motivi floreali, a colori chiari, camicette senza manica o t-shirt con disegni infantili, come unicorni o arcobaleni. Era molto difficile vederle addosso i pantaloni. In ogni caso non era il genere di ragazza-vamp che pensa esclusivamente all’aspetto esteriore.
Era un animo profondo. Amava leggere, studiare e soprattutto scrivere nel suo diario segreto. Lì dentro c’era il suo mondo. Poesie, disegni, aneddoti da non dimenticare, sogni, speranze, svariate liste di quel che le piaceva e liste nere. Scriveva di frivolezze, come tutte le quindicenni della Terra, per esempio scriveva di rossetti, ombretti, bei vestiti, attori e cantanti molto belli, e scriveva di tutto quello che detestava. Scriveva anche dei suoi viaggi, e incollava foro, francobolli e cartoline sulle pagine lilla dal profumo di lavanda. In una pagina c’era una lista in cui classificava tutte le sue istitutrici, in base a come insegnavano, a quanto erano severe, all’alimentazione, ma nessuna delle insegnanti private riusciva a scalare la classifica oltre il 50° posto.
Questa era la vita di Violetta. Lei sapeva che il suo papà German stava facendo tutto questo per il suo bene, ma sapeva che la sua vita era sul punto di cambiare.
Torniamo all’aeroporto.
Violetta, angelica, eterea, era  al bar, scrivendo sul suo diario. Ad un tratto sente una voce dall’altoparlante:”Ultima chiamata per il volo diretto a Buenos Aires.Per favore, presentarsi all’imbarco 14.”.Ecco. Vilu sarebbe ritornata a casa, a Buenso Aires, il luogo della suo vita prima dei tre anni. Violetta si precipitò velocemente al tavolo dove German e l’istitutrice stavano chiacchierando. Di che mai discutevano? La professoressa privata spiegava al signor German Castillo come prendere le precauzioni dall’imminente adolescenza di Violetta, proprio come se fosse un virus da combattere con un potente vaccino.”Lei sa come sono le ragazzine a quell’età.” Diceva l’insegnante ”vivono fuori dal mondo, nei loro sogni. E tutta la responsabilità di chi è?”                                                                                                                         “Di internet?”ironizzò German.                                                                                                                                                                      
“Non dica sciocchezze. Quando lo spirito di un’adolescente si sveglia non c’è nulla al mondo che lo trattenga. E’ come un virus, e infetta la circolazione sanguigna: è l’innamoramento cronico! Hanno la testa da un’altra parte,anzi mi correggo, l’hanno in ebollizione!”
Ma ecco Vilu. La ragazza non ascoltava i dialoghi tra i due adulti. Lei pensava solo al suo ritorno da Madrid  a Buenos Aires, tra il tumulto tipico degli aeroporti, tra valigie, piloti e hostess che corrono da tutte le parti.
“Violetta, che stai facendo?” German la riportava sulla Terra.
Ed ecco che inizia una discussione abituale tra Violetta e suo padre.” Dai Vilu, su con la vita! A Buenos Aires c’è Olga che ti sta preparando una buonissima torta al cioccolato, e Jade ti sta organizzando una fantastica festa di compleanno per i tuoi 16 anni!”                                                                                                               “Papà, preferisco la torta al cioccolato. A Jade non interessa la mia festa di compleanno. Di’ un po’, chi ci sarà alla mia festa? I suoi amici o i miei? Ah giusto, io non ho amici, siamo sempre in giro, non riesco mai a farmene.”                                                                                                                                                                   Jade era la nuova fidanzata di German, e Violetta non  la poteva per niente sopportare
 
E presero l’aereo. E Violetta non sapeva , non poteva immaginare come quel viaggio le avrebbe sconvolto per sempre la vita, portandola in una dimensione  sempre così vicina a lei, la poteva quasi toccare, solo non ci aveva mai provato.
 
Ecco la storia di Violetta,la più bella tra le storie.





ANGOLO DELL'AUTRICE:HO INTENZIONE DI SCRIVERE LA VERSIONE ROMANZATA DI VIOLETA. MI DITE CHE VE NE PENSATE, SE DEVO CONTINUARE OPPURE NO. I DIALOGHI LI CAMBIEò, PER RENDERE TUTTO DIVERSO DALLA TV.VI PREGO RECENSITE!!!!!
  
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