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Autore: Carm    06/03/2014    3 recensioni
Sophie Barks, assurda e agiata ragazza emigrata a Londra, lasciandosi alle spalle una famiglia assente.
Vive in un lussuoso appartamento regalatole dalla nonna, ma la sua mania per lo shopping, la porta a stare spesso al verde.
Per questo decide di condividere il suo appartamento con qualcuno, proprio lei che odia condividere le sue cose.
Quel qualcuno sarà Dimitri Stan, affascinante studente di medicina, con la voce sensuale e gli occhi verde mare.
Tra litigate, abbracci, lacrime e serate sul divano, si ritroveranno vicini più del dovuto e si sa che al cuore non si comanda.
Mia vecchia storia, completamente messa a nuovo, perché mi sembrava giusto dare una seconda possibilità al loro amore.
Si chiamava "Mi amava, perché l'amore ama solo le cose imperfette".
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era Aprile, il mio mese preferito, sentivo l'aria meno fredda accarezzarmi la pelle e il cinguettio allegro degli uccelli.
Tutto sommato era una bella giornata, il sole faceva ogni tanto la sua comparsa e i nuvoloni grigi erano quasi spariti.
Cercavo di vedere sempre il lato positivo delle cose, o almeno ci provavo.
Ad esempio ero al verde, avendo consumando un sacco di soldi in vestiti, scarpe e gioielli, eppure sorridevo lo stesso.
Seguivo la filosofia del sorridere di più, anche perché qualcuno si sarebbe potuto innamorare del mio sorriso.
Precisiamo che non ho un uomo e non ho intenzione di averne per il momento.
Dopo la delusione con Kevin circa un anno prima, avevo deciso di darmi alla castità, ero una donna indipendente, non avevo bisogno di nessuno.
Sicuramente mi mancava il sesso o meglio fare l'amore, perché dalla prima volta, sono sempre riuscita a fare solo l'amore.
Il sesso senza sentimenti è privo di fondamenti, un unione temporanea che porta un immenso senso di vuoto.
Fin da piccola ho avuto una visione delle cose ben precisa, dovuta alla mia testardaggine.
Ora avevo ventiquattro anni, frequentavo l'ultimo anno di medicina e vivevo a Londra, in una casa troppo grande per una sola persona.
Ho lasciato l'America appena compiuta la maggiore età, lasciando di conseguenza anche la mia famiglia.
Un padre e una madre assenti, che per mesi erano lontani in missioni umanitarie, ricordo appena la mia infanzia, sempre se ne avessi trascorsa una.
Riconosco il loro scopo lodevole di aiutare gli altri, ma io?
Ero loro figlia e non mi hanno mai aiutato, dandomi per scontata, umiliando quella che stavo diventando.
Quando ho preso questa decisione, George mi ha cacciato di casa e Bridget lo ha convito a spedirmi un assegno mensile, per fortuna cospicuo.
Sono nata in una famiglia agiata ed essendo figlia unica ho goduto di tutti i sfarzi.
Soldi, lusso, shopping nelle migliori boutique, ammetto che è l'unico vizio che mi sono portata fino in Gran Bretagna.
Non riesco proprio a rinunciare alle mie sedute di acquisti compulsivi, per questo spesso sono una semplice studentessa al verde, ma vestita di Gucci.
"Allora ti muovi?".
Sbuffai, cominciando a trotterellare dietro a Jennifer, meglio conosciuta come Jenny, la mia unica amica da ben tre anni.
È stata abbandonata dai genitori in un orfanotrofio, ha provato a rintracciare almeno sua madre, che all'epoca aveva sedici anni, ma lei si è rifiutata di vederla.
Siamo anime in pena, nonostante la nostra facciata.
"Jenny, non correre"dissi perentoria.
"Sei lenta"mi rimproverò.
"Non sono lenta, solo che non cammino tutta storta come te"sorrisi trionfante.
"Credo che sia colpa dei trampoli che ostini a metterti ai piedi, ti rendono una lumaca"mi fece la linguaccia e gettai un occhiate alle sue sfondate Nike bianche.
"Si chiamano Laboutin, sei una capra"accelerai il passo.
"Come vuoi"scrollò le spalle, mentre attaccava con il nastro adesivo un volantino verde.
"Ancora non sono convinta"piagnucolai.
"Fidati di me"sorrise, mostrando le fossette, invidiavo quelle fossette delicate.
"Di male in peggio"alzai gli occhi al cielo.
Osservai per l'ennesima volta quel pezzo di carta, per la precisione era un annuncio.
Il mio annuncio, dove proponevo di dividere la casa con qualcuno, questa brillante idea era venuta alla mia migliore e strampalata amica, visto che avevo bisogno di denaro.
"Sii positiva"sorrise ancora, salendo le scale della mia facoltà.
Avevamo deciso di tappezzare l'università, si sapeva che i giovani volevano essere liberi e bla bla bla.
"Okay"mi limitai a dire, crogiolandomi nei miei pensieri funesti.
Avevo una casa grande, circa 300mq, con tre camere da letto, una cucina, salotto, sala da pranzo, giardino, piscina, palestra e sauna.
Era di mia proprietà, un regalo di mia nonna Rose, santa donna ormai passata a miglior vita.
Quindi godevo dei massimi confort, senza rompiscatole intorno, spesso dormivo in lingerie, tanto per imitare Marilyn Monre.
Mea culpa, ogni tanto sono teatrale e melodrammatica.
"Che stai pensando?"mi chiese Jenny-colei-che-non-abbina-un-colore.
"Davvero hai messo la giacca rossa e il pantalone giallo?"sgranai gli occhi.
"Occhioni azzurri, non ti impicciare"tornò ad appendere annunci.
"Quando mi permetterai di aiutarti?"presi l'iPhone dalla borsa.
"Mai"disse perentoria.
"Potremo fare come quei programmi di MTV"sorrisi, mentre rispondevo a Fran, la proprietaria del negozio di scarpe dove lavoravo.
"Devi uscire di più, la televisione ti brucerà i neuroni"annuii.
"Il solito pasticcino dolcioso"la presi in giro.
"Piantala, la parte di ragazza zuccherosa non ti si addice"sorrise"Sappiamo tutti che sei una stronza acida".
Ed era la sacro santa verità.
Sono davvero una stronza acida e ne sono fiera, devo pur sempre difendermi dal mondo.
"Non mi offendo"alzai le mani.
"Lo so, sei troppo sicura di te e sei anche maniaca del controllo"continuò la lista dei mie molteplici pregi.
"Non farmi cattiva pubblicità"ridacchiai.
"Come va con l'aitante professor Colin Still"disse maliziosa.
Chiariamo che avevo una stupidissima cotta per il giovanissimo professore di patologie infantili, logicamente non ricambiata.
Per lui o per un ricco principe, potrei smettere di essere una monaca di clausura.
"Sempre uguale, per lui non esisto"dissi sconsolata.
"Ma è così tanto bello?"chiese curiosa.
"Mi ispira sesso"bisbigliai.
"Oh Santissimo, credevo che avessi perduto le pulsazioni sessuali"scoppiò a ridere, facendo girare un paio di ragazzi nella nostra direzione.
"Smettila"sbuffai.
"Sophie Barks, ascoltami bene"mi prese per le spalle scuotendomi leggermente"Sei una figa pazzesca e sai di esserlo, ti sbavano dietro anche i cani, quindi datti una mossa".
"In che senso?"chiesi.
"Devi scopare di più"alzò la voce e subito le tappai la bocca.
"Smettila di urlare"l'ammonii.
"Comunque ho finito, mi devi un panino da Burger King"sorrise radiosa.



"Credi chiameranno?"cominciai a giocare con l'insalata nel mio piatto.
"Assolutamente si, mi preoccupa di più quando ti vedranno e ascolteranno le tue odiose regole"addentò il suo panino.
"Sono semplici regole per la giusta convivenza"precisai.
"Dove le hai lette?"disse a bocca aperta.
"Non si parla quando si mangia"bevvi un sorso di vino bianco.
Oltre l'abbigliamento e company, amavo il vino.
"Certo nonna"si pulì con uno tovagliolino di carta.
"Comunque ho comprato un libro"spiegai.
"Giusto, mi ero dimenticata che leggi sempre"bevve avidamente la sua coca.
"Sono una donna acculturata"presi una forchettata di foglioline verdi.
"Perché mangi insalata, sei una pecora?"singhiazzò.
"Al contrario tuo che non ingrassi nemmeno se mangi un vitello intero, io sono costretta a mantenermi in forma"incrociai le braccia.
"Ah giusto, tu leggi anche Vogue"mi prese in giro.
"Stop, basta"mi arresi, era una continua lotta con Jen, per questo lei aveva preso un microscopico appartamento in periferia, sotto lo stesso tetto ci saremo sgozzate.
"Dottoressa fai bene ad arrenderti"sorrise.
Al suono di Rhianna, che corrispondeva alla mia suoneria, presi il cellulare dalla borsa, osservando il numero che lampeggiava sullo schermo.
"Pronto"dissi.
"Sei Sophie?"chiese una voce maschile.
"Si"risposi"Chi sei?"aggrottai la fronte.
"Dimitri, chiamo per l'annuncio"precisò e cominciai ad agitarmi.
Tappai il ricevitore e mi rivolsi alla mia amica.
"È un maschio e chiama per la casa, che faccio?"in realtà avevo intenzione di considerare solo le donne.
"Accetta, anzi dobbiamo prima vedere se è bello"cominciò da saltellare sulla sedia.
"Dimitri, scusa per l'attesa"cercai di essere cordiale.
"Figurati, sono sincero la cosa mi interessa, giustamente voglio informazioni in più"merda, aveva una voce suadente ed io stravedevo per le voci così sensuali.
"Certo, potremo vederci e parlare da vicino"tentai.
"Assolutamente, domani sono incasinato, che ne dici di mercoledì?".
"Mi va bene"sorrisi e vidi Jen esibirsi in una specie di hola.
"Al Moulin Rouge alle sedici?"chiese ancora.
"Perfetto"confermai.
"A mercoledì allora"staccò la chiamata e rimasi con il telefono a mezz'aria.
"Allora? Parla"mi strattonò per il braccio, facendo tintinnare i miei braccialetti.
"Cazzo, ha una bella voce"dissi come un automa.
"Merdissima, tu ami le belle voci negli uomini"fece un'occhiolino da chi la sa lunga.
"Non fare la scema"mi ripresi"Devo prima vederlo, assicurarmi che non sia un kamikaze e poi si vedrà"mi versai altro vino.
"Kamikaze? Mica siamo in Pakistan?"alzò gli occhi al cielo"Ti ha detto come si chiama?"
"Dimitri"sorseggiai la mia bevanda.
"Nome erotico"nascose una risata dietro il foulard.
"Sei una ninfomane"le gettai il tovagliolo in faccia.
"Una delle due, deve pur esserlo"ridemmo insieme.
Jenny era un ottima amica, nonostante il suo non gusto per la moda, mi era stata sempre accanto.
La guardai ridere e mi sentii a casa, nonostante non ci fosse la Statua della libertà o l'Empire State Building.














Salve popolo di Efp!
Anticipo che con questa storia già ero arrivata al capitolo 21, ma rileggendola non mi piaceva e mi sono resa conto di essere stata poco precisa.
Per questo ho cancellato tutto e la sto riscrivendo da capo, sperando di migliorarmi!;)))
I personaggi saranno gli stessi cioè Sophie e Dimitri, con i loro casini, anche se ho in mente nuove cose, completamente diverse dalla prima versione.
Ringrazio di cuore chi la seguiva già e chi legge per la prima volta!
Un bacio e alla prossima :D
Carm xoxo

Ps: scusate eventuali errori e recensiteeeeeeeee *____*




 
  
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