don't go, I need you
 

Erano due giorni che eravamo nell'Arena. Due giorni d'Inferno, di giorno faceva troppo caldo e di notte troppo freddo. Per fortuna dormivo abbracciata a Cato, mi scaldava e mi rendeva felice. L'unico pensiero felice che potevo permettermi nell'Arena era quello di noi due, i due veri Innamorati sventurati di quell'edizione. Pensavo continuamente al nostro passato. Ormai ci conoscevamo da cinque anni e lui era il mio migliore amico. Quando si offrì volontario insieme a me, mi sentii malissimo perchè entrambi sapevamo che avremmo potuto avere o l'altro o la vita. 
<< L'ho fatto per proteggerti, per proteggerci, per stare insieme per sempre>> aveva spiegato; << Cato non capisci!! non torneremo insieme!! non potremo!! e sará stato tutto inutili, tutto ciò che c'è stato non sará servito anulla!!>> ribattei piangendo e buttandomi tra la sua stretta forte e sicura, < Clove torneremo insieme o non torneremo. > e sigillò questa promessa con una lacrima sul suo viso perfetto. I giorni dell'addestramento furono noiosi e lunghi ma mi aiutarono molto, soprattutto a riconoscere le piante commestibili. La sera prima di entrare in quella piccola guerra, Cato mi baciò e se ne andò mentre arrossivo. Era stato bellissimo, cavolo. Anche io lo avevo sempre voluto.
noi favoriti eravamo rimasti in tre: io, Cato e Marvel. Non mi era mai piaciuto quest'ultimo e sapevo che l'avrei ucciso. Per fortuna ci pensò la ragazza del 12, che gli piantò una freccia nel petto. Meno male! Uno in meno. Quando Claudius Templesmith annunciò che entrambi i tributi dello stesso distretto potevano sopravvivere, mi buttai tra le braccia di Cato e gli sussurrai < ora sarai mio per sempre > e mi stupii quando disse < Sono sempre stato tuo > Dio quanto lo amavo!!. Sempre il solito Claudius disse che ci sarebbe stato un festino alla Cornucopia in cui ciascuno avrebbe ricevuto ciò di cui aveva bisogno...e noi avevamo un disperato bisogno di cibo, dopo che la 12 l'aveva fatto saltare in aria. Dissi a Cato che sarei andata io e lui sarebbe stato nei paraggi per tenere lontano chiunque, soprattutto i due finti Innamorati, stavano veramente antipatici ad entrambi.Come facevano a far finta di amarsi? Prima di avviarmi verso il festino baciai Cato e gli dissi che lo amavo e che sarei tornata. La voce di Claudius annunciò l'inizio del festino e vidi Faccia di volpe correre verso il suo zaino ed andarsene, non me ne preoccupai. Poi però vidi la 12 e mi avventai su di lei, non avrebbe salvato il suo ragazzo e Cato lo avrebbe finito come io avrei finito lei. Le affondai il coltello nel contorno delle labbra e comincia a parlarle < Non puoi fingere di amare quel ragazzo, dov'è? oh non mi interessa tanto ora Cato lo finirà proprio mentre io finirò te > risi<< e quella ragazzina? come si chiamava? ah, sì Rue... ops, è morta!! e ora tu andrai con lei!>>. Accadde tutto così velocemente: non ero più sul corpo della 12 ma attaccata al bordo della Cornucopia e davanti a me Tresh mi minacciava con una pietra in mano, dicendo che avrebbe rotto il mio cranio solo per avere fatto del male alla piccola ragazza del suo distretto. Non ci pensai due volte e urlai < Cato! Cato! Aiutami!> ma arrivò soltanto il dolore della botta in testa e sentii la vita che mi abbandonava lentamente. L'ultima cosa che sentii fu la voce di Cato < Clove! Clove! Sono qui! Clove non andartene! Clove ti amo! Resta ti prego >, le sue braccia mi circondarono, le sue labbra toccarono le mie ma i miei occhi non riuscivano più a vederlo. < Cato... ti amo anche io >. Era questo l'amore? Era questa la magia? Sì, decisamente sì. Cato era la mia magia. Di colpo divenne tutto bianco e mi spensi, con il nome del mio Cato sulle labbra.