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Autore: choco_jenn    03/03/2014    1 recensioni
La mia prima storia :3
||Emma è una ragazza di 15 anni, appartenente al distretto 8. Deve cercare di vincere i 37esimi Hunger Games o dirà addio per sempre a Colin, il ragazzo dai capelli rossi. ||
"E ricorda, l’unico modo per non farsi spezzare il cuore è far finta di non averlo"
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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La mietitura 

Oggi era il giorno della mietitura.

Sono Emma, ho 15 anni e oggi saranno celebrati i 37esimi Hunger  Games.

Saluto Laura, la mia migliore amica. La lezione di danza era finita. Si, lo so, se venissi estratta la danza non mi servirà a molto, ma questo non succederà. sono sudata, i capelli che erano raccolti in un grazioso chignon si sono sciolti. Sembro uno scoiattolo assetato alla ricerca dell’acqua. Mi avvio verso casa, dove mi aspettano mamma e papà. Apro la porta e mi fiondo subito in bagno, devo essere impeccabile per la mietitura. Strofino con violenza, cercando di eliminare l’odore di sudore che ho sulla pelle, poi indosso una camicia lilla, ma un lilla molto chiaro, come quello di un fiore che ha paura di sbocciare; dei pantaloni molto larghi, prima appartenevano a mio padre, color verde militare, e degli scarponi color fango. Sulla testa, rifaccio lo chignon che avevo in precedenza appuntando in qua e in là qualche spillone dorato. Sono pronta. Laura mi aspetta fuori casa, splendente anche lei. Ah, giusto, dimenticavo, sono del distretto 8. Non faccio parte di un distretto ricchissimo ma non sono messa così tanto male come sembra. Ci avviamo verso il luogo della mietitura, dove tanti pacificatori ci dispongono in file per prendere un campione del nostro sangue e registrarci. Una donna, vestita con un lungo abito rosa e dei lunghi capelli biondi. Ci presenta brevemente la storia di Panem e degli Hunger Games (sempre lo stesso filmato da tanti anni). Finito il filmato, arriva il momento della mietitura. “Prima le signore”, ovvio, che domande. Nell’aria c’è qualcosa di diverso dal solito, decisamente. Mi tengo stretta a Laura, lei mi sostiene. Sto male, ho bisogno di aria, sarà la pressione bassa, come al solito. La donna sul palco mette una mano nella boccetta di vetro e prende un fogliettino bianco: silenzio, io rimango senza fiato, mi sento svenire.

-Emma Aftershnee. Dai cucciola, dove sei? Fatti avanti

Ora si che svengo sul serio. Quella ero io. Barcollante, senza capire chiaramente cosa sta succedendo, vado avanti, salgo le scale per il palco e resto in piedi guardando la folla. Riesco a scorgere Colin. Dio mio, con quei capelli rossi e quegli occhi azzurri, è un dio. Ora è il turno del tributo maschio: Mario Eastcoast, mai visto in vita mia. Ci stringiamo la mano, siamo entrambi determinati a vincere. Più di una volta il nostro distretto ce l’ha fatta, e ce la farà anche questa volta.
-Venite con me, vi mostro la strada. – Dice quella bizzarra presentatrice. –Per qualsiasi cosa, io sono Regina. – Ci fa l’occhiolino e ci fa segno di seguirla.

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Quadrato dell’autrice
Bitch please, sono trasgre!!11!one! xdxd
Okay, questa è la mia prima storia, fatemi sapere cosa ne pensate. Ho già tutto in mente, mi vengono i brividi solo a pensarci.
Ah no, quella è la finestra aperta.
Ma perché le mamme non le chiudono mai?

 
  
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