Sherlock non avrebbe saputo dire da quanto esattamente avesse smesso di ascoltare John, forse anche delle ore, quando fu costretto, dal tono insistente e forse anche di rimprovero di John a tornare alla realtà.
- Sherlock, cosa stai facendo? -
John si alzò e sbirciò il monitor del computer su cui Sherlock sembrava incantato.
- - EFP? Cosa sarebbe?- Chiese John osservando quella pagina dall’aria poco seria e fin troppo colorata per poter contenere qualcosa di così interessante per Sherlock Holmes.
- È un sito per giovani scrittori.-
- Quindi.. ? – chiese John invitando Sherlock a continuare.
- Scrivono di me. Di me, di te e anche di Molly. –
- È normale che scrivano di te, sei famoso ormai e a quanto pare anche la gente che ti sta attorno. È strano che tu sia così famoso anche tra i giovanissimi, spero solo che tu diventi al massimo una figura che inviti questi giovani ad interessarsi di più alla cronaca e ad allenare la proprio mente con l’intento di assomigliarti, di solito è così che funziona. – disse John riaccomodandosi sulla sua poltrona con l’intenzione di leggere il giornale. –
- Scrivono storie d’amore, John. – Sherlock era troppo scioccato per dare risposte lunghe e precise e questo causò due reazioni opposte al povero John. Prima iniziò a ridere al punto di piegarsi in due, poi di botto, come se qualcuno l’avesse colpito, si fermò sgranando gli occhi e iniziando a tremare. Afferrò il monitor del computer e scacciò Sherlock, che rimase colpito dalla reazione quasi inconscia di John.
- Vuoi dire che scrivono storie d’amore su.. me e te? – chiese John ancora con gli occhi sgranati stavolta puntati sul monitor del computer.
- E anche su me e Molly. Mi fanno apparire così assurdamente sentimentale e poi.. me e Molly? Ma lei è Molly.. come fanno a partorire certi pensieri e assurde teorie? – Sherlock sembrava partito in quarta facendo uscire il suo stupore e forse anche imbarazzo al pensiero di ciò che aveva letto. Era rimasto indignato leggendo quelle segnate con un quadratino rosso, lui e Molly, i ragazzi erano matti. Sherlock si ritrovò ad immaginarsi con una Molly con in grembo il suo bambino, una Molly che lo ospitava in casa propria per un lungo periodo o che andava a vivere lei stessa in Baker Street. Si chiese, quasi impaurito se Molly conoscesse quel sito o se addirittura lei stessa avesse fantastico e scritto qualcosa di simile. Iniziò a scuotere la testa scacciando quegli assurdi pensieri e ritornando al mondo reale sentii quasi in sottofondo John.
- O mio Dio, O mio Dio, O mio Dio.. –
- Sai dire solo questo, John? – chiese Sherlock quasi offeso dalla sua reazione. Lo disgustava così tanto l’idea di lui con Molly Hooper? Quegli sconosciuti ragazzi erano gli unici a vederli così perfetti insieme?
- Per ora si, Sherlock. – disse John boccheggiando.
- Perché scrivere di te e me insieme, perché? – fu John a interrompere quel pesane silenzio con una domanda forse indiretta. Sherlock lo guardò, lo stava studiando. Sembrava imbarazzato, indignato e.. schifato?
- Te l’avevo detto di non leggere quelle con il quadratino rosso. –
- No, Sherlock, non me l’avevi detto. –
- Ah, forse l’avrò solo pensato. – Sherlock si portò le mani giunte al mento e continuò a studiare quei testi.
- Perché credi che scrivano certe cose su di me e Molly? – chiese Sherlock accigliato.
- È questo che ti sconvolge? Ma hai visto quelle su noi due? –
- Oh, John. Quelle erano scontante. Da sempre, la gente ha avuto quegli strani pensieri su di noi ma su me e Molly. Lei l’ho sempre protetta e nascosta da tutto ciò ma la gente è riuscita comunque a tirarla fuori e a metterla in evidenzia. Avermi salvato le è costato caro. – a quel punto Sherlock non riuscii a nascondere la preoccupazione a John che si liberò della sua espressione ancora indignata e lo guardò con un sorriso gentile e premuroso.
- Tranquillo, Sherlock. Sono solo fantasie romantiche di giovani fan, non la metteranno in pericolo. Devo ammettere che molti sono stati particolarmente bravi e vi hanno descritti come se vi conoscessero davvero. – John rise dando delle pacche affettuose all’amico.
- Cosa staresti insinuando, John? –
- Che sono anch’io un fan sherlolly – John fece l’occhiolino e prima che Sherlock potesse ribattere, sulla soglia della porta sbucò Molly, imbarazzata come al solito. La signora Hudson le era accanto, stava per annunciarla ma non ce ne fu bisogno.
- Mi cercavi, Sherlock? – chiese Molly sorridendo gentilmente.
- Si, abbiamo un caso da risolvere. – Sherlock si alzò chiudendo forte il portatile.