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Autore: Nimel17    06/03/2014    4 recensioni
Una maledizione sembra essersi calata su Belle e Rumpel: non riescono a concludere un appuntamento senza che qualcuno li interrompa.
Finché Rumpel non decide di reagire....
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Moe French/Maurice, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Rumpelstiltskin
 
Rumpelstiltskin poteva tranquillamente vantarsi di conoscere la maggior parte degli incantesimi e delle maledizioni esistenti, eppure mentre rifletteva sul divano, con Belle rannicchiata al suo fianco, doveva riconoscere che ci doveva essere per forza un sortilegio che ignorava.
O non avrebbe potuto spiegarsi come mai non riusciva a completare un appuntamento con Belle.
Qualcuno doveva averli maledetti, era l’unica ipotesi ragionevole.
La prima volta non ci aveva dato peso, quando Regina aveva rovinato il loro pranzo da Granny con la pessima notizia che Cora era viva… anche se si era sentito principalmente offeso che la sua pupilla, così potente, non sapesse distinguere un morto da un vivo.
La seconda volta avevano deciso, per precauzione, di fare un picnic nel suo negozio.
Lui aveva pianificato tutto nei minimi particolari… alla fine sarebbero finiti nel letto che teneva sul retro e avrebbero fatto qualche magia insieme, ma no.
Doveva assolutamente interromperli la Salvatrice con la sua famiglia, ad accusarlo nientemeno che di omicidio.
Non era necessario dire che, benché se ne fossero andati piuttosto presto, avevano rovinato completamente l’atmosfera… anche se il suo legame affettuoso con Pongo aveva fatto intenerire Belle oltre misura.
Punto per lui.
Dopo quell’episodio ne erano seguiti molti altri: al parco erano stati interrotti da Moe French ( solo la presenza di Belle gli aveva impedito di trasformarlo in lumaca), al molo da Leroy e persino in biblioteca da quella zanzara gigante che era Reul Ghorm.
Ma oggi non potevano esserci interferenze. Erano a casa sua, nel suo sancta sanctorum, con lo champagne ghiacciato, lume di candela, fragole, cioccolato caldo fuso preparato personalmente da Belle e lei lo aveva stuzzicato tutto il giorno con allusioni alla nuova lingerie che aveva preso.
E dopo chiamavo lui l’Oscuro… la sua Belle lo superava di gran lunga.
Erano tutti e due sul divano a imboccarsi e a leccare via le gocce di cioccolato che cadevano, ridendo e scambiandosi dolci aneddoti, quando sentirono il campanello suonare.
Rumpelstiltskin s’irrigidì e Belle al suo fianco scattò  in piedi.
“No, assolutamente no! Anche tu hai diritto ad un giorno di vacanza! Perché non vanno dalla Fata Turchina a farsi risolvere i loro problemi per una volta?”
“Perché Reul Ghorm non ne è capace, dearie.”
Sorrise, lentamente, nascondendo il viso da lei o gli avrebbe letto subito le cattive intenzioni.
“D’altra parte, può essere che vogliano un’informazione breve, o che qualcuno si sia perso. Meglio non perdere la calma, dearie. Torno subito.”
Lei gli rivolse un sorriso luminoso, anche se gli occhi erano sospettosi.
“Niente bastone, mi raccomando.”
“Niente bastone, te lo prometto.”
“Niente lumache.”
“Dearie, credevo ti fidassi dei miei miglioramenti.”
Aprì la porta con un sorriso perfido che fece zittire immediatamente la signorina Swan, la quale si fermò a bocca aperta. Vicino a lei c’erano anche Charming, con la sua dolce metà, e Moe.
“Mi dispiace, ma oggi sono in vacanza e non posso permettervi davvero di fare ancora i guastafeste. È solo una cosa temporanea, vi do la mia parola.”
 
Belle
 
Belle si morse il labbro, indecisa se dovesse andare anche lei alla porta. Una parte di lei, però, le diceva che se Rumpelstiltskin avesse trasformato in lumache i visitatori, loro se l’erano andata a cercare.
Erano stati divisi, avevano superato la maledizione delle maledizioni, si erano ritrovati e avevano ricominciato da capo, più lentamente… almeno, finchè lui non l’aveva liberata quando era stata incatenata da Ruby in biblioteca.
Perché allora non riuscivano a concludere un appuntamento come tutte le coppie romantiche normali? Era certa che nessuno andasse a disturbare Snow e James quando erano insieme.
Sapeva di non essere obiettiva, ma non poteva fare a meno di essere dispiaciuta quando la gente evitava d’incrociare la strada di Rumpelstiltskin, e arrabbiata quando le stesse persone pretendevano che risolvesse i loro problemi. Lo condannavano per usare la magia nera, però volevano che la usasse per loro beneficio.
Fu quindi un po’ sorpresa quando lo vide tornare quasi subito, una mano dietro la schiena e un sorriso malizioso stampato sul volto.
“Cosa nascondi lì dietro, Rumpel? Lumache?”
Lui rise di cuore e le porse quattro bellissime rose rosse.
“Erano solo delle persone che vendevano fiori, dearie.”
Poi la guardò con dolcezza.
“Sono per te… se li vuoi.”
Se non le avesse fatto quello sguardo irresistibile, tenero e pieno di fascino, avrebbe sentito la voce del buon senso che le diceva quanto debole fosse quella scusa, ma lui fece quello sguardo e lei le prese, ridendo.
“Grazie.”
S’inchinò e lui fece lo stesso, riuscendo a rimanere aggraziato appoggiandosi al bastone come un ballerino. Belle provò a inserirle in un vaso dell’anticamera, ma erano troppo lunghe.
“Rumpel, potresti passarmi le forbici?”
“Perché mai, dearie?”
“Le rose non ci stanno. Devo tagliare un po’ lo stelo.”
Lo sentì ridere, una delle sue risate lievemente macabre.
“Lo farai dopo, tesoro. Appoggiale sul tavolo… o la cioccolata si raffredderà.”
Lei obbedì senza farsi domande, abbracciandolo e afferrando senza stringere troppo quei bellissimi capelli lisci, in cui spiccava la ciocca grigia tra quel castano dorato.
“E noi non lo vogliamo, vero?”
“Direi di no, dearie.”
“Che bellezza… il nostro primo appuntamento intero, senza interruzioni significative.”
“Meraviglioso, Belle. Assolutamente meraviglioso.”

Rumpelstiltskin
 
Era notte fonda quando Belle finalmente si addormentò al suo fianco. La luna illuminava la sua pelle chiara, facendo sembrare più scuri i capelli lisci.
Qualche giorno prima aveva assolutamente voluto provare… come l’aveva definito? Un nuovo look. Glielo aveva consigliato Ruby Lucas.
I boccoli erano scomparsi a favore di ciocche dritte che sembravano così più lunghe, e invece del suo naturale castano ora i capelli avevano qualche tocco di rosso che non gli dispiaceva affatto.
La sua Belle era splendida con qualsiasi colore o pettinatura.
Le sfiorò la fronte con un bacio, poi decise che aveva fatto soffrire abbastanza i quattro seccatori. Considerò per un attimo di riabbottonarsi la camicia, poi cambiò idea, pensando che la faccia di Moe French avrebbe mostrato che avrebbe preferito mangiarsi un limone intero piuttosto che pensare a perché la camicia era slacciata.
Dolce vendetta.
Prese le rose, con un piccolo peso nel cuore perché sapeva che avrebbe dovuto giustificare la loro assenza a Belle… ma c’era tempo per quello. Le portò in giardino e in meno di un secondo Emma Swan, Moe, Charming e Snow se ne stavano in piedi davanti a lui, sbattendo le palpebre e facendo qualche passo.
Prima che potessero parlare alzò la mano.
“Non alzate la voce. Belle sta dormendo.”
Quello che una volta era re Maurice digrignò i denti.
“Lascia andare mia figlia, bestia!”
Lui gli rivolse uno sguardo annoiato.
“Pensavo di non dover discutere con voi stasera, su questo. Belle mi ama e io la amo. Fine della storia.”
“L’hai stregata!”
Emma gli puntò un dito contro.
“Ci ha trasformati in rose, Gold!”
Charming deglutì.
“E Belle stava per tagliarci le gambe!”
Rumpelstiltskin sorrise.
“Non le gambe.”
Si godette per un istante l’espressione scioccata del principe, poi continuò.
“Grazie, signorina Swan, per averci riportati all’argomento principale. Sì, vi ho trasformati in rose… ringraziate che non abbia scelto lumache. E sappiate che, se interrompete solo un altro appuntamento tra me e Belle, non la fermerò quando dovrà tagliare lo stelo. Chiaro?”
Il volto di Snow mostrava un po’ di vergogna, mentre gli altri erano solo indignati.
Certo, era lui il cattivo.
“Buonanotte. Confido sappiate uscire dal cancello.”
Rientrò in casa chiudendo la porta alle spalle.
Ce l’aveva fatta.
“Dimmi, Rumpelstiltskin… chi era la rosa del Castello Oscuro?”
Maledizione. Era stato troppo semplice. Si girò verso Belle, indossando la sua espressione più umile.
“Hai sentito tutto?”
“Tutto. Allora?”
“….. Era Gaston. L’idiota voleva salvarti dalle grinfie della bestia.”
Sentì un suono gorgogliante uscire dalla gola di lei, poi Belle scoppiò a ridere, con sua grande sorpresa.
“Ho…. Ho tagliato le gambe a Gaston!”
Preferì non correggerla su quel punto.
Si aspettava che lo affrontasse, che lo rimproverasse, ma non che gli stringesse la mano tra le sue e gli baciasse la punta del naso.
“Grazie per avere impedito loro di rovinarci questa giornata.”
Rumpelstiltskin le sorrise, sfiorandole una guancia con un dito.
“Il piacere è stato mio, dearie.”
 
  
 
  
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