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Autore: _Rouge_    06/03/2014    1 recensioni
“CALEB” un urlo straziato nella notte sovrasta il rumore circostante.
Il clangore della battaglia cessa di avere importanza ,la sua priorità adesso è un’altra.
Deve trovarla,deve accertarsi che nulla di male le stia capitando.
I suoi occhi la cercano in mezzo al caos mossi da una frenesia incontrollata.
“Rose” il suo è poco più di un sussurro . Lei è li ,davanti a lui , cerca di divincolarsi dalla loro presa ma tutto è inutile.
Il suo volto è una maschera di ebra disperazione nulla sembra più poter essere celato.
E lui lo sa,sa che questa sua fragilità sarà l’ultima cosa che potrà vedere.
L’ultimo appiglio da rintracciare nei meandri della sua mente.
Cerca di raggiungerla ,il suo fiato è spezzato le sue membra tese ma la sua mente è cosciente.
Tutto è vano.
“CALEB”
Poi il nulla

In una Londra dalle sfumature Dark l’eterna battaglia tra Bene e Male sulla linea di un Amore nato dalla Luce e vissuto nell’Ombra.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Chiamasi esperimento Signori e Signore. Avete presente quando vi frulla un'idea per la testa e l'unico modo per smettere di farla frullare e darle forma?! Bene ,più o meno di questo si tratta.
Sarà che ultimamente lo sfondo del mio Deskstop raffigura una Londra nel bel mezzo di un temporale, sarà che ho visto e letto troppe storie dai connotati sovrannaturali, dato di fatto ho sfornato questa storia!
Per chi di voi si stia chiedendo cosa c'entrino Londra e Storie Sovrannaturali con tutto ciò , vi dico subito che queste sono le caratteristiche di base ,nonchè ispiratorie di tutto questo lavoro.
Adesso bando alle ciance! Spero che vi possa interessare la mia idea , vi lascio alla lettura e spero di sentire/leggere le vostre opinioni.
_Rouge_




PROLOGO

“Ti fidi di me?”
“Sempre!”
 
Un bagliore,un sussulto nel buio .
 
“CALEB” un urlo straziato nella notte sovrasta il rumore circostante.
Il clangore della battaglia cessa di avere importanza ,la sua priorità adesso è un’altra.
Deve trovarla,deve accertarsi che nulla di male le stia capitando.
I suoi occhi la cercano in mezzo al caos mossi da una frenesia incontrollata.
“Rose” il suo è poco più di un sussurro . Lei è li ,davanti a lui , cerca di divincolarsi dalla loro presa ma tutto è inutile.
Il suo volto è una maschera di ebra disperazione nulla sembra più poter essere celato.
E lui lo sa,sa che questa sua fragilità sarà l’ultima cosa che potrà vedere.
L’ultimo appiglio da rintracciare nei meandri della sua mente.
Cerca di raggiungerla ,il suo fiato è spezzato le sue membra tese ma la sua mente è cosciente.
Tutto è vano.
“CALEB”
Poi il nulla
 
Scattò a sedere stringendo convulsamente le morbide lenzuola fra i palmi sudaticci.
Il suo sguardo, ancora animato dalla debole speranza, si mosse rapidamente a fendere il buio .
Cercava qualcosa,qualcuno. L’immagine di quel volto che non lo aveva mai abbandonato.
Ci mise solo un attimo a realizzare . Era solo un sogno,l’ennesimo ed effimero sogno.
Sospirò  passandosi una mano sul volto mentre attendeva che i battiti tornassero a regolarizzarsi.
Ormai sapeva come funzionava. Ci metteva sempre un po’ per tornare calmo,perfettamente padrone di se stesso.
Ancora scosso da alcuni tremiti portò i piedi a contatto con il freddo legno del pavimento mentre le sue mani continuavano a sorreggersi ai lembi del materasso.
Odiava se stesso per la volubilità che lo attanagliava in quei momenti in cui si faceva vittima del suo stesso inconscio che si diverte a tirare i fili della sua mente rendendolo schiavo dei suoi stessi sogni.
Un altro sospiro. Sogni…magari si fosse trattato solo di quello.
Si issò sulle proprie gambe deciso più che mai ad allontanare il più possibile la tentazione di tornare a dormire.
Non era ancora pronto a sopportare una nuova ondata di ricordi.
Ricordi.
Con un gesto infilò la maglietta che solo la notte prima aveva lasciato abbandonata sulla sedia, per poi avvicinarsi alla finestra sul fondo.
I pallidi bagliori lunari circondavano il mondo di un’atmosfera particolare.
Un tempo avrebbe apprezzato quella visione. L’avrebbe apprezzata anche lei.
L’immagine del suo volto si fece prepotente lacerando ancora una volta ogni sua possibile forma di resistenza,costringendolo a serrare gli occhi per l’intensità di tutto ciò.
“Caleb”
Tornò a voltarsi verso il letto alle sue spalle incrociando nella penombra lo sguardo preoccupato della ragazza.
“Stai bene?” domandò dimostrandosi titubante.
“Si, sta tranquilla ,torna a dormire” si scostò dalla finestra per potersi avvicinare nuovamente al letto.
“Un altro incubo?”
Non aveva la forza di negare.
“Si tratta ancora di lei,non è forse così?!” istintivamente la ragazza finì per stringere ulteriormente intorno alla propria figura altrimenti esposta il leggero lenzuolo ,mentre le sue labbra si contrassero lievemente.
In quel momento lui sentì che la sua presenza in quel letto era sbagliata più che mai.
Tutto ciò che  faceva in quel periodo sembra maledettamente sbagliato, da quel dannato giorno.
“Caleb” provò nuovamente la ragazza continuando a fissare le sue spalle quasi ricurve.
Non le rispose . Anche se lo avesse fatto non avrebbe potuto dire nulla di nuovo.
Nulla che già non sapesse.
Poggiò invece la testa sul cuscino richiudendo gli occhi quasi subito.
E ancora una volta il volto di lei tornò ad emergere dall’ombra affollando la sua mente.

 
  
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