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Autore: Eilish    03/03/2014    5 recensioni
Kagome, ragazza vivace ma con una brutta ferita che la sta, lentamente, schiacciando.
Questa è la storia della sua salvezza.
Del loro incontro.
Del loro amore.
E chissà, forse anche del loro addio.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Kagome, Svegliatiiiiiiii, o farai tardi a scuola!!!”, eccola, la soave voce di una madre che fa destare dal dolce sonno la figlia. Quest’ultima, cercando di chiamare a se tutte le sue forze, si alza dall’amato letto e si dirige verso  il bagno ancora con gli occhi chiusi, andando a sbattere contro tutti gli angoli dei mobili che le impedivano il passaggio. Arrivata finalmente si guarda allo specchio sperando di essersi svegliata in stile “principessa”, ma purtroppo tutte le sue aspettative andarono a farsi benedire.
Aveva la matita sbavata che arrivava persino fino alle guance, il rossetto, messo perfettamente sulle labbra poche ore prima, faceva invidia al look di Joker, per non parlare dei capelli… già, i capelli erano quelli messi peggio, a giudicare dalla puzza che emanavano, pensò che forse in un attimo di pazzia ieri sera si buttò la birra addosso facendoli diventare cotonati e pronti per un concerto rock, e come se non bastasse aveva un mal di testa atroce e una nausea pazzesca, sintomi di una bella sbronza.

“ O mamma!!!”

Dopo aver visto il mostro che era Kagome si precipitò in bagno dove rimase per una buona mezz’ora sotto la doccia, fece sparire quella faccia da drogata per dare posto a quella che, finalmente, poteva dire di essere lei. Si guardò allo specchio sperando che il risultato, questa volta, fosse decente: i capelli mossi color ebano le scendevano ordinati e lucenti fino ad arrivare a metà schiena, magra quanto basta con tutte le curve al punto giusto, labbra carnose prive di macchie rosse, sopra di esse il nasino piccolo che le dava una espressione da bambina, e gli occhi pieni di vita ma con una piccola imperfezione.
Un frammento piccolissimo di sofferenza legata a quel maledetto giorno.
Giorno in cui perse la persona più importante della sua vita.
Destata dai brutti ricordi, si vestì velocemente, scese al piano di sotto, salutò la madre e il fratellino più piccolo Sota, e senza fare colazione uscì fuori di casa dove al cancello trovò la sua migliore amica ad aspettarla. Come sempre.
 
“brutta idiota, quando ancora pensavi di farmi aspettare, è mezz’ ora che sono qui, un vecchio addirittura mi ha chiesto se mi ero persa, ma si può sapere perché non ti svegli mai in tempo?...”

Sango Hiraikotsu, sua migliore amica dai tempi dell’asilo, una bomba umana di isteria mista a dolcezza, ogni volta la faceva ridere, non aveva mai conosciuto una persona più lunatica, era incredibile. Più alta di lei, di qualche centimetro, capelli lunghi castani che spesso e volentieri legava in una coda alta, magra e slanciata, occhi castano chiaro, ma quando inizia ad arrabbiarsi tendono quasi al nero. Particolarità strana, come lei infondo. Era cosi grata a Dio che gliel’ avesse donata, se no a quest’ora…

“ma mi stai ascoltando? O sto parlando da sola di nuovo, come tutte le volte che ti richiamo?”

“ti ascolto, ti ascolto… ho capito la prossima volta mi metterò tre sveglie” rispende Kagome ridendo e iniziando a camminare verso scuola

“Si vabbè, e faranno la fine di tutte le altre sveglie, lanciate fuori dalla finestra perché ti disturbavano il sonno”

“Mm dettagli. Cambiando discorso, ci credi che siamo già al primo giorno di scuola dell’ultimo anno di superiori? Mamma mia, sembra ieri che abbiamo messo piede li dentro.”

“Non me ne parlare, questi anni sono stati la causa del mio brutto carattere. Comunque tu non vuoi sapere che cosa è successo ieri sera, quando siamo andate a ballare per festeggiare il mio compleanno?”, dice Sango con sguardo malizioso.

“perché che è successo? Io mi ricordo soltanto di avere bevuto un po troppo e di essermi ritrovata stamattina nel letto come una zombie”

“ahahaha te lo dico subito cara amica mia, vabbè che hai bevuto come una spugna è scontato, ma poi un certo ragazzo ti è venuto vicino”

“ti prego non dirmi che era lui, ti scongiuro, tutti ma non lui” supplica Kagome con aria preoccupata mentre varcano l’entrata della scuola

“eheheh mi dispiace ma era proprio lui, e dovevi vedere  come ti guardava, ma soprattutto quante volte ha provato a baciarti”

“Ti prego non dirmi che mi sono fatta baciare da lui, perché inizio a scavarmi la fossa e mi ci seppellisco viva”

“No, tranquilla la scena più esilarante è stato vedere te che lo allontanavi e che gli urlavi “vattene, non ti amo, mettitelo in testa”, la sua faccia era pietrificata, e se n'è andato senza nemmeno salutare” dice Sango rifacendo anche la voce di Kagome, alla gallina maniera.

“ O mio Dio, ma perché non lo capisce, eppure gliel’ho ripetuto fino alla nausea che non voglio nient’altro se non l’amicizia da lui”

“Senti Kagome, lui è un ragazzo molto bello, è simpatico, si, forse un po’ troppo appiccicoso, ma ci tiene a te, si vede, si vedeva quando si è dichiarato l’anno scorso e si è visto ieri quando lo hai rifiutato anche da ubriaca, perché non gli dai una possibilità?”

“ No. Ne abbiamo già parlato. Io non mi innamorerò mai.” Ribadisce Kagome gelida come il ghiaccio

Sango si rese conto di essere stata un po indisponete, ma vedere Kagome, la sua “sorellina” soffrire ancora cosi tanto, da quel giorno le lacera l’anima. Maledetto quel giorno, maledetto quel fottutissimo camion, è solo colpa sua se ora la sua migliore amica vive privandosi della cosa più preziosa.
 
Dell’amore.
  
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