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Autore: Naoko_chan    04/03/2014    5 recensioni
E se ne vergognò. Si imbarazzò dello sfogo di un'anima afflitta e martoriata, insoddisfatta della piega deforme nella sua regolarità che aveva preso la sua vita, cercando di soffocare i singhiozzi attraverso la stoffa del suo indumento, pur di non attirare troppo gli sguardi delle persone curiose e menefreghiste che le scivolavano sulla schiena causandole i brividi.
[one-sided Cathy/Yuma, Shark/??]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cathy, Ryoga/Shark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hope




 
Sola.
Era sempre rimasta sola alle elementari, e la causa maggiore era da attribuire alla sua riservatezza. Era molto schiva, introversa e chiusa come una cassaforte blindata. Un'unica persona era riuscita ad indovinare la giusta combinazione.
Era successo alle medie, in un giorno nuvoloso, nel quale aveva dovuto affrontare un'interrogazione; in piedi e davanti ad un pubblico di alunni, era stata obbligata dalla docente a fare un discorso orale su una poesia. Mentre faceva scorrere lo sguardo da una figura all'altra, i suoi occhi verde acqua si erano intrecciati con quelli rosso rubino di un ragazzino dai bizzarri capelli blu. Il cuore aveva iniziato a battere più velocemente, la sua pelle candida si era tinta di rosso. 'È bellissimo!' aveva pensato.
Da quel giorno non aveva fatto altro che cercare di farsi notare da lui. Nel corso dei mesi aveva tentato in ogni modo, arrivando persino alla discutibile quanto disperata scelta di fargli i dispetti, ma niente da fare. Quel giovane aveva occhi solo per la sua compagna di banco, nonché la sua amica di infanzia Tori Mizuki. 
Finalmente, tempo dopo, era riuscita nell'impresa di attirare la sua attenzione, facendogli credere di averla rapita. E dire che in quel duello lontano era quasi riuscita a rivelargli i suoi sentimenti…
La ragazza dai capelli grigi si alzò dalla panchina pulendosi i jeans neri.
Era passato molto tempo, aveva diciassette anni ormai, a dispetto di ciò però ancora lo ricordava benissimo, dalla chioma indaco al suo carattere ribelle e allo stesso tempo gentile. 'Yuma Tsukumo' scrisse nei vetri appannati di una casa, sospirando. Lo amava follemente, non aveva mai smesso di farlo, ma a che pro, se non quello di graffiarsi e basta? Alla fine a lui le aveva dato più volte prova di non serbare il minimo interesse nei suoi confronti, se non quello che si rifila alla propria amica timida e strana. Ricordava con amarezza la festa di fine anno − l’ultimo − delle medie nella quale lui aveva preferito ballare con quella smorfiosa.
La odiava.  
Bisognava dare atto al fatto che fosse cambiata non poco dai tempi delle medie, in particolar modo a livello estetico. A posto degli occhiali aveva provveduto a indossare le lenti a contatto, poi la chioma le si era allungata, consentendole di poterla imprigionare in una morbida treccia. Il suo abitudinario abito nero in puro stile gotico era stato sostituito a favore di larghe magliette nere, grigie o viola sopra a dei pantaloni scuri. Al liceo era riuscita finalmente a rompere il ghiaccio e a farsi nuovi amici; al contrario, dei vecchi non aveva più notizie.
Sbuffò, continuando a passeggiare per le strade di Heartland City. 'Avanti Cathy, la vita continua! Ne troverai un altro e di lui resterà solo un pallido ricordo!' si era detta più volte sempre con meno convinzione.
No. 
Come avrebbe potuto dimenticare quel ragazzino altruista e spensierato con cui aveva condiviso gli anni della scuola media, dopo tutto quel tempo trascorso insieme?
'Rassegnati, sarai sempre seconda nel cuore del tuo amato...' 
Il suo di cuore, intanto, si era spezzato. D'altronde, era oltremodo ridicolo anche solo pensare di poter competere con la sua rivale in amore. 
Avvertendo improvvisamente tutto il peso della sgradevole consapevolezza che aveva ristagnato in un meandro privo di luce della sua mente e della quale aveva provato in tutti modi a ignorarne l’esistenza, si ritrovò costretta ad appoggiarsi al muro di un'abitazione, allo scopo di non frantumarsi a terra. Prima che se ne rendesse conto si era anche ritrovata, suo malgrado, a piangere senza ritegno, a vomitare il veleno che aveva macchiato le sue membra giorno dopo giorno. 
E se ne vergognò. Si imbarazzò dello sfogo di un'anima afflitta e martoriata, insoddisfatta della piega deforme nella sua regolarità che aveva preso la sua vita, cercando di soffocare i singhiozzi attraverso la stoffa del suo indumento, pur di non attirare troppo gli sguardi delle persone curiose e menefreghiste che le scivolavano sulla schiena causandole i brividi.
All'improvviso sobbalzò, udendo il rombo di una moto. Nonostante gli occhi ancora gonfi e il naso gocciolante, la sua curiosità le impose di sporgersi leggermente per vedere chi fosse il proprietario del mezzo che aveva provveduto a farle prendere un accidente. Era un ragazzo dai folti capelli violacei che la giovane collegò subito al nome di Shark. Il suddetto aveva iniziato a chiacchierare con una persona, sicuramente la gemella. Si sporse di più, catturando con i sensi la dolcezza di un abbraccio e una dichiarazione che la fece arrossire fino alle punte dei capelli.
Era davvero incredibile il fatto che il ragazzo più antipatico e fastidioso che avesse mai conosciuto si fosse infatuato!
Ma di chi? 
La giovane allungò il collo, giusto in tempo per assistere ad un romantico bacio.
Rimase sbalordita, ma allo stesso tempo contenta.
Mentre un sorriso prendeva posto sulla sua bocca, una nuova speranza si accendeva nel suo cuore. 
Allora non tutto era perduto…
  
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