He really loves you, but you never do it.

 
Stavo tremando, e non per il freddo.
Mi ero svegliata lì, in quella specie di casa stregata, da sola, senza ricordare nulla. Il che portava solo a una teoria: avevo seguito la morte e perciò fra pochi secondi avrei trovato un cadavere vicino a me.
Non volevo essere la ragazza che trovava i cadaveri, non avevo mai voluto esserlo, eppure lo ero, e non c’era alcuna scelta.
 
Mi alzai dal letto in cui probabilmente avevo passato la notte. Anche se, già solo vedere che quel posto era fornito di posti letto mi terrorizzava. Non volevo nemmeno immaginare cosa facevano in quel manicomio.
Camminai per il corridoio in cerca di aiuto, o anche solo del campo per il cellulare, che fortunatamente avevo in tasca. Per una volta, mettere i jeans era risultata una cosa positiva, ma preferivo lo stesso le mie gonne a quei cosi strettissimi.
 
Iniziai a sentire dei rumori. Dei passi dietro di me. Dei sussurri.
 
«Chi è là?»


Mi girai molto cautamente, sperando di non trovare nessuno dietro di me. Il mio cuore batteva a mille, quasi potevo sentirlo. Ma ciò che non potevo sentire era l’odore di un cadavere. Se nessuno era morto, cosa ci facevo lì?
 
«La banshee.
Non vedevo proprio l’ora di incontrarti.»

Adesso si che c’era qualcuno dietro di me... e non un qualcuno qualsiasi. Chiusi gli occhi, cercando il coraggio per girarmi; cosa che feci, mi girai. Ma quanto vorrei non averlo fatto. Non ero pronta. Non ero pronta per vederlo così.
 
«St-Stiles?»
 
Ci provai, ma sapevo benissimo che non era Stiles, e la cosa mi spaventava a morte.
Speravo che non sarebbe mai arrivato questo momento, e invece, mi ero solo illusa. Era passato da tutti, perché non da me? Chissà quando potevo essere interessante per uno spirito diabolico, alquanto psicopatico. Un bel giochino da studiare.
 
«Sai che non sono Stiles, tesoro. Solo perché ho la sua faccia e i suoi ricordi, non sembro lui, giusto?
Io sono il cattivo. Lui è il piccolo umano indifeso, la vittima.»
 
Avevo le lacrime che scendevano a fiumi dagli occhi.
Posso farcela, posso farcela, mi ripetevo. Ma ne ero in grado? O mi sarei fatta fregare come tutti?
Insomma, era ancora lui… dentro, in luogo ben nascosto nella mente, c’era ancora il mio Stiles, lo Stiles che non avrebbe fatto male a una mosca.
No, stavo già sbagliando. Il Nogitsune non aspettava altro se non questi tipi di dubbi, e io non dovevo cedere.
 
«Cosa vuoi da me?»

«Ma come, non ci sei già arrivata? E pensare che sei l’intelligente.
Voglio ucciderti. E sai perché? Sei quella che mi è più di intralcio, perciò devi essere la prima a morire.
Tu sei qui perché sai già che qualcuno morirà, e io ti ho appena detto chi.»

Lo vidi avvicinarsi, mentre io cercavo di indietreggiare. Le lacrime continuavano a colare, ma non era quella la mia preoccupazione al momento.

«Perché io? Perché io sono quella che ti dà più intralcio?
Sarò anche una banshee, ma non so usare i miei poteri! Sono inutile.»
 
Cercai di convincerlo. Non avrei mai pensato che sarei riuscita a sminuirmi, io sono Lydia Martin, o no? La ragazzina stronza e insicura che si nasconde nella perfezione.
Ma se per questo, fino ad un anno prima pensavo che i licantropi fossero solo storie dell’orrore.
Mi sbagliavo, in entrambi i casi.
 
«Come fai a non capirlo?!»

Alzò la voce, oserei dire che urlò, così forte da farmi indietreggiare, fino a farmi scivolare e cadere per terra. Fu una piccola caduta, non mi ero fatta nulla, ma in quel lasso di tempo il Nogitsune si avvicino, fino a piegarsi alla mia altezza.
 
«Tu sei la sua ancora. Se c’è una persona che può dargli la speranza per rinsalire e combattermi, sei tu.
E, puoi immaginare che non voglio che ciò succeda.
Mi dispiace, sai?
Lui ti ama davvero, eppure tu non lo hai mai amato; è così triste l’amore non corrisposto. Probabilmente con la tua morte, gli sto facendo anche un favore, solo che non ne è consapevole.»

Ascoltai ogni parola senza battere ciglio. Ero consapevole che ciò che stava dicendo era la verità. Era una volpe si, ma ciò che aveva detto lo sapevo da molto prima che arrivasse a Beacon Hills.
E per questo sapevo di essere una persona orribile.
Il senso di colpa mi invase.
Se solo avessi fatto qualcosa, qualsiasi cosa. Se non lo avessi ignorato per gli ultimi dieci anni, avrei potuto salvarlo.
Ma potevo provarci, giusto? Potevo provare ora.
Sapevo che non sarebbe servito a nulla, ma io dovevo provare. Dovevo salvare l’unica persona che non mi aveva mai lasciato, e che era stata al mio fianco anche quando era ingiustamente indesiderata. 


A n g o l o  A u t r i c e.
Ed eccoci alla fine del primo capitolo!
Che ne pensate? Esprimete la vostra opinione tramite una recensione.

Ho cercato di creare una specie di introduzione Stydia, seppur Stiles (il vero lui) neanche ci fosse in questo capitolo. Credo che le parole dette dal Nogitsune faranno ragionare Lydia, ed è da queste che partirà l'intera missione di salvataggio, la sua missione di salvataggio. Per ora è solo un esperimento, infatti non ho ancora pensato a una trama generale, sto cercando di vedere tutto capitolo per capitolo, direttamente mentre scrivo.

Mi piacerebbe davvero vedere una scena come quella di questo capitolo in TW, e poi, mi immagino il Nogitsune un po' Stydia! HAHHAHAH.

Kisses, alla prossima! ♡