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Autore: crimsontriforce    26/06/2008    0 recensioni
My fandom has canon self-insertions. Fra il serio e il faceto, la drabble e il paio di pagine, realMyst e Revelation, una serie di istantanee... in soggettiva.
- Buchi nell'acqua e motivazione a sud-est, ovvero: come domandarsi l'ovvio, rimirare l'inutile e prendere un'egregia papera ai piedi di un villaggio dove lo sport nazionale è non filarti. La vita è bella.
- Reductio ad unam: C'è una tomba, sull'isola di Myst.
- Vacanze sull'isola silenziosa: Mia madre mi aveva tanto consigliato di cercare un luogo di villeggiatura esclusivo - vorrei che mi vedesse ora.
- Protezione interrotta: Non credo si sia mai reso conto di quanto fosse buffo con quel cappotto indosso; io, al contrario, non avevo inteso il suo valore, e fu una mancanza più grave.
- Il silenzio delle sfere celesti: “Catherine? Non stai prendendo nota anche di questo, spero?” “Nessuna storia è fatta di soli trionfi, amica mia.” “Atrus dice il giusto. Continua a raccontare.”
- c'Era una volta: Immaginai poi Gehn poco distante, dall'alto della sua postazione di controllo, aguzzare le orecchie e rischiare di strozzarsi con un bicchier d'acqua.
- Il volto dell'occhio di legno. 'Rrrrrrrkh', Anonimo, 1806. Cappello di paglia, stecchi e felce su fungo. Opera andata distrutta nel collasso dell'Era.
Genere: Generale, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '3. Storia antica ma non troppo'
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Primo tentativo in assoluto sul fandom. A chi fosse di passaggio con l'intenzione di leggere una storia sola consiglierei piuttosto (consider it a quest, no, a requesoklasmetto) la terza della raccolta. O comunque di non fuggire a gambe levate per le grosse, grasse imprecisioni qua sotto, che verranno corrette non appena sarò ragionevolmente certa di non inserirne altre al loro posto.

Disclaimer: Gli avvenimenti narrati sono frutto di fantasia. Non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle persone descritte né offenderle in alcun modo. Se possibile, anzi, il tutto è da intendersi come tributo di affettuosa stima.



Cittadina in terra stran(ier)a



Buchi nell'acqua e motivazione a sud-est


Calda mattina assolata. Siedo sul piccolo molo, ferma come una lucertola a godermi la bella giornata tranne che per i piedi nudi che sguazzano nel fresco della laguna.
I miei inutili appunti giacciono sparsi alle mie spalle da quando ho deciso che, per un'ora almeno, mi sarei schiarita le idee dedicandomi a buchi nell'acqua di ben altra caratura: clonk. Preso.
Non riesco a sopprimere un sorriso, anche se mi rendo conto che il mio già questionabile senso dell'umorismo sta raggiungendo nuovi abissi. Buchi nell'acqua, heh. Chissà se con un sasso piatto e qualche rimbalzo riuscirei a centrare anche quelli più lontani da riva. Chissà se succederebbe qualcosa – mi sorprenderebbe fino a un certo punto.
Mentre un muggito in lontananza mi ricorda che ai miei piedi potrebbe succedere qualcosa se non li tolgo in fretta da lì (non ho già sentito da qualche parte questo rumore, a proposito?), torna a porsi una domanda che, seppur retorica, mi accompagna fin dal mio primo giorno su quest'Era: chi me lo fa fare?
Sono arrivata qui con la vaga promessa di tornare a casa quando fossi riuscita a risolvere tutto, ma non è, e mi scoccia dirlo data la grazia con cui mi è stata fatta, un motivo valido. Non sarei arrivata neppure a D'ni se non fossi in grado di collegare a colpo d'occhio (o quasi, suvvia) il fregio sulla presunta vittoria di Gehn alla Fessura col resto della storia che mi ha portata, novella Alice, alla ventura sfogliando un libro. Mi basterebbe quindi scardinare quella dannata botola per poter tornare alla mia casa, ai miei affetti, ai miei studi. Invece sto a un'isola e qualche miglio di distanza, contando buchi nell'acqua e sempre più convinta che quel muggito non mi sia del tutto ignoto. Dunque?
Dunque mi sto divertendo tantissimo, ma questo non mi azzardo neanche a pensarlo troppo forte, visto che, al contrario che nelle splendide Ere immobili collegate a Myst, qui sembra esserci fin troppa gente interessata alla mia persona per farmi sentire completamente a mio agio.
La verità è che... che odio le storie d'amore scontate, odio i colpi di scena su antiche civiltà scomparse e odio ancor più le damigelle in pericolo. E si può dire che proprio per questi tre motivi non me ne andrò finché non avrò visto coi miei occhi questa storia giungere a un lieto fine. Se anche il destino di Riven è segnato, ora so che infinite altre Ere, non da ultime la Myst che mi è tanto cara e la stessa D'ni, dipendono dalla mia riuscita. Eserciti hanno marciato per molto meno – rifiutarmi di sfregare insieme due neuroni e tirare avanti mi renderebbe indegna di mostrare nuovamente la faccia a chicchessia. Ma c'è dell'altro, qualcosa di più personale. È iniziato quando ho sentito uno sconosciuto evidenziare con tanta forza, in un'affannata registrazione, le parole “amore mio” rivolte a una persona che non le avrebbe mai ascoltate. E che ora è prigioniera non per debolezza, ma per aver troppo sperato. L'ho vista, da lontano. Avrei voluto abbracciarla e ripeterle che andrà tutto bene, che i giorni bui sono al termine. Una seconda occhiata al suo portamento mi ha detto che non ne aveva bisogno – forse, allora, avrebbe potuto lei abbracciare me. Mi sembrava un buon compromesso.
E, quando conobbi Atrus tramite la stretta finestra del libro di collegamento, la stanchezza nella sua voce mi colpì come uno schiaffo. Quando ne conobbi i motivi, desiderai conoscere una lingua in cui poter esprimere il rispetto che provavo. Mi limitai a un inchino, che accolse con un sorriso perplesso prima di tornare alla sua scrittura. Quando mi chiese di tornare ad aiutarlo, dapprima annuii solo debolmente, come sorpresa che potesse esistere una risposta che non fosse “sì”.
Venir chiamata “amica” è un onore.
Nel mio piccolo, non chiedo altro che poter imbracciare le poche armi che l'intelletto mi conferisce ed ergermi a paladina di tali maestri, che meriterebbero tutta la stima di infiniti mondi e si trovano invece così sconfitti da chi più li avrebbe dovuti sostenere. Li salverò, e tanto basti.

Sette. L'ora è quasi al termine, temo di essermi scottata e i buchi sono sette, se il riflesso non mi inganna. Non so se servirà a qualcosa, ma ad ogni buon conto lo segno. Lancio un altro sasso prima di andarmene: tcchk. Preso. Clonk-tcchk? Inarco un sopracciglio e consulto vecchi appunti. “Sud-est”? D'altronde, se lo dice il buco nell'acqua... Con un sospiro, mi avvio.













Nerdaggine & credits:

@ grosso, grasso errore 1, quello palese: ignoratelo e lui ignorerà voi finché non verrà corretto.

@ grosso, grasso errore 2, quello di game flow: idem come sopra.

@ rumori: Mechanical anyone?
   
 
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