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Autore: faith84    03/03/2014    7 recensioni
Forse Molti di voi conosceranno l'opera del grande Bardo "Molto rumore per nulla" (Much ado about nothing)... immaginate se Shakespeare fosse stato giapponese e i protagonisti della vicenda fossero stati Ranma Akane e i loro amici e familiari! Di sicuro il rumore sarebbe stato MOLTO, conoscendoli! L'opera presenta alcuni punti in comune con l'originale e anche alcune frasi direttamente riprese da Shakespeare. Spero di avervi incuriosito e invogliato a leggere questa mini serie.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Atto II


I due rientrarono nel cortile interno e Akane chiuse le porte dietro di sé. “Per i Kami, si può sapere cosa TI è preso?” le chiese Ranma massaggiandosi ancora il capo dolorante.
“Ecco...” Akane era stupita, tanto dalla propria reazione, quanto dal fatto che lui le stesse dando del tu.
“Allora?” Ranma la fissava, ma non sembrava arrabbiato, più che altro incuriosito e... sì... divertito.
“E' vero?” disse allora Akane.
“Se intendi il fatto che sei una ragazza violenta, poco femminile... l'evidenza è sotto i nostri occhi!” rispose Ranma, sarcastico.
“Intendevo dire... è vero che hai fatto tutto questo per il principe Tofu e Kasumi?” Akane non immaginava che in fondo il suo arcinemico avesse un animo gentile.
“Sì... cioè... dopo tutto il mio signore aveva bisogno di me e... nutro massima stima per tu... vostra sorella!” disse il barone, visibilmente in imbarazzo, poiché la piccola Tendo lo scrutava attentamente negli occhi.
Non immaginavo che...” Akane interdetta abbassò lo sguardo.
“State... Stai... cercando di chiedermi perdono?” il barone si avvicinò per vederle meglio il volto.
“Io... come va la vostra testa?”
“Come al solito, oltre alla lingua tagliente, avete anche la mano pesante, ma ci si fa l'abitudine... poi ho il cranio duro...Ma si può sapere perché eravate così arrabbiata?” “E' che... pensavo voleste sposare...” Ranma era stupito... cosa stava cercando di dirgli Akane. I due presero a fissarsi senza più sapere cosa dire.


“Nabiki, figlia mia riesci a sentire di cosa stanno parlando ?” la voce di Soun Tendo.
“Se non avessi il vostro gomito nell'orecchio, padre...”
“Nobile Ryoga vedete qualcosa?” chiese Kasumi.
“Aha! Brutta egoista, come osi rapire il mio adorato barone per passare del tempo da sola con lui?” Shampoo, saltò il muretto e gli incauti osservatori della scena furono scoperti. Anche il principe era tra loro.
“E chi è che vuole passare del tempo con questo maniaco? Preferirei trascorrere la serata in compagnia dei corvi...lingue più cortesi e spirito più arguto!” urlò Akane rossa in volto.
“Ma se un attimo fa mi stavate implorando di scusare la vostra folle intemperanza! Non c'è proprio nulla da fare con voi! E sappiate che la cosa è reciproca, per quanto riguarda la compagnia dei corvi! Anzi direi cornacchie, esseri che reputo più aggraziati e gentili di voi! Mio buon principe datemi una qualsiasi missione ve ne prego... non avete nessuna ambasciata per i Mongoli? Non volete vada a caccia di conigli sulla luna?” ironizzò Ranma, guardando sdegnato la piccola Tendo.
“Mio fidato amico la tua missione è intrattenermi con la tua compagnia!” disse il nobile Tofu sorridendo.
“Mio principe non costringetemi a rimanere un minuto in più nello stesso luogo dove dimora una simile catastrofe dalle vaghe fattezze femminili, che ha evidentemente bisogno di un santone che le esorcizzi l'Oni che ha in corpo! Preferisco andar in capo al mondo, piuttosto che parlare ancora a questa strega!” detto questo il giovane barone fece per andarsene, mentre il nobile Soun Tendo dava sfogo a tutta la sua tristezza, chiedendosi perché la vicenda non aveva avuto la conclusione da lui sperata. Shampoo volle seguirlo, ma Ukyo le fece abilmente lo sgambetto e le due ricominciarono a litigare.
“Dolce Akane avete annientato il nobile Saotome! Avete perduto il suo cuore.” intervenne il principe.
“Per perdere qualcosa bisogna prima averla possuduta, vostra grazia.” mormorò Akane poi cambiò tono “Ma suvvia, bisogna festeggiare le nozze imminenti, non preoccuparsi di stupidi pieni di sè! Kasumi, sono così felice per te, sorellina e ovviamente per voi principe Tofu.”
Il giovane nobile iniziò a percorrere saltellando tutto il muro di cinta del palazzo, mentre i presenti si congratularono con la futura sposa. “Oh Akane, come mi piacerebbe vedere anche te maritata con un giovane dabbene!” pianse calde lacrime lo shogun.
“Quando i Kami faranno gli uomini di materie più nobili forse... ma non ci conterei! Probabilmente finirò nel paradiso delle zitelle!” commentò la ragazza.
“Oh mia dolcissima Akane Tendo, io non chiedo di meglio di essere colui con la quale condividerete la vostra intera esiste...” Sbam. Il giovane Kuno non fece in tempo a finire la frase che fu spedito in orbita da un potente gancio destro di Akane, che per quella sera aveva esaurito la pazienza.
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La festa era giunta quasi al termine e a parte alcuni invitati, gli altri si erano già ritirati nelle stanze del palazzo. Un gruppetto composto dal principe, ritornato in possesso delle proprie facoltà mentali, Ryoga, Mousse, Kasumi, Nabiki, Ukyo e Soun Tendo rimaneva ancora a chiacchierare attorno al fuoco. “Vostra figlia Akane è uno spirito indomito, mio buon Soun! Peccato che non voglia prendere marito!” rise il Nobile Tofu. “Tutti i suoi corteggiatori finiscono in maniera assai grama, mio principe!” rispose il padre della giovane con le lacrime agli occhi. “Sono convinto che Akane sarebbe una moglie perfetta per il nostro valoroso barone!” disse il giovane Tofu. “Ci vorrà il bello e il cattivo tempo per fargli ammettere una cosa simile!” intervenne Nabiki “Ma se lor signori volessero pagarmi un umile obolo, potrei loro esporre il mio piano per convincere quei due testardi orgogliosi a farsi avanti!” “Nabiki!” la riprese la dolce Kasumi. “Va bene, va bene, mia saggi sorella! Siete tutti con me, per questa fatica degna di un gigante?” Ukyo e Ryoga si guardarono un po' tristi, ma poi fecero un cenno di assenso, imitati poi dagli altri. “Se l'impresa riesce saremmo poi considerati le nuove divinità dell'amore!” concluse il principe Tofu. E il gruppo iniziò a elaborare il progetto, che nelle loro intenzioni, avrebbe portato i due giovani orgogliosi ad ammettere i propri sentimenti, ormai palesi a tutti, tranne che a loro.
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“Mio fedele Sasuke! Non ci è riuscita, dunque l'astuzia di mandar a monte le nozze! Il mio cuore sanguina, chiede vendetta! Sono assai amareggiato dal vedere che il principe è riuscito ad ottenere la mano della bellissima Kasumi... Non ho più lacrime per...” “Mio signore!” lo interruppero a una voce Sasuke e Gonsunkugi. “Non è detta l'ultima parola! So per certo che una delle compagne della nobile Tendo si schiererebbe dalla nostra parte, se solo glielo chiedessimo!” “E chi, di grazia?” “La nobile Shampoo. Ora a quanto pare c'è in ballo il progetto di far maritare anche la più giovane delle ragazze e pensate un po' con chi? Il barone Saotome!” “Quel cafone senza onore! Non posso lasciare la mia dolce Akane Tendo nelle grinfie di quel balordo! Fate subito chiamare la nobile Shampoo nelle mie stanze e se i Kami saranno favorevoli, impediremo questa unione!” e di nuovo il principe Kuno proruppe in una risata malvagia.
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Era un bel mattino riscaldato dal sole e Ranma passeggiava per il giardino est dell'enorme palazzo, ragionando ad alta voce “Ma possibile che vogliano a tutti i costi che sposi quella violenta e testarda ragazza? Non riesco davvero a capire cosa ci trovino tutti i suoi pretendenti! Ha un pessimo carattere, è ingestibile e con lei non si riesce proprio a ragionare! Sembrano tutti rimbecillire una volta caduti nelle reti dell'amore... Mousse, Ryoga... Per non parlare poi del principe! Non riesco a comprendere come l'amore possa mutare in tal modo un uomo. Egli, che in battaglia si gettava sui nemici con sprezzo del pericolo ora... completamente rimbambito dall'amore! Riuscirebbe questo sentimento a fare un cambiamento simile anche in me? Sono quasi convinto che potrebbe trasformarmi in un mazzo di rose, ma mai in un idiota! Ma guarda, eccolo là il principe innamorato... ci sono anche Ryoga e Mousse! Non ho proprio voglia di sorbirmi lagne sull'amore. Mi nasconderò tra queste siepi.” I tre giovani si godevano la mattinata al fresco riparo di un enorme albero, sulle rive di un piccolo stagno e intanto conversavano a bassa voce. “Vedete il nostro uomo, mio signore?” chiese Mousse. “Nascosto dietro la siepe.” rispose il principe. Stava per raggiungerli il nobile Soun, seguito da un giovane che suonava una bella melodia. “Mio caro Soun...” lo accolse il principe. “Nobili signori... vi godete questa splendida giornata? Ho pensato di allietarvi con un po' di musica... Wuryamu!” lo Shogun incitò il giovane che prese a cantare. “Meravigliosa, ragazzo e gran bella voce, parola mia!” intervenne Mousse rivolto a un arbusto. “Bah... come si può definire musica quel baccano... nemmeno le cicale fanno tanto scompiglio!” mormorò Ranma, sempre nascosto dietro l'alta siepe. “Non vedo il valente Saotome con voi!” esclamò lo Shogun “Allora forse potremmo riprendere QUEL discorso, nobile Tofu?” “Mi dicevate ieri notte che vostra figlia, la dolce Akane, si sarebbe innamorata!” Crash... Ranma aveva spezzato un ramo della siepe, ma nessuno sembrava aver udito il rumore. “Precisamente! E sarete forse stupito, mio buon principe nel sapere che l'oggetto dei suoi desideri è niente meno che il vostro fido barone Saotome!” CRASH.... un'altra notizia del genere e la siepe non avrebbe retto. Ranma sentì i battiti del suo cuore aumentare vertiginosamente. “Vi sarete sbagliato, nobile Soun! Sembrava schifarlo con tutte le proprie forze!” intervenne Ryoga. “Ma tu guarda quell'idiota! Bell'amico!” disse Ranma. “Assolutamente no, gentile conte! Mai segni di bruciante passione furono più evidenti!” affermò con sicurezza lo Shogun. “Forza signori che ormai l'uccellino è in gabbia!” disse Mousse sottovoce. “E quali segni, signore?” chiese il principe Tofu. Il nobile Tendo si avvicinò ai giovani e mormorò qualcosa a bassa voce. “Non ho sentito un accidenti, per i Kami!” si lagnò Ranma. “Addirittura! Allora forse dovremmo informare Ranma!” sostenne il duca Mousse. “Ma chi? Quello scriteriato? Non conosco nessuno che più di lui denigri l'amore!” intervenne il conte Ryoga. “Lei afferma di non poter dichiarare il suo sentimento, dopo tutte le volte che l'ha deriso e maltrattato!” continuò lo Shogun “Ha scritto decine di lettere mentre lui era in guerra, ma mai ha trovato il coraggio di fargliele avere e ha finito con ridurle in pezzi! Mia figlia Kasumi mi ha raccontato anche che Akane preferirebbe morire che dargli un qualsiasi segno di ciò che le agita i sensi!” “Quell'insensato di Ranma si farebbe beffe di lei!” disse il conte. “ La mia adorabile Kasumi è certa che la sua giovane sorella morirà di vergogna anche se lui dovesse corteggiarla, prima che ogni astio tra loro sia deposto!” il principe assunse un sorriso ebete parlando della futura moglie, ma riuscì a mantenere un certo grado di lucidità, segno che stava gradualmente migliorando nel suo approccio con l'amata. “Se avesse rivolto il suo cuore a me, l'avrei sposata senza pensarci un istante! Una creatura così perfetta! Che spreco, signori!” disse il conte. “Dunque al momento non v'è soluzione?” aggiunse il principe. “Sarà il caso che la ragazza rivolga altrove i suoi sospiri d'amore e si renda conto che Ranma non è degno delle sue attenzioni!” si intromise Mousse. “No dico, ma stanno scherzando? Akane... rivolgere le sue attenzioni... altrove?” fremette di rabbia il barone, sempre nascosto tra la siepe. “Se non ci casca con tutti i piedi dopo questa sceneggiata...” sussurrò il conte Ryoga: almeno, facendoli finalmente unire, lui sarebbe riuscito a dimenticare quell'amore non corrisposto. “Beh signori, ormai il pranzo dovrebbe essere pronto!” disse infine lo Shogun “Riprenderemo più tardi il discorso, quando si uniranno a noi le nobili Kasumi e Nabiki, che potranno dirci qualcosa di più.” terminò Mousse. Gli onorevoli signori abbandonarono in fretta il giardino e il principe suggerì allo Shogun di mandare Akane per comunicare al barone Saotome di raggiungerli a pranzo. Ranma rimasto solo, non aveva idea di cosa pensare. Una volta spariti dalla sua vista i nobili compagni, prese a camminare nervosamente per il giardino. “Quindi il suo atteggiamento violento è dovuto al fatto che non vuole io sospetti nulla del suo amore! E tutti pensano che se lei si facesse avanti, io me ne prenderei gioco, come un buffone! Bella fiducia che hanno in me! Era molto più facile portare avanti questo farsa al massacro, piuttosto che temere di venire respinto o di sposarci solo perché obbligati dai nostri padri! Ma ora so che la ragazza mi ama, come so che potrei finire per ammettere di averla sempre trovata bella e irresistibile... quando ho detto che non avrei mai sposato quell'Oni, non pensavo sarei sopravvissuto alle sue manesche tendenze tanto a lungo da condurla all'altare! Ma che vedo? È lei! E sta venendo qui? Certo che... per i Kami, è davvero bella! Forse potrei iniziare col cambiare atteggiamento per indurla a deporre le armi.” pensò il giovane barone.
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Akane era ancora furibonda per la sera prima... e pensare che per pochi minuti erano riusciti a non sbranarsi e si era pure illusa che ci fosse altro nel cuore di quel buzzurro, oltre a un ego smisurato... E adesso le toccava pure andare a cercarlo per invitarlo a pranzo, come le era stato imposto dal padre. Arrivata di fronte al suo arcinemico, la giovane sfoderò il suo cipiglio più antipatico. “ Sono stata costretta a venire ad invitarvi a pranzo!” quasi ruggì la piccola Tendo. “Beh, io... vi ringrazio per il disturbo!” deglutì Ranma. “ Non disturba me questa ambasciata, quanto a voi questo ringraziamento, barone!” “Dunque non vi dispiace avermi visto? Cioè... per voi è stato un piacere?” “Oh certo! Piacevole come farsi scannare e appendere per i piedi! Se non avete appetito, io me ne vado! Dirò di buttare ai cani le vostre pietanze! Buona giornata, barone!” e Akane se ne andò, lasciando il giovane solo a riflettere. “Dunque non le sono indifferente! Scannare? Come in un tormento amoroso! Cani? Sinonimo di fedeltà! Allora è vero! Akane mi ama! Il disgelo è finalmente in atto!” Ranma, nella sua giovane vita, non era mai stato così felice (e vi dirò, sul suo volto fece capolino una ben nota espressione ebete, tanto deprecata fino a poco prima!).
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La piccola Tendo, (abbandonato il barone che si lasciava andare a imbarazzanti manifestazioni di gioia, non visto da nessuno) intanto era andata a cercare le sue sorelle e Ukyo, le quali stavano ancora godendosi il sole in un'altra zona del giardino. Le vide passeggiare, mentre Kasumi coglieva fiori canticchiando allegramente.
“Sorella, mia cara Ukyo! Sta arrivando Akane.... entrambe sapete cosa dobbiamo fare!” disse Nabiki in un bisbiglio.
“Certamente, mia signora! Avviciniamoci un poco... crede che non l'abbiamo ancora vista!” sussurrò Ukyo.
Si fecero più vicino, facendo finta di niente, poi l'ancella esclamò ad alta voce “Ma mia signora Kasumi, siete davvero certa di ciò che dite? Mi pare incredibile! Il barone Ranma... INNAMORATO DI VOSTRA SORELLA AKANE?!”
Kasumi sorridendo dolcemente rispose “ Così sembra, da ciò che dicono il mio fidanzato e i suoi più fidati amici! Lo conoscono assai bene, troppo per essere tratti in inganno!”
“Quindi ora sarà meglio dirlo a vostra sorella!” riprese Ukyo.
“Io credo non sia il caso Ukyo!” intervenne Nabiki.
“Ma Nabiki, sorella mia! Quel gentiluomo merita tutto l'amore della nostra bella Akane! ” protestò Kasumi.
“Sì certo! Così lei, una volta saputo dei sentimenti di lui, lo distruggerà a bastonate! Conosci forse una ragazza più testarda e orgogliosa di nostra sorella? Ha detto più di una volta che non ha nessuna intenzione di sposarsi, e soprattutto non ha nessuna intenzione di sposare LUI! Sai quanto nostro padre l'ha pregata di pensarci! Ma lei niente! Un mulo sarebbe più accondiscendente!” disse lapidaria Nabiki.
Come in precedenza già un altro ben noto personaggio, anche Akane stava facendo a brandelli la povera siepe (povero giardiniere!) non potendo assolutamente credere alle proprie orecchie.
“Sono convinta che Akane sia assolutamente incapace di innamorarsi di un uomo, per quanto bello, affascinante e di spirito come il barone!” riprese Nabiki.
“Che spreco!” commentò Ukyo.
“Sarebbe meglio che il nobile Saotome consumasse la propria passione in silenzio e poi volgesse altrove i suoi pensieri... magari Shampoo saprebbe consolarlo!” Nabiki diede la stoccata finale e pestò un piede, senza farsi notare dagli occhi che le stavano spiando, a Ukyo, che stava per ribattere furibonda.
Nel mentre, il rumore di una statua in frantumi, fu volutamente ignorato dalle tre ragazze.
“Mie care, si è fatta ora di raggiungere nostro padre e gli ospiti alla tavola imbandita!” fece presente Kasumi.
“Mia signora, siete raggiante e più bella del solito! Sarà un matrimonio splendido!” la guardò sognante Ukyo. Kasumi sorrise con la dolcezza di una dea.
Le ragazze si incamminarono verso il palazzo per raggiungere i commensali, ridendo allegramente per la certezza di aver gettato l'esca giusta. Akane, affannata e rossa in volto, dopo aver distrutto un angolo di giardino, si mise a riflettere ad alta voce.
“Ma è mai possibile? Cosa hanno sentito le mie orecchie? Il principe e i suoi valorosi nobili non possono aver mentito! Lui allora... Io allora...NOI... le mie sorelle e Ukyo credono io non sia capace di amare... come si sbagliano! Da tanto, troppo tempo sto negando la verità a me stessa! Per te, Ranma, io forse... potrei abbandonare l'orgoglio e la testardaggine! Non permetterò a quella smorfiosa di Shampoo di toccarti nemmeno con un dito! Perché, se il tuo cuore davvero mi appartiene, il mio sarà tuo e di nessun altro!” concluse Akane, all'apice della gioia.

FINE SECONDO ATTO.

Note di Faith.
Salve a tutti, egregi! Siccome l'intera storia aveva folgorato la mia mente ed è praticamente venuta fuori di getto, sto facendo piuttosto presto con gli aggiornamenti. Il prossimo capitolo sarà dunque l'ultimo... come vi avevo anticipato infatti si sarebbe trattato di una mini serie (in effetti gestire due serie lunghe sarebbe stato assai impegnativo!)... Spero non sarete delusi e concluderete con me questa piccola avventura. Come magari molti di vopi sanno i testi teatrali sono di solito brevi, anche perché costruiti quasi interamente sui dialoghi. Ho volutamente evitato di annacquare la storia, che altrimenti avrebbe perso di freschezza e sarebbe potuta risultare noiosa. Concludo dicendo che nonostante sia piuttosto breve, mi sta divertendo molto scriverla... spero che voi continuerete a divertirvi nel leggerla. Grazie. Kisses. Faith.
  
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