Erano cambiate molte nazione dalla seconda guerra modiale, ma non il Canada.
Il Canada era rimasto lo stesso, come anche d'altronde, il suo "rappresentante". 
Monotono e come tutti gli altri, anche se, lui era pronto a dare la sua vita per qualcuno a cui teneva, purtroppo -però- non pareva così per via del suo essere "un asociale apparente" che lo  portava a stare sempre in silenzio e a non parlare con nessuno ad eccezione di Francis Bonnefoy, una persona a lui molto cara; anche troppo.


Una persona alla quale doveva molto, dopotutto, e a cui teneva anche troppo. 
Perché affermo ciò? Possiamo chiederlo direttamente a lui, tornarndo indietro nel tempo...


Ricordi.

Tempo fa una persona mi era venuta vicina, una persona stranada, dall'accento quasi paradisiaco, quasi unico, quasi... quasi francese. 
Tempo fa una persona mi è venuta vicina, una persona strana, dall'accento quasi paradisiaco, quasi unico, quasi... quasi francese. 
O forse era francese? Era deffierente, e questo era molto ovvio. 
"Sono il tuo fratellone", Che affermazione azzardata. 
Come può definirsi... 
Perché é così bello? Quel pizzetto. 
Perché lo sto fissando? Perché. 
Punti interrogativi, solo quello. 
"Mon petit, che cos'hai?" 

Mi ha rivolto la parola? Mi ha visto? Sul serio? Lui mi ha visto... lui. 
"Francis..."
Solo quel nome uscì dalle mie labbra; che momento imbarazzante. 


"Francis. Francis. Francis", quanto amo quel nome.
Quanto lo amo. 
Quanto... 
No, la devo smettere. 
Quel pizzetto.
Owh...
I-Io... 
Io credo di amare quel pizzetto.


...Signori, troppi ricordi.
Troppi per quel canadese che senza accorgersene era rimasto a fissarlo per tutto il meeting di quel giorno di due anni fa, a Luglio. 
Luglio.
Estate. 
L'estate era calda, solare, proprio come quel francese che non faceva dormire il canadese per i troppi pensieri legati a lui. 

"Bonnefoy, Bonnefoy, Bonnefoy". 
I pensieri continuavano a sognare nella testa di quel povero canadere che era completamente caduto. 

1,2,3...

Il canadese nel mar dell' amour cadde. 

Il canadese.
Il francese. 
L'amore. 
La rosa. 
...La vita. 


I ricordi portano dolore, alle volte. 
Il canadese lo sa. 
Lo sa bene. 
Perché quel ricordo lo affligge da tanto.. 
Come fa lui a sopportare ciò. Come solo un'essere umano-. 
Ah, no. Lui non è un' umano. Lui è uil canadese che ha il suo francese. 
Purtroppo però, anche esso sa che tutte le rose appasiscono, però, sa anche che una è immortale. 
Come quellla rosa lì. 
Quella della bella e la bestia. 
Quella è durata, però, come tutte poi è finita come la vita di un povero pezzente.
E' finita, ma continua a vivere nei cuori dei comuni mortali che la hanno sia sentita sia vita, e Francis è proprio quello. 
Francis è la vita.
E' La rosa. 
E' la gente. 
E' il pensiero. 
Lui vola come il pensieri di una persona che corre oltre il pianto ed oltre la disperazione di questo mondo. 
Lui è...


"Francis".